Mannaggia. E adesso chi glielo dice agli elettori della Meloni?
Povero ciucciuzzo
Kat, ma io non sono un elettore della Meloni
mi fa piacere....
intanto..scene da istituto luce....
mamma mia che vergogna!
il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
3 marzo 2023: rinviato a data da destinarsi, grande successo
28 marzo 2023: approvato stop definitivo
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
In merito alla festa dell’areonautica.
Io non vedo problemi se un presidente del consiglio sale su un aereo, nave o carro armato.
Se una cosa e’ dello stato e serve a difenderlo va accettata, pessimo l’atteggiamento Pd ed ex democristiano di presa di distanza da questi manufatti, salvo poi comprarli ed utilizzarli ( a volte su pressioni esterne). Gli F 35 li compro’ Pinotti giustificandosi pateticamente.
Criticabile il coro di bambini inneggianti a Giorgia Meloni , a meno che non sia stato spontaneo. Meglio l’inno nazionale, altrimenti sembra una festa di partito ed ha il sapore sgradevole della forzatura.
Criticabile secondo me il proliferare di queste feste riferite a singoli corpi dello Stato.
Da quelle parti giorni fa c’era il palco della “ polizia penitenziaria” . Non ci può essere la festa di ogni singolo corpo o sotto corpo come se fosse una repubblica indipendente. Questo e’ un lascito del corporativismo che viene dal fascismo ma anche dai secoli passati e che e’ continuato tranquillamente nella repubblica nata dalla resistenza.
La festa della polizia penitenziaria e simili la fai nella caserma, nelle strade e nelle piazze quella della repubblica nella sua intierezza.
+1
Concordo con Oscar. Aggiungo che i politici italiani con l’elemento, la mimetica, sul caccia mi sembrano sempre un po’ ridicoli. La Meloni ora ma ricordo un Renzi od un Letta travestiti da militari: buffi, mi imbarazzano. Fa parte del mestiere di Presidente del Consiglio, consiglierei poca propaganda.
I bambini che cantano insopportabili. Non esiste che il bambino spontaneamente nemmeno sappia chi è Giorgia, altro che cantare. Sembrava un film di Guzzanti
Io non ho aggiunto che il politico e’ ridicolo quando tocca un arma o si veste da militare.
Il politico come va in visita ad una fabbrica o sale su un trattore così visita un reparto militare, se poi imbraccia male il fucile pazienza, non c’è più la leva e non deve per forza saperlo usare, l’importante e’ che non faccia danni
Per me il rapporto di celebrazione con le armi non e’ un problema se hai uno spazio tuo sulla terra lo devi a loro non te lo hanno regalato e se possono te lo portano via.
Il coro “ Viva Giorgia Meloni” e’ stato una cafonata inutile.
Io non ho aggiunto che il politico e’ ridicolo quando tocca un arma o si veste da militare.
Il politico come va in visita ad una fabbrica o sale su un trattore così visita un reparto militare, se poi imbraccia male il fucile pazienza, non c’è più la leva e non deve per forza saperlo usare, l’importante e’ che non faccia danni
Per me il rapporto di celebrazione con le armi non e’ un problema se hai uno spazio tuo sulla terra lo devi a loro non te lo hanno regalato e se possono te lo portano via.
Il coro “ Viva Giorgia Meloni” e’ stato una cafonata inutile.
Non lo sono necessariamente, ma sembrano ridicoli a me. Peraltro mi sembra ridicolo anche Salvini con la felpa con la scritta “milano” o altro. Sono palesemente dei travestimenti, non da prendersi sul serio.
Che qualcuno abbia pensato ad organizzare il coro è inquietante
Il Veneto vuole il suo inno: c’è il primo via libera alla legge regionale
Per la Lega di maggioranza «un’idea universalistica», per il Pd all’opposizione «una scelta ideologica». La proposta dopo l’ok della commissione Cultura va in consiglio. Un apposito organo sceglierà tra motivi esistenti oppure nuovi
Un inno veneto da intonare nelle cerimonie pubbliche. La proposta di legge è della Regione governata dal leghista Luca Zaia: ha già ottenuto l’ok della commissione Cultura e a breve giungerà nell’aula del Consiglio regionale. L’indicazione è di scegliere tra «motivi esistenti» o di «nuova ideazione». A favore hanno votato i consiglieri della Lega-Liga Veneta, contrari i membri di opposizione Pd e Veneto che vogliamo; l’alleata di maggioranza Fratelli d’Italia si è invece astenuta. A firmare il testo è il capogruppo della Liga veneta, Giuseppe Pan, assieme al presidente dell’intergruppo leghista Alberto Villanova, e da altri consiglieri del Carroccio. Il Veneto seguirebbe l’esempio di altre regioni, come Sicilia, Sardegna e Marche, che si sono già dotate di un proprio inno riconosciuto a livello locale e istituzionale. Anche la Lombardia ha commissionato a Mogol e Lavezzi la scrittura di un inno regionale. Secondo il progetto di legge, sarebbe la giunta regionale a individuare testo e musica, stabilendo in quali ricorrenze e cerimonie debba essere eseguito, e le modalità di esecuzione, nel rispetto del cerimoniale di Stato per l’inno nazionale della Repubblica. È stato tuttavia raccomandato che per la scelta dell’inno venga istituita una commissione apposita. «L’idea di dotare il Veneto di un inno», ha detto in commissione il consigliere leghista Marzio Favero, «rappresenta un contributo all’affermazione di una idea universalistica di società e di Stato, da condividere e da sostenere, anche con un modesto sostegno economico». Di tutt’altro avviso la consigliera pd Vanessa Camani, che sarà correlatrice di minoranza, la quale ha annunciato emendamenti da parte delle opposizioni, in considerazione, ha spiegato: «della valenza politica e ideologica» del provvedimento e degli «ampi margini di discrezionalità» lasciati alla giunta regionale.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
nell'ora di lingue italiani sempre un po' distratti
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)