(O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Intanto il ministro dell’Università è presente su IG
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Ma secondo me non esiste nemmeno più il concetto di "proprio elettorato", con un elettorato mobilissimo lascia il tempo che trova. Molta gente che ha votato Meloni aveva votato Renzi, poi si era spostata sui 5 stelle, poi Salvini, poi alle elezioni locali uno del PD, e domani magari si butta su Calenda. Si ci innamora e ci si disamora in un battito di ciglia anche perchè spesso ci si aspetta miracoli e colpi di bacchetta magica, i programmi elettorali contano zero e più che altro si è alla ricerca dell'uomo della provvidenza.cicciuzzo ha scritto: ↑22/10/2022, 14:18Non comprendo il discorso di gg sul fare gli interessi del proprio elettorato. Mica sono tutti titolari di stabilimenti balneari o taxisti gli elettori della Meloni. Anzi, spesso e volentieri i governi fanno gli interessi di chi non li ha votati. Solo i 5stelle hanno un blocco sociale e geografico di riferimento. Gli altri molto poco secondo me
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
La Lega no, eh? FI e FdI poi sono più ecumenici, geograficamente parlando, ma il blocco sociale di riferimento di sicuro c'è.cicciuzzo ha scritto: ↑22/10/2022, 14:18No, a un certo punto alla fine si arriva e oltre non si va. E potrei farti esempi concreti sul piano politico, che so ad esempio la strategia anti covid. Certo che si faranno le pulci a tutti ed infatti a qualche mio amico su Facebook ho detto che questa richiesta di indulgenza nei loro riguardi pare pelosa visto che loro erano i primi a lamentarsi degli altri quando stavano all'opposizione. Non comprendo il discorso di gg sul fare gli interessi del proprio elettorato. Mica sono tutti titolari di stabilimenti balneari o taxisti gli elettori della Meloni. Anzi, spesso e volentieri i governi fanno gli interessi di chi non li ha votati. Solo i 5stelle hanno un blocco sociale e geografico di riferimento. Gli altri molto poco secondo meSalieri D'Amato ha scritto: ↑22/10/2022, 13:50cicciuzzo ha scritto: ↑22/10/2022, 12:24[Scopri]SpoilerPiaccia o no, governo di merda o no, capaci o no, questo è il governo provvisoriamente scelto dagli italiani. Ed è un governo politico dove sono pressoché assenti i tecnici. E se è stato scelto dagli italiani (anche tramite astensione dal voto) è perché chi ha governato precedentemente o altre proposte politiche non sono state convincenti. Fare sarcasmo sui singoli ministri non ha senso anche perché basta guardare gli equivalenti nei governi Conte o Draghi per smettere di farlo. Fare peggio di uno Speranza, di un Toninelli, di una Azzolina è pressoché impossibile e lo sappiamo tutti[Scopri]SpoilerIl sarcasmo si faceva su quelli vecchi e si farà su questi nuovi. Non vedo perchè questi dovrebbero esserne esenti. Quà si fanno le pulci a tutti, pluripartizan, come è giusto che sia.
Che sia impossibile fare peggio di Speranza, Toninelli e Azzolina lo dici tu, al peggio (purtroppo) non c'è mai fine.
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Vero, ma uno zoccolo duro c'è sempre, sia ideologico che per interesse. E quelli, in qualche modo vanno accontentati.skinner ha scritto: ↑22/10/2022, 14:35Ma secondo me non esiste nemmeno più il concetto di "proprio elettorato", con un elettorato mobilissimo lascia il tempo che trova. Molta gente che ha votato Meloni aveva votato Renzi, poi si era spostata sui 5 stelle, poi Salvini, poi alle elezioni locali uno del PD, e domani magari si butta su Calenda. Si ci innamora e ci si disamora in un battito di ciglia anche perchè spesso ci si aspetta miracoli e colpi di bacchetta magica, i programmi elettorali contano zero e più che altro si è alla ricerca dell'uomo della provvidenza.cicciuzzo ha scritto: ↑22/10/2022, 14:18Non comprendo il discorso di gg sul fare gli interessi del proprio elettorato. Mica sono tutti titolari di stabilimenti balneari o taxisti gli elettori della Meloni. Anzi, spesso e volentieri i governi fanno gli interessi di chi non li ha votati. Solo i 5stelle hanno un blocco sociale e geografico di riferimento. Gli altri molto poco secondo me
Altrimenti fanno come il PD, che pensava di avere un ampio zoccolo ideologico inamovibile, nonostante in tutte le decisioni politiche remassero dalla parte contraria a questa ideologia di fondo; salvo poi venire sconfitti nelle roccaforti storiche, anche con usciate non da poco.
La via più breve tra due cuori è il pene
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Non tutti hanno pazienza di aspettare i provvedimenti del nuovo governo
Dal sito della casa editrice Tlon
“…
Sono già molte le pessime novità del nuovo governo appena insediato. Giusto qualche minuto fa Anna Maria Bernini, neoMinistra dell’Università e della Ricerca, ha pubblicato il video del suo giuramento con la musica di “T’appartengo” di Ambra Angiolini (“Adesso giura”), salvo poi cancellare tutto.
Ma tra le azioni più simboliche c’è il fatto che al nome “Ministero dell'Istruzione”, affidato questo a Giuseppe Valditara, sia stata aggiunta la dicitura “del Merito”.
“Ministero dell’Istruzione e del Merito”, quindi.
Il fatto è che non c’è nulla di più lontano dall’Istruzione del concetto di “Merito”. L’idea di meritocrazia è considerata oggi logica e razionale, avallata sia da destra che da sinistra, ma genera in realtà un profondo classismo e produce disparità e ingiustizia: basterebbe conoscere al riguardo l’origine della parola “meritocrazia”.
Nel 1958 lo psicologo Michael Young pubblicò la satira distopica “The rise of meritocracy” per mettere per primo in luce la nascita di una società profondamente ingiusta e disumana, fondata sul merito come fonte di competizione.
Il “merito”, scriveva Young nel suo romanzo, è la messa in pratica attraverso l’energia dell’intelligenza, e oggi va costantemente misurato, comparato, potenziato e premiato.
Che male c’è a premiare gli intelligenti?, si dirà.
Bisogna prima capire cosa sia considerata “intelligenza”. Oggi, scrive Young, con questo termine intendiamo “la capacità di aumentare la produzione, direttamente o indirettamente: questa ferrea misura è il criterio con cui la società giudica i suoi membri”.
Nella Scuola del Merito i bambini e i ragazzi sono già al lavoro per aumentare la produttività sociale: non c’è tempo e modo per fiorire, per conoscersi, per imparare ad imparare. Non c’è via per attrezzarsi a ripensare un giorno la società, né per coltivare serenamente i talenti. C’è soltanto una perenne chiamata di massa a contribuire al focolare della Nazione.
Nella scuola del Merito al centro c’è l’idea di “premiare i migliori” - ossia i più produttivi - e punire i peggiori, dimenticando in questo modo il senso profondo, democratico e aperto dell’Istituzione, che non ha come scopo introdurre al lavoro ma preparare alla vita, e che deve prendersi cura degli ultimi quanto e più dei primi.
Non è corretto sfruttare il merito come strumento per creare una voragine tra chi riesce e chi non riesce, tra chi è dotato e chi non lo è, tra chi ce la fa e chi non ce la fa. Fingendo di non sapere, poi, che nella riuscita abbiano un’enorme influenza le condizioni economiche, sociali, culturali di provenienza, e che la meritocrazia è un modo reazionario di garantire il potere a chi ce l’ha già, fingendo un rinnovamento.
La meritocrazia produce disparità economica e crea enormi distanze sociali tra cittadini, svendendo il senso della vita dietro all’ansia della performatività.
Il merito serve a “Spingere l’ambizione a puntare sempre più in alto, e allineare l’ideologia del popolo alle esigenze della nuova era scientifica”.
A correre in massa e sempre più velocemente verso l’abisso che abbiamo scavato.
…”
Dal sito della casa editrice Tlon
“…
Sono già molte le pessime novità del nuovo governo appena insediato. Giusto qualche minuto fa Anna Maria Bernini, neoMinistra dell’Università e della Ricerca, ha pubblicato il video del suo giuramento con la musica di “T’appartengo” di Ambra Angiolini (“Adesso giura”), salvo poi cancellare tutto.
Ma tra le azioni più simboliche c’è il fatto che al nome “Ministero dell'Istruzione”, affidato questo a Giuseppe Valditara, sia stata aggiunta la dicitura “del Merito”.
“Ministero dell’Istruzione e del Merito”, quindi.
Il fatto è che non c’è nulla di più lontano dall’Istruzione del concetto di “Merito”. L’idea di meritocrazia è considerata oggi logica e razionale, avallata sia da destra che da sinistra, ma genera in realtà un profondo classismo e produce disparità e ingiustizia: basterebbe conoscere al riguardo l’origine della parola “meritocrazia”.
Nel 1958 lo psicologo Michael Young pubblicò la satira distopica “The rise of meritocracy” per mettere per primo in luce la nascita di una società profondamente ingiusta e disumana, fondata sul merito come fonte di competizione.
Il “merito”, scriveva Young nel suo romanzo, è la messa in pratica attraverso l’energia dell’intelligenza, e oggi va costantemente misurato, comparato, potenziato e premiato.
Che male c’è a premiare gli intelligenti?, si dirà.
Bisogna prima capire cosa sia considerata “intelligenza”. Oggi, scrive Young, con questo termine intendiamo “la capacità di aumentare la produzione, direttamente o indirettamente: questa ferrea misura è il criterio con cui la società giudica i suoi membri”.
Nella Scuola del Merito i bambini e i ragazzi sono già al lavoro per aumentare la produttività sociale: non c’è tempo e modo per fiorire, per conoscersi, per imparare ad imparare. Non c’è via per attrezzarsi a ripensare un giorno la società, né per coltivare serenamente i talenti. C’è soltanto una perenne chiamata di massa a contribuire al focolare della Nazione.
Nella scuola del Merito al centro c’è l’idea di “premiare i migliori” - ossia i più produttivi - e punire i peggiori, dimenticando in questo modo il senso profondo, democratico e aperto dell’Istituzione, che non ha come scopo introdurre al lavoro ma preparare alla vita, e che deve prendersi cura degli ultimi quanto e più dei primi.
Non è corretto sfruttare il merito come strumento per creare una voragine tra chi riesce e chi non riesce, tra chi è dotato e chi non lo è, tra chi ce la fa e chi non ce la fa. Fingendo di non sapere, poi, che nella riuscita abbiano un’enorme influenza le condizioni economiche, sociali, culturali di provenienza, e che la meritocrazia è un modo reazionario di garantire il potere a chi ce l’ha già, fingendo un rinnovamento.
La meritocrazia produce disparità economica e crea enormi distanze sociali tra cittadini, svendendo il senso della vita dietro all’ansia della performatività.
Il merito serve a “Spingere l’ambizione a puntare sempre più in alto, e allineare l’ideologia del popolo alle esigenze della nuova era scientifica”.
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Il pensierino l'ho fatto anche io, invero.Synaesthesia ha scritto: ↑22/10/2022, 13:41Io intanto comincio a preparare valigia e passaporto.hermafroditos ha scritto: ↑22/10/2022, 13:06
Vedremo col tempo cosa faranno i ministri appena eletti. Intanto i popcorn me li preparo.
Sara' la volta buona che me ne andrò via da questo paese, finalmente.
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Dietro l'utilizzo della parola "merito" c'è palesemente la volontà di effettuare ulteriori tagli. Valditara fu il relatore principale della Riforma Gelmini, del resto.GeishaBalls ha scritto: ↑22/10/2022, 14:44[Scopri]SpoilerNon tutti hanno pazienza di aspettare i provvedimenti del nuovo governo
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Sono già molte le pessime novità del nuovo governo appena insediato. Giusto qualche minuto fa Anna Maria Bernini, neoMinistra dell’Università e della Ricerca, ha pubblicato il video del suo giuramento con la musica di “T’appartengo” di Ambra Angiolini (“Adesso giura”), salvo poi cancellare tutto.
Ma tra le azioni più simboliche c’è il fatto che al nome “Ministero dell'Istruzione”, affidato questo a Giuseppe Valditara, sia stata aggiunta la dicitura “del Merito”.
“Ministero dell’Istruzione e del Merito”, quindi.
Il fatto è che non c’è nulla di più lontano dall’Istruzione del concetto di “Merito”. L’idea di meritocrazia è considerata oggi logica e razionale, avallata sia da destra che da sinistra, ma genera in realtà un profondo classismo e produce disparità e ingiustizia: basterebbe conoscere al riguardo l’origine della parola “meritocrazia”.
Nel 1958 lo psicologo Michael Young pubblicò la satira distopica “The rise of meritocracy” per mettere per primo in luce la nascita di una società profondamente ingiusta e disumana, fondata sul merito come fonte di competizione.
Il “merito”, scriveva Young nel suo romanzo, è la messa in pratica attraverso l’energia dell’intelligenza, e oggi va costantemente misurato, comparato, potenziato e premiato.
Che male c’è a premiare gli intelligenti?, si dirà.
Bisogna prima capire cosa sia considerata “intelligenza”. Oggi, scrive Young, con questo termine intendiamo “la capacità di aumentare la produzione, direttamente o indirettamente: questa ferrea misura è il criterio con cui la società giudica i suoi membri”.
Nella Scuola del Merito i bambini e i ragazzi sono già al lavoro per aumentare la produttività sociale: non c’è tempo e modo per fiorire, per conoscersi, per imparare ad imparare. Non c’è via per attrezzarsi a ripensare un giorno la società, né per coltivare serenamente i talenti. C’è soltanto una perenne chiamata di massa a contribuire al focolare della Nazione.
Nella scuola del Merito al centro c’è l’idea di “premiare i migliori” - ossia i più produttivi - e punire i peggiori, dimenticando in questo modo il senso profondo, democratico e aperto dell’Istituzione, che non ha come scopo introdurre al lavoro ma preparare alla vita, e che deve prendersi cura degli ultimi quanto e più dei primi.
Non è corretto sfruttare il merito come strumento per creare una voragine tra chi riesce e chi non riesce, tra chi è dotato e chi non lo è, tra chi ce la fa e chi non ce la fa. Fingendo di non sapere, poi, che nella riuscita abbiano un’enorme influenza le condizioni economiche, sociali, culturali di provenienza, e che la meritocrazia è un modo reazionario di garantire il potere a chi ce l’ha già, fingendo un rinnovamento.
La meritocrazia produce disparità economica e crea enormi distanze sociali tra cittadini, svendendo il senso della vita dietro all’ansia della performatività.
Il merito serve a “Spingere l’ambizione a puntare sempre più in alto, e allineare l’ideologia del popolo alle esigenze della nuova era scientifica”.
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Come per dire: se non riesci nella vita non è colpa della società che non ti dà i mezzi, ma so' solo cazzi tua. Thatcher avrebbe approvato.
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
si candidasse Gesu' Cristoskinner ha scritto: ↑22/10/2022, 14:35Ma secondo me non esiste nemmeno più il concetto di "proprio elettorato", con un elettorato mobilissimo lascia il tempo che trova. Molta gente che ha votato Meloni aveva votato Renzi, poi si era spostata sui 5 stelle, poi Salvini, poi alle elezioni locali uno del PD, e domani magari si butta su Calenda. Si ci innamora e ci si disamora in un battito di ciglia anche perchè spesso ci si aspetta miracoli e colpi di bacchetta magica, i programmi elettorali contano zero e più che altro si è alla ricerca dell'uomo della provvidenza.cicciuzzo ha scritto: ↑22/10/2022, 14:18Non comprendo il discorso di gg sul fare gli interessi del proprio elettorato. Mica sono tutti titolari di stabilimenti balneari o taxisti gli elettori della Meloni. Anzi, spesso e volentieri i governi fanno gli interessi di chi non li ha votati. Solo i 5stelle hanno un blocco sociale e geografico di riferimento. Gli altri molto poco secondo me
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
E dove lo trovi un Paese divertente come il nostro?hermafroditos ha scritto: ↑22/10/2022, 14:47Il pensierino l'ho fatto anche io, invero.Synaesthesia ha scritto: ↑22/10/2022, 13:41Io intanto comincio a preparare valigia e passaporto.hermafroditos ha scritto: ↑22/10/2022, 13:06
Vedremo col tempo cosa faranno i ministri appena eletti. Intanto i popcorn me li preparo.
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
non è un problema, questo governo verrá ricordato come quello "delle bollette"...non potranno fare nulla sulle bollette, se non un po' di fumo. Come quello di Conte, verrá ricordato "per la pandemia", dopo le bollette, forse per tenere fede alla promessa "via il rdc", saranno costretti a mettere mano alle pensioni, arriverá di nuovo un governo tecnico, è inevitabile, poi qui lo schieramento vede personaggi ancora più imbarazzanti dei precedenti, con un sacco di biffe che hanno visto cose che noi popolo italiano non osiamo neanche immaginareSynaesthesia ha scritto: ↑22/10/2022, 12:51
Il problema è: questo governo sarà in grado di ridurre il prezzo delle bollette per quei 9 milioni di Italiani che rischiano la povertà energetica, ad aiutare le imprese con i rincari, oppure faranno solo chiacchiere come al solito?
No, perchè a finire come sono finiti nell'UK ci vuole davvero poco, di questo passo.![]()
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Eh, quello è l'unico deterrente in effettiFloppy Disk ha scritto: ↑22/10/2022, 15:00E dove lo trovi un Paese divertente come il nostro?hermafroditos ha scritto: ↑22/10/2022, 14:47Il pensierino l'ho fatto anche io, invero.Synaesthesia ha scritto: ↑22/10/2022, 13:41Io intanto comincio a preparare valigia e passaporto.hermafroditos ha scritto: ↑22/10/2022, 13:06
Vedremo col tempo cosa faranno i ministri appena eletti. Intanto i popcorn me li preparo.
Sara' la volta buona che me ne andrò via da questo paese, finalmente.![]()

Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Se non c'è il merito non si progredisce.GeishaBalls ha scritto: ↑22/10/2022, 14:44Non tutti hanno pazienza di aspettare i provvedimenti del nuovo governo
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Sono già molte le pessime novità del nuovo governo appena insediato. Giusto qualche minuto fa Anna Maria Bernini, neoMinistra dell’Università e della Ricerca, ha pubblicato il video del suo giuramento con la musica di “T’appartengo” di Ambra Angiolini (“Adesso giura”), salvo poi cancellare tutto.
Ma tra le azioni più simboliche c’è il fatto che al nome “Ministero dell'Istruzione”, affidato questo a Giuseppe Valditara, sia stata aggiunta la dicitura “del Merito”.
“Ministero dell’Istruzione e del Merito”, quindi.
Il fatto è che non c’è nulla di più lontano dall’Istruzione del concetto di “Merito”. L’idea di meritocrazia è considerata oggi logica e razionale, avallata sia da destra che da sinistra, ma genera in realtà un profondo classismo e produce disparità e ingiustizia: basterebbe conoscere al riguardo l’origine della parola “meritocrazia”.
Nel 1958 lo psicologo Michael Young pubblicò la satira distopica “The rise of meritocracy” per mettere per primo in luce la nascita di una società profondamente ingiusta e disumana, fondata sul merito come fonte di competizione.
Il “merito”, scriveva Young nel suo romanzo, è la messa in pratica attraverso l’energia dell’intelligenza, e oggi va costantemente misurato, comparato, potenziato e premiato.
Che male c’è a premiare gli intelligenti?, si dirà.
Bisogna prima capire cosa sia considerata “intelligenza”. Oggi, scrive Young, con questo termine intendiamo “la capacità di aumentare la produzione, direttamente o indirettamente: questa ferrea misura è il criterio con cui la società giudica i suoi membri”.
Nella Scuola del Merito i bambini e i ragazzi sono già al lavoro per aumentare la produttività sociale: non c’è tempo e modo per fiorire, per conoscersi, per imparare ad imparare. Non c’è via per attrezzarsi a ripensare un giorno la società, né per coltivare serenamente i talenti. C’è soltanto una perenne chiamata di massa a contribuire al focolare della Nazione.
Nella scuola del Merito al centro c’è l’idea di “premiare i migliori” - ossia i più produttivi - e punire i peggiori, dimenticando in questo modo il senso profondo, democratico e aperto dell’Istituzione, che non ha come scopo introdurre al lavoro ma preparare alla vita, e che deve prendersi cura degli ultimi quanto e più dei primi.
Non è corretto sfruttare il merito come strumento per creare una voragine tra chi riesce e chi non riesce, tra chi è dotato e chi non lo è, tra chi ce la fa e chi non ce la fa. Fingendo di non sapere, poi, che nella riuscita abbiano un’enorme influenza le condizioni economiche, sociali, culturali di provenienza, e che la meritocrazia è un modo reazionario di garantire il potere a chi ce l’ha già, fingendo un rinnovamento.
La meritocrazia produce disparità economica e crea enormi distanze sociali tra cittadini, svendendo il senso della vita dietro all’ansia della performatività.
Il merito serve a “Spingere l’ambizione a puntare sempre più in alto, e allineare l’ideologia del popolo alle esigenze della nuova era scientifica”.
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Che senso ha che io mi impegni se non ho gratificazioni morali, materiali ed economiche?
Se faccio tanto e chi non fa niente rimane sul mio livello, allora tanto vale che non faccia niente pure io.
Risparmio energie.
Il comunismo non ha insegnato niente a quanto pare
everybody needs somebody to love.
Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
Lo stavo per scrivere io, hellover mi ha preceduto. Minchia l'elogio del comunismo in quest'ultima pagina. Infatti con sta mentalità siamo ultimi per istruzione in europa, ma sì continuiamo così.
Ben venga il merito, finalmente.
Ben venga il merito, finalmente.
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Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
non avevo nessun dubbio che i fascisti (gg e oscar tanto per fare due nomi]si facessero le seghe sul nulla di questo governo di raccomandati e cialtroni.
io per sicurezza ho pure cambiato il nome su faisbuk in benito
a noi camerati
andateacagare
io per sicurezza ho pure cambiato il nome su faisbuk in benito
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il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
Re: (O.T) Governo Meloni: governo, governicchio..o governo del cacchio?
A me sta storia che "Questo governo è stato eletto dal Popolo, vincendo ampiamente le elezioni" e sulla base di questo deve essere esentato da giudizi o critiche mi fa davvero sorridere.giorgiograndi ha scritto: ↑22/10/2022, 12:09
C’è una donna, contro le quote rose, che è diventata PdC vincendo ampiamente le elezioni. Ha fatto un governo a suo piacimento e dovrebbe avere il diritto di lavorare in tranquillità senza essere attaccata il primo giorno per questioni ideologiche.
Siamo nella fase iniziale vero, ma è assolutamente normale esprimere le opinioni sulle scelte fatte. Anche perchè i nomi dei ministri non sono propriamente sconosciuti. Personaggi di secondo piano che sono in politica da decenni e sui quali è facile esprimere un giudizio.
La destra non governava da quanto? 12 anni? e si vede... praticamente è rimasta ferma a 10 anni fa.
Tutto sulla scena politica è oggetto di analisi. Compresi i nomi che vengono dati ai ministeri. Ma questo succede ogni volta, a ogni governo. Non è un trattamento riservato solo a questo.
Che poi a ben vedere questa coalizione mi pare abbia preso circa 12 ML di voti, prendendo il 43%. Ciò significa che la maggioranza degli elettori non li ha votati.
La legge elettorale favoriva le coalizioni si sapeva e probabilmente sarebbe bastato che l'accordo tra Calenda e Letta reggesse per (non dico ribaltare il risultato) mettere a rischio il risultato finale (soprattutto al Senato).
Quindi la storia che la maggioranza ha votato a "Destra", la "Destra" è maggioritaria nel paese è una storia che volete raccontarvi ma che non corrisponde alla realtà.
Finisco con il dire una cosa estremamente populista, così anticipo chi mi ha tacciato di esserlo senza probabilmente conoscerne nemmeno il significato (criticando quindi un'ideologia).
Un paese per dirsi realmente democratico deve garantire al Governo espresso dal popolo di lavorare in tranquillità (assolutamente), ma altrettanto all'opposizione di esprimersi liberamente con critiche, osservazioni, proposte (soprattutto quando l'opposizione rappresenta la maggioranza degli elettori che sono andati a votare).
"Ora governiamo noi, voi state zitti che non contate un cazzo" mi ricorda un pochino un'ideologia di tanti anni fa. E voi non siete quella roba lì no?

Detto questo auguro un buon lavoro a Giorgia Meloni che tutto sommato dal 25 settembre a oggi non mi è affatto dispiaciuta (sarà solo una maschera?). Mi sarebbe addirittura piaciuta fosse riuscita a eliminare politicamente Salvini. Ma forse era chiederle troppo. Sono sicuro che lo avrebbe voluto anche lei, anche perché sarà una palla al piede non indifferente.