[O.T.] Olimpiadi
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E' Tae-Kwon-Do.udp1073 ha scritto:Sono in libreria per cui no TV.. (anzi adesso l'accendo) ma ad occhio potrei dira Karate (se è disciplina olimpica) oppure Tae-Kwon-Do (che se non ricordo male è entrato nel novero delle discipline olimpice con le Olimpiadi di Seul)Pimpipessa ha scritto:ma che è qto sport in cui queste due si danno un sacco di calci ?
L'italiana Veronica Calabrese e' in semifinale con una sudcoreana.
Ore 11 italiane
Mitico!!Ometepe ha scritto:E' Tae-Kwon-Do.udp1073 ha scritto:Sono in libreria per cui no TV.. (anzi adesso l'accendo) ma ad occhio potrei dira Karate (se è disciplina olimpica) oppure Tae-Kwon-Do (che se non ricordo male è entrato nel novero delle discipline olimpice con le Olimpiadi di Seul)Pimpipessa ha scritto:ma che è qto sport in cui queste due si danno un sacco di calci ?
L'italiana Veronica Calabrese e' in semifinale con una sudcoreana.
Ore 11 italiane
Me la guardo più che volentieri!! A 50 metri dalla palestra dove mi alleno io c'è un dojo dove insegna un campione italiano di Tae.. s enon fosse che si crede Dio in terra mi ci butterei a pesce!!
Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini tuo da Gloriam
Mitico!!Ometepe ha scritto:E' Tae-Kwon-Do.udp1073 ha scritto:Sono in libreria per cui no TV.. (anzi adesso l'accendo) ma ad occhio potrei dira Karate (se è disciplina olimpica) oppure Tae-Kwon-Do (che se non ricordo male è entrato nel novero delle discipline olimpice con le Olimpiadi di Seul)Pimpipessa ha scritto:ma che è qto sport in cui queste due si danno un sacco di calci ?
L'italiana Veronica Calabrese e' in semifinale con una sudcoreana.
Ore 11 italiane
Me la guardo più che volentieri!! A 50 metri dalla palestra dove mi alleno io c'è un dojo dove insegna un campione italiano di Tae.. s enon fosse che si crede Dio in terra mi ci butterei a pesce!!
Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini tuo da Gloriam
ma scusate stavano dandosi calci a go go la veronica era 2 a 0 , poi hanno interrotot e hanno fatto vedere delle barchette.,....Ometepe ha scritto:E' Tae-Kwon-Do.udp1073 ha scritto:Sono in libreria per cui no TV.. (anzi adesso l'accendo) ma ad occhio potrei dira Karate (se è disciplina olimpica) oppure Tae-Kwon-Do (che se non ricordo male è entrato nel novero delle discipline olimpice con le Olimpiadi di Seul)Pimpipessa ha scritto:ma che è qto sport in cui queste due si danno un sacco di calci ?
L'italiana Veronica Calabrese e' in semifinale con una sudcoreana.
Ore 11 italiane
che è successo?
cazzo vuol dire........è sport.udp1073 ha scritto:Ma che cazzo centra la BMX con le olimpiadi? A quando lo skateboard? Il Kite Surf? L'Arrampicata libera? Paracadutismo di precisione? Tiro a segno oltre i 15 kilometri (artiglieria) e le gare di demolizione?colpo ha scritto:cazzo, bmx rinviata per pioggia
Io proporrei il ritorno alle origini!!
allora tu non avresti messo nemmeno lo snowboard alle olimpiadi invernali?
Tae-Kwon-Do va bene e la bmx no?

Life ain't nothin but bitches and money. (N.W.A.)
E se ancora non mi ammazzo è grazie al cazzo. (Fabri Fibra)
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler Durden)
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Il rugby, se non mi sbaglio, credo non sia disciplina olimpica per volere della federazione internazionale. Un pó come nel calcio la FIFA proibì la partecipazione delle nazionali maggiori, limitanto le olimpiadi alle under 21 con i fuori quota.Gerda ha scritto:propongo per le prossime olimpiadi anche calcio a 5, rugby e pesca sportiva...
spero che rogge sia un utente di sz
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.
[quote:15344e03a4="Diablos"]eppure non ho capito perchè il rugby no[/quote:15344e03a4]
In merito riporto questo articolo de La Stampa:
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplr ... 3&sezione=
Si dice che a Pierre de Coubertin l'idea dei Giochi olimpici, quelli suoi in versione moderna dal 1896 in poi, gli sia venuta conquistato dal rugby. E allora perchè questo grande sport non c'è, alle Olimpiadi di Pechino? Ho chiesto a Marco Pastonesi, giornalista della "Gazzetta dello Sport" autore di "Ovalia, il dizionario erotico del rugby" (ed. Baldini Castoldi Dalai), oltre che ex giocatore e grande appassionato di rugby, come mai. Mi ha risposto così, via email:
«E pensare che Pierre de Coubertin, il barone: innamorato perso del rugby. Si dice che l'idea dei Giochi olimpici, quelli in versione moderna, quelli dal 1896 in poi, insomma quelli suoi, gli sia venuta conquistato dal rugby. Per forza: dentro c'era tutto. Il più veloce (citius, a cominciare dalle ali), il più alto (altius, come le seconde linee), il più forte (fortius, qui c'è solo l'imbarazzo). Perdipiù dilettanti, ma dilettanti in senso talebano, rigorosissimo, esagerato. Fatto sta che alla seconda edizione, Parigi, 1900, il rugby c'era: prima la Francia, seconda la Germania. E si racconta che il barone abbia fatto anche l'arbitro. Poi nel 1908, a Londra: prima l'Australia (la Nazionale era soprannominata "Rabbits", conigli, poi da un referendum sui giornali inglesi venne scelto "Wallabies", canguri: meglio), seconda l'Inghilterra (o meglio il club Cornwall, che aveva appena vinto il campionato). Poi nel 1924, a Parigi: primi gli Stati Uniti, seconda la Francia, terza la Romania. Poi, da allora, fine del rugby olimpico: tant'è che - volendo - gli Stati Uniti possono essere considerati ancora come i campioni in carica.
Tecnicamente c'è una sola ragione per cui il rugby non è più stato sport olimpico: un torneo a 16 squadre (meno del minimo, secondo i canoni applicati nelle altre discipline) durerebbe troppo. Perché ci vorrebbero quattro turni (ottavi, quarti, semifinali e finali), ma tra un turno e l'altro sarebbero necessari almeno quattro o cinque giorni di riposo e recupero. Così si è pensato di sostituire il rugby a XV (la tradizione impone il numero romano: comunque 15 contro 15) con il rugby a 7 (in questo caso per convenzione si scrive così: comunque 7 contro 7). Ma si tratta di un altro sport: per filosofia, per spirito, per strategia. La stessa parentela, ma anche la stessa distanza, che passa fra calcio e calcetto.
Ci sarebbe anche un'altra ragione, economica: l'International Rugby Board, "quei parrucconi" della federazione internazionale, è già abbastanza ricca con la sua Coppa del mondo, e poi con il suo Sei Nazioni, e poi con il suo Tri-Nations».
In merito riporto questo articolo de La Stampa:
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplr ... 3&sezione=
Si dice che a Pierre de Coubertin l'idea dei Giochi olimpici, quelli suoi in versione moderna dal 1896 in poi, gli sia venuta conquistato dal rugby. E allora perchè questo grande sport non c'è, alle Olimpiadi di Pechino? Ho chiesto a Marco Pastonesi, giornalista della "Gazzetta dello Sport" autore di "Ovalia, il dizionario erotico del rugby" (ed. Baldini Castoldi Dalai), oltre che ex giocatore e grande appassionato di rugby, come mai. Mi ha risposto così, via email:
«E pensare che Pierre de Coubertin, il barone: innamorato perso del rugby. Si dice che l'idea dei Giochi olimpici, quelli in versione moderna, quelli dal 1896 in poi, insomma quelli suoi, gli sia venuta conquistato dal rugby. Per forza: dentro c'era tutto. Il più veloce (citius, a cominciare dalle ali), il più alto (altius, come le seconde linee), il più forte (fortius, qui c'è solo l'imbarazzo). Perdipiù dilettanti, ma dilettanti in senso talebano, rigorosissimo, esagerato. Fatto sta che alla seconda edizione, Parigi, 1900, il rugby c'era: prima la Francia, seconda la Germania. E si racconta che il barone abbia fatto anche l'arbitro. Poi nel 1908, a Londra: prima l'Australia (la Nazionale era soprannominata "Rabbits", conigli, poi da un referendum sui giornali inglesi venne scelto "Wallabies", canguri: meglio), seconda l'Inghilterra (o meglio il club Cornwall, che aveva appena vinto il campionato). Poi nel 1924, a Parigi: primi gli Stati Uniti, seconda la Francia, terza la Romania. Poi, da allora, fine del rugby olimpico: tant'è che - volendo - gli Stati Uniti possono essere considerati ancora come i campioni in carica.
Tecnicamente c'è una sola ragione per cui il rugby non è più stato sport olimpico: un torneo a 16 squadre (meno del minimo, secondo i canoni applicati nelle altre discipline) durerebbe troppo. Perché ci vorrebbero quattro turni (ottavi, quarti, semifinali e finali), ma tra un turno e l'altro sarebbero necessari almeno quattro o cinque giorni di riposo e recupero. Così si è pensato di sostituire il rugby a XV (la tradizione impone il numero romano: comunque 15 contro 15) con il rugby a 7 (in questo caso per convenzione si scrive così: comunque 7 contro 7). Ma si tratta di un altro sport: per filosofia, per spirito, per strategia. La stessa parentela, ma anche la stessa distanza, che passa fra calcio e calcetto.
Ci sarebbe anche un'altra ragione, economica: l'International Rugby Board, "quei parrucconi" della federazione internazionale, è già abbastanza ricca con la sua Coppa del mondo, e poi con il suo Sei Nazioni, e poi con il suo Tri-Nations».
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.