Ho visto che ci sono moltissimi siti internet gratuiti che hanno al loro interno gallerie fotografiche con immagini porno.
Vorrei sapere, se qualcuno ne sa qualcosa, cosa dice la legge italiana a riguardo. Cioè, vorrei sapere se uno che pubblica delle foto pornografiche (spinte, ma normali, cioè tipo hardcore, anal, blow job, e cose così) infrange qualche legge. Se non sbaglio c'è una legge sulle oscenità (non ricordo l'articolo del c.p al momento) che dice che la diffusione e il possesso di materiale che vada contro il pubblico pudore è reato.
So che è na cazzata (tutte le videoteche chiuderebbero), peró vorrei sapere come ci si deve comportare per inserire liberamente immagini hard in internet.
Fatemi sapere
Zogg
Porno internet e legalità
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Come sempre in Italia, dipende.
La legge c'è, per la precisione l'art. 528 c.p., che punisce con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 103 chi distribuisce (e la pubblicazione su internet è senz'altro distribuzione) o comunque detiene a scopo di distribuzione scritti, disegni, immagini o altri oggetti osceni; se e come venga applicata, nessuno puó dirlo con certezza.
Le Sezioni Unite della Cassazione sono in più occasioni intervenute per affermare che la diffusione di materiale pornografico attuata da edicolanti e gestori di sexy shop o di cinema a luci rosse non costituisce reato quando avvenga in forma riservata, adottando le cautele necessarie per impedire l'accesso ai minori; tuttavia, non sono mancate decisioni che hanno continuato a ritenere reato anche la distribuzione e il commercio riservati.
Peraltro, mi pare difficile considerare "riservata" la distribuzione su internet, in siti non protetti ed accessibili ai minori, sicchè mi sento di dire che la pubblicazione di immagini pornografiche attuata in questa forma costituisca reato.
Che poi venga effettivamente perseguito, mi pare improbabile, ma come dicevo all'inizio la legge c'è, qualcuno che decide di appliarla lo si puó sempre trovare (basti vedere la recente vicenda del giornalista Stefano Surace, direttore di Le Ore negli anni '60, condannato all'epoca per diffamazione e pubblicazioni oscene ed incarcerato oggi, a 69 anni).
La legge c'è, per la precisione l'art. 528 c.p., che punisce con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 103 chi distribuisce (e la pubblicazione su internet è senz'altro distribuzione) o comunque detiene a scopo di distribuzione scritti, disegni, immagini o altri oggetti osceni; se e come venga applicata, nessuno puó dirlo con certezza.
Le Sezioni Unite della Cassazione sono in più occasioni intervenute per affermare che la diffusione di materiale pornografico attuata da edicolanti e gestori di sexy shop o di cinema a luci rosse non costituisce reato quando avvenga in forma riservata, adottando le cautele necessarie per impedire l'accesso ai minori; tuttavia, non sono mancate decisioni che hanno continuato a ritenere reato anche la distribuzione e il commercio riservati.
Peraltro, mi pare difficile considerare "riservata" la distribuzione su internet, in siti non protetti ed accessibili ai minori, sicchè mi sento di dire che la pubblicazione di immagini pornografiche attuata in questa forma costituisca reato.
Che poi venga effettivamente perseguito, mi pare improbabile, ma come dicevo all'inizio la legge c'è, qualcuno che decide di appliarla lo si puó sempre trovare (basti vedere la recente vicenda del giornalista Stefano Surace, direttore di Le Ore negli anni '60, condannato all'epoca per diffamazione e pubblicazioni oscene ed incarcerato oggi, a 69 anni).