Di reale a Hollywood ci sono solo le colline e il cielo (sempre che queste non sono fatte di Marijuana e LSD, cit. Manson).Cowboy ha scritto: ↑05/09/2023, 18:32A me invece le accuse contro Woody Allen sono sempre sembrate fumus persecutionis e i voltafaccia degli attori che hanno lavorato con lui mi hanno disgustato.
Posso capire la perplessità di fronte ad accuse così gravi ma l'unico comportamento dignitoso e razionale, in mancanza di certezze, è attendere, non certo comportarsi come se si fosse stati testimoni oculari di un reato infamante.
Ben diverso il caso di Roman Polansky...
Non vivrei mai a Hollywood, neanche se mi offrissero 1 milione di $$$, onestamente.
L'ipocrisia, la rivalita' e la falsità tra registi, attori e produttori e' dilagante. Per non parlare dell'aria di "culto" che si respira, tra sistemi di video sorveglianza sofisticati, guardie del corpo in ogni angolo della strada, 2 o 3 macchine scorta per ogni attore/regista e case tutte uguali.
Manco fosse Montecarlo o una tenuta Reale.
Detto questo, a me i film di Allen non sono mai piaciuti, ancora prima che scoppiasse lo scandalo. Non è il genere di registi che mi piace, anche se, magari, per qualcuno ha sfornato capolavori degni di nota.
Non ho seguito la vicenda per intero. Però sono sempre rimasto convinto che, in qualche modo, ha abusato della figliastra.
Come già detto, la questione e' tutta un mistero, che solo Allen conosce.
Certo, vedere nomi come Firth, Natalie Portman e tanti altri che hanno lavorato per lui, che hanno fatto il voltagabbana, lascia un po' perplessi.
Ma anche questo e' il "culto di Hollywood": o sei dentro e sei "cool" come noi, o sei fuori.
Basta vedere quanta gente, tra sceneggiatori, ghost writers e collaboratori vari i produttori vogliono lasciare a casa per "risparmiare" sui costi e rimpiazzarli tutti con l'AI.
Se non è colpevole, veramente, buon per lui. Se invece lo è, e' giusto che paghi.
Polanski e' un discorso diverso, invece.
C'erano delle prove, ed è stato condannato.