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[quote:ff4f8d11c3="PhilippeMexes5"]Le notti censurate della pornostar
[b:ff4f8d11c3]Reportage Viaggio nelle sexy-tv in pericolo[/b:ff4f8d11c3]
[i:ff4f8d11c3]Arriva trafelata dopo uno slalom nel traffico di Roma. Indossa un paio di jeans, una camicetta bianca sotto un maglione blu col collo a V. Gli occhi verdi sono una carezza, il corpo che si intuisce sotto gli abiti è un trionfo da Cantico dei Cantici. A prima vista Roberta Missoni è una ragazza normale, acqua e sapone. Ma le bastano pochi minuti di trucco per trasformarsi nella regina delle notti erotiche. Protagonista assoluta di quelle trasmissioni che l'Authority vuole proibire, inseguendo la sfuggente definizione di pornografia.
Il genere più in odore di scandalo è quello delle linee erotiche, dove belle ragazze spogliate invitano i clienti a telefonare. Come nelle normali televendite. Invece di materassi si spacciano sussurri erotici. Il pubblico chiama. Una parte delle conversazioni si svolge in diretta, quelle più hard, in privato, con la pornostar (su un numero estero, un po' salato). E' un bel business, che coinvolge un milione di spettatori, e un centinaio di tv locali. Ora serpeggia la paura. Perché il Garante può rifilare una multa fino a 50 mila euro, senza diffida, e tagliare alla tv i contributi statali. Molti plaudono al divieto, compresa una fetta di emittenti, quelle che trasmettono solo i video patinati di «playboy» (questo è eros). In rete, invece, spuntano i cobas del sesso che rivogliono le ragazze della notte.
«Ma cos'è pornografia? Picasso, l'Aretino, i disegni di Giulio Romano, un corpo di donna?» chiede Riccardo Schicchi, il più celebre pornomanager d'Italia, demiurgo di Moana e Cicciolina, esaltato come genio e stigmatizzato a seconda di come tira il vento, incappato pure in Vallettopoli. In giacca e cravatta, sorriso beffardo sulle labbra, sistema i cavi elettrici in terra per preparare la registrazione del messaggio promozionale di una linea erotica. Insomma uno dei programmi tabù.
Con il fidanzato
Lo studio di posa è in una palazzina sulla via Cassia, fuori Roma. Un tempo era abitata da tante pornostar, Moana, Cicciolina, Milly D'Abbraccio. Ora restano gli uffici della Diva Futura, tappezzati da ragazze nude, e attraversati da pigri gattoni (c'è anche un coniglio, di Mercedes Ambrus). E inquilini normali che mugugnano contro le ragazze ungheresi troppo scosciate.
Roberta Missoni, protagonista del «messaggio promozionale», è la pornostar italiana emergente. Corpo perfetto, e candore nell'animo che la mette al riparo dalla volgarità . Aveva studiato in una scuola per parrucchiere e lavorato con la mamma in un'impresa di pulizie. Ma la natura era stata troppo generosa, per dimenticarla tra stracci e scope. Ha fatto un po' la modella, poi il gradimento plebiscitario del Web l'ha portata a calendari, pubblicità , paginoni. Quindi spettacoli erotici, e film hard. Ora vive da pornostar a tempo pieno, seguita dal fidanzato, che l'ha appoggiata fin dall'inizio. «Era la sua strada non potevo cercare di bloccarla». Lui, volto da bravo ragazzo, alto un metro e novanta, parlata forbita, lavora a Fiumicino, manutenzione di aerei, è orgoglioso di stare con una donna ammirata da tutti. Neanche una fitta di gelosia? «Mi ritengo troppo fortunato per essere geloso».
Anche lei, Roberta Missoni, adora il fidanzato. Da undici anni. «Non l'ho mai tradito né lo farò mai». E il sesso nel film? «E' soltanto lavoro. Ma basta una doccia e, fuori dal set, torno a essere me stessa. Adoro essere ammirata, guardata, desiderata. Mi piace abitare i sogni degli uomini». Realizza l'aporia di essere esibizionista e timida al tempo stesso. «Quando sono nuda mi svuoto la mente. E' come se avessi davanti uno specchio nel quale mi rifletto. Se non riuscissi a non pensare a niente forse sarei colma di vergogna. Comunque è un lavoro serio e gratificante». Davvero così normale? «Assolutamente sì. Molte amiche che volevano fare le attrici per avere tre secondi in tv hanno dovuto passare in tanti letti. E sono ancora lì che aspettano». E lei, proposte indecenti? «Quando facevo la modella, qualcuna è arrivata. Ora no. Io non do niente a nessuno».
Mentre Roberta Missoni racconta la sua vita, il sogno di aprire una profumeria quando avrà smesso con l'eros, si sottopone al trucco. Un trattamento leggero, per togliere le stigmati di due giorni di influenza e due piccoli, insolenti, brufoli sul mento. Sceglie la biancheria intima divisa in sacchetti di nylon nel trolley che si è portata dietro. Si sfila gli abiti da ragazza normale e diventa pornodiva. Passa uno straccio con l'alcol sulla poltrona di plastica sulla quale sarà nuda davanti alla telecamera. «Qui si siedono anche altre... non si sa mai...». Nell'appartamento-studio, un'ottantina di metri quadrati, c'è di tutto. Sedie, divani, un letto. I feticisti andrebbero in visibilio tra scarpe a tacco immenso e indumenti sparsi tra sculture di plastica e quadri. Cartelli a pennarello «Godi ecitata» (sic) «Gioca con le mutande». «Servono per dare le istruzioni alle artiste durante le riprese» spiega il tecnico.
Sogni, ma casti
E' venuta l'ora del silenzio. Si comincia a girare. «Oggi sono qui per voi. Chiamatemi. Vi farò sognare». Dice Roberta Missoni davanti alla telecamera, seducente e naturale. Le telefonate cui risponde sono ovviamente finte. E' uno spot. I maschi che chiamano sono reclutati nei dintorni. Perché le trasmissioni messe all'indice dal Garante nascono così, nell'improvvisazione, nell'economia, nel caso. Sembrano le parodie di «Mai dire martedì». Un assistente di Schicchi ha portato in studio i suoi amici, un gruppo di ragazzi che lavorano in un supermercato vicino. Aspettano seduti su un divano, con i berretti in testa e i jeans a vita bassa. Poi, a turno vanno al telefono. Farfugliano e guardano Roberta, che risponde a pochi metri da loro. «Ciao sono Mario... mi piaci da morire». Lei, improvvisa, chiacchiera con la sua voce calda, romana. Balla, con la grazia provocante di chi ha studiato dieci anni di danza, si toglie qualche indumento. Arriva un muratore, che porta un preventivo di lavori. Vorrebbe strappare un acconto. Ma Schicchi costringe anche lui a improvvisare una telefonata. Sono Antonio da Frascati. «Cosa ti piace di una donna?», chiede Roberta. «Tutto dalla testa ai piedi», mormora lui, un po' indignato, un po' contento di far parte di quel gioco erotico. Arriva anche una ragazza formosissima, dalla Slovenia, ballerina di lap dance nel Veneto. Vorrebbe fare un provino per entrare nel mondo dell'hard, una delle tante che si presentano ogni giorno, anche lei viene coinvolta in una telefonata.
Intanto Roberta Missoni va avanti, si è tolta anche gli ultimi indumenti. Ora è nuda. «Ma attenta, non devi toccarti. Tieni le gambe bene accavallate», si raccomanda il regista, spaventato dal Garante. Le trasmissioni proibite, emendate, a questo punto, sono ormai caste come un documentario sugli amori delle lontre di Discovery Channel. Intanto, di giorno, nei reality vanno in onda bestemmie, volgarità , e le ragazze fanno di tutto pur di non beccarsi una nomination.
Le autoreggenti
Parte la musica. «E le tette? Posso toccarmele?» chiede Roberta. «No... sei matta... puoi guardare maliziosa... ma niente parti intime» dice il regista. «Chiamatemi in privato... e se volete potete venire a trovarmi... il calendario dei miei spettacoli è on line». Roberta Missoni lancia un bacio agli spettatori che faranno zapping nelle notti insonni, ruminando nel buio sull'arduo mestiere di vivere. Poi esce dallo studio. E' il momento della pausa. E' stata davanti alla telecamera per due ore. Più di una partita di rugby. Nello studio, intanto, sono arrivate altre due sexy star. Si cambiano, chiacchierano di futuri spettacoli. «Hanno chiamato anche te per la serata lesbo?» «Ok, allora magari andiamo insieme». Aprono le confezioni di autoreggenti e parlano dei clienti che hanno tenuto a bada la sera prima su un palco.
E subito si ricomincia a girare un altro messaggio promozionale. Manco a farlo apposta telefona sul cellulare di Schicchi un produttore tv. «Mi raccomando non si deve vedere niente... neanche una tetta nuda... e niente turpiloquio... non bisogna dire neanche "scopare", capito Riccardo». «Vede c'è paura» dice Schicchi. Lei ne ha? «Io? - sorride -. Io è dal 70 che vado avanti a piccoli passi per spostare il senso del pudore. Abbiamo cominciato con Cicciolina e radio Luna. Ed eravamo riusciti a creare un'Italia libera. Ora rivogliono la censura. E' una caccia alle streghe. Solo che nella storia, sul rogo, hanno sempre mandato quelle che streghe non erano». [/i:ff4f8d11c3]
Fonte:http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp[/quote:ff4f8d11c3]
In quella casa ci sono stato per intervistare Schicchi... eheh
[b:ff4f8d11c3]Reportage Viaggio nelle sexy-tv in pericolo[/b:ff4f8d11c3]
[i:ff4f8d11c3]Arriva trafelata dopo uno slalom nel traffico di Roma. Indossa un paio di jeans, una camicetta bianca sotto un maglione blu col collo a V. Gli occhi verdi sono una carezza, il corpo che si intuisce sotto gli abiti è un trionfo da Cantico dei Cantici. A prima vista Roberta Missoni è una ragazza normale, acqua e sapone. Ma le bastano pochi minuti di trucco per trasformarsi nella regina delle notti erotiche. Protagonista assoluta di quelle trasmissioni che l'Authority vuole proibire, inseguendo la sfuggente definizione di pornografia.
Il genere più in odore di scandalo è quello delle linee erotiche, dove belle ragazze spogliate invitano i clienti a telefonare. Come nelle normali televendite. Invece di materassi si spacciano sussurri erotici. Il pubblico chiama. Una parte delle conversazioni si svolge in diretta, quelle più hard, in privato, con la pornostar (su un numero estero, un po' salato). E' un bel business, che coinvolge un milione di spettatori, e un centinaio di tv locali. Ora serpeggia la paura. Perché il Garante può rifilare una multa fino a 50 mila euro, senza diffida, e tagliare alla tv i contributi statali. Molti plaudono al divieto, compresa una fetta di emittenti, quelle che trasmettono solo i video patinati di «playboy» (questo è eros). In rete, invece, spuntano i cobas del sesso che rivogliono le ragazze della notte.
«Ma cos'è pornografia? Picasso, l'Aretino, i disegni di Giulio Romano, un corpo di donna?» chiede Riccardo Schicchi, il più celebre pornomanager d'Italia, demiurgo di Moana e Cicciolina, esaltato come genio e stigmatizzato a seconda di come tira il vento, incappato pure in Vallettopoli. In giacca e cravatta, sorriso beffardo sulle labbra, sistema i cavi elettrici in terra per preparare la registrazione del messaggio promozionale di una linea erotica. Insomma uno dei programmi tabù.
Con il fidanzato
Lo studio di posa è in una palazzina sulla via Cassia, fuori Roma. Un tempo era abitata da tante pornostar, Moana, Cicciolina, Milly D'Abbraccio. Ora restano gli uffici della Diva Futura, tappezzati da ragazze nude, e attraversati da pigri gattoni (c'è anche un coniglio, di Mercedes Ambrus). E inquilini normali che mugugnano contro le ragazze ungheresi troppo scosciate.
Roberta Missoni, protagonista del «messaggio promozionale», è la pornostar italiana emergente. Corpo perfetto, e candore nell'animo che la mette al riparo dalla volgarità . Aveva studiato in una scuola per parrucchiere e lavorato con la mamma in un'impresa di pulizie. Ma la natura era stata troppo generosa, per dimenticarla tra stracci e scope. Ha fatto un po' la modella, poi il gradimento plebiscitario del Web l'ha portata a calendari, pubblicità , paginoni. Quindi spettacoli erotici, e film hard. Ora vive da pornostar a tempo pieno, seguita dal fidanzato, che l'ha appoggiata fin dall'inizio. «Era la sua strada non potevo cercare di bloccarla». Lui, volto da bravo ragazzo, alto un metro e novanta, parlata forbita, lavora a Fiumicino, manutenzione di aerei, è orgoglioso di stare con una donna ammirata da tutti. Neanche una fitta di gelosia? «Mi ritengo troppo fortunato per essere geloso».
Anche lei, Roberta Missoni, adora il fidanzato. Da undici anni. «Non l'ho mai tradito né lo farò mai». E il sesso nel film? «E' soltanto lavoro. Ma basta una doccia e, fuori dal set, torno a essere me stessa. Adoro essere ammirata, guardata, desiderata. Mi piace abitare i sogni degli uomini». Realizza l'aporia di essere esibizionista e timida al tempo stesso. «Quando sono nuda mi svuoto la mente. E' come se avessi davanti uno specchio nel quale mi rifletto. Se non riuscissi a non pensare a niente forse sarei colma di vergogna. Comunque è un lavoro serio e gratificante». Davvero così normale? «Assolutamente sì. Molte amiche che volevano fare le attrici per avere tre secondi in tv hanno dovuto passare in tanti letti. E sono ancora lì che aspettano». E lei, proposte indecenti? «Quando facevo la modella, qualcuna è arrivata. Ora no. Io non do niente a nessuno».
Mentre Roberta Missoni racconta la sua vita, il sogno di aprire una profumeria quando avrà smesso con l'eros, si sottopone al trucco. Un trattamento leggero, per togliere le stigmati di due giorni di influenza e due piccoli, insolenti, brufoli sul mento. Sceglie la biancheria intima divisa in sacchetti di nylon nel trolley che si è portata dietro. Si sfila gli abiti da ragazza normale e diventa pornodiva. Passa uno straccio con l'alcol sulla poltrona di plastica sulla quale sarà nuda davanti alla telecamera. «Qui si siedono anche altre... non si sa mai...». Nell'appartamento-studio, un'ottantina di metri quadrati, c'è di tutto. Sedie, divani, un letto. I feticisti andrebbero in visibilio tra scarpe a tacco immenso e indumenti sparsi tra sculture di plastica e quadri. Cartelli a pennarello «Godi ecitata» (sic) «Gioca con le mutande». «Servono per dare le istruzioni alle artiste durante le riprese» spiega il tecnico.
Sogni, ma casti
E' venuta l'ora del silenzio. Si comincia a girare. «Oggi sono qui per voi. Chiamatemi. Vi farò sognare». Dice Roberta Missoni davanti alla telecamera, seducente e naturale. Le telefonate cui risponde sono ovviamente finte. E' uno spot. I maschi che chiamano sono reclutati nei dintorni. Perché le trasmissioni messe all'indice dal Garante nascono così, nell'improvvisazione, nell'economia, nel caso. Sembrano le parodie di «Mai dire martedì». Un assistente di Schicchi ha portato in studio i suoi amici, un gruppo di ragazzi che lavorano in un supermercato vicino. Aspettano seduti su un divano, con i berretti in testa e i jeans a vita bassa. Poi, a turno vanno al telefono. Farfugliano e guardano Roberta, che risponde a pochi metri da loro. «Ciao sono Mario... mi piaci da morire». Lei, improvvisa, chiacchiera con la sua voce calda, romana. Balla, con la grazia provocante di chi ha studiato dieci anni di danza, si toglie qualche indumento. Arriva un muratore, che porta un preventivo di lavori. Vorrebbe strappare un acconto. Ma Schicchi costringe anche lui a improvvisare una telefonata. Sono Antonio da Frascati. «Cosa ti piace di una donna?», chiede Roberta. «Tutto dalla testa ai piedi», mormora lui, un po' indignato, un po' contento di far parte di quel gioco erotico. Arriva anche una ragazza formosissima, dalla Slovenia, ballerina di lap dance nel Veneto. Vorrebbe fare un provino per entrare nel mondo dell'hard, una delle tante che si presentano ogni giorno, anche lei viene coinvolta in una telefonata.
Intanto Roberta Missoni va avanti, si è tolta anche gli ultimi indumenti. Ora è nuda. «Ma attenta, non devi toccarti. Tieni le gambe bene accavallate», si raccomanda il regista, spaventato dal Garante. Le trasmissioni proibite, emendate, a questo punto, sono ormai caste come un documentario sugli amori delle lontre di Discovery Channel. Intanto, di giorno, nei reality vanno in onda bestemmie, volgarità , e le ragazze fanno di tutto pur di non beccarsi una nomination.
Le autoreggenti
Parte la musica. «E le tette? Posso toccarmele?» chiede Roberta. «No... sei matta... puoi guardare maliziosa... ma niente parti intime» dice il regista. «Chiamatemi in privato... e se volete potete venire a trovarmi... il calendario dei miei spettacoli è on line». Roberta Missoni lancia un bacio agli spettatori che faranno zapping nelle notti insonni, ruminando nel buio sull'arduo mestiere di vivere. Poi esce dallo studio. E' il momento della pausa. E' stata davanti alla telecamera per due ore. Più di una partita di rugby. Nello studio, intanto, sono arrivate altre due sexy star. Si cambiano, chiacchierano di futuri spettacoli. «Hanno chiamato anche te per la serata lesbo?» «Ok, allora magari andiamo insieme». Aprono le confezioni di autoreggenti e parlano dei clienti che hanno tenuto a bada la sera prima su un palco.
E subito si ricomincia a girare un altro messaggio promozionale. Manco a farlo apposta telefona sul cellulare di Schicchi un produttore tv. «Mi raccomando non si deve vedere niente... neanche una tetta nuda... e niente turpiloquio... non bisogna dire neanche "scopare", capito Riccardo». «Vede c'è paura» dice Schicchi. Lei ne ha? «Io? - sorride -. Io è dal 70 che vado avanti a piccoli passi per spostare il senso del pudore. Abbiamo cominciato con Cicciolina e radio Luna. Ed eravamo riusciti a creare un'Italia libera. Ora rivogliono la censura. E' una caccia alle streghe. Solo che nella storia, sul rogo, hanno sempre mandato quelle che streghe non erano». [/i:ff4f8d11c3]
Fonte:http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp[/quote:ff4f8d11c3]
In quella casa ci sono stato per intervistare Schicchi... eheh
La verità è che dici amenità così ti quotano, ci tieni. E poi per dirla tutta,questo personaggio con avatar papale,che gioca a fare il polemico e la macchietta, è una cosa inflazionatissima. - Superflowerpunkdiscopop
Ci capite qualcosa?
un sistema che consente all'abbonato di oscurare i programmi vietati
Il Parental Control promosso ma poi contestato da AgCom
di Rossella Canevari
Le modalità di protezione dei minori rispetto ai programmi televisivi sono diverse in ogni stato dell'unione europea, ma il Parental Control mette d'accordo tutti. O almeno quasi tutti i membri dell'UE, per quanto riguarda l'Italia infatti, il sistema viene appoggiato in modo teorico, ma nella pratica di tutti i giorni l'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni (AgCom) sembra metterlo in dubbio. Risale infatti al 22 febbraio scorso la legge che impedisce di mandare in onda il porno in tv a qualsiasi ora. Dice la delibera: "Nessuna descrizione, illustrazione o rappresentazione visiva eo verbale, di soggetti erotici e di atti o attività attinenti alla sfera sessuale che risulti offensiva del pudore". Insomma il Garante delle Comunicazioni si è fatto paladino della salvaguardia del comune pudore con l'ennesima "dura lex" che vale per tutti: Tv via etere, via cavo, satellite, in digitale o analogico. Attenzione però perché questa volta, la delibera numero 23/07/CSP prevede un'eccezione: le tv ad "accesso condizionato e dotate di sistemi tecnologici di controllo" (Parental Control), come previsto dalle nuove normative vigenti che sono anche in uso negli altri paesi Europei come Inghilterra, Spagna, Francia e Germania.
Risulterebbero quindi escluse Sky e le Pay Hard in quanto prevedono "l'utilizzo di un sistema ad accesso condizionato con sistema di controllo specifico e selettivo". Esiste però nella stessa delibera che sostiene il valore del Parental control, una specifica che ne mette in dubbio la validità in virtù di tutelare senza eccezioni "principi, valori ed interessi ritenuti primari per la stessa convivenza sociale e civile quali il buon costume e di sacrificare perciò, previo bilanciamento dei valori in gioco, la libertà d'informazione e radiotelevisiva". Giudizi sul fatto di sacrificare la libertà d'informazione a parte, il Garante in questo caso sta mettendo sullo stesso piano le tv dotate di parental control con quelle che non ce l'hanno. è con questa motivazione appunto che il Tar del Lazio ha bloccato il ricorso di Sky contro il processo che il Comitato di Applicazione del codice di Autoregolamentazione Tv e Minori ha aperto in seguito alla messa in onda di un film vietato trasmesso da Sky in prima serata.
Tralasciando il fatto che non è certo la prima volta che Sky manda in onda in prima serata un film vietato, perché questo comportamento? Perché chiedere a Sky la presenza del Parental control per mandare in onda film vietati prima delle 23.00, quando poi lo si multa ugualmente? In poche parole, che senso ha il parental control se poi il trattamento per chi lo adotta è lo stesso che si riserva alla normale tv in chiaro? Ad oggi nessuno ha ancora risposto alla domanda in modo esauriente. Per la qualità della programmazione del Satellite, ci auguriamo che AGCom e chi di dovere, comprenda l'utilità del Parental Control prima che il palinsesto venga rivoluzionato in favore della seconda e della terza serata. I genitori a cui vengono forniti gli strumenti per tutelare i minori in casa (almeno per quanto riguarda il satellite), non possono non essere d'accordo. Se non altro, almeno in favore di una par condicio mediatica nei confronti di chi di figli in casa non ne ha.
Come funziona
è un sistema che richiede l'intervento del singolo abbonato che può oscurare (blocco visione) i programmi vietati. Il dispositivo riconosce automaticamente, grazie ai codici inseriti, tutti i programmi non indicati per i minori e li oscura. I codici inseriti da Sky Italia sono 6: PT (per tutti), BA (bambini accompagnati), 12 (minori di), 14 (minori di), 18 (minori di), PA (per adulti). I codici sono associati a tutti i programmi e attraverso il software di ogni modello di ricevitore è possibile bloccare a priori la visione dei programmi vietati ai 18, ai 14 ecc. Il blocco per i programmi Hard è attivo di default e non è disattivabile se non inserendo il codice pin personale. La visione dei programmi oscurati prevede l'immissione di un pin deciso dall'utente. A parte i film che escono già dalle sale cinematografiche con i divieti, per gli altri programmi chi decide il divieto è il "Comitato di applicazione del Codice e dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni" deciso ed eletto da ogni singola emittente. Ogni canale per imporre i divieti segue le linee guide del Codice di Autoregolamentazione Tv e Minori che le stesse tv hanno creato. Per le televisioni generalista tutti i programmi vietati (vm 14 o vm 18 senza differenza alcuna) prevedono la messa in onda dopo le 23.00, in fascia protetta.
un sistema che consente all'abbonato di oscurare i programmi vietati
Il Parental Control promosso ma poi contestato da AgCom
di Rossella Canevari
Le modalità di protezione dei minori rispetto ai programmi televisivi sono diverse in ogni stato dell'unione europea, ma il Parental Control mette d'accordo tutti. O almeno quasi tutti i membri dell'UE, per quanto riguarda l'Italia infatti, il sistema viene appoggiato in modo teorico, ma nella pratica di tutti i giorni l'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni (AgCom) sembra metterlo in dubbio. Risale infatti al 22 febbraio scorso la legge che impedisce di mandare in onda il porno in tv a qualsiasi ora. Dice la delibera: "Nessuna descrizione, illustrazione o rappresentazione visiva eo verbale, di soggetti erotici e di atti o attività attinenti alla sfera sessuale che risulti offensiva del pudore". Insomma il Garante delle Comunicazioni si è fatto paladino della salvaguardia del comune pudore con l'ennesima "dura lex" che vale per tutti: Tv via etere, via cavo, satellite, in digitale o analogico. Attenzione però perché questa volta, la delibera numero 23/07/CSP prevede un'eccezione: le tv ad "accesso condizionato e dotate di sistemi tecnologici di controllo" (Parental Control), come previsto dalle nuove normative vigenti che sono anche in uso negli altri paesi Europei come Inghilterra, Spagna, Francia e Germania.
Risulterebbero quindi escluse Sky e le Pay Hard in quanto prevedono "l'utilizzo di un sistema ad accesso condizionato con sistema di controllo specifico e selettivo". Esiste però nella stessa delibera che sostiene il valore del Parental control, una specifica che ne mette in dubbio la validità in virtù di tutelare senza eccezioni "principi, valori ed interessi ritenuti primari per la stessa convivenza sociale e civile quali il buon costume e di sacrificare perciò, previo bilanciamento dei valori in gioco, la libertà d'informazione e radiotelevisiva". Giudizi sul fatto di sacrificare la libertà d'informazione a parte, il Garante in questo caso sta mettendo sullo stesso piano le tv dotate di parental control con quelle che non ce l'hanno. è con questa motivazione appunto che il Tar del Lazio ha bloccato il ricorso di Sky contro il processo che il Comitato di Applicazione del codice di Autoregolamentazione Tv e Minori ha aperto in seguito alla messa in onda di un film vietato trasmesso da Sky in prima serata.
Tralasciando il fatto che non è certo la prima volta che Sky manda in onda in prima serata un film vietato, perché questo comportamento? Perché chiedere a Sky la presenza del Parental control per mandare in onda film vietati prima delle 23.00, quando poi lo si multa ugualmente? In poche parole, che senso ha il parental control se poi il trattamento per chi lo adotta è lo stesso che si riserva alla normale tv in chiaro? Ad oggi nessuno ha ancora risposto alla domanda in modo esauriente. Per la qualità della programmazione del Satellite, ci auguriamo che AGCom e chi di dovere, comprenda l'utilità del Parental Control prima che il palinsesto venga rivoluzionato in favore della seconda e della terza serata. I genitori a cui vengono forniti gli strumenti per tutelare i minori in casa (almeno per quanto riguarda il satellite), non possono non essere d'accordo. Se non altro, almeno in favore di una par condicio mediatica nei confronti di chi di figli in casa non ne ha.
Come funziona
è un sistema che richiede l'intervento del singolo abbonato che può oscurare (blocco visione) i programmi vietati. Il dispositivo riconosce automaticamente, grazie ai codici inseriti, tutti i programmi non indicati per i minori e li oscura. I codici inseriti da Sky Italia sono 6: PT (per tutti), BA (bambini accompagnati), 12 (minori di), 14 (minori di), 18 (minori di), PA (per adulti). I codici sono associati a tutti i programmi e attraverso il software di ogni modello di ricevitore è possibile bloccare a priori la visione dei programmi vietati ai 18, ai 14 ecc. Il blocco per i programmi Hard è attivo di default e non è disattivabile se non inserendo il codice pin personale. La visione dei programmi oscurati prevede l'immissione di un pin deciso dall'utente. A parte i film che escono già dalle sale cinematografiche con i divieti, per gli altri programmi chi decide il divieto è il "Comitato di applicazione del Codice e dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni" deciso ed eletto da ogni singola emittente. Ogni canale per imporre i divieti segue le linee guide del Codice di Autoregolamentazione Tv e Minori che le stesse tv hanno creato. Per le televisioni generalista tutti i programmi vietati (vm 14 o vm 18 senza differenza alcuna) prevedono la messa in onda dopo le 23.00, in fascia protetta.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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- Primi impulsi
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- Iscritto il: 04/04/2007, 1:46
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Ciao a tutti,
Il network di Mediasex, che ci permetteva di andare in onda su 7 canali televisivi contemporaneamente, ha dovuto cessare la sua attività a causa delle nuove disposizioni dell'authority sulle telecomunicazioni, che ha cambiato le regole vigenti sostitendole con delle fumosissime chiacchiere che fanno riferimento alla decenza e al comune senso del pudore.
In pratica le trasmissioni basate sugli 899 e quelle fatte dai divanetti avevano esagerato, non rispettando più neanche la fascia oraria protetta. Le varie emittenti quindi, per evitare il rischio di multe fino ai 50.000 euro, hanno cambiato rotta (non tutte direi) e prudenzialmente hanno sospeso alcune trasmissioni.
Purtroppo il pacchetto notturno su cui si basava Mediasex aveva trasmissioni come la mia e Sexy Bar che potevano andare in onda comunque ed altre che andavano riviste o totalmente cancellate. Considerata l'immediatezza del provvedimento e la poca chiarezza del testo, che si basa su criteri non certo oggettivi, Mediasex ha dovuto chiudere i battenti tre mesi dopo l'esordio nonostante gli ottimi risultati che stava ottenendo.
Nella lapide abbiamo tolto la h all'authority ma è una svista, non una vendetta. Siamo mansueti noi, ci chiniamo davanti alla legge e se dietro c'è l'authority che spinge siamo pronti a porgere l'altra GUANCIA. Prima l'amico Bonera peró, perchè io sono ancora vergine e mi vergogno.

Il network di Mediasex, che ci permetteva di andare in onda su 7 canali televisivi contemporaneamente, ha dovuto cessare la sua attività a causa delle nuove disposizioni dell'authority sulle telecomunicazioni, che ha cambiato le regole vigenti sostitendole con delle fumosissime chiacchiere che fanno riferimento alla decenza e al comune senso del pudore.
In pratica le trasmissioni basate sugli 899 e quelle fatte dai divanetti avevano esagerato, non rispettando più neanche la fascia oraria protetta. Le varie emittenti quindi, per evitare il rischio di multe fino ai 50.000 euro, hanno cambiato rotta (non tutte direi) e prudenzialmente hanno sospeso alcune trasmissioni.
Purtroppo il pacchetto notturno su cui si basava Mediasex aveva trasmissioni come la mia e Sexy Bar che potevano andare in onda comunque ed altre che andavano riviste o totalmente cancellate. Considerata l'immediatezza del provvedimento e la poca chiarezza del testo, che si basa su criteri non certo oggettivi, Mediasex ha dovuto chiudere i battenti tre mesi dopo l'esordio nonostante gli ottimi risultati che stava ottenendo.
Nella lapide abbiamo tolto la h all'authority ma è una svista, non una vendetta. Siamo mansueti noi, ci chiniamo davanti alla legge e se dietro c'è l'authority che spinge siamo pronti a porgere l'altra GUANCIA. Prima l'amico Bonera peró, perchè io sono ancora vergine e mi vergogno.

- Mavco Pizellonio
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 10827
- Iscritto il: 04/03/2007, 19:19
- Località: Fortezza Bastiani
presente ha scritto:andate immediatamente su raiuno c'è un documentario forse in india dove stanno mostrando uomini completamente nudi, allora dov'è in questo momento il garate? fa la penichella? o siccome è rai si puó trasmettere?
scusa presente se alla notizia di uomini indiani nudi su raiuno non mi sono fiondato, ma è stato più forte di me...


Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
ma non eracerto per vedere l'uomo nudo, ma per vedere dopo che è stato dato lo stop in tv delle ragazze si spogliavano, ora la rai alle 18:00 si prende il privilegio di trasmettere nudi, anche se si tratta di contesti diversi.Mavco Pizellonio ha scritto:presente ha scritto:andate immediatamente su raiuno c'è un documentario forse in india dove stanno mostrando uomini completamente nudi, allora dov'è in questo momento il garate? fa la penichella? o siccome è rai si puó trasmettere?
scusa presente se alla notizia di uomini indiani nudi su raiuno non mi sono fiondato, ma è stato più forte di me...![]()
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Re: STOP AL PORNO IN TV!!!!
a proposito, quali programmi sono rimasti in piedi?
ormai è un oligopolio: a milano si vedono filmati di i) "giglian", ora in versione con tette rifatte; ii) karol goldnerova, sempre popputa, in due versione una su sdraio e l'altra in un bagno turco mosaicato; e poi iii) c'è una terza figliola in completo da cameriera che ha il fisico uguale a quello di una tipa che frequentavo; ne ignoro il nome (non delle tipa che frequentavo ma di questa infaticabile ragazza che gira in loop all'una di notte, sulla tivi locali).
ha naturalmente poi c'è pamela qualcosa, in sostituzione di giglian.
ormai è un oligopolio: a milano si vedono filmati di i) "giglian", ora in versione con tette rifatte; ii) karol goldnerova, sempre popputa, in due versione una su sdraio e l'altra in un bagno turco mosaicato; e poi iii) c'è una terza figliola in completo da cameriera che ha il fisico uguale a quello di una tipa che frequentavo; ne ignoro il nome (non delle tipa che frequentavo ma di questa infaticabile ragazza che gira in loop all'una di notte, sulla tivi locali).
ha naturalmente poi c'è pamela qualcosa, in sostituzione di giglian.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
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Re: STOP AL PORNO IN TV!!!!
alias Pamela Menin, alias Pamela Neri.marziano ha scritto:
ha naturalmente poi c'è pamela qualcosa, in sostituzione di giglian.
Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è una delle migliori. (W. Allen)
Re: STOP AL PORNO IN TV!!!!
però adesso questi spettacoli ci hanno stufato assai...
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Re:
e non solo in Spagna!Rex_Sinner ha scritto:Dico solo una cosa: in Spagna la notte fanno i porno veri.
non cito la rep.ceca perchè è la patria della patata libera ma guardate i filmati dal link,persino in turchia e in altri paesi d'europa no sex liberal dell'est ci surclassano!
http://www.liveshow-tv.com/en/Multimedi ... w-Channels
C'è persino la puritana Inghilterra a darci lezione!!!!!!!!

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Re: Re:
Turchia? dove hai visto questa cosa? su quale canale?milanistadoc ha scritto:persino in turchia e in altri paesi d'europa no sex liberal dell'est ci surclassano!
è sempre amore!