Ti sblocco un ricordo....DON CHISCIOTTE ha scritto: ↑02/06/2023, 8:26In tv e nei dibattiti continuano a fare le stesse domande…
Come si può fermate questi femminicidi?
Iniziassero a fare una cosa giusta…
La certezza della pena…
Ergastolo…fine delle trasmissioni…
Che non si inventi qualche giudice tra 5 o 10 anni l’idea di reinserirlo..
Certa gente non può più essere reinserita…deve morire in galera..
E non esiste neanche la perizia psichiatrica…
Ma stiamo scherzando?
Tutti buonisti con i morti degli altri..
Questo merdoso che è morto troppo tardi,ha ucciso tre persone,e grazie all infermita mentale,non si è fatto un giorno di galera e ha pure ereditato la casa dei suoi genitori!
Sei troppo buono,in casi eclatanti,senza nessun dubbio di innocenza,pena di morte, risparmi soldi e ossigeno.in culo hai buonisti da tastiera ,senza offendere che vota pd, altrimenti mi rompono i coglioni i soliti noti....
Il 15 aprile 1999 la Corte d'assise di Parma riconobbe Carretta colpevole di triplice omicidio. Ritenuto incapace di intendere e volere al momento del fatto, Carretta venne rinchiuso nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere.
Il 15 settembre 2003 tornò nella casa del triplice delitto per alcune ore, su istanza presentata al magistrato di sorveglianza dal suo difensore avvocato Gianluca Paglia che, in quello stesso giorno, rilasciando un'intervista, anticipò la linea difensiva dichiarando che quanto prima avrebbe poi presentato istanza di semilibertà[10].
Nel febbraio 2004 ottenne la semilibertà[11] e il 21 giugno 2006 lasciò l'OPG di Castiglione delle Stiviere per entrare in una comunità di recupero a Forlì, in seguito a una licenza esperimento concessa dal magistrato di sorveglianza di Mantova. Ciò portò la zia, Adriana Chezzi, che aveva intrapreso contro il nipote una causa per l'eredità, a manifestare il proprio disappunto, sostenendo che Ferdinando sarebbe dovuto rimanere ancora rinchiuso[12].
Il 15 ottobre 2008 riuscì a ottenere l'eredità e la casa del massacro grazie a un accordo con le zie[13]. L'11 giugno 2009 uscì anche dalla comunità di recupero[14]. Il 25 aprile 2010 mise in vendita l'appartamento in cui aveva sterminato la famiglia. Il 9 maggio 2015 Carretta tornò in libertà e andò a vivere nella casa di Forlì, che aveva acquistato cinque anni prima con il ricavato della vendita della casa di Parma.[