hellover2 ha scritto:partita a scacchi
Il tuo psicopterapeuta ti chiede. Perchè hai compiuto quella mossa? e tu che non sai dovw vuole arrivare rispondi: Beh volevo mangiare la torre. Lo psicoterapeuta peró continua a porre domande per scoprire la presunta causa psicologica di quella mossa, con la certezza che c'è una spiegazione aldilà del "volevo mangiare la torre" e puoi cosi trovarti a raccontare l'intera vicenda della tua vita per dare ragione alle sue supposizioni.
Una teoria psicologica, un tempo popolare ma oggi contestata, avrebbe ipotizzato che il tuo attuale comportamento aggressivo Il desiderio di mangiare la torre, deriva da precedenti frustrazioni.
La stessa domanda te la porrebbe il tuo psicanalista: Che cosa ti ha indotto a fare quella mossa? Alla tua risposta: Beh volevo mangiare la torre lui replicherebbe "Molto interessante" E adesso, cosa ti ha indotto a rispondere he è stato questo a indurti a fare quella mossa?
Ancora una volta ti puó capitare di vederti cavare di bocca l'intera storia della tua esistenza o perlomeno i capitoli riguardanti la tua infanzia. Se lo psicanalista non è ancora soddisfatto, proporrà magari motivi di cui eri incosapevole, riandando alla prima infanzia. Una teoria psicanalitica, ancora corrente ma assai contestatasuonerebbe che il tuo comportamento possessivo, il desiderio cioè di mangiare la torre, deriva dalla tua insicurezza repressa, causata dal fatto di essere stato svezzato dall'allattamento al seno .
Anche il tuo psichiatra di chiederebbe: COsa ti ha indotto a fare quella mossa? Tutorni a rispondere "Beh volevo mangiare la torre. A questo punto il tuo psichiatra consulta l'ultima edizione del Diagnostic Statistical Manual alla ricerca dello squilibrio della personalità che meglio descrive i tuoi sintomi "Ah eccolo, qua: turba della personalità aggressiva-possessiva. Una teoria psichiatrica che haancora corso anche se è sempre più spesso contestata, diagnosticherebbe il tuo comportamento ome il sintomo di una lesione cerebrale e ti verrebbero somministrati farmaci per cancellare questo presunto sintomo
Al contrario il tuo consulente filosofico ti chiederbbe: Quale significato, scopo o valore ha adesso per te questa mossa? e Quale effetto produrrà sulla tua prossima mossa? e Come giudicheresti la tua situazione in questa partita?, e come potresti migliorarla?
Il filosofo considera la mossa non soltanto come effetto di una mossa precedente, ma come qualcosa di significativo nel contesto della partita, nonche' la causa di futuri effetti. Riconosce cioè che hai una scelta di mosse da compiere e considererà forse importante la causa della mossa, non peró l'intera vicenda.
Io ritengo che sia assai più salutare vivere la propriavesistenza anzichè continuare a scavare in cerca delle sue radici. Se si continua a farlo, neppure la pianta più robusta riuscira' mai a prosperare, per quante cure tu le dedichi. La vita non è una malattia.
Non si puó cambiare il passato. La cosulenza filosofica dal passato prende le mosse e procede ad aiutare la gente a sviluppare modi produttivi di considerare il mondo, e pertanto un programma complessivo di agire in esso, giorno per giorno
(da Platone è meglio del Prozac" di Lou Marinoff) pag. 31/32
Esattamente le parole che ho scritto io ieri sera in maniera senz'altro più banale. Altro che stereotipi. Adesso se mi volete confutare rivolgetevi a Marinoff (www. loumarinoff. com). Sono sicuro che vi terrà testa meglio di me. Troppo facile fare gli splendidi con un'istruzione superiore. Parlatene con lui
Diciamo pure che questo Marinoff è banalotto, e, dal brano in questione, anche in mala fede.
In estrema sintesi (siamo su un forum, a parte tutto): Tutte le terapie ad orientamento psicodinamico, partono da un "presente" (il tempo reale) ricostruiscono un passato (il tempo vissuto), immaginano un futuro (il tempo del possibile), al fine di ricostruire, restaurare, ricreare un'identità propria, condizione primaria per entrare, o, rientrare nel mondo.
Poi ci sono terapie cognitive-comportamentali.
Poi ci sono le terapie farmacologiche.
Non sono necessariamente in conflitto fra di loro, tutto dipende dal giovamento che possono dare, su basi epidemiologiche
Il medico deve essere anche discreto filosofo (un tempo per conseguire la laurea in medicina si era obbligati a seguire corsi di filosofia), e questa cosa la diceva già Ippocrate