Ho assistito ieri notte alla partecipazione dei Subsonica al progetto "Meeting del mare"
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http://www.meetingdelmare.it/images/ed_2006.jpg[/img:10e1058cad]
La tematica dell'evento è stata incentrata sulla seguente linea:
"IL SENSO - IL BENE E IL MALE
Meeting del Mare - Maggio 2008, XII edizione
Una delle "grandi idee" del Grande Fratello di Orwell era la distruzione delle parole.
La prima di queste ad essere incriminata,per procedere alla semplificazione del mondo,fu proprio la parola buono e,naturalmente, il suo esatto contrario:cattivo.
Nel mondo massificato, livellato, globalizzato, non solo le parole, ma anche i concetti da esse condotti perdono forza e significato. Al di là di ogni presunzione etica, di ogni accademia morale e scuola di pensiero, si avverte il bisogno di recuperare il senso delle parole e delle cose che esse ci indicano. Il bene e il male non sono i nomi mitologici di due forze misteriose, in duello per il dominio del mondo, ma il valore che dobbiamo saper dare a tutti i nostri pensieri, gesti, programmi; la possibilità infinita di decifrarne la presenza, la seduzione, il pericolo; la fiducia indiscussa di esprimere giudizi, cura, ricerca. Il bene e il male inevitabilmente conferiscono un carattere al nostro essere, al nostro destino e ci obbligano a vederli e a scegliere. Ci salvano e ci uccidono e a volte non si fanno nemmeno riconoscere e distinguere. Un meeting del mare dedicato a queste due enormi cifre cosmiche, significa un tentativo di esplorarne la materia,quella nota e quella ancora nascosta agli sforzi di felicità di ogni essere umano."
Fonte:
http://www.meetingdelmare.it/
Concerto diverso dall'ultimo al quale ho assistito (Caserta), per via della scelta delle canzoni e della locazione in generale, come pure della gente presente.
Esperienza positivissima, nonostante abbia dovuto allontanarmi in due occasioni per salvaguardare la salute di due miei compari in preda ai fumi dell'alcool

Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.