[O.T.]Topic necrologio

[Gargarozzo]

secondo me non è solo una questione dell'esistenza dei luoghi virtuali, ma anche come, a livello sociologico, le persone reagiscono a questi luoghi virtuali

di messaggerie ce ne sono tantissime, la più gettonata è probabilmente whatsapp se si vuole parlare coi propri contatti, telegram per parlare con sconosciuti; poi il supporto smartphone rende proprio più agevole interfacciarsi con le persone attraverso whatsapp o telegram, o al massimo facebook e instagram, e ben poco i forum

da tutto ciò se ne trae che comunque se un forum nel 2025 esiste ed è frequentato sia pur blandamente è comunque un segno di sopravvivenza e di non resa alla morte

[SuperTrivelle]

Sì beh c'è gente che prende le comunità "virtuali" come questa perfino più sul serio di quelle reali, mi vengono in mente ad esempio un paio di tizi, appassionati di fumetti ed anche pesantemente indottrinati dal punto di vista politico, che se si imbattono in gente che su un forum "osa" esprimere pareri differenti dalle loro opinioni s'incazzano abbestia, tolgono il saluto, si mettono a sparlare in giro, organizzano perfino "rappresaglie"... Questo perché nelle loro menti malate non tollerano di scoprire che non sempre il mondo reale corrisponde al 100% al mondo "virtuale" che si sono creati ed in cui vivono...

P.S.: la distinzione fra WhatsApp e Telegram ormai è quasi nulla, io uso entrambi con chiunque perché ormai anche con Telegram scoprire vita e morte e miracoli (ossia nome e cognome e numero di cellulare) degli "sconosciuti" con cui interagisci è spesso semplicissimo, basta conoscere un paio di trucchetti alla portata di tutti... Per certi versi io comunque preferisco Telegram, principalmente perché consente di modificare i propri messaggi anche a distanza di un paio di giorni, mentre WhatsApp concede solo 15-20 minuti per eventuali modifiche (discorso valido anche per certi forum: su blue-area e su vintagecomics posso addirittura modificare i miei post anche a distanza di ANNI, mentre ad esempio su SZ e su gnoccaforum e su gnoccatravels e su lamoneta mi viene concessa solo una manciata di minuti, per correggere eventuali errori)

[Gargarozzo]

fa parte dello strano rapporto che abbiamo con le nostre opinioni, che comunque provengono a loro volta da ricerche fatte da altre persone e da fatti che diamo per scontati ma non è detto che l'interlocutore li dia per scontati o che noi diamo per scontati quei fatti e quelle fonti che dà per scontate lui.
Senza arrivare ad Adamo ed Eva ogni volta, per me la competizione delle idee è una dinamica molto rozza che involgarisce la dialettica a tutti i livelli, non è assolutamente vero che è importantissimo stabilire quale idee sia più importante e veritiera di un'altra per semplice (ma raramente compreso) fatto che esistono più angolazioni da cui si può vedere un problema.

[Gargarozzo]

Ah qui si tratta di una commemorazione, oggi sono 40 anni dalla strage dell'Heysel, magari qualcuno farà polemica sull'uso della parola "strage" ma sticazzi, magari qualcuno sarà rimasto addolorato da questo fatto solo perché juventino od altri ne saranno rimasti indifferenti o persino felici perché antijuventini, dal mio punto di vista esiste roba decisamente più importante dello sport ma non vorrei ferire qualcuno con questa considerazione. Ecco i nomi dei 39 morti di 40 anni fa in quell'evento


Rocco Acerra (28)
Bruno Balli (50)
Alfons Bos (35)
Giancarlo Bruschera (35)
Andrea Casula (10)
Giovanni Casula (43)
Nino Cerullo (24)
Willy Chielens (41)
Giuseppina Conti (17)
Dirk Daeneckx (27)
Dionisio Fabbro (51)
Jaques François (45)
Eugenio Gagliano (35)
Francesco Galli (24)
Giancarlo Gonnelli (45)
Alberto Guarini (21)
Giovacchino Landini (49)
Roberto Lorentini (31)
Barbara Lusci (58)
Franco Martelli (22)
Loris Messore (28)
Gianni Mastroiaco (20)
Sergio Bastino Mazzino (37)
Luciano Rocco Papaluca (37)
Luigi Pidone (31)
Benito Pistolato (50)
Patrick Radcliffe (38)
Domenico Ragazzi (44)
Antonio Ragnanese (29)
Claude Robert (30)
Mario Ronchi (42)
Domenico Russo (26)
Tarcisio Salvi (49)
Gianfranco Sarto (46)
Amedeo Giuseppe Spolaore (54)
Mario Spanu (41)
Tarcisio Venturin (23)
Jean Michel Walla (32)
Claudio Zavaroni (28)

Riporto anche la testimonianza di un mio contatto di facciabuco

Avevo scoperto il calcio, come molti della mia "generazione", con i Mondiali di Spagna 1982 e con i festeggiamenti di quella pazza estate.
Un Mondiale iniziato con una qualificazione avventurosa, con tre pareggi contro Perù, Camerun e Polonia, per poi concludersi con una gigantesca festa di piazza in tutta Italia dopo la vittoria nella finale di Madrid contro la Germania Ovest.
Mio padre, fin da piccolissimo, mi ha sempre trasmesso quel che appare uno strano concetto ma che, personalmente, trovo quasi banale: tifare tutte le squadre italiane, che siano nazionali o di club, in campo internazionale.
Non è mai cambiato nulla negli anni seguenti, ho sempre tifato e continuo a tifare qualsiasi squadra italiana impegnata in competizioni internazionali.
E così, dopo quel Mondiale, ero davanti alla tv di allora per ogni appuntamento, fosse di Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe o Coppa UEFA, spesso lottando con le antenne del televisore per vedere nel miglior modo possibile la partita (eh già, satelliti e digitale terrestre non si sapeva nemmeno cosa fossero...).
E così fu anche per quel 29 maggio 1985.
Da tredicenne aspettavo la prima finale di Coppa dei Campioni di una squadra italiana. Perlomeno la prima da quando mi ero appassionato al calcio.
Probabilmente quella serata è la prima che ricordo nitidamente.
E ricordo anche i miei genitori che, di fronte a quelle immagini, discussero tra di loro sull'opportunità di farmi assistere a quelle scene di panico, terrore, morte.
Alla fine decisero di farmi vedere quanto Bruno Pizzul dallo stadio e Gianfranco De Laurentiis dallo studio RAI stavano raccontando con tono angosciato, rimanendo davanti alla televisione con me.
Quelle immagini, dopo quarant'anni, ancora le ricordo, tutte.
Così come ricordo la telecronaca di Bruno Pizzul, con un tono grave, monocorde, senza alcun alcun picco né nel momento della rete decisiva di Platini su rigore, né nel momento del triplice fischio dell'arbitro svizzero Daina.
A riveder oggi quelle immagini sembra tutto impossibile: uno stadio semidiroccato, curve senza alcun seggiolino ma solo gradoni che si sfaldavano solo a guardarli, come divisorio un rete talmente leggera da sembrare inutile per un giardino condominiale, mura di cinta che si potevano bucare con un calcio, tanto che molti tifosi senza biglietto riuscirono ad entrare da varchi creati sul momento.
Eppure, negli anni '80, la furia degli hooligans inglesi era ben conosciuta e, solo quattro anni dopo, la tragedia si ripeterà in termini ancor più disastrosi a Sheffield, all'Hillsborough Stadium, nel quale morirono 96 spettatori.
Inutile ricordare cosa accadde quella sera, le immagini le abbiamo viste tutti e, al limite, potete trovarle su Youtube.
Oggi sono 40 anni da quella tremenda serata.
Oggi sono 40 anni dalla serata in cui 39 persone persero la vita nel giorno in cui si erano recate a Bruxelles per assistere ad una finale di Coppa dei Campioni.

[SuperTrivelle]

Aggiungo che la vittima più giovane di quell'infame strage (perché è giusto definirla tale) fu un bimbo sardo di 10 anni, morto schiacciato dalla folla insieme al suo papà. Quell'evento è stato a mio avviso la cosa più sconvolgente mai verificatasi nella storia dello sport (perlomeno in Europa), fosse dipeso da me dopo un fatto del genere avrei chiuso tutti gli stadi al pubblico (come si fece poi durante la pandemia) e costretto i fanatici dello sport a vedersi le partite solo in TV, ma mi rendo conto che gli interessi in gioco erano (e sono ancora adesso, più che mai) troppo grossi, difficile frenare la stupidità delle masse che confondono la passione per lo sport con la furia vandalica (a dir poco)

[Drogato_ di_porno]

di quell'evento mi hanno sempre fatto impressione le immani responsabilità delle autorità belghe, per le quali nessuno ha mai pagato (furono comminate pene ridicole).

la "fatiscenza" dello stadio era qualcosa di sconcertante. più che di uno stadio si sarebbe dovuto parlare di un rudere, di un ammasso di calcinacci diroccati che si sgretovalano più facilmente della cella di Clint Eatswood in "Fuga da Alcatraz"; la famigerata rete che divideva le tifoserie aveva la consistenza della carta velina. Ricordo un'intervista a dei giornalisti che raccontavano lo stupore, all'arrivo allo stadio, nel vedere i pezzi di cemento che penzolavano dalle putrelle marce. Per non parlare della quasi totale assenza di polizia.

[SuperTrivelle]

Io per un certo periodo avevo lavorato come portiere di notte per un albergo. Indovinate da dove venivano i clienti più imbecilli con cui io abbia mai avuto a che fare? Dal Belgio

[Gargarozzo]

Io per un certo periodo avevo lavorato come portiere di notte per un albergo. L

Idem, per 10 anni

Ma belgi ne ho visti pochi, non era in un posto molto turistico

[cicciuzzo]

Aggiungo che la vittima più giovane di quell'infame strage (perché è giusto definirla tale) fu un bimbo sardo di 10 anni, morto schiacciato dalla folla insieme al suo papà. Quell'evento è stato a mio avviso la cosa più sconvolgente mai verificatasi nella storia dello sport (perlomeno in Europa), fosse dipeso da me dopo un fatto del genere avrei chiuso tutti gli stadi al pubblico (come si fece poi durante la pandemia) e costretto i fanatici dello sport a vedersi le partite solo in TV, ma mi rendo conto che gli interessi in gioco erano (e sono ancora adesso, più che mai) troppo grossi, difficile frenare la stupidità delle masse che confondono la passione per lo sport con la furia vandalica (a dir poco)

no no, c'è stato altro

https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Hillsborough

[gaston]

Ok , aneddoto personale, mio padre andò a vedere la partita nel famigerato settore zeta con 4 amici. Venne ritrovato senza sensi e contuso in mezzo ad un cumulo di persone morte o svenute. Per anni conservai la prima pagina del Giorno dove c'èra la foto che mostrava un amico di mio padre indicare la sua gamba spuntare da un groviglio di corpi. Mio padre mi raccontò della ferocia degli inglesi , di quanto fosse stupida la polizia belga che picchiava e respingeva chi cercava solamente di sfuggire alla rabbiosa carica di quelle belve e di una ragazzina di Viareggio seduta vicino a lui, aggredita con i resti di una bottiglia rotta e della quale ignorava la sorte.tutto questo senza motivo, per la pura violenza che dimora nell' animo umano e che esce grazie all' alcol

[Gargarozzo]

non si può fare classifiche, anche perché i numeri dicono cose, l'impatto emotivo è soggettivo (l'Heysel avvenne prima, quindi in un certo senso Hillsborough fu la ripetizione - con numeri anche peggiori - di una tragedia già avvenuta), poi la cosa sconvolgente per noi italiani dell'Heysel è appunto che fossero coinvolti molti nostri connazionali e - come se cambiasse qualcosa, per qualcuno forse sì - molti di questi non erano manco tifosi juventini, ma gente che era andata a vedere la partita, residenti di quelle parti (mi pare).
Si tratta di distinguo che mi provoca persino fastidio fare, perché poi alla fine la tragedia non è misurabile da questi dettagli descrittivi

Conosco anche un paio di persone che erano lì, uno dei due vide dei morti vicino a sè. Insomma, sono cose che ti cambiano la vita

[SuperTrivelle]

Aggiungo che la vittima più giovane di quell'infame strage (perché è giusto definirla tale) fu un bimbo sardo di 10 anni, morto schiacciato dalla folla insieme al suo papà. Quell'evento è stato a mio avviso la cosa più sconvolgente mai verificatasi nella storia dello sport (perlomeno in Europa), fosse dipeso da me dopo un fatto del genere avrei chiuso tutti gli stadi al pubblico (come si fece poi durante la pandemia) e costretto i fanatici dello sport a vedersi le partite solo in TV, ma mi rendo conto che gli interessi in gioco erano (e sono ancora adesso, più che mai) troppo grossi, difficile frenare la stupidità delle masse che confondono la passione per lo sport con la furia vandalica (a dir poco)

no no, c'è stato altro

https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Hillsborough

Nella circostanza di cui parli ci furono più morti, d'accordo, ma in quel caso non si trattò di un atto di violenza deliberata, la strage fu causata dall'incompetenza di chi organizzò e gestì quell'evento, stragi di quel tipo si sono verificate più di una volta anche a La Mecca, a causa della calca dei pellegrini maomettani che si ammassano in una maniera incredibile (poi con quelle temperature ti puoi immaginare quali siano i risultati)...

Invece in Belgio la causa della strage fu principalmente la furia di una massa di teppisti (non si meritano neanche di essere chiamati tifosi) inglesi ubriachi, che presumo l'avessero anche fatta franca nonostante il loro comportamento ignobile e repellente (vedevano benissimo che dall'altra parte c'erano persone tranquille e famiglie con bambini, e non gentaglia come loro)...

[SuperTrivelle]

Io per un certo periodo avevo lavorato come portiere di notte per un albergo.

Idem, per 10 anni

Ma belgi ne ho visti pochi, non era in un posto molto turistico

Adesso scoprirò anche che hai la mia stessa età, io ne ho 49

[Vinz Clortho]

Ora è rimasto solo da capire: Super Trivelle clone di Gargarozzo, o Gargarozzo clone di Super Trivelle????

[dostum]

Ora è rimasto solo da capire: Super Trivelle clone di Gargarozzo, o Gargarozzo clone di Super Trivelle????

personalità multipla