prostituzione
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- jhonnybuccia
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Statisticamente forse si, ma questo non ti da nessuna garanzia in assoluto.jhonnybuccia ha scritto:perchè una troia da 1000 euro è statisticamente più sana di una da 50? dicci, così ci vado pure io più tranquillo.nutella ha scritto:Tanto vale spendere un pó di più ma essere tranquilli da quel punto di vista, no?
Una salus victis...
- Scorpio
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esempio:jhonnybuccia ha scritto:perchè una troia da 1000 euro è statisticamente più sana di una da 50? dicci, così ci vado pure io più tranquillo.nutella ha scritto:Tanto vale spendere un pó di più ma essere tranquilli da quel punto di vista, no?
mignotte che in strada si accontentavano di 30€, si son date all'escortaggio in appartamento ma con la piccola differenza dell'aumento dei prezzi....
una volta in appartamento diventano sane?
a sto punto, forse non è meglio trombarle in strada?
Guardate, credo che non ci sia nessuna differenza se non per il fatto che le girls in appartamento hanno accesso ai sanitari con la frequenza ce desiderano (si suppone e spera dopo ogni incontro) cosa che non avviene ovviamente per le stradali. Questo discorso si limita all'igiene superficiale. Se la ragazza ha una malattia non conta dove la recluti.
Le escort di elevato livello, tendenzialmente, hanno un controllo superiore del loro stato di salute incluso, per alcune, la serie completa dei test per le malattie sessualmente trasmissibili.
Le escort di elevato livello, tendenzialmente, hanno un controllo superiore del loro stato di salute incluso, per alcune, la serie completa dei test per le malattie sessualmente trasmissibili.
Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini tuo da Gloriam
Beh decisamente si! Questo vale in generale per tutte le malattie. Le fasce più povere della popolazione sono quelle anche più colpite dalle malattie, proprio perchè c'è spesso più disinformazione, meno prevenzione, meno attenzione per la salute.jhonnybuccia ha scritto:perchè una troia da 1000 euro è statisticamente più sana di una da 50? dicci, così ci vado pure io più tranquillo.nutella ha scritto:Tanto vale spendere un pó di più ma essere tranquilli da quel punto di vista, no?
Senza poi considerare che una 'escort' ha una clientela più ristretta e selezionata rispetto ad una di strada che prende quel che passa...
Vi sembra una differenza da poco? E' ovvio che si tratta di una considerazione puramente statistica, ma non si puó dire in assoluto se quella data 'escort' sia sicura o meno. Probabilisticamente parlando peró il rischio è sicuramente minore rispetto ad una di strada
- jhonnybuccia
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ti sparavano una raspa e dei soldini andavano per i paesi poveri: le seghe fanno bene
Arrestati i due titolari. Una parte dei guadagni sarebbe stata devoluta a fondi per il Terzo mondo
TORINO - Scoperto a Torino un centro massaggi thailandese hard, ma con scopi benefici. A detta dei due titolari arrestati, e di alcuni attestati, parte dei guadagni del locale veniva devoluto a fondi per il Terzo mondo. La Onlus a luci rosse si trova nel quartiere San Salvario nel capoluogo piemontese. Le due persone arrestate, un italiano e la compagna thailandese, sono state denunciate per favoreggiamento della prostituzione. Sequestrati il locale e alcune confezioni di prodotti di origine orientale utilizzati per i massaggi e privi di indicazioni sul contenuto.
EXTRA PER UN MASSAGGIO INTIMO - Nel locale torinese lavoravano sette ragazze thailandesi e, secondo le indagini, il guadagno medio giornaliero del locale si aggirava intorno ai 500 euro. Un massaggio classico costava 50 euro, ma con l'aggiunta di 20 euro si poteva chiedere un servizio più intimo. I soldi del trattamento 'hard' venivano dati direttamente all'estetista. Le indagini dovranno chiarire l'autenticità degli attestati delle donazioni benefiche.
05 agosto 2008
Arrestati i due titolari. Una parte dei guadagni sarebbe stata devoluta a fondi per il Terzo mondo
TORINO - Scoperto a Torino un centro massaggi thailandese hard, ma con scopi benefici. A detta dei due titolari arrestati, e di alcuni attestati, parte dei guadagni del locale veniva devoluto a fondi per il Terzo mondo. La Onlus a luci rosse si trova nel quartiere San Salvario nel capoluogo piemontese. Le due persone arrestate, un italiano e la compagna thailandese, sono state denunciate per favoreggiamento della prostituzione. Sequestrati il locale e alcune confezioni di prodotti di origine orientale utilizzati per i massaggi e privi di indicazioni sul contenuto.
EXTRA PER UN MASSAGGIO INTIMO - Nel locale torinese lavoravano sette ragazze thailandesi e, secondo le indagini, il guadagno medio giornaliero del locale si aggirava intorno ai 500 euro. Un massaggio classico costava 50 euro, ma con l'aggiunta di 20 euro si poteva chiedere un servizio più intimo. I soldi del trattamento 'hard' venivano dati direttamente all'estetista. Le indagini dovranno chiarire l'autenticità degli attestati delle donazioni benefiche.
05 agosto 2008
ho un' appendice di dimensioni sopra la media
- finchenoncado
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bahVasco Rossi ha scritto:ti sparavano una raspa e dei soldini andavano per i paesi poveri: le seghe fanno bene
Arrestati i due titolari. Una parte dei guadagni sarebbe stata devoluta a fondi per il Terzo mondo
TORINO - Scoperto a Torino un centro massaggi thailandese hard, ma con scopi benefici. A detta dei due titolari arrestati, e di alcuni attestati, parte dei guadagni del locale veniva devoluto a fondi per il Terzo mondo. La Onlus a luci rosse si trova nel quartiere San Salvario nel capoluogo piemontese. Le due persone arrestate, un italiano e la compagna thailandese, sono state denunciate per favoreggiamento della prostituzione. Sequestrati il locale e alcune confezioni di prodotti di origine orientale utilizzati per i massaggi e privi di indicazioni sul contenuto.
EXTRA PER UN MASSAGGIO INTIMO - Nel locale torinese lavoravano sette ragazze thailandesi e, secondo le indagini, il guadagno medio giornaliero del locale si aggirava intorno ai 500 euro. Un massaggio classico costava 50 euro, ma con l'aggiunta di 20 euro si poteva chiedere un servizio più intimo. I soldi del trattamento 'hard' venivano dati direttamente all'estetista. Le indagini dovranno chiarire l'autenticità degli attestati delle donazioni benefiche.
05 agosto 2008
il finale manuale e' un must nel massaggio orientale...
per me dovrebbero depenalizzarlo..

E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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- Scorpio
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ma è possibile che noi torinesi ste cose le si debba sapere da altri?Vasco Rossi ha scritto:ti sparavano una raspa e dei soldini andavano per i paesi poveri: le seghe fanno bene
Arrestati i due titolari. Una parte dei guadagni sarebbe stata devoluta a fondi per il Terzo mondo
TORINO - Scoperto a Torino un centro massaggi thailandese hard, ma con scopi benefici. A detta dei due titolari arrestati, e di alcuni attestati, parte dei guadagni del locale veniva devoluto a fondi per il Terzo mondo. La Onlus a luci rosse si trova nel quartiere San Salvario nel capoluogo piemontese. Le due persone arrestate, un italiano e la compagna thailandese, sono state denunciate per favoreggiamento della prostituzione. Sequestrati il locale e alcune confezioni di prodotti di origine orientale utilizzati per i massaggi e privi di indicazioni sul contenuto.
EXTRA PER UN MASSAGGIO INTIMO - Nel locale torinese lavoravano sette ragazze thailandesi e, secondo le indagini, il guadagno medio giornaliero del locale si aggirava intorno ai 500 euro. Un massaggio classico costava 50 euro, ma con l'aggiunta di 20 euro si poteva chiedere un servizio più intimo. I soldi del trattamento 'hard' venivano dati direttamente all'estetista. Le indagini dovranno chiarire l'autenticità degli attestati delle donazioni benefiche.
05 agosto 2008


- GunterOtto
- Primi impulsi
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- Iscritto il: 01/08/2008, 1:12
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Per chi volesse conoscere il dietro le quinte del mondo della prostituzione legga :
[img:21ff400250]http://4hq.org/thumb/nhl1217985288s.jpg[/img:21ff400250]
Scritto da Sonia Rossi
Da piccola sognava di diventare scrittrice, ma quando giunse il momento di andare all'università i soldi non bastavano mai. Per mantenersi durante gli studi a Berlino decise di prostituirsi part-time.
Oggi, all'età di 25 anni, una giovane ragazza italiana, racconta le sue esperienze di vita in un libro appena uscito in Germania. Il titolo del libro "Fucking Berlin", già in vendita nelle librerie!
Leggiamo questa storia italiana a Berlino.
I Tabloid tedeschi BZ e Berliner Kurier, pubblicano una bella intervista a Sonia Rossi!
La storia di una studentessa italiana!
[b:21ff400250]Sonia Rossi, questo il suo nome, arrivò nella capitale tedesca, cinque anni fa da un piccolo paese in Italia.
All'inizio non conosceva nessuno, riporta la stampa tedesca, e per sbarcare il lunario cominciò a lavorare come cameriera nei ristoranti della città , con l'obiettivo di iscriversi alla facoltà matematica dell'Università Humbolt.
Ma i soldi guadagnati ai tavoli erano sufficienti a malapena a pagare l'affitto e Sonia non era abituata a fare sacrifici.
A casa, dai genitori, non era mai mancato niente, racconta al tabloid tedesco BZ.
Quindi, studentessa durante il giorno e prostituta part-time di notte: una vita che è durata tre anni, il tempo di concludere gli studi.
Il titolo delle sue memorie è alquanto eloquente: ‘Fucking Berlin' (Fottendo Berlino), edito da Ullstein (265 pagine, 8,95 euro).
"Odiavo essere perennemente al verde, spiega al quotidiano tedesco, da bambina non mi mancava niente, non sono abituata a risparmiare".
La via della prostituzione, presa in modo del tutto autonomo, sottolinea, è arrivata prima attraverso un lavoro come spogliarellista online e poi come massaggiatrice in un centro di estetica della capitale. In Germania la prostituzione è legale se le donne lavorano senza sfruttatori, pagando le tasse e versando l'Iva.
Sonia, lavorava in un bordello della capitale e nel libro ricorda tra l'altro che le sue colleghe erano soprattutto giovani mamme single, che al mattino lasciavano i figli all'asilo nido per prostituirsi durante il giorno.
"Alcuni bordelli offrono esclusivamente i servizi di studentesse", spiega Marion Detlefs, del sindacato delle prostitute di Berlino, al quotidiano Berliner Kurier.
Nella capitale, secondo le stime, fino a 8.000 signore si dedicano al mestiere più antico del mondo, con un fatturato annuo di circa 300 milioni di euro.
E dall'inizio di quest'anno un nuovo regolamento ha reso obbligatoria anche la cassetta di pronto soccorso, oltre a sapone e preservativi, tra i requisiti necessari per ogni abitazione adibita a bordello.
Oggi Sonia ha un figlio di due anni e se dovesse tornare indietro rifarebbe esattamente la stessa cosa: "Questo è un lavoro molto lucrativo per qualsiasi donna capace di superare le proprie inibizioni", spiega al Berliner Kurier.
A volte si guadagnava 30 euro a notte, a volte 200, e in tre anni di lavoro le storie da raccontare non mancano. Come quella volta in cui un padre di famiglia, mentre la moglie parcheggiava l'auto in strada, è salito nell'appartamento-bordello per una "sveltina" da 30 euro.
Oppure, quando un pensionato che di tanto in tanto visitava il bordello - ma solo per "palpare" con un sottofondo di musica jazz e un bicchiere di vino rosso - fu colpito da un infarto.
In quell'occasione, ricorda Sonia, un intero gruppo di squillo fece i turni per fargli compagnia in ospedale.[/b:21ff400250]
Questa è Lei :
[img:21ff400250]http://4hq.org/thumb/bmw1217985388z.jpg[/img:21ff400250]
[img:21ff400250]http://4hq.org/thumb/nhl1217985288s.jpg[/img:21ff400250]
Scritto da Sonia Rossi
Da piccola sognava di diventare scrittrice, ma quando giunse il momento di andare all'università i soldi non bastavano mai. Per mantenersi durante gli studi a Berlino decise di prostituirsi part-time.
Oggi, all'età di 25 anni, una giovane ragazza italiana, racconta le sue esperienze di vita in un libro appena uscito in Germania. Il titolo del libro "Fucking Berlin", già in vendita nelle librerie!
Leggiamo questa storia italiana a Berlino.
I Tabloid tedeschi BZ e Berliner Kurier, pubblicano una bella intervista a Sonia Rossi!
La storia di una studentessa italiana!
[b:21ff400250]Sonia Rossi, questo il suo nome, arrivò nella capitale tedesca, cinque anni fa da un piccolo paese in Italia.
All'inizio non conosceva nessuno, riporta la stampa tedesca, e per sbarcare il lunario cominciò a lavorare come cameriera nei ristoranti della città , con l'obiettivo di iscriversi alla facoltà matematica dell'Università Humbolt.
Ma i soldi guadagnati ai tavoli erano sufficienti a malapena a pagare l'affitto e Sonia non era abituata a fare sacrifici.
A casa, dai genitori, non era mai mancato niente, racconta al tabloid tedesco BZ.
Quindi, studentessa durante il giorno e prostituta part-time di notte: una vita che è durata tre anni, il tempo di concludere gli studi.
Il titolo delle sue memorie è alquanto eloquente: ‘Fucking Berlin' (Fottendo Berlino), edito da Ullstein (265 pagine, 8,95 euro).
"Odiavo essere perennemente al verde, spiega al quotidiano tedesco, da bambina non mi mancava niente, non sono abituata a risparmiare".
La via della prostituzione, presa in modo del tutto autonomo, sottolinea, è arrivata prima attraverso un lavoro come spogliarellista online e poi come massaggiatrice in un centro di estetica della capitale. In Germania la prostituzione è legale se le donne lavorano senza sfruttatori, pagando le tasse e versando l'Iva.
Sonia, lavorava in un bordello della capitale e nel libro ricorda tra l'altro che le sue colleghe erano soprattutto giovani mamme single, che al mattino lasciavano i figli all'asilo nido per prostituirsi durante il giorno.
"Alcuni bordelli offrono esclusivamente i servizi di studentesse", spiega Marion Detlefs, del sindacato delle prostitute di Berlino, al quotidiano Berliner Kurier.
Nella capitale, secondo le stime, fino a 8.000 signore si dedicano al mestiere più antico del mondo, con un fatturato annuo di circa 300 milioni di euro.
E dall'inizio di quest'anno un nuovo regolamento ha reso obbligatoria anche la cassetta di pronto soccorso, oltre a sapone e preservativi, tra i requisiti necessari per ogni abitazione adibita a bordello.
Oggi Sonia ha un figlio di due anni e se dovesse tornare indietro rifarebbe esattamente la stessa cosa: "Questo è un lavoro molto lucrativo per qualsiasi donna capace di superare le proprie inibizioni", spiega al Berliner Kurier.
A volte si guadagnava 30 euro a notte, a volte 200, e in tre anni di lavoro le storie da raccontare non mancano. Come quella volta in cui un padre di famiglia, mentre la moglie parcheggiava l'auto in strada, è salito nell'appartamento-bordello per una "sveltina" da 30 euro.
Oppure, quando un pensionato che di tanto in tanto visitava il bordello - ma solo per "palpare" con un sottofondo di musica jazz e un bicchiere di vino rosso - fu colpito da un infarto.
In quell'occasione, ricorda Sonia, un intero gruppo di squillo fece i turni per fargli compagnia in ospedale.[/b:21ff400250]
Questa è Lei :
[img:21ff400250]http://4hq.org/thumb/bmw1217985388z.jpg[/img:21ff400250]
Non pensate mai di potervi presentare a un esame non avendo studiato 10 pagine su 1000 giusto perchè " tanto il professore non le chiede ".
Corollario :
La probabilità che all'esame venga chiesta l'unica pagina o paragrafo non letti è massima.
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