Lo sto ancora finendo, rimando il mio giudizio che probabilmente sarà positivo.araxe ha scritto:Ho appena ripreso in mano Cecità e notato che usa il maiuscolo dopo la virgola ma non sempre. Oltre questo, usa i punti e il maiuscolo dopo di essi (senza a capo, lo sapevamo). E vabbè. Credo comunque, ripercorrendo a casaccio il libro in questione (cosa che potrebbe essere valida anche per altri suoi scritti), voglia rendere in questo modo e con questo stile una certa idea di condizione claustrofobica nella quale l'uomo, volente o nolente, vive e si immerge finchè tutto ció non lo costringe, appunto alla Cecità .SuSEr ha scritto:Ipotesi interessante, è vero che dialoghi e pensieri sono concatenati peró mi sembra una interpretazione forzata.araxe ha scritto:Anche Cecità lo ricordo così. Per quanto riguarda i dialoghi credo cerchi di riportare ció che sono i pensieri umani, e quando un uomo pensa, pensa senza andare a capo.SuSEr ha scritto:A proposito de "Il viaggio dell'elefante" di Saramago:
- perchè l'autore scrive tutti i nomi propri in minuscolo?
- perchè l'autore scrive i dialoghi separandoli semplicemente con un virgola, senza andare a capo, distinguendo i vari interventi semplicemente con una maiuscola che segue la virgola?
Se non sbaglio non usa neanche il punto a capo.
L'unica vera divisione è quella per capitoli.
Di solito le convenzioni in merito sono dettate da esigenze narrative o di comodità di lettura?
Altre ipotesi?
Ad un certo punto ho anche pensato che lo facesse per risparmiare carta
La questione dei nomi propri in maiuscolo?
Ti è piaciuto cecità ?
Ad ogni modo, il libro suddetto mi è piaciuto molto. Quello che hai letto tu non lo conosco, tu che ne pensi SuSEr?
La mia tesi definitiva sulla mancanza di stacco è che lo fa per immergere completamente il lettore nel testo (e probabilmente se la tira pure ma lui puó

Rimane ancora aperta la questione dei nomi propri senza maiuscola. Incompatibilità della sua fede comunista con la proprietà (anche dei nomi)?
Mai che si trovi un Saramagologo quando serve!