hermafroditos ha scritto: ↑23/01/2025, 13:51
Condorcet, Brissot de Warville o Mary Wollstonecraft non mi pare che fossero pericolosi giacobini.
Condorcet giacobino (poi girondino) e de Warville girondino (entrambi vittime del Terrore). I giacobini sono stati il primo "partito" politico a riconoscere l' "unità del genere umano", abolendo la schiavitù nelle colonie (40 anni prima di Uk e 71 anni prima degli USA), fino a rinunciare alle colonie medesime:
Decreto del 4 febbraio 1794 [16 Piovoso, Anno II]
La Convenzione Nazionale dichiara che la schiavitù dei Negri in tutte le Colonie è abolita; di conseguenza decreta che gli uomini, senza distinzione di colore, domiciliati nelle Colonie sono cittadini francesi e godranno di tutti i diritti assicurati dalla costituzione.
eppure viene celebrato solo chi è venuto dopo, dimenticandosi che Lincoln era accusato dagli anti-abolizionisti di "giacobinismo" (dal 1865 al 1877 aveva imposto una dittatura militare nel sud (molto più lunga di quella imposta dal Comitato di Salute Pubblica), conclusa la quale lasciò mano libera al regime di apartheid e white supremacy
Il 18 dicembre del 1865 è un giorno importante da ricordare, non solo per la storia degli Stati Uniti d'America, ma bensì per l'intero pianeta. In quel giorno, infatti, entrò in vigore il tredicesimo emendamento della Costituzione americana che aboliva – ufficialmente – la schiavitù.
e allora chi era più liberale e illuminista? i radicali francesi, che abolivano la schiavitù e rinunciavano alle colonie, ma imponevano la dittatura per fronteggiare uno stato di emergenza (Francia invasa dalle potenze controrivoluzionarie e focolai di guerra civile in Vandea e nella Gironda) o Lincoln, che abolì la schiavitù con una guerra civile costata 700.000 morti, proseguì l'espansione ai danni dei nativi, e impose 12 anni di dittatura militare (terminata la quale i neri tornarono oggetto di violenza terroristica da parte del Ku Klux Klan)?
forse la storia è qualcosa di più complesso e contraddittorio delle troiate che sentiamo da politici, giornalisti e politologi impegnati a vendere libri su La7
non so niente, non mi importa niente, non mi occupo di niente, non credo niente e non voglio niente