
[OT] Signore e signori: la guerra.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
A Risiko non avrebbero problemi a raggiungere tutti gli obiettivi.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
eppure è l'india una delle grandi incognite del futuro, il paese più popoloso del mondo, ma molto più piccolo della cina, e con un ecosistema fragilissimo , il clima indiano è monsonico quindi molto instabile e molto , molto sensibile ai cambiamenti climatici.
se il ciclo monsonico si destabilizzasse, ed è questo che fa il cambiamento climatico , le alte temperature sconvolgono il ciclo dell' acqua rendendola un bene scarso,dunque l'india smetterebbe di avere un clima tropicale e sarebbe travolta da siccità apocalittiche, che travolgerebbero un numero di persone semplicemente inimmaginabile , con conseguenze su scala globale
è uno scenario purtroppo non improbabile
se il ciclo monsonico si destabilizzasse, ed è questo che fa il cambiamento climatico , le alte temperature sconvolgono il ciclo dell' acqua rendendola un bene scarso,dunque l'india smetterebbe di avere un clima tropicale e sarebbe travolta da siccità apocalittiche, che travolgerebbero un numero di persone semplicemente inimmaginabile , con conseguenze su scala globale
è uno scenario purtroppo non improbabile
Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
pure nel topic della guerra è arrivato il "cambiamento climatico... evidentemente in Italia il punto del giorno al teleggiornale è il cambiamento climatico o non si spiega.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
L'India è una potenza nucleare, basta un attrito con il Pakistan (altro possessore di armi atomiche) e immaginate dove finiscono i problemi climatici.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
gli indiani stanno usando i risparmi per il cibo per comprare condizionatori
la climatizzazione dell'asia provocherà forti stress alle reti elettriche e conseguenti pressioni inflazionistiche
cook the planet
la climatizzazione dell'asia provocherà forti stress alle reti elettriche e conseguenti pressioni inflazionistiche
cook the planet
A Billion New Air Conditioners Will Save Lives But Cook the Planet
In India, brutal temperatures mean ACs are necessary for survival. But the race against heat is adding to the problem of global warming.
https://www.bloomberg.com/news/features ... #xj4y7vzkg
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Ama:
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cro ... 382187.htm
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
LA TRAGEDIA DIVENTA FARSA - MARIANNA VYSHEMIRSKA, DIVENUTA IL SIMBOLO DEGLI ORRORI COMMESSI DAI RUSSI A MARIUPOL DOPO ESSERE STATA FOTOGRAFATA INCINTA E INSANGUINATA MENTRE SCAPPAVA DALL’OSPEDALE BOMBARDATO, ORA FA CAMPAGNA ELETTORALE PER PUTIN! - E DIRE CHE QUANDO LA SUA IMMAGINE FECE IL GIRO DEL MONDO, MOSCA LA ACCUSO’ DI ESSERE UN’ATTRICE INGAGGIATA DAGLI UCRAINI PER FARE PROPAGANDA ANTI-RUSSA - SUI SOCIAL UCRAINI SI E’ SCATENATA LA SHIT-STORM: “PECCATO CHE QUELLE BOMBE NON L’ABBIANO UCCISA”
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cro ... 382164.htm
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Quindi l’Italia entra in guerra (ma in maniera difensiva)
https://www.open.online/2024/01/22/mar- ... hi-houthi/
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Uno degli aspetti deprimenti del periodo è la riesumazione delle più becere politiche colonialiste gabellate come "novità umanitarie"
POLITICA DELLE CANNONIERE
L'espressione sarebbe nata nel colonialismo imperialista, in cui le potenze europee intimidirono altri stati nello stringere accordi commerciali o altri trattati mediante la dimostrazione della propria superiorità militare, generalmente inviando una nave militare o flotta di navi militari al largo del paese che si voleva obbligare a stringere un trattato. Un esempio famoso e controverso di diplomazia delle cannoniere fu il caso Don Pacifico nel 1850, in cui il segretario di Stato per gli affari esteri Lord Palmerston inviò uno squadrone della Royal Navy a imporre un blocco navale al Pireo, il porto di Atene, come rappresaglia ai danni subiti dal suddito britannico David Pacifico ad Atene e il fallimento del governo di re Otto di Grecia nel compensarli.
Quando gli Stati Uniti divennero una potenza militare nella prima decade del XX secolo, la versione Roosveltiana della diplomazia delle cannoniere, la politica del grosso bastone, venne parzialmente superata dalla diplomazia del dollaro: rimpiazzando il grosso bastone con la "carota succosa" degli investimenti privati statunitensi. Comunque, durante la sua presidenza, Woodrow Wilson ricorse alla convenzionale diplomazia delle cannoniere, per esempio durante l'occupazione statunitense di Veracruz durante la rivoluzione messicana nel 1914.
Dopo la guerra fredda la diplomazia delle cannoniere ha continuato a basarsi principalmente sull'uso di forze navali, grazie alla sopraffacente potenza militare della United States Navy. I governi statunitensi hanno frequentemente cambiato la posizione delle principali flotte per influenzare l'opinione in capitali straniere.
Caratteristiche
L'efficacia di questa semplice dimostrazione della capacità di proiezione della forza di una nazione significava che le potenze navali, soprattutto il Regno Unito potevano stabilire basi militari (per esempio Diego Garcia) e stringere relazioni economiche favorevoli in tutto il mondo. Escludendo la conquista militare la diplomazia delle cannoniere fu il modo dominante per ottenere nuovi partner commerciali, avamposti coloniali ed espandere l'impero.
Chi non possedeva le risorse e gli avanzamenti tecnologici degli imperi europei scoprì che le loro relazioni venivano rapidamente smantellate quando sottoposte a queste pressioni e venivano pertanto a dipendere dalle nazioni imperialiste per l'accesso alle materie prime e ai mercati d'oltremare.
Il diplomatico e studioso navale britannico James Cable spiegò la natura della diplomazia delle cannoniere in una serie di lavori pubblicati tra il 1971 e il 1994. In questi definì il fenomeno come «l'uso della forza o la sua minaccia da parte di una limitata forza navale, eccetto che come atto di guerra, con lo scopo di assicurarsi vantaggi o evitare perdite, nel perseguimento di una disputa internazionale o altrimenti contro nazioni straniere all'interno del loro proprio territorio o giurisdizione nazionale»[3] Divide ulteriormente il concetto in quattro aree chiave:
"Definitive Force": l'uso della diplomazia delle cannoniere per creare o rimuovere un fatto compiuto.
"Purposeful Force": applicazione della forza navale per cambiare la politica o il comportamento del gruppo o governo bersaglio.
"Catalytic Force": un meccanismo progettato per guadagnare tempo o offrire ai politici un numero maggiore di opzioni.
"Expressive Force": l'uso delle marine per mandare un messaggio politico - questo aspetto viene sottovalutato e quasi ignorato da Cabl

POLITICA DELLE CANNONIERE
L'espressione sarebbe nata nel colonialismo imperialista, in cui le potenze europee intimidirono altri stati nello stringere accordi commerciali o altri trattati mediante la dimostrazione della propria superiorità militare, generalmente inviando una nave militare o flotta di navi militari al largo del paese che si voleva obbligare a stringere un trattato. Un esempio famoso e controverso di diplomazia delle cannoniere fu il caso Don Pacifico nel 1850, in cui il segretario di Stato per gli affari esteri Lord Palmerston inviò uno squadrone della Royal Navy a imporre un blocco navale al Pireo, il porto di Atene, come rappresaglia ai danni subiti dal suddito britannico David Pacifico ad Atene e il fallimento del governo di re Otto di Grecia nel compensarli.
Quando gli Stati Uniti divennero una potenza militare nella prima decade del XX secolo, la versione Roosveltiana della diplomazia delle cannoniere, la politica del grosso bastone, venne parzialmente superata dalla diplomazia del dollaro: rimpiazzando il grosso bastone con la "carota succosa" degli investimenti privati statunitensi. Comunque, durante la sua presidenza, Woodrow Wilson ricorse alla convenzionale diplomazia delle cannoniere, per esempio durante l'occupazione statunitense di Veracruz durante la rivoluzione messicana nel 1914.
Dopo la guerra fredda la diplomazia delle cannoniere ha continuato a basarsi principalmente sull'uso di forze navali, grazie alla sopraffacente potenza militare della United States Navy. I governi statunitensi hanno frequentemente cambiato la posizione delle principali flotte per influenzare l'opinione in capitali straniere.
Caratteristiche
L'efficacia di questa semplice dimostrazione della capacità di proiezione della forza di una nazione significava che le potenze navali, soprattutto il Regno Unito potevano stabilire basi militari (per esempio Diego Garcia) e stringere relazioni economiche favorevoli in tutto il mondo. Escludendo la conquista militare la diplomazia delle cannoniere fu il modo dominante per ottenere nuovi partner commerciali, avamposti coloniali ed espandere l'impero.
Chi non possedeva le risorse e gli avanzamenti tecnologici degli imperi europei scoprì che le loro relazioni venivano rapidamente smantellate quando sottoposte a queste pressioni e venivano pertanto a dipendere dalle nazioni imperialiste per l'accesso alle materie prime e ai mercati d'oltremare.
Il diplomatico e studioso navale britannico James Cable spiegò la natura della diplomazia delle cannoniere in una serie di lavori pubblicati tra il 1971 e il 1994. In questi definì il fenomeno come «l'uso della forza o la sua minaccia da parte di una limitata forza navale, eccetto che come atto di guerra, con lo scopo di assicurarsi vantaggi o evitare perdite, nel perseguimento di una disputa internazionale o altrimenti contro nazioni straniere all'interno del loro proprio territorio o giurisdizione nazionale»[3] Divide ulteriormente il concetto in quattro aree chiave:
"Definitive Force": l'uso della diplomazia delle cannoniere per creare o rimuovere un fatto compiuto.
"Purposeful Force": applicazione della forza navale per cambiare la politica o il comportamento del gruppo o governo bersaglio.
"Catalytic Force": un meccanismo progettato per guadagnare tempo o offrire ai politici un numero maggiore di opzioni.
"Expressive Force": l'uso delle marine per mandare un messaggio politico - questo aspetto viene sottovalutato e quasi ignorato da Cabl

Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Già fatto



l ministro tedesco della Difesa, il socialdemocratico Boris Pistorius, ha aperto all’idea di arruolare nelle forze armate della Bundeswehr anche persone senza passaporto tedesco. “Non saremmo le prime forze armate in Europa a farlo”, ha detto Pistorius al quotidiano Tagesspiegel.
Pistorius, con la sua proposta, ha ricevuto il sostegno di politici tra gli alleati di governo della Fdp (liberali), così come nell’opposizione dei cristiano democratici della CDU/CSU. Restano tuttavia molte domande sulla questione. In Germania, tra l’altro, ci sono diversi cittadini nati nel Paese ma senza passaporto tedesco.
Da parte sua, ad esempio, il vicepresidente del gruppo parlamentare CDU/CSU per la politica di difesa, Johann Wadephul, si è detto aperto all’idea in linea di principio, “ma la questione fondamentale è come viene organizzata: questa opzione si applica solo ai cittadini degli Stati membri dell’UE o della NATO, o anche al di fuori di essi? È necessaria la piena conoscenza della lingua tedesca?”. Dubbi ancora tutti da risolvere.
Alla luce dei problemi di organico delle forze armate, da tempo si discute pubblicamente di strategie per reclutare più soldati, tra cui anche un eventuale ritorno del servizio militare obbligatorio, sospeso dal 2011. E già nel 2018 si discuteva di arruolare cittadini UE nelle forze armate.


l ministro tedesco della Difesa, il socialdemocratico Boris Pistorius, ha aperto all’idea di arruolare nelle forze armate della Bundeswehr anche persone senza passaporto tedesco. “Non saremmo le prime forze armate in Europa a farlo”, ha detto Pistorius al quotidiano Tagesspiegel.
Pistorius, con la sua proposta, ha ricevuto il sostegno di politici tra gli alleati di governo della Fdp (liberali), così come nell’opposizione dei cristiano democratici della CDU/CSU. Restano tuttavia molte domande sulla questione. In Germania, tra l’altro, ci sono diversi cittadini nati nel Paese ma senza passaporto tedesco.
Da parte sua, ad esempio, il vicepresidente del gruppo parlamentare CDU/CSU per la politica di difesa, Johann Wadephul, si è detto aperto all’idea in linea di principio, “ma la questione fondamentale è come viene organizzata: questa opzione si applica solo ai cittadini degli Stati membri dell’UE o della NATO, o anche al di fuori di essi? È necessaria la piena conoscenza della lingua tedesca?”. Dubbi ancora tutti da risolvere.
Alla luce dei problemi di organico delle forze armate, da tempo si discute pubblicamente di strategie per reclutare più soldati, tra cui anche un eventuale ritorno del servizio militare obbligatorio, sospeso dal 2011. E già nel 2018 si discuteva di arruolare cittadini UE nelle forze armate.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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VE LA MERITATE GEGGIA
Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Autorizzate ad aprire il fuoco! Nell’assordante silenzio di Superzeta il governo Meloni manda navi in guerra contro lo Yemen! Fate girare!
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 72304.html
Resto sorpreso per lo scandalo per lo scarto di disapprovazione per mandare armi all’Ucraina e indifferenza per intervento diretto. Forse non è chiaro come ricorrere al faro illuminante, cioè a dar colpa a EU / USA / NATO, nella lotta in corso tra sauditi e Iran (o sunniti e sciiti che dir si voglia)
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 72304.html
Resto sorpreso per lo scandalo per lo scarto di disapprovazione per mandare armi all’Ucraina e indifferenza per intervento diretto. Forse non è chiaro come ricorrere al faro illuminante, cioè a dar colpa a EU / USA / NATO, nella lotta in corso tra sauditi e Iran (o sunniti e sciiti che dir si voglia)
Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Beh, qualche mio amico pacifista ha già scaldato i motori della protestq
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