prostituzione

Scatta il fluido erotico...

Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1

Messaggio
Autore
Avatar utente
monteur
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 4833
Iscritto il: 19/10/2006, 23:38
Località: Bitch Land

#91 Messaggio da monteur »

eh lo dico che bisogna rispondere "sei venale" per pagare di meno :DDD

guest075
Nuovi Impulsi
Nuovi Impulsi
Messaggi: 390
Iscritto il: 09/12/2002, 21:01
Località: roma
Contatta:

#92 Messaggio da guest075 »

se è quando andate con una prostituta ... come vi orientate???
escort con sito internet??
stradale??
o annuncio dal giornale???

...io per motivi economici (visto che costano meno) ... e perchè non mi va di prendere sole dall'aspetto fisico (la stradale la vedi di persona prima di sceglierla) ... mi oriento sulle stradali .... anche se poi in effetti lavorano un pó tipo catena di montaggio .....

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22659
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

#93 Messaggio da dostum »

Anticipazione #5
Una puttana leopardiana


Un'altra buona notizia. Le crude, commuoventi, profonde memorie di una puttana americana dell'Ottocento (già  pubblicate nel 1970 da Adelphi) sono state finalmente adottate come libro di testo nelle scuole italiane.
Ad alcuni è capitato di nascere e di vivere in ambienti cosiddetti elevati o privilegiati, altri si sono trovati fin da subito su binari comunque sicuri, altri ancora hanno scoperto il loro posto nel mondo attraverso mille prove e tormenti. La ragazza di cui sto parlando è nata in campagna, è entrata a quindici anni nel suo primo bordello di Saint Louis ed è morta povera e sola a ottant'anni, in Florida.
Un' esile e nevrotica poetessa della Nuova Inghilterra, vivendo da reclusa e puntando il suo sguardo su un piccolo fazzoletto di terra popolato di fiori e di insetti, ci ha visto dentro l'intero mondo e tutte le sue proiezioni. Un giovane e infelice conte di Recanati ha tratto dai suoi studi e dalla sua irriducibile sensibilità  e profondità  la forza per guardare negli occhi la creazione. Alla persona di cui stiamo parlando è toccato di vivere in un casino, eppure che cosa ha saputo trarre dalla irriducibilità  del suo sguardo e dal suo coraggio!
Di lei non è rimasto altro oltre alle parole che ha scritto. Non esiste una sua fotografia. Anche il nome non è quello vero, è un nome d'arte. Ma la sua voce leopardiana ci arriva ancora intatta e bruciante attraverso il tempo e lo spazio:


"Se dovessi dire che cosa sia un buon casino, direi che è una specie di stalla con della gente che va attorno sbuffante e si avviticchia con braccia e gambe e viene. Facevamo il lavoro cui eravamo adibite. Qualche volta magari in posizioni ridicole, con giochi strani, magari lasciando il cliente con la sensazione che la cosa era stata un po' troppo rapida e l'orgasmo non esattamente come ci si figura. Io credo che sfottere finisce in una rapida, fuggevole sensazione di morte. Gli animali nelle stalle lo sanno; e così, forse, anche i clienti dei Flegel sentivano che la vita e la morte, in quel posto, erano qualcosa di reale."

"Al mattino il posto puzzava come alla prima messa dei campagnoli – di acquavite versata, di orinali strapieni, di catini pieni d'acqua sporca; c'erano bottiglie vuote dentro secchielli di ghiaccio sciolto, fumo di sigaro e odore di carne stanca. Questo era il più forte – odore di corpi nudi, esausti e stremati. Non c'era nient'altro da fare che andarsene al terzo piano, nelle stanze pulite, buttarsi così come una era in un letto, e dormire. Ecco qual era la routine di una puttana – anni e anni senza alcun pensiero, senza alcuna riflessione, anni privi di senso e di significato. Del fatto che stavo passando gli anni della mia gioventù m'accorgevo appena, senza parlare del cambiamento."

"La vita in un casino è noiosa come in qualsiasi altro posto. Dai Flegel, quando non si era di servizio, parlavamo dei clienti, delle loro pretese, delle loro prodezze, del comportamento di qualche gianni mezzo scemo quando era ubriaco, degli scherzi che ci facevamo a vicenda, della minestra che mangiavamo, di come stavamo con una nuova pettinatura, di boccoli, di riccioli. Le puttane sono gente molto comune, che fa un lavoro di cui la gente perbene preferisce non parlare. Io non ero ancora un'adulta, e perció ci vollero alcuni anni prima che potessi capire come una donna adulta potesse essere una puttana, e come vedesse se stessa. (...) A sedici anni ero piena di quelle che seppi si chiamavano illusioni; nella mia testa c'era una gran confusione, su che cosa era il mondo, su ció che la vita offriva, quali effetti aveva su una persona, e come sarebbe stato il futuro. M'informavo ascoltando e osservando. Avevo un corpo molto bello e robusto, seni meravigliosi, pieni ma non fuori misura, coi capezzoli di un rosso fragola, non scuri o macchiati come hanno certe donne. Avevo una pelle di un rosa perlaceo, i capelli e la peluria alle ascelle e in mezzo alle gambe di un oro rossastro. Ero prudente per natura, spesso peró anche troppo fiduciosa. Non mi ero ancora resa conto che la società  fuori dalla nostra portata aveva soltanto una sottile vernice di moralità  e di valori sociali – come la crosta di una torta. Frasi convenzionali e cortesia formale. Coperture che per una puttana non riescono a nascondere la vera faccia della società . A suo tempo, vidi che la Chiesa, la politica, gli affari, il matrimonio andavano avanti con regole non troppo diverse da quelle che valevano dai Flegel. Sia gli uni sia gli altri praticavano la corruzione, l'inganno, la menzogna, il peculato in alto loro, la truffa dei contribuenti. Il casino era più onesto, quando dava la sua parola, solo perchè era costretto a esserlo. Il nostro droghiere aveva le bilance truccate, il prete che cercava di farci chiudere fu mandato in esilio per pederastia con i suoi ragazzi del coro, gli uomini d'affari che capeggiavano il partito della moralizzazione affittavano la maggior parte dei bordelli e dei lupanari per negri sul lungofiume. Io non avevo creduto che il mondo fosse così; era tutto come in campagna. Per me fu uno shock – un vero calcio negli stinchi."

"Quando aprii la mia casa in Basin Street, all'inizio degli anni '80, c'era ancora della gente che si ricordava i tempi selvaggi in cui i casini erano installati nelle chiatte sul fiume e le puttane vivevano, dormivano, mangiavano e bevevano, sulla riva, in quella parte della città  in cui le chiatte erano ormeggiate, lungo Tehoupitoulas Street. La Palude cominciava da Girod Street, a pochi isolati dal fiume, presso il cimitero protestante all'angolo di Cypress Street con South Liberty Street. La Palude era il posto preferito dei fiumaroli; quella, e Gallatin Stret, sono sempre state le zone più spaventose di New Orleans.
I vecchi che mi facevano questi racconti avevano le lacrime agli occhi quando mi descrivevano le meraviglie della Palude. Ogni settimana c'erano dieci o dodici morti ammazzati, e nessuno che se ne fregasse, nessuno che chiamasse la polizia. Le autorità  cittadine non se ne immischiavano. Tutto si svolgeva alla luce del sole. Nella Palude i poliziotti non mettevano piede; era una specie di legge non scritta, purchè il vizio non ne uscisse fuori e non contaminasse la parte rispettabile della città . A Girod Street la legge non esisteva più di quanto esistesse in una qualsiasi città  dell'Ovest prima che arrivassero gli sceriffi; e si combatteva con tutto, coi denti, col sacchetto della sabbia, con la pistola e col coltello, erano quelli i tuoi amici, nella Palude.
La Palude si estendeva per poco più di una dozzina di isolati, ma pullulava di casini, di alberghi che affittavano stanze a ore, di sale da gioco e di sale da ballo in cui le ragazze portavano il coltello infilato nella giarrettiera, tenevano le tette fuori del vestito e servivano i Gianni strofinandoli in piedi. C'era un gran puzzo di letame, di cesso e di pozzo nero. Le baracche erano fatte di vecchio fasciame di barca e di tavole di cipresso grezze. Tutta la decorazione consisteva in una lanterna rossa, e magari una tenda; il banco del bar era una semplice tavola. Una vecchia zoccola che aveva battuto la Palude a quei tempi, vendendola o facendo pompini, mi disse il prezzo di una donna: una sorsata di whisky e una nottata costavano da uno o due picayune (un picayune equivaleva a sei cents). Succedeva che degli uomini venissero manganellati, legati, colpiti con un sacchetto di sabbia e perfino ammazzati e gettati nel fiume.
Il gioco è sempre stato il maggior concorrente delle puttane. Svia o trattiene gli uomini da una ragazza che vuole fare una marchetta. A quei tempi si giocava molto ai dadi, e quelli che se lo potevano permettere giocavano al faro, alla roulette e con la palla d'avorio. Tutti i giochi erano truccati e i dadi squilibrati per truffare i gonzi. Se capitava che qualcuno vincesse, non veniva pagato con la scusa che aveva barato, oppure veniva seguito in strada e accoppato con un colpo in testa. I posti peggiori erano la Casa di riposo e il Barcaiolo Stanco. In questi locali nemmeno una puttana era al sicuro. Più di una forte lavoratrice venne spogliata nuda e gettata in strada senza un filo addosso. C'erano poi le epidemie di febbre gialle e la gente moriva come mosche. Quando arrivava la febbre gialla, succedeva un pandemonio. Per tutta la città  si sentiva il rotolio dei furgoni mortuari, e la gente sembrava indiavolata. Nei casini, nelle sale da ballo e nelle sale da gioco si scatenava l'inferno. Le puttane, in camicia com'erano, scappavano dalla città  a precipizio; molte si ubriacavano, irrompevano nelle taverne coi loro uomini o i loro pappa e si scatenavano. I giocatori facevano fagotto; alcuni fatalisti rimanevano per veder voltarsi l'asso di picche, la carta della morte. In tempi come quelli la natura umana ribolle e viene fuori il lato infernale dell'esistenza."

Nell Kimball, Memorie di una maitresse americana, Editrice La Scuola.

Immagine
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
monteur
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 4833
Iscritto il: 19/10/2006, 23:38
Località: Bitch Land

#94 Messaggio da monteur »

io ho ragionato meglio con le puttane che con le ragazze cosiddette normali.
la prima con cui sono andato lo faceva perche' aveva un figlio di 10 anni da mantenere. una vita molto difficile.
al contrario di altre presunte ragazze per bene, ma che in realta' sono false , opportuniste e frivole, e per i loro obiettivi calpesterebbero qualunque valore.
almeno la puttana non ti prende in giro.
NO EXCEPTIONS!

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22659
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

#95 Messaggio da dostum »

Ahhhhhh l'Amato Giuliano
AMATO: PREVENZIONE TRA PRIME PRIORITA'. "L'operazione della Polizia di Stato contro la tratta degli esseri umani di cui si e' data notizia oggi e' della massima importanza perchè da' corpo a una delle mie prime priorita': il traffico di donne, e in particolare di minori, a fini di prostituzione e' uno dei reati piu' ignobili che si consumano purtroppo in Italia". Cosi' il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, commenta la maxioperazione che ha coinvolto 32 questure.
"Combattere i gruppi criminali che organizzano il traffico e liberare dal loro ricatto queste ragazze - aggiunge il ministro - riguarda la coscienza civile di noi tutti prima ancora che non le leggi penali". "Importante in questo senso e' anche l'istituzione presso il Dipartimento di pubblica sicurezza, avvenuta la scorsa settimana, di un Osservatorio sulla prostituzione e sui fenomeni delittuosi ad essa connessi, che sara' presieduto dal sottosegretario Marcella Lucidi. E' un ulteriore tassello - conclude Amato - per intensificare il sistema di prevenzione e contrasto dei fenomeni della tratta di esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione".
L'Osservatorio contro la prostituzione e la tratta di esseri umani, secondo quanto riferisce il Viminale, svolgera' compiti di studio, ricerca ed approfondimento sul sistema di prevenzione e contrasto del fenomeno al fine di migliorarne l'efficacia e di potenziare le misure di assistenza, protezione e tutela delle vittime. Dell'Osservatorio, presieduto dal sottosegretario Lucidi, faranno parte investigatori delle Forze dell'ordine e personale del Dipartimento per le Liberta' civili e l'Immigrazione, ma anche esponenti degli Enti e delle Associazioni che si occupano della protezione e del reinserimento delle vittime.
Ai lavori dell'Osservatorio potranno essere invitati, per i contributi di competenza su singole tematiche, rappresentanti dei Dicasteri della Giustizia e della Solidarieta' Sociale e del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunita'. (ANSA)

Immagine
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22659
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

#96 Messaggio da dostum »

La Procura di Roma le aveva appena restituito con tante scuse i 180mila euro che le erano stati sequestrati un anno fa dopo l'arresto per favoreggiamento della prostituzione, falso materiale e contraffazione di documenti, favoreggiamento all'immigrazione clandestina, ricettazione di carte d'identità  rubate e sequestro di persona. Accuse che non le avevano impedito negli ultimi mesi di tornare libera e di rimettere in piedi il suo giro di squillo di lusso, attività  più che redditizia. Quando gli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio le avevano stretto le manette ai polsi nel febbraio 2006 quello ipotizzato era un grosso «scambio» di bellissime ragazze dell'Est piazzate con la complicità  delle organizzazioni criminali d'oltreconfine nel mercato della prostituzione d'alto bordo, con tariffe a due e tre zeri. Anna G., 67 anni, o Arianna G., come compare su altre carte d'identità , la maà®tresse d'oro di via del Corso originaria del modenese, è finita di nuovo nella rete della polizia. A bussare pochi giorni fa alla porta di un suo lussuoso pied-à -terre sono stati gli agenti della questura bolognese da tempo sulle tracce della «signora» e delle sue donne. All'ombra del Cupolone, grazie anche allo sblocco del conto corrente, lady G. aveva riorganizzato il giro, appoggiandosi ancora una volta ai collegamenti con gli amici nel Nord. Nella casa di piacere una montagna di documenti falsi (un'auto addirittura sarebbe intestata a una persona deceduta), agendine, strumenti sadomaso e ben 77 telefonini a cui corrispondevano altrettante utenze da poter contattare per fissare appuntamenti hard. Nel 2006 erano stati sequestrati telefoni, preservativi, una sorta di libro mastro in cui erano annotati nominativi, appuntamenti e tariffe: da un minimo di 200 fino a 700 euro, metà  destinato alle ragazze, l'altra metà  alla maà®tresse .
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
monteur
Veterano dell'impulso
Veterano dell'impulso
Messaggi: 4833
Iscritto il: 19/10/2006, 23:38
Località: Bitch Land

#97 Messaggio da monteur »

"e quindi sei una reci-diva .... "
NO EXCEPTIONS!

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22659
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

#98 Messaggio da dostum »

Di madre in figlia

La madre era stata arrestata un anno fa per lo stesso reato Usa: ragazza di 17 anni gestiva escort service Attraverso internet la giovane proponeva incontri a pagamento con altre donne. Scoperta da un'agente che si è finto un cliente

WASHINGTON - Kimberly Petersen, 17 anni, dell'Illinois, è stata arrestata dalla polizia del suo Stato con l'accusa di avere organizzato un escort service attraverso il popolare servizio Internet Craiglist, dove aveva inserito annunci nei quali si invitata a «godere di una splendida bionda» per 250 dollari l'ora. Ad un detective che si era presentato, dopo una telefonata preliminare, all'indirizzo indicato era stata offerta la compagnia di una ventisettenne al prezzo di 300 dollari. La polizia ha arrestato la prostituta di 27 anni e la giovane organizzatrice dell'escort service. La madre della diciassettenne, Kimberly Miniea, era stata arrestata un anno fa per lo stesso reato.
10 aprile 2007
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22659
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

#99 Messaggio da dostum »

Gb/ Hostess in volo e prostituta a terra: Jenny mette sottosopra la British Airways
Lunedà­ 23.04.2007 16:20




"In volo, la bella hostess Jenny non fa altro che preoccuparsi di coccolare i passeggeri di prima classe, ma a terra fa un altro tipo di "decollo" quando si toglie l'uniforme e vende il suo corpo a passeggeri desiderosi di sesso vicino all'aeroporto londinese di Heatrow". Ecco come "The People", settimanale inglese, scopre uno scandalo sessuale di tutto rispetto. La 34enne, professionale Jenny da pochi mesi si offre a terra come prostituta d'alto bordo a prezzi non proprio popolari, ma a 200 sterline (circa 300 euro) a botta. E se capita fa sesso anche in aereo, abbordata - così dichiara - anche da ex star dello spettacolo "e un dj molto noto". Tutto questo perchè ha bisogno di incassare 75.000 sterline e mantenersi al corso di pilotaggio. Per diventare un giorno comandante.


'VORREI FARLO IN VOLO'- "Mi piace il sesso - dice -, la mia fantasia più proibita è di fare sesso con un passeggero in volo mentre nessuno guarda. E mi piace anche fantasticare sulla seduzione di un uomo a bordo e poi... sesso nei gabinetti dell'aereo". Poi ricorda: "Io e un passeggero ci siamo toccati per un po' in volo, ma niente sesso. Peró ci ho pensato dopo che molte celebrità  durante i miei voli a lunga percorrenza ci hanno provato". Jenny fa felici tanti passeggeri ogni settimana nei loro alberghi vicino Heathrow, vendendo loro i suoi "servizi speciali" a 200 sterline a botta. Se è il caso, lavora anche in una specie di "nicchia nel perimetro della recinzione dell'aeroporto". L'inviato di "The people" l'ha scoperta rispondendo ad una sua inserzione su un sito per adulti dove si reclamizza come "Jenny l'hostes sporcacciona". Ecco allora che dopo avergli promesso un trattamento di prima classe, la donna si è presentata all'appuntamento vestita da testa a piedi con l'uniforme della British Airways completa di tesserino identificativo.




L'ECCEZIONE- Dopo aver incassato le 200 sterline, Jenny "Ha chiesto immediatamente il permesso di decollare", scrive "The people". Che riporta il perchè: "Molti clienti vogliono andare subito al sodo e fare sesso. Non me ne preoccupo - dice - perchè amo il sesso. Molti uomini amano vestirsi con la mia uniforme, ma non glielo permetto perchè è uno strumento professionale". Poi peró indulge: "Ma oggi voglio fare un'eccezione"... e spiega le sue prestazioni: "Possiamo fare in fretta a letto con le gambe sulla mia testa, oppure mi posso tenere l'uniforme addosso e levarmela quando vuoi". La BA, interpellata sull'argomento, ha fatto sapere che "convocheremo il soggetto implicato nella vicenda e prenderemo qualsiasi azione riterremo appropriata". Buona fortuna, Jenny...


Immagine
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
pavesini
Nuovi Impulsi
Nuovi Impulsi
Messaggi: 144
Iscritto il: 19/05/2004, 17:01
Località: Veneto, Italy, European Union
Contatta:

#100 Messaggio da pavesini »

Non esagerare: e' vero per le ragazze "normali" ma non per le prostitute. Tutte le prostitute raccontano balle, a volte una vita virtuale, tanto e' vero che mi domando quanta droga assumono per fare quel lavoro. Quello che ti ha raccontato corrisponde soltanto in parte alla realta'. Anche tu ti sei fatto prendere dal "sentimento". Non crederci! Ti sta manipolando il cervello! Dalle meno soldi e fatti spompinare di piu'! Lei sa di essere li' soltanto per fare sesso ed invece tenta di guadagnare tanti soldi con poca fatica! Non se lo merita nemmeno fosse Madre Teresa Di Calcutta! Nonostante abbia la possibilita' di cambiare vita invece e' li' a fare la prostituta perche' le conviene! Le prostitute incontrano decine di uomini che le farebbero felici ma loro preferiscono fare le prostitute! Mettila alla prova, sempre! E credi ai tuoi occhi e non a quello che il tuo cervello vuol vedere! E' in gioco il tuo portafoglio e la tua vita! Sai quanti clienti "con sentimento" sono rimasti schifati, qualcuno ha perso migliaia di euro e qualcuno ha l'esaurimento nervoso. Perche' le prostitute usano e gettano tutti quelli che attraversano il loro cammino! Per favore, fermati e pensa: e' in gioco il tuo portafoglio e la tua vita!


monteur ha scritto:io ho ragionato meglio con le puttane che con le ragazze cosiddette normali.
la prima con cui sono andato lo faceva perche' aveva un figlio di 10 anni da mantenere. una vita molto difficile.
al contrario di altre presunte ragazze per bene, ma che in realta' sono false , opportuniste e frivole, e per i loro obiettivi calpesterebbero qualunque valore.
almeno la puttana non ti prende in giro.

Avatar utente
facciuomo
Bannato
Bannato
Messaggi: 1828
Iscritto il: 28/07/2006, 4:17
Località: RAVENNA

#101 Messaggio da facciuomo »

dostum ha scritto:Gb/ Hostess in volo e prostituta a terra: Jenny mette sottosopra la British Airways
Lunedà­ 23.04.2007 16:20




"In volo, la bella hostess Jenny non fa altro che preoccuparsi di coccolare i passeggeri di prima classe, ma a terra fa un altro tipo di "decollo" quando si toglie l'uniforme e vende il suo corpo a passeggeri desiderosi di sesso vicino all'aeroporto londinese di Heatrow". Ecco come "The People", settimanale inglese, scopre uno scandalo sessuale di tutto rispetto. La 34enne, professionale Jenny da pochi mesi si offre a terra come prostituta d'alto bordo a prezzi non proprio popolari, ma a 200 sterline (circa 300 euro) a botta. E se capita fa sesso anche in aereo, abbordata - così dichiara - anche da ex star dello spettacolo "e un dj molto noto". Tutto questo perchè ha bisogno di incassare 75.000 sterline e mantenersi al corso di pilotaggio. Per diventare un giorno comandante.


'VORREI FARLO IN VOLO'- "Mi piace il sesso - dice -, la mia fantasia più proibita è di fare sesso con un passeggero in volo mentre nessuno guarda. E mi piace anche fantasticare sulla seduzione di un uomo a bordo e poi... sesso nei gabinetti dell'aereo". Poi ricorda: "Io e un passeggero ci siamo toccati per un po' in volo, ma niente sesso. Peró ci ho pensato dopo che molte celebrità  durante i miei voli a lunga percorrenza ci hanno provato". Jenny fa felici tanti passeggeri ogni settimana nei loro alberghi vicino Heathrow, vendendo loro i suoi "servizi speciali" a 200 sterline a botta. Se è il caso, lavora anche in una specie di "nicchia nel perimetro della recinzione dell'aeroporto". L'inviato di "The people" l'ha scoperta rispondendo ad una sua inserzione su un sito per adulti dove si reclamizza come "Jenny l'hostes sporcacciona". Ecco allora che dopo avergli promesso un trattamento di prima classe, la donna si è presentata all'appuntamento vestita da testa a piedi con l'uniforme della British Airways completa di tesserino identificativo.




L'ECCEZIONE- Dopo aver incassato le 200 sterline, Jenny "Ha chiesto immediatamente il permesso di decollare", scrive "The people". Che riporta il perchè: "Molti clienti vogliono andare subito al sodo e fare sesso. Non me ne preoccupo - dice - perchè amo il sesso. Molti uomini amano vestirsi con la mia uniforme, ma non glielo permetto perchè è uno strumento professionale". Poi peró indulge: "Ma oggi voglio fare un'eccezione"... e spiega le sue prestazioni: "Possiamo fare in fretta a letto con le gambe sulla mia testa, oppure mi posso tenere l'uniforme addosso e levarmela quando vuoi". La BA, interpellata sull'argomento, ha fatto sapere che "convocheremo il soggetto implicato nella vicenda e prenderemo qualsiasi azione riterremo appropriata". Buona fortuna, Jenny...


Immagine
cavolo, ma io l'ho incontrata!!! :o :o :o :cry: :cry:
La probabilità  che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità 

Avatar utente
dostum
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 22659
Iscritto il: 18/12/2001, 1:00

#102 Messaggio da dostum »

Sesso alla fine del mondo
Reportage Una trentina di casette basse, dipinte a colori accesi. Dentro ci lavorano ragazze giovani con molta vita sulle spalle. Si vendono ai minatori per pochi pesos. Las Casitas, un bordello nel nulla della Patagonia

di Fabrizio Ravelli

Foto di Alberto Giuliani

Il vento soffia senza riposo, muove montagne di nubi in un cielo altissimo, disegna onde sull'erba della prateria, arruffa le pecore e spettina i cani randagi. Spinge fin qui, nell'ultima città  alla fine del mondo, vite umane desolate come i sacchetti di plastica fermati in volo dai reticolati. In fondo alla Patagonia, dove è raro trovare traccia di personaggi memorabili e letterari alla Chatwin o alla Coloane, ma è facile ascoltare il vero suono della terra. Il vento, la solitudine, la malinconia. Las Casitas è un villaggio sperso nella periferia di Rio Gallegos, in mezzo al niente, 2.800 chilometri a sud di Buenos Aires. Ci si arriva sollevando nuvole di polvere sulle strade sterrate. Sono una trentina di casette basse, a un solo piano, dipinte coi colori esagerati che mancano al paesaggio intorno. Le insegne al neon ricamano nomi che vorrebbero essere ingenuamente invitanti come Venus, o infantili come El Pato, l'anatra. Dietro le finestre si intravedono ragazze in attesa, poco vestite. Dentro c'è sempre il bancone di un bar, e c'è un juke-box. In ogni casita un paio di camere da letto e una cucina. àˆ un villaggio di bordelli. Le conoscono tutti nel raggio di centinaia di chilometri queste casette e queste ragazze. Ma non varrebbe la pena di raccontarle se lo squallore del povero sesso a pagamento non fosse ammorbidito, quasi dimenticato dietro qualcosa d'altro. Il mescolarsi di vite solitarie, alla ricerca di una consolazione che, il più delle volte, al sesso nemmeno si avvicina. Una miscela molto argentina, e patagonica in particolare: il senso della fuga, la fatica senza orizzonti come il panorama, ma anche l'amicizia, e l'allegria che fa da anestetico. "Chicas", ragazze. Nessuno che le chiami puttane, nemmeno le mogli che due anni fa fecero una spedizione in massa per riprendersi i mariti che lì se la spassavano; il villaggio multicolore è tollerato, fa parte del paesaggio. La prostituzione è regolata dal municipio, che distribuisce libretti sanitari: una visita medica obbligatoria al mese. Oggi Nancy e Daniela, che lavorano a El Pato, scendono in città  per quello: visita, analisi, poi dal parrucchiere. Daniela ha solo 18 anni, e ne dimostra anche meno, un'adolescente cicciotta, che ride spesso e ha l'aria meno peccaminosa del mondo. Viene da Buenos Aires, lassù ha lasciato un figlio piccolo, che tengono i nonni. "Ho cominciato questo mestiere quando mio marito è scappato. Ma non mi piace. Fra poco smetto e torno a casa". Vengono dal Nord, dalle province più povere o dalla capitale. Come quasi tutti quelli che vivono in questo estremo Sud della Patagonia. Qui si arriva scappando da qualcosa: la miseria, la disoccupazione o una storia da dimenticare. Anche gli uomini, i clienti. Sono per lo più minatori di carbone, della miniera di Rio Turbio, la più grande d'Argentina, che sta a 280 chilometri. Era abbandonata, l'hanno riaperta dopo la crisi del 2001, e sono arrivati a migliaia: argentini, ma anche cileni e colombiani. Maschi, giovani, disposti a un lavoro bestiale per 2500 pesos al mese (quelli che scavano) o 1800 (quelli che non scendono in galleria). Fanno circa 600-800 euro, parecchi soldi, per l'Argentina. Più o meno quello che guadagnano gli operai delle raffinerie, i petroleros, altri clienti delle casitas. Nancy ha 22 anni, è di Santa Fe. A casa ha lasciato i genitori e un fratellino di 7 anni. Campano tutti coi soldi che lei guadagna qui a Rio Gallegos. Ha i capelli biondi corti, una fessura fra gli incisivi, gli occhi opachi di chi ne ha viste troppe. Le piacciono cose da ragazzina: ballare al suono del juke-box guardandosi allo specchio, i bonbon al cioccolato, farsi offrire lattine di Pronto, una bibita energetica sciropposa. "Vero che un giorno ci porti a pranzo e poi a ballare? E mi compri una tessera telefonica da 10 pesos? Vero, my amor?". La mattina, quando non ci sono clienti, cucina giso (ragù) per tutte su un fornello sgangherato. Fuma come una ciminiera, si guarda nello specchio della porta per controllare di essere magra. In un angolo, come in altre casitas, c'è l'altarino di Sao La Muerte, il santo della buona morte: davanti mette fiori, e come candele sigarette accese. Lei e le altre, nelle casitas, fanno anche le pulizie, scopa e straccio, sempre al ritmo del juke-box. L'odore, lì dentro, è un misto di detersivo, ragù, sigaretta, birra. Verso la fine del pomeriggio, comincia a comparire qualche uomo solitario. Sono i cittadini e quasi mai vengono per il sesso. Fanno un giro, entrano a salutare le ragazze. Baci, abbracci, si strusciano un po'. I maschi bevono una birra, offrono una bibita e monete per la musica. Due chiacchiere, un paio di sigarette, poi salutano e arrivederci. Il villaggio delle "chicas"" ha questo di particolare. àˆ un ritrovo quasi come un altro. Guadalupe, che ha 36 anni, 3 figli e viene da Santa Fe, lavora solo di giorno. Guadagna più sulle bevande (le ragazze hanno una percentuale) che sul sesso a pagamento. Prima era dipendente di una ditta di catering: "Preparavo 173 pasti al giorno. Poi la ditta è fallita e sono rimasta disoccupata. Che dovevo fare? Non mi dispiacerebbe tornare a un lavoro normale, anche se si guadagna di meno". Le storie delle ragazze si assomigliano: un lavoro perso, un marito che se ne va, i figli da mantenere. Molte sono madri da quando avevano 13 o 14 anni. Laura ne aveva 13 quando si è sposata, ora ne ha 20. A 16 anni il marito l'ha mollata, e aveva già  due figli. Ha incontrato un altro uomo, che l'ha avviata al mestiere. Lui faceva il cafiolo (il magnaccia). Laura ha una cicatrice sulla guancia destra, il segno di uno sfregio fatto con il taglierino: "àˆ successo quando lui ha trovato un'altra che mi rubava il lavoro. Abbiamo litigato, e lei mi ha fatto questo". Se n'è scappata fin qui, in fondo alla Patagonia. Nei fine settimana alle casitas c'è il pienone. I minatori di Rio Turbio montano in macchina e calano verso Rio Gallegos, 280 chilometri senza autostrada, mica uno scherzo. Viaggiano spesso su decrepite Ford Falcon degli anni Sessanta, di qualunque colore purchè non verde. Quelle verdi erano dei militari, negli anni della dittatura: quando se ne fermava una sotto casa c'era da farsi venire i brividi. I minatori lasciano i loro sgangherati dormitori, e vengono qui dalle ragazze. Ripartono la domenica, con parecchi soldi in meno, i postumi della sbronza, poche ore di sonno dove capita. Molti di loro nemmeno finiscono in camera da letto, dove il sesso costa 50 pesos per 20 minuti, o 70 per mezz'ora. Questa notte al Venus, una delle casitas più frequentate, di minatori ce n'è un plotone. Uno - magro, alto, maglietta bianca - si diverte da matti. Balla con tre ragazze per volta, offre da bere a tutti, ride e canta. Altri stanno col berretto calato, seduti su uno sgabello, in un angolo. Guardano le chicas mezze spogliate. Vorrebbero ballare ma sono timidi. Nemmeno parlano fra loro. Bevono birra, poi vanno a farsi un giro in un'altra casita. Noelia Soledad li scruta con occhio materno: ha solo 24 anni, ma molta vita sulle spalle. Viene da Formosa ed è medico: "Lavoravo all'ospedale della mia città . Un giorno mio marito mi ha lasciato e si è messo con mia sorella. Io avevo due bambini, lo stipendio non bastava. àˆ stata mia madre a consigliarmi di venire in Patagonia". Stasera le ragazze stanno fra loro, badano poco ai maschi. Fanno una festa per una chica che se ne va. Ballano insieme, cantano in coro il pop latino che viene dal juke-box. La solidarietà ?, più forte della concorrenza. Fanno coraggio ad Anabela, che ha 21 anni ed è arrivata oggi da Buenos Aires: "Sì, sono nervosa. Ma le ragazze qui sono simpatiche". Fa la prostituta per pagarsi gli studi, è al secondo anno di ingegneria civile. "Ho cominciato cinque mesi fa, negli alberghi. Poi ho deciso di venire qui per un po': avevo paura di incontrare qualcuno che conosco. Mio padre non sa niente, e nemmeno il mio ragazzo. Anche lui studia, ingegneria nucleare. Crede che sia qui a fare la cameriera". àˆ timida, imbarazzata per la confusione: "E anche perchè sono grassa, dovrei perdere 15 chili". Entra un ragazzo che cerca Noelia: "àˆ il mio fidanzato, l'unico che bacio in bocca". Qui alle casitas, nonostante tutto, nascono amicizie, amori, qualche matrimonio. Si racconta ancora di Erica, che scappó con un marinaio italiano per sposarlo. Anche l'unica casita di transessuali è affollata. Lì nel bar c'è un biliardo. La mattina Marcela e le altre ci stendono il bucato, sopra delle sedie accatastate. Marcela è magra, alta, un nasone notevole, gira in tanga e reggipetto. Viene da Tucuman, ha 23 anni, e quando ancora si chiamava Marcelo era un poliziotto. Faceva la scuola di polizia a Baires e una sera i suoi colleghi lo pescarono vestito da donna in un locale: fine della carriera poliziesca. All'alba le casitas, mentre il cielo diventa rosa, sono ancora in pieno fermento. Arrivano ragazzi e ragazze dalle discoteche che hanno chiuso alle 6. Vengono a trovare le chicas amiche loro. Sono grandi abbracci, magari un caffè, quattro chiacchiere prima di andare a dormire. I minatori e i petroleros ciondolando ripartono verso un'altra settimana di fatica. Questa è anche l'ora delle confidenze intime. Ogni tanto passa una signora anziana, che per 10 anni ha mandato avanti una casita: "Ancora mi rispettano, io le trattavo bene". Lei era sposata a un tenebroso giocatore detto "Testa d'aglio", che finì ammazzato da due che aveva sorpreso a barare coi dadi truccati. Da spogliarellista a maà®tresse, e ora cuoca dell'arcivescovado: "L'altro giorno ho riconosciuto un prete di Bahia Blanca, che era un affezionato cliente". Racconta di quando una ragazza di 14 anni partorì una bambina e la cedette in cambio di un televisore a colori. Laura, la chica sfregiata, confessa invece che poi sparó alla sua rivale: "Ecco perchè sono scappata". Sorridono, e si abbracciano, qui nel bordello alla fine del mondo. Tanto poi queste storie, come il resto, se le porta via il vento. (Foto ag. Grazia Neri)
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

Avatar utente
facciuomo
Bannato
Bannato
Messaggi: 1828
Iscritto il: 28/07/2006, 4:17
Località: RAVENNA

#103 Messaggio da facciuomo »

Dostum la hostess che hai postato non è la protagonista della vicenda.
C'è stato un errore di stampa all'origine.
Secondo me, ti conviene prendere un buon avvocato.. :wink:
La probabilità  che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità 

Avatar utente
BlackHand
Impulsi avanzati
Impulsi avanzati
Messaggi: 912
Iscritto il: 31/10/2006, 16:38
Località: Milano

#104 Messaggio da BlackHand »

Zitto zitto, il corriere fornisce una dettagliata (ma mica troppo :P ) mappa della prostituzione milanese:

Immagine
"SHAMALAYA!" urlo di Maccio CapaTonda in "La Febbra" mentre si districa in un campo di grano.

Avatar utente
cicciuzzo
Storico dell'impulso
Storico dell'impulso
Messaggi: 55176
Iscritto il: 25/03/2007, 11:24
Località: Milano

#105 Messaggio da cicciuzzo »

BlackHand ha scritto:Zitto zitto, il corriere fornisce una dettagliata (ma mica troppo :P ) mappa della prostituzione milanese:

Immagine

avrà  consultato superzeta ?
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

Rispondi

Torna a “Ifix Tcen Tcen”