Curzio Malaparte, [b:68542cda0e]La pelle Storia e racconto[/b:68542cda0e]
Mondadori, Oscar classici moderni.
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La pelle è un romanzo pubblicato nel 1949, che narra dell'occupazione alleata in Italia dal 1943 al 1945. Durante la seconda guerra mondiale Malaparte era giornalista e dal novembre 1943 al marzo 1946 svolse le funzioni di ufficiale di collegamento aggregato all'Alto Comando Americano in Italia.
I dodici capitoli, o racconti, in cui essa è divisa hanno come sfondo l'Italia prostrata dall'immediato dopoguerra, i vicoli di una Napoli formicolante di folle affamate, immersa in un clima di disfacimento fisico e morale. Una sorta di "malattia"contagia uomini, donne e perfino bambini, pronti ad abbandonarsi a qualunque umiliazione, a vendere il proprio corpo e la propria dignità per un pezzo di pane.
Scrive Malaparte:
[i:68542cda0e]« è una cosa umiliante, orribile, è una necessità vergognosa, lottare per vivere. Soltanto per vivere. Soltanto per salvare la propria pelle. Non è più la lotta contro la schiavitù, la lotta per la libertà , per la dignità umana ... Eravamo uomini vivi in un mondo morto ... ». [/i:68542cda0e]
- [b:68542cda0e]Il pranzo del generale Cork:[/b:68542cda0e]
[quote:68542cda0e][i:68542cda0e]«Una bambina, qualcosa che assomigliava a una bambina, era distesa sulla schiena in mezzo al vassoio, sopra un letto di verdi foglie di lattuga, entro una grande ghirlanda di rosei rami di corallo. Aveva gli occhi aperti, le labbra socchiuse: e mirava con uno sguardo di meraviglia il Trionfo di Venere dipinto nel soffitto da Luca Giordano. Era nuda: ma la pelle scura, lucida, dello stesso color viola del vestito di Mrs. Flat , modellava, proprio come un vestito attillato , le sue forma ancora acerbe e già armoniose, la dolce curva dei fianchi, la lieve sporgenza del ventre, i piccoli seni virginei, le spalle larghe e piene.»[/i:68542cda0e][/quote:68542cda0e]
Il romanzo venne condannato dal Vaticano e posto nell'Index Librorum Prohibitorum.
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]
I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
[Aleksandr Aleksandrovič Zinov’ev]