racconti erotici: fantasia e realtà
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Garga, hai mai provato a pubblicare qualcosa?
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
anni fa, poesie (robetta)
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Dovresti riprovare, questa non è robetta.
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Grazie ma non saprei, ho vissuto diverse fasi di scrittura e relativi stili, oggi sommo caratteristiche dei diversi stili, ci sono difficoltà oggettive e burocratiche, poi se esco con l'erotico (in un paese ridicolo come l'Italia) sia pure trash, di fatto indirizzerei molto le mie possibilità future, al che si arriva alla questione del nome vero o lo pseudonimo, insomma non è che mi faccia piacere scrivere con uno pseudonimo, ma potrei scrivere con "Gargarozzo" e fare le altre cose col nome e cognome; ripeto, non mi vergogno di nulla, ma dover spiegare continuamente al prossimo delle cose OVVIE per qualsiasi persona tra il normale e il quasi normale, come la libertà di espressione e la possibilità di variare su stili, argomenti e toni più disparati, è pesante, stancante, inutile.
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Garga, anche io ti consiglierei di pubblicare! Gli ultimi racconti in particolare mi hanno steso, sono assai peculiari dal punto di vista letterario. Poi adoro la scelta dei nomi dei tuoi personaggi, ché fanno tanto Italia di provincia dei vizi privati e delle pubbliche virtù.
Se vuoi pubblicare sotto pseudonimo, Gargarozzo sarebbe un nom-de-plume fantastico imo. Voglio dire, se ha avuto successo Lo Sgargabonzi, perché non Gargarozzo?
Se vuoi pubblicare sotto pseudonimo, Gargarozzo sarebbe un nom-de-plume fantastico imo. Voglio dire, se ha avuto successo Lo Sgargabonzi, perché non Gargarozzo?
Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Gargarozzone è uno dei miei orgogli e mi piace che diventa hard solo quando scrive racconti mentre negli interventi generalisti è molto pop
Sembra quasi un calciatore che gioca eppoi quando arbitro fischia non gioca più ma lui ama giocar per strada o sulla spiaggia 🏖 insomma ci si incontra e ci si lancia in partite interminabili senza arbitro ne pubblico beh forse solo qualche culona in tanga il che non ci dispiacerebbe ma a me piace in un tempo ove tutti vorrebbero vedersi pubblicati ed andare in classifica su Amazon che ci sia ancora qualche romantico writers virtuale che frigge parole per strada e le riempie di salse saporite e quando gli propongono di aprire un ristorante declina con il sorriso
dicendo di essere felice così
Sembra quasi un calciatore che gioca eppoi quando arbitro fischia non gioca più ma lui ama giocar per strada o sulla spiaggia 🏖 insomma ci si incontra e ci si lancia in partite interminabili senza arbitro ne pubblico beh forse solo qualche culona in tanga il che non ci dispiacerebbe ma a me piace in un tempo ove tutti vorrebbero vedersi pubblicati ed andare in classifica su Amazon che ci sia ancora qualche romantico writers virtuale che frigge parole per strada e le riempie di salse saporite e quando gli propongono di aprire un ristorante declina con il sorriso
Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
-Kahlil Gibran-
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Racconto partorito di getto mentre sono in attesa telefonica
La pastorella aveva visto tante volte gli accoppiamenti delle proprie caprette. Sia la pastorella che le caprette erano in età matura, non perseguibile dalla legge, con capacità d'intendere e di volere, spero anche voi.
Arrivò un pastorello, che suonava col flauto una musichetta simile a quelle che vengono messe per tenere in attesa chi chiama per un'urgenza.
Il pastorello aveva anche lui i requisiti legali, fisici e psichici sopra delineati.
Un annoiatissimo turista tedesco che si era perso per strada in cerca di un posto che vendesse finalmente birra annacquata giunse con la sua volkswagen in questo luogo incontaminato, investì per sbaglio i due pastorelli e tutto il gregge, la macchina poi si schiantò contro un masso e lui uscì ruttando tra un conato di vomito e l'altro.
Corse in soccorso dei pastorelli e del gregge, e vedendo tutto quel sangue s'impressionò e si cagò addosso. Il mare di diarrea sommerse tutti, che si svegliarono da una morte che per fortuna era solo apparente.
Il tedesco tirò fuori pacchi di soldi dalle proprie tasche e li distribuì tra umani e animali, poi scappò precipitosamente in Svizzera dove verrà adescato provvidenzialmente da sagge prostitute transessuali.
I due pastorelli coi soldi raccolti e quelli salvati dalla fame delle capre costruirono un casa di tolleranza in cui venivano tollerate le attese telefoniche estenuanti.
Iniziarono a scopare tra di loro mentre un filosofo francese li filmava.
Pretesero che li filmasse tirandosi fuori il cazzo.
Il cazzo era della consistenza dell'aeriforme inoltre era sporco di merda.
Avidi di notizie dal mondo, i pastorelli scopanti chiesero il perché.
"Perché mi hanno cagato il cazzo, porc le diable!"
Per consolarlo continuarono a scopare e il filosofo, piangendo copiosamente lacrime corrosive, si ripulì il cazzo dalle croste di merda.
Arrivò un pastorello, che suonava col flauto una musichetta simile a quelle che vengono messe per tenere in attesa chi chiama per un'urgenza.
Il pastorello aveva anche lui i requisiti legali, fisici e psichici sopra delineati.
Un annoiatissimo turista tedesco che si era perso per strada in cerca di un posto che vendesse finalmente birra annacquata giunse con la sua volkswagen in questo luogo incontaminato, investì per sbaglio i due pastorelli e tutto il gregge, la macchina poi si schiantò contro un masso e lui uscì ruttando tra un conato di vomito e l'altro.
Corse in soccorso dei pastorelli e del gregge, e vedendo tutto quel sangue s'impressionò e si cagò addosso. Il mare di diarrea sommerse tutti, che si svegliarono da una morte che per fortuna era solo apparente.
Il tedesco tirò fuori pacchi di soldi dalle proprie tasche e li distribuì tra umani e animali, poi scappò precipitosamente in Svizzera dove verrà adescato provvidenzialmente da sagge prostitute transessuali.
I due pastorelli coi soldi raccolti e quelli salvati dalla fame delle capre costruirono un casa di tolleranza in cui venivano tollerate le attese telefoniche estenuanti.
Iniziarono a scopare tra di loro mentre un filosofo francese li filmava.
Pretesero che li filmasse tirandosi fuori il cazzo.
Il cazzo era della consistenza dell'aeriforme inoltre era sporco di merda.
Avidi di notizie dal mondo, i pastorelli scopanti chiesero il perché.
"Perché mi hanno cagato il cazzo, porc le diable!"
Per consolarlo continuarono a scopare e il filosofo, piangendo copiosamente lacrime corrosive, si ripulì il cazzo dalle croste di merda.
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Praticamente un quadro di Philipp Otto Runge incontra il Pranzo di Gubbio. Sublime.
- Gargarozzo
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"Quella volta che masturbai Pippo Baudo"
"Quella volta che masturbai Pippo Baudo..."
Bartolomea non finì la frase, e morì cadendo di faccia.
"Pessimo tuffo, zia!" sentenzió Fernando, cinico a livelli autistici.
Bartolomea era stata una ex puttana, ma raccontava molte cazzate, e morì senza riuscire a finire l'ultima diffamazione.
Presto fu in camera mortuaria, e quel coglione del nipote portò gli amici a sborrare anticonformisticamente sul cadavere. La più porca fu Veronica che colorò di azzurro i peli della figa della salma.
Ovviamente Pippo Baudo fu informato dei fatti e pensò di aiutare coi soldi, si comprò un panino alla farina di melograno per dimenticare questi eventi che lo chiamavano indirettamente in causa.
Pippo Baudo aveva un sosia che si faceva chiamare Oduab Oppip, vendeva le mutande di giapponesine appena maggiorenni e che non avrebbero mai pronunciato la frase "io quella figa la spaccherei come una mela", non sarebbero mai state bannate su superzeta fino a che non avessero litigato con Kowalski sulla telefonia.
Oduab Oppip usava i soldi guadagnati per finanziare la ricerca erotica. C'era gente a quei tempi, che a Gotham City apriva locali sulle perversioni più disperatamente disparate.
Vestito da Batman, Oduab Oppip fiutava i pesi delle trans nane. Era molto specifico nel sesso, sborrava sempre dentro lo stesso bicchiere, poi passeggiava, apriva un bloc notes nero e scriveva appunti.
Renata un giorno si innamorò di questo modi di atteggiarsi e lo portò al Cocoricò a fare numeri sessuali bevendo crodino alla menta.
Da allora, che ve lo dico a fare, niente è piú lo stesso.
Bartolomea non finì la frase, e morì cadendo di faccia.
"Pessimo tuffo, zia!" sentenzió Fernando, cinico a livelli autistici.
Bartolomea era stata una ex puttana, ma raccontava molte cazzate, e morì senza riuscire a finire l'ultima diffamazione.
Presto fu in camera mortuaria, e quel coglione del nipote portò gli amici a sborrare anticonformisticamente sul cadavere. La più porca fu Veronica che colorò di azzurro i peli della figa della salma.
Ovviamente Pippo Baudo fu informato dei fatti e pensò di aiutare coi soldi, si comprò un panino alla farina di melograno per dimenticare questi eventi che lo chiamavano indirettamente in causa.
Pippo Baudo aveva un sosia che si faceva chiamare Oduab Oppip, vendeva le mutande di giapponesine appena maggiorenni e che non avrebbero mai pronunciato la frase "io quella figa la spaccherei come una mela", non sarebbero mai state bannate su superzeta fino a che non avessero litigato con Kowalski sulla telefonia.
Oduab Oppip usava i soldi guadagnati per finanziare la ricerca erotica. C'era gente a quei tempi, che a Gotham City apriva locali sulle perversioni più disperatamente disparate.
Vestito da Batman, Oduab Oppip fiutava i pesi delle trans nane. Era molto specifico nel sesso, sborrava sempre dentro lo stesso bicchiere, poi passeggiava, apriva un bloc notes nero e scriveva appunti.
Renata un giorno si innamorò di questo modi di atteggiarsi e lo portò al Cocoricò a fare numeri sessuali bevendo crodino alla menta.
Da allora, che ve lo dico a fare, niente è piú lo stesso.
Amicus Plato,
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Ma come, le discoteche non erano dei luoghi sicuri al riparo dalle devianze e dal sesso grottesco?
P.S. ottimo, come sempre.
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Garga, sei un maledetto genio, è sempre un piacere leggerti.
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Gargarozzo sapresti scrivere un thriller in media res?
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Grazie a tutti per l'attenzione anche se quello di oggi era proprio di alleggerimento, mentre facevo altro.
...come spesso accade il t9 dello smartphone mi corregge le parole, ho riaggiustato 2 errori:
Ci posso provare, sarà una delle prossime prove se vuoi, se non sbaglio una cosa che mi sono lasciato indietro era un racconto sui capi di stato russo e ucraino.
...come spesso accade il t9 dello smartphone mi corregge le parole, ho riaggiustato 2 errori:
[Scopri]Spoiler
Gargarozzo ha scritto: ↑04/11/2022, 9:37"Quella volta che masturbai Pippo Baudo..."
Bartolomea non finì la frase, e morì cadendo di faccia.
"Pessimo tuffo, zia!" sentenzió Fernando, cinico a livelli autistici.
Bartolomea era stata una ex puttana, ma raccontava molte cazzate, e morì senza riuscire a finire l'ultima diffamazione.
Presto fu in camera mortuaria, e quel coglione del nipote portò gli amici a sborrare anticonformisticamente sul cadavere. La più porca fu Veronica che colorò di azzurro i peli della figa della salma.
Ovviamente Pippo Baudo fu informato dei fatti e pensò di aiutare coi soldi, si comprò un panino alla farina di melograno per dimenticare questi eventi che lo chiamavano indirettamente in causa.
Pippo Baudo aveva un sosia che si faceva chiamare Oduab Oppip, vendeva le mutande di giapponesine appena maggiorenni e che non avrebbero mai pronunciato la frase "io quella figa la spaccherei come una mela", non sarebbero mai state bannate su superzeta fino a che non avessero litigato con Kowalski sulla telefonia.
Oduab Oppip usava i soldi guadagnati per finanziare la ricerca erotica. C'era gente a quei tempi, che a Gotham City apriva locali sulle perversioni più disperatamente disparate.
Vestito da Batman, Oduab Oppip fiutava i peti delle trans nane. Era molto specifico nel sesso, sborrava sempre dentro lo stesso bicchiere, poi pasteggiava, apriva un bloc notes nero e scriveva appunti.
Renata un giorno si innamorò di questo modi di atteggiarsi e lo portò al Cocoricò a fare numeri sessuali bevendo crodino alla menta.
Da allora, che ve lo dico a fare, niente è piú lo stesso.
Alexandra Concept ha scritto: ↑04/11/2022, 15:32Gargarozzo sapresti scrivere un thriller in media res?
Ci posso provare, sarà una delle prossime prove se vuoi, se non sbaglio una cosa che mi sono lasciato indietro era un racconto sui capi di stato russo e ucraino.
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
sed magis amica veritas.
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà
Faresti ottimi soggetti per cinema e magari sceneggiature.
Buon weekend!
Buon weekend!
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- Iscritto il: 16/09/2022, 22:38
Re: racconti erotici: fantasia e realtà
[Scopri]Spoiler
Gargarozzo ha scritto: ↑04/11/2022, 15:50Grazie a tutti per l'attenzione anche se quello di oggi era proprio di alleggerimento, mentre facevo altro.
...come spesso accade il t9 dello smartphone mi corregge le parole, ho riaggiustato 2 errori:
[Scopri]SpoilerGargarozzo ha scritto: ↑04/11/2022, 9:37"Quella volta che masturbai Pippo Baudo..."
Bartolomea non finì la frase, e morì cadendo di faccia.
"Pessimo tuffo, zia!" sentenzió Fernando, cinico a livelli autistici.
Bartolomea era stata una ex puttana, ma raccontava molte cazzate, e morì senza riuscire a finire l'ultima diffamazione.
Presto fu in camera mortuaria, e quel coglione del nipote portò gli amici a sborrare anticonformisticamente sul cadavere. La più porca fu Veronica che colorò di azzurro i peli della figa della salma.
Ovviamente Pippo Baudo fu informato dei fatti e pensò di aiutare coi soldi, si comprò un panino alla farina di melograno per dimenticare questi eventi che lo chiamavano indirettamente in causa.
Pippo Baudo aveva un sosia che si faceva chiamare Oduab Oppip, vendeva le mutande di giapponesine appena maggiorenni e che non avrebbero mai pronunciato la frase "io quella figa la spaccherei come una mela", non sarebbero mai state bannate su superzeta fino a che non avessero litigato con Kowalski sulla telefonia.
Oduab Oppip usava i soldi guadagnati per finanziare la ricerca erotica. C'era gente a quei tempi, che a Gotham City apriva locali sulle perversioni più disperatamente disparate.
Vestito da Batman, Oduab Oppip fiutava i peti delle trans nane. Era molto specifico nel sesso, sborrava sempre dentro lo stesso bicchiere, poi pasteggiava, apriva un bloc notes nero e scriveva appunti.
Renata un giorno si innamorò di questo modi di atteggiarsi e lo portò al Cocoricò a fare numeri sessuali bevendo crodino alla menta.
Da allora, che ve lo dico a fare, niente è piú lo stesso.
Alexandra Concept ha scritto: ↑04/11/2022, 15:32Gargarozzo sapresti scrivere un thriller in media res?
Ci posso provare, sarà una delle prossime prove se vuoi, se non sbaglio una cosa che mi sono lasciato indietro era un racconto sui capi di stato russo e ucraino.