Pimpipessa ha scritto:
colpo ma ci sono anche le donne?
in che senso?
si ci sono le donne
al tigresse cioè la clientela è di soli uomini o anche di donne?
ci sono anche donne tra le clienti.
alcune le ho viste anche spogliarsi.
non ci sono peró sempre.......e nemmeno io ci vado sempre
Life ain't nothin but bitches and money. (N.W.A.)
E se ancora non mi ammazzo è grazie al cazzo. (Fabri Fibra)
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler Durden)
hellover ha scritto:e in che orari e in che giorni si svolgerebbe questa "cena"?
quando vuoi, ma devi prenotarla.
150 o 180 euro, non mi ricordo
Life ain't nothin but bitches and money. (N.W.A.)
E se ancora non mi ammazzo è grazie al cazzo. (Fabri Fibra)
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler Durden)
Il proprietario rischia la confisca dello stabile in caso di condanna
La Finanza sequestra un bordello di lusso
Le escort di via Euganea «offerte» sul web
Cristina Genesin
Si pubblicizzavano su un notissimo sito padovano dedicato al sesso e agli incontri hot: «Stupenda top of the top... Dolcezza, sensualità , bellezza. Per contatti il cellulare 328.34...». E ancora «bellissima fisico da sballo» oppure «Saró la tua melodia... Sono di base a Padova. Chiamami...». Annunci inequivocabili corredati da foto di fisici mozzafiato poco autentici e per lo più ritoccati. Così le escort venivano contattate dalla folta clientela ormai avezza a «navigare». Una volta raggiunto al telefono l'accordo sul prezzo della prestazione, le «professioniste» accoglievano l'ospite in un appartamento nella centralissima via Euganea. àˆ andato tutto liscio per almeno cinque anni. Qualche giorno fa il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Padova, comandato dal maggiore Antonio Manfredi, ha notificato al proprietario il decreto di sequestro preventivo dell'alloggio, chiesto dal pubblico ministero Sergio Dini e firmato dall'ufficio gip. Un alloggio trasformato in un'alcova dove, nel corso di un quinquennio, hanno lavorato una decina di donne, segni particolari bellissime, tutte di origine slava e sudamericana. Il locatore era a conoscenza dell'utilizzo della sua proprietà e, pur sapendo che di fatto la casa era un bordello (di lusso, certo, ma sempre un bordello), non aveva battuto ciglio incassando senza fiatare i mille euro d'affitto al mese frutto di quell'attività illecita. Soldi sborsati da una squillo che aveva firmato il contratto. L'uomo è finito nel registro degli indagati per favoreggiamento della prostituzione e per quanto previsto in una norma della legge Merlin, secondo la quale rischia da 2 a 6 anni «chiunque, avendo la proprietà di una casa o di un altro locale, li conceda in locazione a scopo di esercizio di una casa di prostituzione». Ma non solo. Come prevede la legge, il pm Dini ha applicato anche il sequestro preventivo, atto prodromico ad un'eventuale confisca dell'immobile nel caso si arrivi a un processo e a una sentenza di condanna del titolare. Insomma un chiaro segnale: chi affitta case a prostitute, rischia di perdere la proprietà .
In realtà l'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Dini è ben più ampia. E non si limita al caso di via Euganea. Tutto è partito da un'attenta analisi delle inserzioni pubblicate da escort, centri massaggi e locali notturni del sito padovano.
Accertamenti sono in corso su un sedicente centro massaggi nel Coneglianese dove le «operatrici», più che a fisioterapie e riabilitazioni o a pratiche rilassanti, sono risultate delle super-professioniste del sesso a pagamento. Con fisici e tariffe adeguati alle offerte.
Nel mirino degli investigatori pure alcuni locali piuttosto conosciuti tra quanti vivono la notte con trasgressione, all'insegna della ricerca di nuove emozioni. Locali dove giovani, per lo più straniere, si offrono nei privè per tot euro ogni quarto d'ora di «emozionante compagnia».(21 aprile 2009)
L'Upupa a luci rosse procura solo guai Controlli e 2 arresti
di MARIO PARI
" ALCUNI, TRA COLORO che sono stati scoperti nel posto sbagliato al momento sbagliato, ovvero un night in cui entra la polizia per un controllo, hanno provato a inventare scuse. Ma era davvero un'evidenza troppo smaccata, antica come il mondo, quella che si è presentata davanti agli occhi della squadra mobile l'altra sera a Mazzano, comune situato tra Brescia e il lago di Garda. Situazioni inequivocabili, per verificare le quali non servivano, come si scrive spesso «accertamenti della Scientifica». Il locale posto sotto sequestro è l' "Upupa" e il nome non è stato dato, con ogni probabilità , pensando alla poesia di Montale. Alla Mobile di Brescia erano giunte parecchie segnalazioni. Si è quindi deciso di procedere al blitz e una volta all'interno, non è stato necessario molto sforzo per scoprire che le indagini avevano portato al risultato auspicato. Nel locale stavano lavorando immigrate di diverse nazionalità , tra cui romene e cinesi.
Alla polizia non è stato necessario molto tempo per scoprire che cosa accadesse realmente in quelle stanze. Il prezzo delle prestazioni oscillava tra i 100 e i 200 euro, cifre che per questo genere di locali, sono considerate mediamente interessanti. L' "Upupa" quindi lavorava e il successo, com'è noto, non sempre genera simpatie. Le voci su quanto accadeva a Mazzano si sono quindi diffuse sempre più e hanno raggiunto gli uffici di via Botticelli a Brescia, dove ha sede la questura. Il controllo ha portato guai seri soprattutto al titolare e a un cameriere. Entrambi infatti sono stati arrestati. è al vaglio della Questura, poi, la posizione delle immigrate extracomunitarie. Ci sono evidentemente anche situazioni di natura amministrativa da approfondire. In quanto ai clienti, in particolare a quelli che non si limitavano a sorseggiare drink con le ragazze, ricorderanno per un po' il leggero imbarazzo provato quando sono state poste loro, domande diverse dall'abituale «Vuoi bere qualcosa con me, caro?».
segnalo a tutti gli interessati come me
che venerdi 8 maggio e sabato 9 maggio al Pepenero di Riccione
e' prevista l'esibizione
di quel mega figone biondo di
TARRA WHITE
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
Blitz: Chiuso il centro «La Sfinge», Indagato il titolare
Massaggi a luci rosse, sigilli al beauty
Conegliano, giro di impiegate italiane dai 20 ai 30 anni. I loro nomi su un sito Internet specializzato
CONEGLIANO (Treviso) – I finanzieri del nucleo operativo della polizia tributaria di Padova, diretti dal maggiore Antonio Manfredi, hanno eseguito ieri pomeriggio a Conegliano un clamoroso sequestro: su ordine del pubblico ministero Sergio Dini, infatti, gli agenti hanno messo i sigilli al centro estetico «La Sfinge» di viale Venezia 15, una struttura che, dietro ad una facciata di mera copertura, nascondeva un fervido giro di prostituzione. Gli inquirenti sono andati a colpo sicuro: da mesi tenevano sotto osservazione il beauty center. Ma con perizia hanno raccolto prove e documentazioni per incastrare il responsabile, che al momento risulta essere uno solo: G.C., trevigiano di 48 anni e residente a Codognè, ora indagato per sfruttamento della prostituzione.
Il centro Dentro il centro massaggi operavano decine di ragazze: tutte italiane di età compresa tra i 20 e i 30 anni. I loro nomi erano pubblicizzati su un sito internet specializzato, che promuoveva con risalto proprio il fatto che non fossero straniere. Elemento questo che consentiva al titolare di pretendere per le prestazioni sessuali cifre elevate: 50 euro per un rapporto orale, 100 per uno completo. I clienti erano numerosissimi e venivano da tutte le parti del Veneto: non solo professionisti - anche di alta levatura - ma pure lavoratori e studenti. Alcuni dei quali giovanissimi. Le ragazze erano consenzienti e tutte già con un lavoro: molte sarebbero impiegate, che per arrotondare lo stipendio vendevano il proprio corpo.
Sotto sequestro il centro massaggi di Conegliano (foto Balanza)
L'indagine L'inchiesta ha mosso i primi passi alcuni mesi fa: tutto è cominciato con la scoperta di un sito internet che metteva in vetrina decine e decine di ragazze della zona. Per raggiungerle era facile: bastava contattare il responsabile del web e chiedere un appuntamento. A volte si finiva dirottati in appartamenti privati, come quello di via Euganea a Padova, già sequestrato qualche settimana fa dalle forze dell'ordine nell'ambito della stessa indagine. Oppure si veniva indirizzati nel centro massaggi di Conegliano. Nessuno si rivolgeva alla struttura per avere una cura del corpo: tutti sapevano e andavano diretti a scegliersi la propria ragazza.
Agente provocatore Per incastrare G.C., titolare del centro, i finanzieri dal maggiore
Manfredi hanno utilizzato anche la tecnica del cosiddetto «agente provocatore»: un poliziotto si è finto cliente ed è entrato nel beauty center. Ha provato a prenotare un massaggio, ma gli è stato risposto che nella struttura si praticavano soltanto altro tipo di massaggi. E' stato quello il segnale inequivocabile che ha corroborato in toto le tesi accusatorie del sostituto procuratore. Il centro «La Sfinge» ora è stato chiuso e i nastri bianchi e rossi della Finanza sigillano la porta di ingresso. All'interno, nelle tre stanze della struttura, sono rimasti solo i due lettini azzurri sui cui le giovani prostitute accomodavano i loro clienti.
Ragazzi Buonasera a tutti. Chi è stato in questi giorni al Paradise Club a Roma? So che ha riaperto i battenti ma i primi giorni era un pó moscetto l'ambiente!! Sapete come va ora? Ciao e grazie
sirenetto72 ha scritto:Ragazzi Buonasera a tutti. Chi è stato in questi giorni al Paradise Club a Roma? So che ha riaperto i battenti ma i primi giorni era un pó moscetto l'ambiente!! Sapete come va ora? Ciao e grazie
Ha leggermente risalito la china.
Forse dipenderà da me ma al paradaise ho sempre notato uno zoccolo duro di "artiste" piuttosto antipatiche, per cui mi limito a fare una capatina di controllo ogni tanto