prostituzione
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Da piccole le chiamano putine da grandi..................
(AGI) - Padova, 6 mar. - Una incredibile vicenda scuote Campodarsego, piccolo centro del Padovano: al sindaco del paese Paola Candiotto e' arrivata la notizia che alcuni ragazzini delle scuole medie, nel corso dell'anno passato, avevano avviato un proficuo traffico fatto di favori sessuali in cambio di ricariche per telefoni cellulari. La notizia era nell'aria, ma solo adesso e' arrivata sul tavolo del primo cittadino, che si e' detta allibita ma ha subito avviato delle contromisure per rimettere a posto la situazione. Secondo quanto riferito da "Il Mattino di Padova", ragazzini tra i 10 e i 14 anni convincevano le loro coetanee a prestarsi per fugaci incontri sessuali che avvenivano nelle ultime file di sedili dello scuolabus. Niente di grave, a quanto sembra, solo palpeggiamenti e poco altro, in cambio di ricariche telefoniche di 10, al massimo 15 euro. Tutti consenzienti, tutti d'accordo, ma la faccenda e' arrivata alle orecchie degli adulti e fino al sindaco, che ora ha deciso di munire i 300 circa ragazzini delle medie del paese di una tesserina con le proprie generalita' e di destinare a ogni alunno a un posto fisso nello scuolabus, per evitare promiscuita' imbarazzanti. Avvertite anche le famiglie. Piu' che il fatto in se', resta ora la sorpresa per una vicenda che si ha difficolta' a chiarire con gli stessi interessati. (AGI)
(AGI) - Padova, 6 mar. - Una incredibile vicenda scuote Campodarsego, piccolo centro del Padovano: al sindaco del paese Paola Candiotto e' arrivata la notizia che alcuni ragazzini delle scuole medie, nel corso dell'anno passato, avevano avviato un proficuo traffico fatto di favori sessuali in cambio di ricariche per telefoni cellulari. La notizia era nell'aria, ma solo adesso e' arrivata sul tavolo del primo cittadino, che si e' detta allibita ma ha subito avviato delle contromisure per rimettere a posto la situazione. Secondo quanto riferito da "Il Mattino di Padova", ragazzini tra i 10 e i 14 anni convincevano le loro coetanee a prestarsi per fugaci incontri sessuali che avvenivano nelle ultime file di sedili dello scuolabus. Niente di grave, a quanto sembra, solo palpeggiamenti e poco altro, in cambio di ricariche telefoniche di 10, al massimo 15 euro. Tutti consenzienti, tutti d'accordo, ma la faccenda e' arrivata alle orecchie degli adulti e fino al sindaco, che ora ha deciso di munire i 300 circa ragazzini delle medie del paese di una tesserina con le proprie generalita' e di destinare a ogni alunno a un posto fisso nello scuolabus, per evitare promiscuita' imbarazzanti. Avvertite anche le famiglie. Piu' che il fatto in se', resta ora la sorpresa per una vicenda che si ha difficolta' a chiarire con gli stessi interessati. (AGI)
Ultima modifica di dostum il 07/03/2008, 15:45, modificato 1 volta in totale.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Magari ai miei tempi avessi potuto ricevere favori sessuali in cambio di qualche ricarica....le avrei fatte telefonare volentierissimo!!!!
Scherzi a parte sono le solite notizie "idiote" che i giornali usano per fare disinformazione.
Al massimo qualche ragazzino avrà prestato il cellulare all'amica per farsi mostrare le mutandine di lei...notizie puramente ridicole, da bar. A mio parere eh!
Scherzi a parte sono le solite notizie "idiote" che i giornali usano per fare disinformazione.
Al massimo qualche ragazzino avrà prestato il cellulare all'amica per farsi mostrare le mutandine di lei...notizie puramente ridicole, da bar. A mio parere eh!
Miki
bicocca red village
«DOBBIAMO RENDERE PIU' SICURI I QUARTIERI»
Quartiere a luci rosse, la Lega con Sgarbi
Maroni: «Eliminiamo il racket del sesso»
«Già proposto dieci anni fa». La Russa (An): via le prostitute dalle strade. Don Rigoldi: riflessione giusta
MILANO - Volevano un asilo, gli offrono una casa. Chiusa, pulita, controllata da Asl e polizia. Un casinó del sesso, una Bicocca hard. Senza parole, la delusione del quartiere: «Se questo è l'indirizzo del Comune, che dire...». L'assessore Vittorio Sgarbi l'ha detto, e chiaro: «Dalla Bicocca puó partire la lotta al racket della prostituzione» (leggi la lettera di Sgarbi al Corriere). L'effetto: giunta spaccata, opposizione in rivolta, Università indignata. Il sindaco Letizia Moratti ha già espresso la sua posizione al Tavolo con il governo. La richiesta: «Introdurre il divieto di prostituirsi in pubblico o luogo aperto al pubblico. Ferma restando la non punibilità in caso di dimostrata costrizione all'attività , prevedere un regime sanzionatorio (da applicarsi anche al «cosiddetto» cliente), che diventa illecito penale in caso di reiterazione del reato». Eppure, la Lega Nord si schiera con l'assessore alla Cultura. Dice Roberto Maroni che «se la zona a luci rosse servisse a rendere più sicuri i quartieri della città , a eliminare la delinquenza e a levare la prostituzione dalle strade, certamente è una soluzione che per noi va bene».
Il Carroccio l'aveva già proposta «dieci anni fa», oggi ci riprova e trova una sponda in Ignazio La Russa (An): «Invito a riflettere, prima di archiviare lo spunto di Sgarbi». L'archivio puó aspettare. Motivo: «Il problema del racket c'è, ed è il vero tradimento della donna», dice don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità Nuova. Di più: «Si puó ragionare su una legislazione differente contro la criminalità del sesso. C'è il rischio di scegliere il male minore, certo, ma un'analisi va pur fatta, con tutte le cautele del caso». E «cautela» suggerisce anche La Russa: «Apprezzo lo sforzo di cercare una soluzione per togliere la prostituzione dalle strade, anche se credo che quella dei quartieri a luci rosse sia una proposta un po' superata». Il comitato viale Abruzzi-via Piccinni ha messo la proposta a sondaggio. Risultato: i cittadini preferiscono un supermarket del piacere (altrove) alla prostituzione sui marciapiedi (loro). Oggi invade viale Abruzzi e Figino, piazza Trento, zona Monumentale, San Siro.
Donne, minorenni, trans, femminielli. Intanto, il Comune ha avviato un piano di videosorveglianza anti-crimine e bastona i clienti con il codice della strada: in dieci anni, 18.815 sanzioni per soste irregolari e manovre pericolose. Un polo a luci rosse? «Un insulto alla tradizione culturale di Milano», risponde l'azzurro Maurizio Lupi. Carlo Masseroli, assessore di Fi allo Sviluppo del Territorio, lo dice ancora più chiaro: «Milano non sente il bisogno di un quartiere a luci rosse ». Dunque? Il fondatore dei City Angels, Mario Furlan, propone di «creare piccole cooperative di prostitute, sottoposte a stretti controlli, dove la malavita non si possa infiltrare». Chè dove s'infiltra, schiavizza le donne e distrugge la città . Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia: «àˆ già in atto un processo di ghettizzazione di alcune vie». Sono i quartieri in cui «gli abitanti non escono la sera per paura e da cui residenti e commercianti scappano». Chiede: «Non sono questi quartieri a luci rosse?».
Armando Stella
10 marzo 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_marz ... c667.shtml
«DOBBIAMO RENDERE PIU' SICURI I QUARTIERI»
Quartiere a luci rosse, la Lega con Sgarbi
Maroni: «Eliminiamo il racket del sesso»
«Già proposto dieci anni fa». La Russa (An): via le prostitute dalle strade. Don Rigoldi: riflessione giusta
MILANO - Volevano un asilo, gli offrono una casa. Chiusa, pulita, controllata da Asl e polizia. Un casinó del sesso, una Bicocca hard. Senza parole, la delusione del quartiere: «Se questo è l'indirizzo del Comune, che dire...». L'assessore Vittorio Sgarbi l'ha detto, e chiaro: «Dalla Bicocca puó partire la lotta al racket della prostituzione» (leggi la lettera di Sgarbi al Corriere). L'effetto: giunta spaccata, opposizione in rivolta, Università indignata. Il sindaco Letizia Moratti ha già espresso la sua posizione al Tavolo con il governo. La richiesta: «Introdurre il divieto di prostituirsi in pubblico o luogo aperto al pubblico. Ferma restando la non punibilità in caso di dimostrata costrizione all'attività , prevedere un regime sanzionatorio (da applicarsi anche al «cosiddetto» cliente), che diventa illecito penale in caso di reiterazione del reato». Eppure, la Lega Nord si schiera con l'assessore alla Cultura. Dice Roberto Maroni che «se la zona a luci rosse servisse a rendere più sicuri i quartieri della città , a eliminare la delinquenza e a levare la prostituzione dalle strade, certamente è una soluzione che per noi va bene».
Il Carroccio l'aveva già proposta «dieci anni fa», oggi ci riprova e trova una sponda in Ignazio La Russa (An): «Invito a riflettere, prima di archiviare lo spunto di Sgarbi». L'archivio puó aspettare. Motivo: «Il problema del racket c'è, ed è il vero tradimento della donna», dice don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità Nuova. Di più: «Si puó ragionare su una legislazione differente contro la criminalità del sesso. C'è il rischio di scegliere il male minore, certo, ma un'analisi va pur fatta, con tutte le cautele del caso». E «cautela» suggerisce anche La Russa: «Apprezzo lo sforzo di cercare una soluzione per togliere la prostituzione dalle strade, anche se credo che quella dei quartieri a luci rosse sia una proposta un po' superata». Il comitato viale Abruzzi-via Piccinni ha messo la proposta a sondaggio. Risultato: i cittadini preferiscono un supermarket del piacere (altrove) alla prostituzione sui marciapiedi (loro). Oggi invade viale Abruzzi e Figino, piazza Trento, zona Monumentale, San Siro.
Donne, minorenni, trans, femminielli. Intanto, il Comune ha avviato un piano di videosorveglianza anti-crimine e bastona i clienti con il codice della strada: in dieci anni, 18.815 sanzioni per soste irregolari e manovre pericolose. Un polo a luci rosse? «Un insulto alla tradizione culturale di Milano», risponde l'azzurro Maurizio Lupi. Carlo Masseroli, assessore di Fi allo Sviluppo del Territorio, lo dice ancora più chiaro: «Milano non sente il bisogno di un quartiere a luci rosse ». Dunque? Il fondatore dei City Angels, Mario Furlan, propone di «creare piccole cooperative di prostitute, sottoposte a stretti controlli, dove la malavita non si possa infiltrare». Chè dove s'infiltra, schiavizza le donne e distrugge la città . Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia: «àˆ già in atto un processo di ghettizzazione di alcune vie». Sono i quartieri in cui «gli abitanti non escono la sera per paura e da cui residenti e commercianti scappano». Chiede: «Non sono questi quartieri a luci rosse?».
Armando Stella
10 marzo 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_marz ... c667.shtml
Copio ed incollo dal sito di Max ( la rivista)
Dalle interviste raccolte tra escort, gigolò e clienti si pensa che in Italia ci siano tra le 10 e le 12 mila escort di cui solo il 25 per cento è di altissimo livello, il restante 75 per cento medio-alto. Il numero dei gigolò quasi si dimezza tra i 6 e gli 8 mila, anche se è in forte crescita il numero dei boys, ragazzi d'appartamento che hanno per lo più una clientela gay. Nel mondo della moda il numero s'aggira attorno ai 4 mila. Nel mondo dello spettacolo il numero oscilla tra qualche migliaio e la totalità del fenomeno. Molti infatti, sia escort che gigolò, attraversano la tv interpretando parti differenti come l'innamorato lasciato, il corteggiatore, il ragazzo in cerca d'amore, in alcune famose trasmissioni Rai e Mediaset, come potete vedere su www.roystreap. it nella sezione "chi sono". In genere, in Italia, il compenso di una donna è ancora leggermente superiore a quello di un uomo.
I rate per un livello alto InCall (nel loro appartamento) sono: 400 euro per un'ora, 700 euro per due ore, 800 euro per tre ore. OutCall (in un albergo o luogo designato): 500 euro un'ora, 800 due ore, 1.000 euro tre ore. Un cena e dopocena costa al cliente 1.200 euro. Una notte intera 1.550 euro. Un weekend 3.500 euro. Quelle di altissimo livello, invece, non chiedono direttamente il rate, ma avendo esclusivamente clienti fissi da anni, possono arrivare oltre i 10.000 euro al mese. Per i boys il rate è solo di 100 euro all'ora. Il tutto senza ricevuta fiscale.
SERENA #1
La mattina, in bocca ho sempre quel rancido sapore di pelle sconosciuta e umori maschili. La mia lingua impastata da solitudini ormonali e convocazioni d'abbandono. Ho 24 anni, mi chiamo Sara, ma per i clienti Serena... Sono le 11 del mattino, m'infilo dentro un paio di jeans e una T-shirt bianca, afferro la sacca per la palestra già preparata per l'appuntamento pomeridiano ed esco di casa. La DownTown è piena di clienti appetibili ma la concorrenza è spietata. Un covo di serpi ammaliatrici con il cartellino del prezzo attaccato ai glutei. Mentre corro senza sosta, punto un paio di uomini interessanti ma non ho nemmeno il tempo di rallentare il battito cardiaco che un paio di ragazze hanno mollato gli attrezzi e li hanno già avvicinati.
Non dev'essere la mia mattina. Continuo a correre, devo essere in forma, devo essere bella, sono un'industria vivente e ci tengo a restare in attività . Finita la palestra e dopo un massaggio, prendo un taxi e mi precipito all'appuntamento. Mi squilla il cellulare di lavoro, un numero anonimo, non rispondo mai ai numeri anonimi. Ho un sito personale, ma i miei clienti sanno che non devono chiamare in anonimo. Estraggo l'agenda e controllo gli appuntamenti della giornata. Tra poco ne ho uno in un albergo, poi il corso all'università se riesco a fare in fretta, e stasera un cena e dopocena con un cliente abituale e facoltoso. Ho saltato il pranzo, ma a cena mi rifarò con il mio cliente. Alla reception dell'albergo m'indicano il piano e il numero di stanza con noncuranza. Busso alla porta due volte senza dire nulla. La serratura scatta e un ragazzo sulla trentina mi si para davanti. Non avevo previsto i modi rigidi come un ciak con i quali mi accoglie, un benvenuto scarno, il sussurro di una smorfia. Armeggia con una tasca del suo cappotto e ne pesca un pacchetto di Marlboro Rosse, ne spinge fuori una, la fa roteare nervosamente tra le dita mentre mi guarda con interesse trepidante. S'appoggia la sigaretta tra le labbra e l'accende con un gesto rapido: "Non sei curiosa di sapere cosa faccio nella vita?", sussurra, ha voglia di parlare, mi siedo.
Lui comincia a raccontarmi del suo lavoro e altre cose a cui non faccio caso, non m'interessano, ma l'assecondo con una conversazione pacata e sorrisi anestetizzati. D'un tratto, con un movimento stentato e innocuo, mi attrae a sé. Cerca le mie labbra ripetutamente, ma mi sottraggo ai suoi attacchi ergendo presidi sfuggenti, non mi piace baciare i clienti. E allora sono le sue dita a cercare la mia pelle, frugandomi sotto i vestiti , spogliandomi velocemente, confusamente. Si spoglia con dignitosa disinvoltura, non ha un corpo sgradevole, tonico, abbronzato. Rimane in boxer e io infilo le punte delle dita nell'elastico e piegando le ginocchia scivolo verso le sue caviglie, con lentezza, dondolo il sedere mentre lo faccio, con lentezza, come se stessi ballando per lui, come se togliergli le mutande fosse l'unica cosa che avessi desiderato da quando sono entrata nella stanza. Mi distendo sul letto, allargo le cosce come un sipario aspettando che il primo attore entri in scena.
In un Amen mi è dentro. Il suo battito cardiaco si scompone un paio di volte, lui no. La schiena rigida, i tendini delle cosce tirati all'eccesso, le spalle raggomitolate. Il volto contratto in una smorfia di tensione, rughe increspate sulla fronte, gli angoli delle labbra stirati verso gli zigomi. Lo so cosa sta pensando. Dev'essere all'altezza della situazione. Se fosse con una ragazza incontrata in una occasione normale sarebbe più disinvolto. E la sua resa più soddisfacente. I suoi colpi si fanno sempre più profondi, intensi, rabbiosi mentre il respiro gli si spezza affannoso. E allora io sorrido e gemo a comando, poi lancio qualche stridulo urletto soffocato come se avessi toccato l'orgasmo più profondo, come se quella fosse la più grande scopata della mia vita, e lui il più grande scopatore mai esistito. In realtà mi sto annoiando. Ma stringo con forza le pareti dell'utero, lo risucchio dentro di me, e lui è incapace di trattenere l'orgasmo, gemendo come se lo stessero sgozzando. E un altro piccolo frammento di me si perde per sempre. Si perde sempre qualcosa tra le righe di qualche contrazione muscolare. Lui si lascia cadere sul materasso, al mio fianco, esausto. Non abbiamo stabilito tutto il pomeriggio, ma non ha l'aria di uno da solo un'ora di conversazione e dieci minuti di sesso. E riempire due ore per me è meglio. Guardo frenetica l'orologio. Se tra il primo e il secondo shot fai passare dieci minuti, il secondo shot durerà venti minuti, se ne fai passare venti durerà 40. Questa è la media, all'incirca, fino ai quarantanni. Quelli della sua età sono per lo più clienti occasionali che difficilmente vanno oltre il primo appuntamento. E raramente t'invitano per un weekend o ti portano in centro a fare shopping. Anche se da qualche mese è diventata una moda tra i venticinquenni e i trentenni altolocati contattare una escort. Spesso hanno fidanzatine innamorate che li aspettano per cena, o per un cinema.
Capita che tra ragazzi dello stesso giro si scambino commenti e che ti arrivi qualche amico di quello o di quell'altro. Due minuti sono trascorsi. Mi riavvicino a lui cercando di rianimare la situazione con una mano. Non ho tempo da perdere. Stasera l'industriale mi porta a cena da Aimo e Nadia. Dovrei vestirmi adeguatamente, un tubino nero, molto sobrio, e un décolleté tacco sei, ma a lui piace esibire chi lo sta accompagnando. è tutta una questione di lusso, potere e dissipazione. Quindi opterò per una scollatura vertiginosa e un pantalone più che aderente. Mentre le mie elucubrazioni si librano tra il letto e il soffitto, il ragazzo si accascia sulla mia schiena. Finalmente ha finito. Lo abbraccio per un paio di secondi e poi scivolo dal fondo del letto e mi metto alla ricerca dei miei vestiti. "Vai già via?", la sua voce raggiunge la mia schiena, questa domanda l'avrò sentita un miliardo di volte. "Ho un corso all'università , sono in ritardo", rispondo dolcemente, sempre, anche quando non è vero, questo li riporta in una situazione di apparente normalità , li fa sentire più importanti, perché gli uomini sono strani: sanno che devono pagare per stare con me, ma nello stesso tempo vorrebbero essere gli unici.
Dopo aver scopato non vogliono sentirsi dire chiaramente che hai un altro appuntamento, un altro cliente, anche se ne sono consapevoli. Gli piace l'idea del dominio del denaro, della sottomissione, ma nello stesso tempo devi fargli vedere d'essere interessata a loro, che sono straordinari a letto, che potresti innamorarti di loro, e che un po' ci sono già riusciti. è una delle regole da manuale per farti dei clienti abituali e generosi. Lui si alza dal letto e appoggia sul tavolo il mio rate. Prendo i soldi, li conto, e lo saluto con un bacio sulla guancia, raccolgo la borsa e me ne vado.
Dalle interviste raccolte tra escort, gigolò e clienti si pensa che in Italia ci siano tra le 10 e le 12 mila escort di cui solo il 25 per cento è di altissimo livello, il restante 75 per cento medio-alto. Il numero dei gigolò quasi si dimezza tra i 6 e gli 8 mila, anche se è in forte crescita il numero dei boys, ragazzi d'appartamento che hanno per lo più una clientela gay. Nel mondo della moda il numero s'aggira attorno ai 4 mila. Nel mondo dello spettacolo il numero oscilla tra qualche migliaio e la totalità del fenomeno. Molti infatti, sia escort che gigolò, attraversano la tv interpretando parti differenti come l'innamorato lasciato, il corteggiatore, il ragazzo in cerca d'amore, in alcune famose trasmissioni Rai e Mediaset, come potete vedere su www.roystreap. it nella sezione "chi sono". In genere, in Italia, il compenso di una donna è ancora leggermente superiore a quello di un uomo.
I rate per un livello alto InCall (nel loro appartamento) sono: 400 euro per un'ora, 700 euro per due ore, 800 euro per tre ore. OutCall (in un albergo o luogo designato): 500 euro un'ora, 800 due ore, 1.000 euro tre ore. Un cena e dopocena costa al cliente 1.200 euro. Una notte intera 1.550 euro. Un weekend 3.500 euro. Quelle di altissimo livello, invece, non chiedono direttamente il rate, ma avendo esclusivamente clienti fissi da anni, possono arrivare oltre i 10.000 euro al mese. Per i boys il rate è solo di 100 euro all'ora. Il tutto senza ricevuta fiscale.
SERENA #1
La mattina, in bocca ho sempre quel rancido sapore di pelle sconosciuta e umori maschili. La mia lingua impastata da solitudini ormonali e convocazioni d'abbandono. Ho 24 anni, mi chiamo Sara, ma per i clienti Serena... Sono le 11 del mattino, m'infilo dentro un paio di jeans e una T-shirt bianca, afferro la sacca per la palestra già preparata per l'appuntamento pomeridiano ed esco di casa. La DownTown è piena di clienti appetibili ma la concorrenza è spietata. Un covo di serpi ammaliatrici con il cartellino del prezzo attaccato ai glutei. Mentre corro senza sosta, punto un paio di uomini interessanti ma non ho nemmeno il tempo di rallentare il battito cardiaco che un paio di ragazze hanno mollato gli attrezzi e li hanno già avvicinati.
Non dev'essere la mia mattina. Continuo a correre, devo essere in forma, devo essere bella, sono un'industria vivente e ci tengo a restare in attività . Finita la palestra e dopo un massaggio, prendo un taxi e mi precipito all'appuntamento. Mi squilla il cellulare di lavoro, un numero anonimo, non rispondo mai ai numeri anonimi. Ho un sito personale, ma i miei clienti sanno che non devono chiamare in anonimo. Estraggo l'agenda e controllo gli appuntamenti della giornata. Tra poco ne ho uno in un albergo, poi il corso all'università se riesco a fare in fretta, e stasera un cena e dopocena con un cliente abituale e facoltoso. Ho saltato il pranzo, ma a cena mi rifarò con il mio cliente. Alla reception dell'albergo m'indicano il piano e il numero di stanza con noncuranza. Busso alla porta due volte senza dire nulla. La serratura scatta e un ragazzo sulla trentina mi si para davanti. Non avevo previsto i modi rigidi come un ciak con i quali mi accoglie, un benvenuto scarno, il sussurro di una smorfia. Armeggia con una tasca del suo cappotto e ne pesca un pacchetto di Marlboro Rosse, ne spinge fuori una, la fa roteare nervosamente tra le dita mentre mi guarda con interesse trepidante. S'appoggia la sigaretta tra le labbra e l'accende con un gesto rapido: "Non sei curiosa di sapere cosa faccio nella vita?", sussurra, ha voglia di parlare, mi siedo.
Lui comincia a raccontarmi del suo lavoro e altre cose a cui non faccio caso, non m'interessano, ma l'assecondo con una conversazione pacata e sorrisi anestetizzati. D'un tratto, con un movimento stentato e innocuo, mi attrae a sé. Cerca le mie labbra ripetutamente, ma mi sottraggo ai suoi attacchi ergendo presidi sfuggenti, non mi piace baciare i clienti. E allora sono le sue dita a cercare la mia pelle, frugandomi sotto i vestiti , spogliandomi velocemente, confusamente. Si spoglia con dignitosa disinvoltura, non ha un corpo sgradevole, tonico, abbronzato. Rimane in boxer e io infilo le punte delle dita nell'elastico e piegando le ginocchia scivolo verso le sue caviglie, con lentezza, dondolo il sedere mentre lo faccio, con lentezza, come se stessi ballando per lui, come se togliergli le mutande fosse l'unica cosa che avessi desiderato da quando sono entrata nella stanza. Mi distendo sul letto, allargo le cosce come un sipario aspettando che il primo attore entri in scena.
In un Amen mi è dentro. Il suo battito cardiaco si scompone un paio di volte, lui no. La schiena rigida, i tendini delle cosce tirati all'eccesso, le spalle raggomitolate. Il volto contratto in una smorfia di tensione, rughe increspate sulla fronte, gli angoli delle labbra stirati verso gli zigomi. Lo so cosa sta pensando. Dev'essere all'altezza della situazione. Se fosse con una ragazza incontrata in una occasione normale sarebbe più disinvolto. E la sua resa più soddisfacente. I suoi colpi si fanno sempre più profondi, intensi, rabbiosi mentre il respiro gli si spezza affannoso. E allora io sorrido e gemo a comando, poi lancio qualche stridulo urletto soffocato come se avessi toccato l'orgasmo più profondo, come se quella fosse la più grande scopata della mia vita, e lui il più grande scopatore mai esistito. In realtà mi sto annoiando. Ma stringo con forza le pareti dell'utero, lo risucchio dentro di me, e lui è incapace di trattenere l'orgasmo, gemendo come se lo stessero sgozzando. E un altro piccolo frammento di me si perde per sempre. Si perde sempre qualcosa tra le righe di qualche contrazione muscolare. Lui si lascia cadere sul materasso, al mio fianco, esausto. Non abbiamo stabilito tutto il pomeriggio, ma non ha l'aria di uno da solo un'ora di conversazione e dieci minuti di sesso. E riempire due ore per me è meglio. Guardo frenetica l'orologio. Se tra il primo e il secondo shot fai passare dieci minuti, il secondo shot durerà venti minuti, se ne fai passare venti durerà 40. Questa è la media, all'incirca, fino ai quarantanni. Quelli della sua età sono per lo più clienti occasionali che difficilmente vanno oltre il primo appuntamento. E raramente t'invitano per un weekend o ti portano in centro a fare shopping. Anche se da qualche mese è diventata una moda tra i venticinquenni e i trentenni altolocati contattare una escort. Spesso hanno fidanzatine innamorate che li aspettano per cena, o per un cinema.
Capita che tra ragazzi dello stesso giro si scambino commenti e che ti arrivi qualche amico di quello o di quell'altro. Due minuti sono trascorsi. Mi riavvicino a lui cercando di rianimare la situazione con una mano. Non ho tempo da perdere. Stasera l'industriale mi porta a cena da Aimo e Nadia. Dovrei vestirmi adeguatamente, un tubino nero, molto sobrio, e un décolleté tacco sei, ma a lui piace esibire chi lo sta accompagnando. è tutta una questione di lusso, potere e dissipazione. Quindi opterò per una scollatura vertiginosa e un pantalone più che aderente. Mentre le mie elucubrazioni si librano tra il letto e il soffitto, il ragazzo si accascia sulla mia schiena. Finalmente ha finito. Lo abbraccio per un paio di secondi e poi scivolo dal fondo del letto e mi metto alla ricerca dei miei vestiti. "Vai già via?", la sua voce raggiunge la mia schiena, questa domanda l'avrò sentita un miliardo di volte. "Ho un corso all'università , sono in ritardo", rispondo dolcemente, sempre, anche quando non è vero, questo li riporta in una situazione di apparente normalità , li fa sentire più importanti, perché gli uomini sono strani: sanno che devono pagare per stare con me, ma nello stesso tempo vorrebbero essere gli unici.
Dopo aver scopato non vogliono sentirsi dire chiaramente che hai un altro appuntamento, un altro cliente, anche se ne sono consapevoli. Gli piace l'idea del dominio del denaro, della sottomissione, ma nello stesso tempo devi fargli vedere d'essere interessata a loro, che sono straordinari a letto, che potresti innamorarti di loro, e che un po' ci sono già riusciti. è una delle regole da manuale per farti dei clienti abituali e generosi. Lui si alza dal letto e appoggia sul tavolo il mio rate. Prendo i soldi, li conto, e lo saluto con un bacio sulla guancia, raccolgo la borsa e me ne vado.
La generosità, roba rara, è ormai un evento "perturbante", che stupisce, spiazza, cerca un equilibrio, che poi si riassume in una unica parola: grazie (CanellaBruneri)
L'intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo. (Rudyard Kipling)
L'intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo. (Rudyard Kipling)
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aldilà della questione della zona a luci rosse,ritengo sgarbi uno dei 5 esseri più viscidi del pianeta terra....
voi che ne pensate del vittorio assessore dei beni culturali?
voi che ne pensate del vittorio assessore dei beni culturali?

"Se è vero che l'arte commerciale rischia sempre di finire prostituta, non è meno vero che l'arte non commerciale rischia di finire zitella"
Erwin Panofsky
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penso che stavolta, abbia avuto un'ottima idea, per dare un futuro a quella pensionata di sua madre..vertigoblu ha scritto:aldilà della questione della zona a luci rosse,ritengo sgarbi uno dei 5 esseri più viscidi del pianeta terra....
voi che ne pensate del vittorio assessore dei beni culturali?





Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
- pinkopanko
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Che triste la storia di scirocco...cioè,sono cose che da sempre si sanno e la tipa in quastione lo fa oltretutto volontariamente peró ...deve essere davvero triste!Ok guadagni e anche tantissimo,volendo con 4 anni di lavoro sei a posto a vita peró cosa costruisci con una vita così? Adesso non vorrei fare la moralista soprattutto in un forum porno peró non vorrei mai ridurmi così...mi viene da piangereeeeeeeeeeeeeeeee!!! 

pikapika!!!
Amore senzafine
Latina - àˆ stato identificato il cadavere dell'uomo trovato nel congelatore di una villetta di Cisterna a Latina. Si tratta di Giancarlo De Santis, di 68 anni, romano. La donna che aveva in uso l'appartamento e che, secondo fonti investigative, conosceva l'uomo, ha 35 anni, con precedenti penali, è stata sottoposta a fermo. Le indagini condotte dai carabinieri della comando provinciale di Latina, diretti dal colonnello Leonardo Rotondi, sono coordinate dal sostituto procuratore di Latina Raffaella De Pasquale.
Il fermo Omicidio volontario e occultamento di cadavere. Con questa accusa Stefania Scarlato, 35 anni, di origine siciliana, è stata arrestata dai carabinieri. La donna è accusata di aver ucciso e poi occultato nel congelatore di casa il cadavere di Giancarlo De Santis. L'arresto è arrivato al termine di una lunga notte di interrogatori. Ancora sconosciuto il modo con il quale il De Santis è stato ucciso. A chiarire l'esatta dinamica dei fatti sarà l'autopsia che è stata fissata per il pomeriggio di oggi. Il cadavere di Giancarlo De Santis è stato casualmente scoperto dai Carabinieri di Cisterna in una frazione di Doganella di Ninfa, in via Giulio II, dove si erano recati nell'ambito di un normale controllo anti prostituzione. Alcune segnalazioni anonime, infatti, aveva informato i carabinieri degli strani movimenti che di giorno e di notte avvenivano in una villetta a due piani dove viveva da circa un anno Stefania Scarlato. Quando i militari hanno suonato alla porta la donna che gestisce un'agenzia immobiliare a Cisterna di Latina ha iniziato a dare in escandescenze rifiutandosi di farli entrare. Un atteggiamento questo che ha insospettito i carabinieri ed una volta arrivati rinforzi è scattata l'irruzione nell'edificio.
I precedenti della donna fermata Ha parlato ininterrottamente da mezzanotte di ieri alle 7 di questa mattina, davanti agli inquirenti, la donna accusata dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere di Giancarlo De Santis, l'uomo di 68 anni ritrovato dentro il congelatore in una villetta nelle campagne di Cisterna. Sulla Scarlato, 35 anni, originaria della Sicilia ma residente a Velletri, gravano precedenti penali per adescamento di persone, truffe ed estorsioni. Secondo le indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Latina, e coordinate dalla Procura, la donna, utilizzando dei prestanome, aveva ideato, sul territorio, attività finalizzate alla truffa e al falso, a danno di istituti finanziari, per l'erogazione di prestiti. L'esito dell'autopsia, appena iniziata presso l'obitorio del cimitero di Latina ,servirà anche a chiarire meglio la posizione dell'indagata.
Latina - àˆ stato identificato il cadavere dell'uomo trovato nel congelatore di una villetta di Cisterna a Latina. Si tratta di Giancarlo De Santis, di 68 anni, romano. La donna che aveva in uso l'appartamento e che, secondo fonti investigative, conosceva l'uomo, ha 35 anni, con precedenti penali, è stata sottoposta a fermo. Le indagini condotte dai carabinieri della comando provinciale di Latina, diretti dal colonnello Leonardo Rotondi, sono coordinate dal sostituto procuratore di Latina Raffaella De Pasquale.
Il fermo Omicidio volontario e occultamento di cadavere. Con questa accusa Stefania Scarlato, 35 anni, di origine siciliana, è stata arrestata dai carabinieri. La donna è accusata di aver ucciso e poi occultato nel congelatore di casa il cadavere di Giancarlo De Santis. L'arresto è arrivato al termine di una lunga notte di interrogatori. Ancora sconosciuto il modo con il quale il De Santis è stato ucciso. A chiarire l'esatta dinamica dei fatti sarà l'autopsia che è stata fissata per il pomeriggio di oggi. Il cadavere di Giancarlo De Santis è stato casualmente scoperto dai Carabinieri di Cisterna in una frazione di Doganella di Ninfa, in via Giulio II, dove si erano recati nell'ambito di un normale controllo anti prostituzione. Alcune segnalazioni anonime, infatti, aveva informato i carabinieri degli strani movimenti che di giorno e di notte avvenivano in una villetta a due piani dove viveva da circa un anno Stefania Scarlato. Quando i militari hanno suonato alla porta la donna che gestisce un'agenzia immobiliare a Cisterna di Latina ha iniziato a dare in escandescenze rifiutandosi di farli entrare. Un atteggiamento questo che ha insospettito i carabinieri ed una volta arrivati rinforzi è scattata l'irruzione nell'edificio.
I precedenti della donna fermata Ha parlato ininterrottamente da mezzanotte di ieri alle 7 di questa mattina, davanti agli inquirenti, la donna accusata dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere di Giancarlo De Santis, l'uomo di 68 anni ritrovato dentro il congelatore in una villetta nelle campagne di Cisterna. Sulla Scarlato, 35 anni, originaria della Sicilia ma residente a Velletri, gravano precedenti penali per adescamento di persone, truffe ed estorsioni. Secondo le indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Latina, e coordinate dalla Procura, la donna, utilizzando dei prestanome, aveva ideato, sul territorio, attività finalizzate alla truffa e al falso, a danno di istituti finanziari, per l'erogazione di prestiti. L'esito dell'autopsia, appena iniziata presso l'obitorio del cimitero di Latina ,servirà anche a chiarire meglio la posizione dell'indagata.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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- Scorpio
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 8603
- Iscritto il: 30/04/2001, 2:00
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sta storia del cadavere nel congelatore, mi ricorda quella del nonno, rinchiuso per riscuotere la pensione...
scusate, non credo c'entri ma ho fatto subito il collegamento.
scusate, non credo c'entri ma ho fatto subito il collegamento.
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
a melevertigoblu ha scritto:aldilà della questione della zona a luci rosse,ritengo sgarbi uno dei 5 esseri più viscidi del pianeta terra....
voi che ne pensate del vittorio assessore dei beni culturali?
+ che a fette ...
se lo fa a strisce



Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
-Kahlil Gibran-
-Kahlil Gibran-
sì abbiamo capito che ora sti discorsi tirano da matti ... il nightlife sembra n'altro pó un forum d'incontristi... "scopopagando" non lo conosco nemmeno tra l'altro... appena dovesse ritornà on ci vo a dà na letta senz'altro...di sicuro-xó- augurerei al collega che possa dedicare energie al proprio sviluppo sentimentale +ttosto che alla condivisione solidale delle proprie esperienze...Scirocco ha scritto:
ma mi raccomando bello l'amore vero è corrispondenza "o smettete entrambi oppure continuate entrambi" ... nun farte intortà ...
a fare il tuo "lavoro" ci sarà cmq qualcuno ...
intanto tutti dicono la loro su tale mondo e cercano di sviare ... discorsi fuorvianti ... i soliti luoghi comuni ....serena diciamo loro la verità ???



figurati che alcuni tali che ho incontrato nel mio "viaggio" esplorativo mi avrebbero confidato che in fondo le riviste patinate servono anche come strumenti di visibilità per le ragazze preordiante ad alcuni ambienti legati sempre e cmq ahimè al censo ed alla referenza...non è questo quello che vorrei... ...(figurati che ... beh lasciamo stare ...

perció non ci spaventiamo mica dinanzi ai bagliori dei lustrini ...
"noi si cerca come sempre la sostanza"
p.s.
- intanto da una parte del globo -

"uhm peró sceicco al totaito dopo la spears facciamo un tentativo con quella mora in copertina ???"



p.p.s. ____all'improvviso nel seguito del videogames chissà se aprendosi una porta ....io potró dire "finalmente so diventato vip chica"


p.p.p.s.
a carlè complimenti per la scelta ...

e me fa piacè che 6 1 di noi ... daje almeno dacci due sigle ...



Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
-Kahlil Gibran-
-Kahlil Gibran-
E ti capisco eccome.Ma internet e i nuovi tempi hanno cambiato le cose.Quando ero gran puttaniere non c'erano situazioni,o almeno io non ne ho trovate mai,di lei di coppie o non professioniste.Insomma,rate da escort sono cose assurde,le stradali o appartamenti van bene in alcuni casi,ma son sempre o costrette o comunque macinano clienti.Quindi tu rappresenti un numero,una banconota.Ben diversa l'ultima esperienza che mi è capitata,bellissima.Ovvero coppia con lei no prof.,con l'aria della studentessa,un po' timida,ma anche eccitata,molto carina e molto dolce.Serata eccezionale.Nonostante i limiti(no penetrazione,orale coperto),mi son eccitato come un matto.Quel che mi ha fatto impazzire è che lei era eccitata veramente,aveva voglia di fare queste cose,diciamo che l'imput è nato per loro,da quel che mi han detto,per desiderio di trasgressione,unito al fatto del ragalino.Ma non per bisogno,quindi di conseguenza dover fare una cosa che non gli andava.Quindi in altre parole si stan creando altre forme di gioco che son qualcosa di diverso dalla prostituta,che secondo me rendono un incontro molto piu' intrigante.cippirimerlo ha scritto:e con questo, definitivamente, ho chiuso con le tipe a noleggio.
Non generalizzerei nemmeno in questo caso.Un cnto è vendersi sistematicamente,in strada o in un appartamento,con chiunque capiti,piu' volte al giorno,ogni giorno.Un altro è farlo sporadicamente,o meno frequentemente,selezionando.Ti faccio un esempio reale.Anni fa,a Genova,si era sparsa la notizia,tra alcuni amici,di un ragazza che di lavoro faceva le pulizie negli appartamenti.Con un'amica,frequentando discoteche,locali,ed avendo notevole fiuto,adescava molto velatamente ragazzi,ammiccando sorrisi,ecc...Notevole fiuto perchè tutti gli amici erano puttanieri,non ha sbagliato un colpo!Comunque,una volta che aveva beccato il tipo giusto per 2 o 3 volte,e capito che poteva osare,gli lasciava un bigliettino con descritto cosa avrebbe fatto,in coppia con l'amica o da sola, e la cifra.Io ci sono stato,con lei.Una esperienza positiva,lei carina,anche se non la mia tipa,abbastanza partecipe,baciava.Mi ha ospitato in una casa,non so se sua o di un'amica-o.Rate a mio avviso giusto,mi pare 150.000 lire,era il 1998.Insomma,lei sceglieva i tipi che le piacevano,tutti ragazzi puliti,di discreta presenza,educati,ecc..poi ci provava.Ha migliorato la qualita' della sua vita,incontrava in media una volta alla settimana,che fanno 600.000 del 1998,credo quello che probabilmente prendeva pulendo case per un mese o quasi.Insomma,secondo me la sua prostituzione le portava emozione,divertimento e grana utile.Senza che fosse un lavoro stressante e routinario,con gente sozza e maleducata,nè sfruttata da papponi.Bando ai falsi moralismi,faceva troppo bene.Ciliegina sulla torta?Si è sposata e ha avuto un figlio proprio da un ragazzo,bravissimo cristo,conosciuto in quel modo.Beccatevi questa!Ah ah!pinkopanko ha scritto:Che triste la storia di scirocco...cioè,sono cose che da sempre si sanno e la tipa in quastione lo fa oltretutto volontariamente peró ...deve essere davvero triste!Ok guadagni e anche tantissimo,volendo con 4 anni di lavoro sei a posto a vita peró cosa costruisci con una vita così? Adesso non vorrei fare la moralista soprattutto in un forum porno peró non vorrei mai ridurmi così...mi viene da piangereeeeeeeeeeeeeeeee!!!