La cena era a SPB.estdipendente ha scritto: ↑20/02/2024, 23:38bello l’aneddoto di GG sulla cena moscovita. me ne ha fatto venire in mente uno simile: la settimana dopo l’11 Settembre portai a cena alle pitamidi sulla Tverkaya (bei tempi..) una figa pazzesca che rimorchiai in un ufficio con cui facevamo affari all’epoca. io chiaramente eri molto preoccupato dalla situazione. Lei, tutt’altro che una gallina, era piu’ serafica e disse “dipendera’ da President Bush e President Putin come vorranno affrontare la cosa. mi colpi’ molto l’accostamento in quanto la Russia di quegli anni era un posto da far west reduce dalla grande crisi degli emerging markets del 98 e contava come il 2 di picche. la mia amica non era certo un caso isolato: i russi non hanno mai accettato di aver perso il ruolo di potenza globale. detto questo io non attribuisco all’occidente superpoteri che non ha. dico che da sempre la Russia e’ ossessionata dal come non frantumarsi e il crollo dell’URSS e’ stato uno shock pazzesco per loro. ci sono sicuramente grosse spinte delle provincie ricche di risorse a sganciarsi da una Mosca aspirapolvere. dico che sarebbe davvero stupido non cercare di facilitare questo processo visto che il grosso della carne da cannone viene proprio da quelle zone. penso anche che nessuno ci assicura che la Cina preferisca avere un solo interlocutore a Mosca rispetto a molti interlocutori piu’ piccoli, carichi di risorse e vicino ai suoi confini (le sue zone povere peraltro). in ultimo non sono sicuro della tenuta stagna di Putin. La sua presa sul popolo russo e’ molto forte non c’e’ dubbio ma non e’ al 100% si e’ visto con la farsa di Prighozin. quindi perche’ non continuare a provarci? mi pare un gioco che vale la pena tentare. Altissima la posta e non elevatissimo il rischio. Io la vedo cosi’ e non sono certo il solo. logicamente, ed e’ questo che per qualche motivo difficile da capire sta sulle palle a GG, non si puo’ certo dire apertamente. ti si apre subito una crepa nel consenso. saresti un pazzo a dire la verita’.
Siamo dei pazzi a non dirlo. Ti ho scritto il mio punto di vista un paio di giorni fa'. I nostri giovani vivono in una favola, devono essere coscienti che siamo in guerra e la guerra non e' solo colpa degli altri ma anche nostra e parecchio.
Dobbiamo allevare generazioni resilienti e forti. Pronte a tutto. Lo stato di guerra perenne che ci aspetta si vince avendo "soldati" coscienti del rischio e qualificati per affrontarlo, non mezze seghe che corrono da "mamma stato", ogni volta che qualcuno li offende usando il pronome sbagliato, per essere protetti