[O.T.] Marco Travaglio

Scatta il fluido erotico...

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Giulio Tremonti
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#331 Messaggio da Giulio Tremonti »

Pecorelli alludeva, minacciava
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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Drogato_ di_porno
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#332 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Visto che si chiedeva conto di altri giornalisti, vorrei sapere che opinione avete di Eugenio Scalfari. Rivisto l' altroieri da Fazio che lo invita spesso in trasmissione. C' è chi lo definisce il più grande giornalista vivente. Io nutro sentimenti contrastanti, perchè contradditorio è il suo itinerario intellettuale. Celebri le sue cantonate (e ce ne sono molte altre):

Noi giovani che non abbiamo per ora altro da apportare al Fascismo, insieme con la nostra fede, che una sincerità  cruda, chirurgica, ci facciamo di questa sincerità  uno dei maggiori doveri dell'ora presente, confermati in questo nostro proposito dalla voce del Capoâ€
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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sigile
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#333 Messaggio da sigile »

Canella è la trascrizione di un intervento parlato in diretta video, anche se posso condividere la tua analisi sullo stile.

P.s. Grillo ha titolato "ci pisciano addosso e ci dicono che piove",
per gli amanti del pissing e gli elettori dediti al sadomaso in generale.
"Ciak Sigile" (Danny)

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CanellaBruneri
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#334 Messaggio da CanellaBruneri »

Giulio Tremonti ha scritto:Pecorelli alludeva, minacciava
la mia suggestione è esclusivamente stilistica.
Naturalmente, non propongo confronti improponibili, diffamanti per Travaglio, sul quale le mie riserve sono esclusivamente di ordine politico
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie

Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)

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sigile
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#335 Messaggio da sigile »

Drughy Scalfari è sempre uno dei bandoli della stessa matassa.
Questa gente con il Giornalismo non c'entra un cazzo.

Sua Pienezza ( http://www.beppegrillo.it/2008/05/sua_pienezza.html )

"L'impiegato di banca Eugenio Scalfari nasce a Civitavecchia nell'aprile del 1924.
Collabora al giornale fascista: "Roma Fascista". Nel dopoguerra si fa crescere la barba per non farsi riconoscere dai partigiani.
Diventa liberale e bancario alla Banca Nazionale del Lavoro. L'amore per le banche e per i soldi lo accompagnerà per tutta la vita.
Diventa radicale e giornalista. Scrive il grande pezzo: "La Russia ha già vinto la grande sfida?" in cui afferma: "Nel 1972 l'Urss sarà addirittura passata in testa non soltanto come potenza industriale ma anche come livello di vita medio della sua popolazione. Tutti i vecchi luoghi comuni della maggiore efficienza dell'iniziativa privata e dell'enorme sperpero di ricchezze che inevitabilmente si accompagna al collettivismo, cadono come castelli di carta di fronte ai risultati raggiunti in quarant'anni dall'economia sovietica".

Dopo una breve riflessione diventa socialista e consigliere comunale. Fa carriera.
Diventa deputato e firmatario di un documento contro il commissario Luigi Calabresi.
Applaude all'assalto di extraparlamentari al Corriere: "Questi giovani ci insegnano qualcosa(...)l'assalto alle tipografie può essere un ammonimento per tutte quelle grandi catene giornalistiche abituate(...)a nascondere le informazioni, a manipolare le opinioni pubbliche".
Per coerenza fonda La Repubblica, parte di una grande catena abituata a nascondere le informazioni e a manipolare le opinioni pubbliche.

Diventa il grande vecchio di sinistra con il grande portafoglio a destra.
Anno dopo anno diventa demitiano, repubblicano, comunista, pidiessino, pidino. Dove passa non cresce più l'erba. L'ultimo successo è stato Walterloo.
Ha di sé una grande opinione che illustra nel sermone domenicale di Repubblica e ogni volta che gli viene offerta la possibilità .
Nel libro: "Incontro con Io" ha svelato: "Ho finalmente raggiunto la pienezza di me".

Montanelli ha detto: "Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante.
Senza, per carità , allusione a Scalfari. Solo come promemoria". "
"Ciak Sigile" (Danny)

Giulio Tremonti
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#336 Messaggio da Giulio Tremonti »

Sigile, l'unico appunto che ho da farti è che anche tu rimproveri a qualcuno di essere stato fascista a vent'anni o meno. Non è una colpa. Anche mio nonno era fascista a quell'età . E' nato nel ventennio e non poteva concepire una società  diversa. Anche Montanelli era fascista in quel tempo.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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Helmut
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#337 Messaggio da Helmut »

Giulio Tremonti ha scritto:Sigile, l'unico appunto che ho da farti è che anche tu rimproveri a qualcuno di essere stato fascista a vent'anni o meno. Non è una colpa. Anche mio nonno era fascista a quell'età . E' nato nel ventennio e non poteva concepire una società  diversa. Anche Montanelli era fascista in quel tempo.
Ex-fascistoni celebri:

- Pietro Ingrao
- Dario Fo
- Enzo Biagi
- Giorgio Bocca
- Walter Chiari
- Giorgio Albertazzi
- Vittorio Missoni
- Raimondo Vianello
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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sigile
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#338 Messaggio da sigile »

Giulio Tremonti ha scritto:Sigile, l'unico appunto che ho da farti è che anche tu rimproveri a qualcuno di essere stato fascista a vent'anni o meno. Non è una colpa. Anche mio nonno era fascista a quell'età . E' nato nel ventennio e non poteva concepire una società  diversa. Anche Montanelli era fascista in quel tempo.
Giulio sono pienamente d'accordo con te,
ho riportato un articolo di Grillo, non mio.
Peraltro non sono convinta vi sia proprio un rimprovero all'esser stati fascisti in quel periodo.
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#339 Messaggio da Minimal_Mashroom »

Scorpio ha scritto:
Maxi Pincho ha scritto:Classe politica: dai destrorsi non mi aspettavo niente, ma la Finocchiaro mi ha fatto proprio cascare i coglioni. Minchia, che opposizione di ferro si ritroverà  contro il nano.

Conduttore: prima fa il pusillanime per finta, poi la sera dopo conferma di esserlo per davvero. D'altronde pure lui tiene famiglia, no?

Opinione pubblica: si divide tra i cerebrolesi indottrinati da Raiset e i pochissimi che ancora si salvano. Inutile dire chi prevale.

Travaglio: uno che, limitandosi a fare il suo lavoro di cronista giudiziario, fa la figura dell'eroe in quest'Italia malata di ipocrisia e servilismo, per quanto concerne i mezzi di informazione e non solo.
straquoto!
Son sempre più convinto che gli unici giornalisti degni di quest'appellativo in sta Banana republic, siano lui e quelli di Report.

Vi consiglio di andare sul suo blog, tenuto assieme a Peter Gomez e Pino Corrias:

www.voglioscendere.it

Vi consiglio personalmente, se sapete di un suo incontro o presentazione di libri, di andare ad ascoltarlo: è ancora più tagliente e meno suscettibile di querele.

Inoltre, bisogna aggiungere, che l'abito fà  il monaco e Marco ti fa rendere interessanti e comprensibili, leggi e situazioni che paginone dei media canonici non riescono ben a sintetizzare come fà  lui.

Siate di dx o di sx, se volete ragionare ed informarvi, con lui non perdete tempo.

PS: Cannella gli dava dello squadrista e stasera a Matrix, hanno cercato di massacrarlo, pertando dalla sua parte Barbacetto e il buzzurro molisano...
Chissà  perchè Mentana, Floris, Vespa non lo invitano!
quotone...
penso che in questo paese ce ne vogliano mille di persone come lui.....
solo che non capisco come puó un deputato della sinistra criticarlo cosi aspramente....

cito:"La sinistra deve liberarsi di questi personaggi..."

come siamo caduti in basso :o
Piacere io sono nessuno e rappresento tutti quei nessuno che mi stanno intorno......

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superflowerpunkdiscopop
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#340 Messaggio da superflowerpunkdiscopop »

Helmut ha scritto:
Giulio Tremonti ha scritto:Sigile, l'unico appunto che ho da farti è che anche tu rimproveri a qualcuno di essere stato fascista a vent'anni o meno. Non è una colpa. Anche mio nonno era fascista a quell'età . E' nato nel ventennio e non poteva concepire una società  diversa. Anche Montanelli era fascista in quel tempo.
Ex-fascistoni celebri:

- Pietro Ingrao
- Dario Fo
- Enzo Biagi
- Giorgio Bocca
- Walter Chiari
- Giorgio Albertazzi
- Vittorio Missoni
- Raimondo Vianello
da qui a dire che Ingrao era fascista ce ne vuole :blankstare:
Il fascismo, Ingrao lo ricorda. «Da giovanissimo ho partecipato ai Littoriali, alle gare che i fascisti organizzavano tra i giovani studenti. Scrissi una poesia che era l'esaltazione della città  di Littoria fondata da Mussolini. Questo per dire come anch'io da giovane abbia patito l'inquinamento del fascismo, anche se è stata un'esperienza molto breve. Poi è arrivata la guerra civile spagnola che ha condizionato tutta la mia vita. Mi ha strappato dai miei interessi, dalla vocazione per il cinema. I libri sul mio tavolo cambiarono».
io su internèt tempo fà  avevo trovato questo,non só quanto sia attendibile ma questo è:
Raimondo Vianello lo ha detto chiaro: "Io non rinnego niente". Riaprire la questione del servizio militare prestato, oltre mezzo secolo fa, nella Repubblica Sociale, poteva costargli caro alla vigilia del Festival di Sanremo che deve presentare. Eppure Vianello ha scelto la dignità , non l'opportunità . Sarebbe bello se a Sanremo '98 ci fossero con lui anche l'ex iscritto al M.S.I. di Milano (1956) Adriano Celentano; l'ex frequentatore della Giovane Italia a Bologna nei primi anni '60 Lucio Dalla; il presunto finanziatore del Soccorso Tricolore de "Il Borghese" dei primi anni ' 70, Lucio Battisti con Mogol, alias Giulio Rapetti, che per i testi di qualche sua canzone ha preso in prestito parole di Robert Brasillach...
Lasciamoli cantare, e dimenticare, come si è dimenticato che, nel 1958, Johny Halliday attaccava a Parigi manifesti per il gruppo di "Jeune Nation". Restiamo agli attori, come il tenente della Legione Tagliamento Giorgio Albertazzi, fucilatore di disertori, uno che oggi fa il radicale, ma che, come Vianello, ha detto quello che Walter Chiari (Decima MAS) e Ugo Tognazzi (Brigata Nera Cremona) avevano dovuto tacere.
Anche Enrico Maria Salerno, ex della Guardia Nazionale Repubblicana (G.N.R.), che era stato trattenuto per quasi due anni in un campo di concentramento dopo la fine della guerra (non si lasciava "defascistizzare") aveva dovuto tacere e mimetizzarsi: in un film di Florestano Vancini, "Le stagioni del nostro amore" (1966) recitava da antifascista e prendeva addirittura a male parole un lettore de "Il Borghese". E il regista Marco Ferreri, reduce anche lui dalla G.N.R., era diventato un idolo della sinistra intellettuale, anche se negli anni '50 era andato a girare i suoi film migliori, "El pisito" e "El cochecito" nella Spagna di Franco.
Aveva dovuto tacere anche Marcello Mastroianni, l'attore italiano più noto al mondo, ma prima militare a Dobbiaco all'Istituto geografico militare della R.S.I. e poi passato con i Tedeschi nelle file dell'Organizzazione "Todt". Quando Mastroianni morì, sul Corriere della Sera Ernesto Galli Della Loggia rimproveró al Polo l'assenza ai suoi funerali, perchè anche un attore puó incarnare l'Italia. Il professore non immaginava quanto fosse vicino al vero, sia pure per ragioni diverse da quelle che lui sosteneva.
Hugo Pratt non aveva dovuto tacere fino all'ultimo, ma quasi. Non si era mai vergognato di essser passato attraverso la Decima MAS e la polizia tedesca dello S.D. Solo che, dopo, aveva confuso le piste alla maniera del suo Corto Maltese, che si definisce un "gentiluomo di ventura", cioè un pirata, un rinnegato, ma è stato lo stesso adottato come un'icona dalla sinistra intellettuale. Che è rimasta molto delusa quando "Il Giornale" ha pubblicato una dedica di Pratt a un suo editore francese. Con la sua calligrafia inconfondibile scriveva : "De votre fasciste Hugo Pratt". Non era del 1944, ma del 1988.
Oggi i tempi sono cambiati e l'ex paracadutista della G.N.R. Dario Fo ha vinto il Nobel che, più di lui, avrebbero meritato altri aderenti alla Repubblica di Mussolini, come Filippo Tommaso Marinetti o Ezra Pound. E il regista Piero Vivarelli, oggi comunista come Fo, puó ammettere di essere stato anche lui nella Decima MAS e non solo di aver diretto un film come "Il dio serpente" (1970), memorabile solo per l'altra faccia di Nadia Cassini. I fascisti dell'altro ieri, diventati gli antifascisti di ieri, oggi si manifestano. La gente chic direbbe che "fanno outing", come gli omosessuali. Nel mondo del pensiero unico, essere fascista equivale oramai a essere in qualche modo dei "diversi".
Ma Renzo Montagnani se ne infischiava, lui che era in buoni rapporti con l'ex ministro missino Altiero Matteoli. Ma non tutti hanno deciso di reindossare simbolicamente la camicia nera prima di morire. Alcuni non se la sono mai levata, come l'ex cronista radiofonico di "Tutto il calcio minuto per minuto", Enrico Ameri. Il giornalista sportivo e paracadutista Gianni Brera,che aveva cominciato la propria carriera al "Popolo d'Italia", ricordava volentieri il suo passato di partigiano in Val d'Ossola. Ricordava meno volentieri, ma non smentiva, che l'anno prima aveva fatto tranquillamente il suo mestiere nella R.S.I. E i suoi articoli e i suoi libri sono intrisi di una saggezza volkisch molto più spinta di quella leghista.
Di altri personaggi famosi il passato compromettente è stato dimenticato, come nel caso di Paolo Carlini, star dei primi romanzi sceneggiati in tv negli anni '50; di Paolo Ferrari, l'Archie Goodwin accanto al Nero Wolfe di Tino Buazzelli nella tv degli anni '70; dell'idolo della tv dei ragazzi di allora, Febo Conti (Chissà  chi lo sa?). Quanto a Doris Duranti, è stata considerata una "sventurata", più che una fascista, per il suo rapporto con Alessandro Pavolini, segretario del Partito Fascista Repubblicano. Lei lo ricorda così : "Ho avuto molti uomini, ho amato solo lui!". Non si ha bisogno di molte parole quando si hanno le idee chiare.
La morte invece non ha diviso altri due attori, Osvaldo Valenti e Luisa Ferida: insieme vissero intensamente, insieme vennero fucilati a Milano. Nuto Navarrini e Vera Roll, grandi nomi del teatro di rivista, furono più fortunati: nel 1945 lui finì in prigione, lei venne rapata a zero come "collaborazionista". Si espose meno (e quindi se la cavó meglio) Gilberto Govi, che dal palcoscenico del Teatro Universale di Genova - nel cui atrio era esposto il motore di una fortezza volante abbattuta dalla contraerea - esortava i giovani ad arruolarsi nella X M.A.S. Anche Eduardo De Filippo, che sarebbe diventato un idolo del progressismo, nel 1943-44 lavorava per il fronte interno della R.S.I., con suo fratello Peppino (che ancora nel 1972, peró, non avrebbe nascosto le proprie simpatie per il M.S.I.) Se la guerra fosse finita diversamente,l'opera teatrale "Filumena Marturano" magari sarebbe stata presentata da Eduardo come la storia di un'eroina della campagna demografica finita vittima di un borghese opportunista; quanto al film che ne sarebbe stato tratto, avrebbe avuto come protagonista sempre Marcello Mastroianni, come è accaduto per "Matrimonio all'italiana" di Vittorio De Sica...
Proprio De Sica, affermatosi come attore e regista sotto il fascismo, nel dopoguerra costituì un sodalizio artistico d'intonazione populista con l'ex fascista Cesare Zavattini (Miracolo a Milano, Umberto D.). Ma nei primi anni '60 si sarebbe candidato alle elezioni nel suo paesino natale, nelle liste dei monarchici. Secondo le malelingue, invece, dal paesello sarebbe dovuta fuggire nel 1944 una quindicenne che aveva tenuto alto, molto alto il morale di un reparto della Wehrmacht : esule a Roma, Gina Lollobrigida avrebbe intrapreso così la carriera cinematografica.
Un altro tipo di bellezza, più nordico e altero, era quello di Alida Valli. Nata Alida Maria Altenburger, a Pola nel 1921, figlia di un barone di origine austriaca amico del prefetto Ettore Tolomei, l'italianizzatore dei nomi delle località  dell'Alto Adige, poi fatto senatore da Mussolini. Lanciata da Alessandro Blasetti e da Mario Soldati, che era geloso del flirt che Alida aveva con l'assistente alla regia Dino Risi, la Valli sarebbe stata poi sospettata di avere una tresca perfino con il Duce.
Anche per questo, nel 1954, la Mostra del Cinema di Venezia le negó il premio per il film "Senso" di Luchino Visconti. Nel 1997 la Mostra ha cercato di farsi perdonare, conferendole il Leone d'Oro alla carriera. La Valli lo ha accettato, ma ha mormorato: " Potevano pensarci prima..."
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.

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#341 Messaggio da Giulio Tremonti »

Impressionante, se è tutto vero.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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#342 Messaggio da superflowerpunkdiscopop »

perchè?
io non ci vedo nulla di male.
Si è creduto a un'idea
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.

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Helmut
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#343 Messaggio da Helmut »

superflowerpunkdiscopop ha scritto:
da qui a dire che Ingrao era fascista ce ne vuole :blankstare:
Ho scritto ex... :wink:
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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#344 Messaggio da superflowerpunkdiscopop »

ma manco ex,è come quando sei piccolo e ti tocca fare l'ora di religione,non significa che vuoi fare il prete da grande.
Ps: su Ingrao hai toppato
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.

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#345 Messaggio da superflowerpunkdiscopop »

comunque ritornando IT:

[i:fa47d13059]Travaglio, pio e di destra

Lunga confessione del giornalista nel libro intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Il rompiballe, dove si scopre che il pasionario antiberlusconiano è destrorso e devoto. Ma non basta, il sottosegretario alle comunicazioni Romani dice: «Inammiss

Farà discutere ancora per molto, Marco Travaglio. Colpa (o merito) del libro-intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Il rompiballe, che al giornalista torinese è interamente dedicato e del quale sia Dagospia che il sito internet de La Stampa hanno pubblicato un ampio stralcio. Un successo editoriale, il libro di Sabelli Fioretti (ha già quasi doppiato la boa dei due milioni di copie vendute) nel quale si scopre che Travaglio, recentemente dichiaratosi un liberal-conservatore che alle ultime elezioni ha votato per Di Pietro, simpatizza per la destra (Berlusconi escluso, s'intende). E che, devoto cattolico, apprezza più la messa in latino reintrodotta da Papa Benedetto XVI che non quella in italiano. Ecco i passi salienti dell'intervista cone le domande di Sabeli Fioretti e le risposte di Travaglio, non sufficienti però a rientrare nelle grazie del Governo visto che il sottosegretario alle Comunicazioni Romani bolla la sua presenza in Rai come «inammissibile»:

Gad Lerner ha scritto: «Non c'è travaglio in Travaglio. Non conosce il dolore del mondo. Tutti colpevoli allo stesso modo, tutti impuniti»
«Quando lessi quell'articolo non mi piacque per niente. Pensai che era una critica ingiusta. Si riferiva alla mia posizione sull'indulto, come se io fossi un feroce sadico che vuol tenere la gente dentro (...)».

Però è vero che le carceri sono sovraffollate e che la vita là dentro è un inferno
«Del sovraffollamento delle carceri non frega niente a nessuno. Tanto è vero che oggi sono sovraffollate esattamente come due anni fa, ma non se ne parla più. Perché? Perché Previti l'ha fatta franca».

Se ti offrissero la direzione del Tg1, accetteresti?
«Certo con lo spirito con cui parteciperei a Porta a Porta. Lo farei per un giorno e quel giorno godrei. Sapendo che è il primo e l'ultimo».

Mi sa che non te lo offrono il Tg1
«Farei un Tg1 in cui racconterei tutto insieme, in una botta sola, quello che non è stato raccontato negli ultimi dieci anni».

Ti portano via con la camicia di forza
«La stessa cosa farei a Porta a Porta se Vespa avesse il coraggio di invitarmi».

LA CONDANNA
Quando tu e Beppe Grillo fate la lista degli indagati e dei condannati presenti in Parlamento, subito ti fanno notare che anche tu sei condannato, in una causa contro Previti
«Ho perso una causa civile, ma non ho commesso reati. Perdere una causa civile non vuol dire essere un pregiudicato (...)».

Non tutti i reati sono uguali
«Ma è ovvio. Quando mi dicono che anche io sono stato condannato la mia risposta è: non è vero, ho perso una causa».

POLITICA
Mario Giordano dice che non è vero che tu sei un discepolo di Montanelli. Dice che eri berlusconiano
«Io non mi sono mai considerato discepolo di Montanelli (...)».

Ma tu eri berlusconiano?
«Balle spaziali. Ho sempre votato contro Berlusconi».

Lo ha scritto anche Giancarlo Perna. Parla di quando Berlusconi era imprenditore
«Ma non esistevano berlusconiani all'epoca (...). Perna pensa che io mi sia buttato a sinistra. Mentre io sono anticomunista oggi come lo ero allora. Però non c'è più il comunismo, e quindi non mi sembra il caso di perdere tempo. Sarebbe come schierarsi contro i cartaginesi».

Ci sono i Ds, figli ed eredi del comunismo...
«E sono molto molto molto peggio di certi ex democristiani. Io preferisco cento Prodi, mille Rosy Bindi, duemila Scalfaro a tutti gli ex comunisti riverniciati. I danni che hanno fatto D'Alema e Veltroni sono incalcolabili. Se abbiamo Berlusconi è grazie a loro e alla loro finta opposizione che ha rivitalizzato e resuscitato il Cavaliere».

è vero che preferisci la messa in latino?
«Continuo a pensare che sia molto più bella la messa in latino di quella in italiano, continuo a pensare che il gregoriano sia molto più bello delle chitarre».

Sei proprio di destra!
«Se non fosse Berlusconi il capo della destra, io starei lì! In Francia voterei a occhi chiusi per uno Chirac, un Villepin. Per Sarkozy no perché è un tamarro. In Germania voterei Merkel sicuro. Mi piacevano molto Reagan e la Thatcher».

Ma perché se sei di destra, i girotondini ti amano tanto?
«Perché la mia destra non esiste. è immaginaria. è la destra liberale. Cavour, Einaudi, De Gasperi, Montanelli. Tutti morti».

Facci si considera un Travaglio di destra
«Il Travaglio di destra c'è già , sono io. Lui non è nè Travaglio, nè di destra. è un berluscraxiano. Uno dei tanti».

I POLITICI
Veltroni non ha mai nominato Berlusconi in campagna elettorale
«Può essere una strategia comunicativa interessante (...) ma non nominare Berlusconi non deve voler dire non parlare mai di Berlusconi e dei danni che ha fatto e che farà (...)».

C'è qualcuno di destra che ti piace?
«Giorgia Meloni è fantastica, bravissima è una ragazza veramente splendida. Impegnata, entusiasta, competente. Angela Napoli ha fatto tutta la battaglia anti'ndrangheta in Calabria. Tabacci non è impresentabile. Maroni è stato un discreto ministro. Ma di Forza Italia non riesco a trovare nessuno decente. Forse questa Lorenzin, la biondina coordinatrice a Roma, ecco...».

E dei giornalisti?
«Alla fine il meglio, o il meno peggio, è Belpietro. Perché in fondo è un giornalista. Quando dirigeva "il Giornale" ci metteva le notizie. Adesso "il Giornale" di Giordano sembra Topolino».

Cosa pensi di Bossi?
«Mi mette tristezza quando penso a che cos'era la Lega dei tempi d'oro. Io nel 1996 l'avevo pure votata».

Hai votato Lega?
«Sai come fanno le ragazze che vengono mollate dal fidanzato e dicono: "La do al primo che passa"? Io avevo detto: "il primo che fa cadere Berlusconi lo voto"(...)».

Mi immagino un giorno Berlusconi che pranza con D'Alema. Cominciano a parlare di te e si divertono come matti!
«Mi odia di più D'Alema. L'unica volta che Berlusconi ha parlato di me in pubblico, ha detto che io ero "un animale a sè stante". Per me è un complimento. Secondo lui no, perché un animale a sè stante per lui è veramente una brutta bestia. Ma a me piace. Vuol dire cane sciolto. Mi sta bene».

Berlusconi sarà il prossimo presidente della Repubblica?
«Prospettiva agghiacciante. E ridicola, anche (...)».

Chi ti piacerebbe al Quirinale?
«Se non fosse troppo anziano quando si voterà la prossima volta, Giovanni Sartori. O altrimenti Prodi. O Gustavo Zagrebelsky. O Giovanni Bazoli».[/i:fa47d13059]
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