Nemmeno con l attacco corporativo se per questocicciuzzo ha scritto: ↑25/10/2024, 13:09il tema del dare/avere nelle aziende, così come quello della sicurezza sul lavoro per non parlare poi della capacità e del valore dell'imprenditoria sono troppo complessi per essere affrontati con poche righe.
ho però passato quasi tutta la mia vita lavorativa da dipendente. e anche quello non lo sono stato, come adesso, ho nei fatti una posizione subordinata. Ramarro parla sull'emozione di quanto accaduto ma su una cosa ha epidermicamente ragione. son maggiori i casi di datori di lavoro poco..... poco in tutto: capacità, competenze, professionalità, innovazione e, per ultimo, garanzie di assicurare luoghi sicuri e protetti. sulle cause, come dicevo, ci sarebbe da disquisire per settimane. non è con la difesa corporativa, come sembra stia facendo ziggy, che se ne può discutere con profitto.
Ha epidermicamente ragione? Cioè a pelle? Ma non era tema da disquisire e ragionare?
Uno dei tuoi refrain è che i datori di lavoro, vieppiù italiani, siano per la maggior parte farabutti incompetenti.
A me pare posizione di comodo, o preconcetto. Anche perché in mezzo a tanta incompetenza i tuoi anni di lavoro dipendente avrebbero difficilmente potuto porsi in essere.
Tutti attendiamo con impazienza il giorno in cui non si morirà più di lavoro. Ma credo non sia dietro l angolo.
Puntare il dito contro il singolo supposto colpevole non serve né a definire il problema, né a sviluppare soluzioni