[O.T.]Topic necrologio
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Se c'è una cosa che mi ricorda gli anni ottanta è l'attesa per vedere novantesimo minuto.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: [O.T.]Topic necrologio
RIP Gianni Vasino, avevo compagno di calcio che riusciva imitarne la voce alla perfezione e io facevo la parte di Mariolino Corso, ci schiantavamo dal ridere ad imitarli in quel programma che facevano il sabato pomeriggio "a tutta B"
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [O.T.]Topic necrologio
addio a Rafael Rullan, il mitico pivot del Real MAdrid e della nazionale, negli anni dei primi grandi successi. Giocatore moderno, che diede vita a battaglie memorabili con Menechin, Cosic, Alexander Belov e a tantissimi americani venuti a giocare in europa. Fu il capostipite di una nuova generazione di centri spagnoli, dai Martin a Romay, da Jimenez ai Gasol. Dopo la morte di DAlipagic, un altro pezzo del basket anni 70-80, quando fece il salto di qualità, se ne va.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Rip al grande Fabrizio Borra.
Oltre ai suoi successi, vorrei ricordarlo nel drammatico scontro con Ron Dennis quando un suo paziente illustre, Alonso, fece proditoriamente perdere secondi al pit stop al nuovo leone Hamilton.
Oltre ai suoi successi, vorrei ricordarlo nel drammatico scontro con Ron Dennis quando un suo paziente illustre, Alonso, fece proditoriamente perdere secondi al pit stop al nuovo leone Hamilton.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Luigi Lopez, compositore. (anche lui lo scopro con qualche giorno di ritardo)
Era sua anche questa (che tra l'altro cantava). Da quanto non la ascoltavo.
Era sua anche questa (che tra l'altro cantava). Da quanto non la ascoltavo.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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Re: [O.T.]Topic necrologio
com'è possibile che oggi non sia ancora morto nessun famoso?
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Una volta mio padre mi chiese se volessi andare assieme a lui al funerale di un tizio.Gargarozzo ha scritto: ↑12/05/2025, 12:00com'è possibile che oggi non sia ancora morto nessun famoso?
Gli risposi:"Non lo conosco..."
Mi rispose:"appunto, vieni al funerale così potrai conoscerlo"
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Re: [O.T.]Topic necrologio
tranquì non va mai in ferieGargarozzo ha scritto: ↑12/05/2025, 12:00com'è possibile che oggi non sia ancora morto nessun famoso?

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Gargarozzo ha scritto: ↑12/05/2025, 12:00com'è possibile che oggi non sia ancora morto nessun famoso?

Fai il becchino?
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Non fregherà a nessuno dei presenti ma pazienza...
https://abruzzosera.it/attualita/addio- ... sn=scwspwa

https://abruzzosera.it/attualita/addio- ... sn=scwspwa
Addio a Pepe Mujica, Presidente degli ultimi e cantore della felicità

"Mujica ha rappresentato una di quelle figure vere e romantiche, che non hanno mai interrotto la connessione sentimentale con il proprio popolo, senza dimenticare la storia dalla quale provenivano. In un mondo dove l’impegno politico è degenerato nel carrierismo più sfrenato, Mujica ha predicato bene e razzolato meglio, parlando con l’unica lingua davvero coerente, quella dell’esempio".
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
mi unisco al tuo cordoglio, il cinismo ci ha ucciso, vediamo solo la merda del mondo, nient'altro che merda
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Re: [O.T.]Topic necrologio
ti abbraccio, sporchiamoci di merda insieme, ma nel condivisione del cordoglio...

vorrei dire delle cose ma non so se è il posto giusto, sembrano frasi da baci perugina. Vabbè, dico solo che a volte ci perdiamo alcune cose essenziali sviati dall'inseguimento delle cose più desiderabili o comode, mi fermo qua che è meglio. Senza nulla togliere alla figa, al vino e alla baldoria, s'intende...
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
e che politiche ha fatto?Gargarozzo ha scritto: ↑14/05/2025, 17:54Non fregherà a nessuno dei presenti ma pazienza...
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Addio a Pepe Mujica, Presidente degli ultimi e cantore della felicità
"Mujica ha rappresentato una di quelle figure vere e romantiche, che non hanno mai interrotto la connessione sentimentale con il proprio popolo, senza dimenticare la storia dalla quale provenivano. In un mondo dove l’impegno politico è degenerato nel carrierismo più sfrenato, Mujica ha predicato bene e razzolato meglio, parlando con l’unica lingua davvero coerente, quella dell’esempio".
ormai siamo preda del sentimentalismo da quattro soldi, ovviamente solo se di sx
che decisioni politiche ha preso per l'uruguay?
ricordiamolo perché fu bravo, non perché fu semplice povero o modesto.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
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Re: [O.T.]Topic necrologio
beh ho esordito che ero certo che non fregava a nessuno. Se non te ne frega perché ti soffermi?
O se te ne frega, perché non cerchi da solo? Ci manca che debba difendere un morto, per me puoi avere l'opinione che ti pare, se vuoi fare una gara di opinioni ne è pieno il forum di topic in cui piace quello sport, a me no e tantomeno per una persona che rispetto e che è appena morta.
O se te ne frega, perché non cerchi da solo? Ci manca che debba difendere un morto, per me puoi avere l'opinione che ti pare, se vuoi fare una gara di opinioni ne è pieno il forum di topic in cui piace quello sport, a me no e tantomeno per una persona che rispetto e che è appena morta.
Amicus Plato,
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Re: [O.T.]Topic necrologio
Il Nelson Mandela dell’Uruguay: così potrebbe essere ricordato José “Pepe” Mujica, l’ex-presidente dell’Uruguay morto ieri di cancro all’età di 89 anni. Come il leader sudafricano, anche lui è arrivato alla testa dello stato dopo aver passato un lungo periodo in carcere per lotta armata, anche se i 15 anni da lui scontati sono poco più che la metà dei 27 di Mandela. C’è anche la differenza che il comando di un gruppo armato di Mandela nell’African National Congress era stato essenzialmente virtuale, mentre nella guerriglia urbana che il Movimiento de Liberación Nacional-Tupamaros combattè tra 1963 e 1972 Mujica si sporcò le mani direttamente, partecipando tra l’altro a rapine spettacolari, e subendo sei ferite da arma da fuoco.
Sia Mujica che Mandela, comunque, colsero l’occasione della detenzione per leggere e studiare moltissimo. Come Mandela, anche Mujica malgrado il suo carisma si accontentò di fare un mandato solo, tra 2010 e 2015: vero che la legge elettorale uruguayana impedisce la ricandidatura immediata, ma lui declinò comunque le occasioni successive. Come Mandela, anche Mujica pur venendo da una immagine estremista si è fatto apprezzare anche dagli avversari come statista al di sopra delle parti e fautore di pacificazione. Anche qui, ci sono comunque grandi differenze tra i due. Mandela infatti fu eletto poco dopo essere stato liberato, nello scenario di negoziato per lo smantellamento dell’apartheid. Mujica si insediò presidente il primo marzo 2010, a venticinque anni dalla fine del regime militare, e dopo che un altro membro della sua coalizione di sinistra era stato presidente. Lo scenario era quello della “Marea Rosa” che portò al governo in America Latina una quantità di governi di sinistra col passaggio al nuovo millennio. Alcuni di questi governi poi si sono però avvitati in scenari autoritari, particolarmente gravi in Venezuela e Nicaragua. Altri hanno avuto gravi problemi di corruzione e spesso anche di crisi economica da cui risposte opposte estreme come Bukele in El Salvador, Milei in Argentina o Bolsonaro in Brasile – anche se lì è poi tornato al potere Lula. Il cileno Boric e il colombiano Petro, ora presidenti, hanno simili gravi problemi di popolarità.
L’Uruguay si è invece confermata un’oasi di democrazia e riforme, attraverso tre governi di sinistra cui è seguito un governo di destra e adesso di nuovo uno di sinistra con quel Yamandú Orsi che è considerato il delfino di Mujica - e che ha appunto annunciato il suo decesso. Mujica è stato fermissimo nel condannare le involuzioni autoritarie di sinistra, senza le ambiguità di un Lula: una correttezza di messaggi peraltro accompagnata da un modo di parlare diretto, che invece sarebbe tipico del populismo più sfrenato. Anche da presidente ha poi sempre mantenuto una immagine da Cincinnato, preferendo alla residenza ufficiale una piccola fattoria alla periferia di Montevideo, dove coltivava zucche e viveva con l’equivalente di soli 1.500 dollari al mese, devolvendo l’altro 90 per cento dello stipendio in beneficenza. Era stato floricultore, prima di entrare nel 1964 nella lotta armata.
Un’altra sua ferma rinuncia era stata quella alla scorta, anche perché la fallimentare esperienza della lotta guerrigliera, pur mai rinnegata, gli aveva comunque lasciato una forte antipatia per le armi. “Io dico ai più giovani: quando parte il primo colpo, non si sa più quando partirà l’ultimo”, ripeteva spesso. Uniche a vegliare su di lui erano dunque Lucia Topolanski - la ex guerrigliera e senatrice che aveva sposato nel 2005 dopo vari decenni di convivenza affettiva, politica e orticola, e che sarebbe diventata vicepresidente nel mandato successivo al suo; e Manuelita, una cagnetta con tre sole zampe, presenza ineliminabile di tutte le interviste che concedeva nella sua fattoria. Parte della sua leggenda anche il non viaggiare con aerei ufficiali, ma soltanto con quelli di linea, e il guidare personalmente un vecchio Maggiolino degli anni ’70. “L’uomo più povero del mondo”, era stato definito.
“È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa del nostro compagno Pepe Mujica. Presidente, attivista, leader e leader. Ci mancherai moltissimo, caro vecchio. Grazie per tutto quello che ci hai dato e per il tuo profondo amore per il tuo popolo”, è stato l’annuncio del presidente Orsi. Nell';aprile 2024 Mujica convocò inaspettatamente una conferenza stampa per annunciare di avere un cancro all'esofago. Seguirono 32 sedute di radioterapia, la scomparsa di tutti i segni del tumore e una dolorosa convalescenza con diversi ricoveri ospedalieri dovuti ai problemi alimentari di cui soffriva. Ma a gennaio in un’altra intervista annunciò che il suo cancro aveva metastatizzato e lasciò un messaggio di addio al pubblico. “Questo è il massimo a cui sono arrivato”, disse, e chiese di essere lasciato in pace, di non richiedere altre interviste e di poter trascorrere la fine della sua vita nella sua fattoria, guidando un trattore e sorvegliando le sue coltivazioni. In quell'intervista, Mujica commentò che la sua vita era stata “un po'; una soap opera”, in cui la presidenza era “una passeggiata”. Il suo ultimo desiderio: essere sepolto nella sua fattoria, assieme alla cagnetta Manuela.
Sia Mujica che Mandela, comunque, colsero l’occasione della detenzione per leggere e studiare moltissimo. Come Mandela, anche Mujica malgrado il suo carisma si accontentò di fare un mandato solo, tra 2010 e 2015: vero che la legge elettorale uruguayana impedisce la ricandidatura immediata, ma lui declinò comunque le occasioni successive. Come Mandela, anche Mujica pur venendo da una immagine estremista si è fatto apprezzare anche dagli avversari come statista al di sopra delle parti e fautore di pacificazione. Anche qui, ci sono comunque grandi differenze tra i due. Mandela infatti fu eletto poco dopo essere stato liberato, nello scenario di negoziato per lo smantellamento dell’apartheid. Mujica si insediò presidente il primo marzo 2010, a venticinque anni dalla fine del regime militare, e dopo che un altro membro della sua coalizione di sinistra era stato presidente. Lo scenario era quello della “Marea Rosa” che portò al governo in America Latina una quantità di governi di sinistra col passaggio al nuovo millennio. Alcuni di questi governi poi si sono però avvitati in scenari autoritari, particolarmente gravi in Venezuela e Nicaragua. Altri hanno avuto gravi problemi di corruzione e spesso anche di crisi economica da cui risposte opposte estreme come Bukele in El Salvador, Milei in Argentina o Bolsonaro in Brasile – anche se lì è poi tornato al potere Lula. Il cileno Boric e il colombiano Petro, ora presidenti, hanno simili gravi problemi di popolarità.
L’Uruguay si è invece confermata un’oasi di democrazia e riforme, attraverso tre governi di sinistra cui è seguito un governo di destra e adesso di nuovo uno di sinistra con quel Yamandú Orsi che è considerato il delfino di Mujica - e che ha appunto annunciato il suo decesso. Mujica è stato fermissimo nel condannare le involuzioni autoritarie di sinistra, senza le ambiguità di un Lula: una correttezza di messaggi peraltro accompagnata da un modo di parlare diretto, che invece sarebbe tipico del populismo più sfrenato. Anche da presidente ha poi sempre mantenuto una immagine da Cincinnato, preferendo alla residenza ufficiale una piccola fattoria alla periferia di Montevideo, dove coltivava zucche e viveva con l’equivalente di soli 1.500 dollari al mese, devolvendo l’altro 90 per cento dello stipendio in beneficenza. Era stato floricultore, prima di entrare nel 1964 nella lotta armata.
Un’altra sua ferma rinuncia era stata quella alla scorta, anche perché la fallimentare esperienza della lotta guerrigliera, pur mai rinnegata, gli aveva comunque lasciato una forte antipatia per le armi. “Io dico ai più giovani: quando parte il primo colpo, non si sa più quando partirà l’ultimo”, ripeteva spesso. Uniche a vegliare su di lui erano dunque Lucia Topolanski - la ex guerrigliera e senatrice che aveva sposato nel 2005 dopo vari decenni di convivenza affettiva, politica e orticola, e che sarebbe diventata vicepresidente nel mandato successivo al suo; e Manuelita, una cagnetta con tre sole zampe, presenza ineliminabile di tutte le interviste che concedeva nella sua fattoria. Parte della sua leggenda anche il non viaggiare con aerei ufficiali, ma soltanto con quelli di linea, e il guidare personalmente un vecchio Maggiolino degli anni ’70. “L’uomo più povero del mondo”, era stato definito.
“È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa del nostro compagno Pepe Mujica. Presidente, attivista, leader e leader. Ci mancherai moltissimo, caro vecchio. Grazie per tutto quello che ci hai dato e per il tuo profondo amore per il tuo popolo”, è stato l’annuncio del presidente Orsi. Nell';aprile 2024 Mujica convocò inaspettatamente una conferenza stampa per annunciare di avere un cancro all'esofago. Seguirono 32 sedute di radioterapia, la scomparsa di tutti i segni del tumore e una dolorosa convalescenza con diversi ricoveri ospedalieri dovuti ai problemi alimentari di cui soffriva. Ma a gennaio in un’altra intervista annunciò che il suo cancro aveva metastatizzato e lasciò un messaggio di addio al pubblico. “Questo è il massimo a cui sono arrivato”, disse, e chiese di essere lasciato in pace, di non richiedere altre interviste e di poter trascorrere la fine della sua vita nella sua fattoria, guidando un trattore e sorvegliando le sue coltivazioni. In quell'intervista, Mujica commentò che la sua vita era stata “un po'; una soap opera”, in cui la presidenza era “una passeggiata”. Il suo ultimo desiderio: essere sepolto nella sua fattoria, assieme alla cagnetta Manuela.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.