[O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
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- Gargarozzo
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Kaio Jorge è un enorme punto interrogativo.
Invece non capisco perché DUE terzini, esce Alex Sandro (finalmente), resta Pellegrini di riserva, di lá Danilo dá garanzie, De Sciglio non è il massimo ma come riserva ci puó stare, Cuadrado lo preferisco come ala offensiva ma per emergenza puó fare il terzino.
Quindi direi che manca un terzino sinistro (perché dici 2, Johnny?), le prioritá sono il centrale, due centrocampisti e una seconda punta, a cui aggiungere un vice Vlahovic (azzarderei come scommessa un Icardi in prestito) ed un laterale al posto di Bernardeschi.
Invece non capisco perché DUE terzini, esce Alex Sandro (finalmente), resta Pellegrini di riserva, di lá Danilo dá garanzie, De Sciglio non è il massimo ma come riserva ci puó stare, Cuadrado lo preferisco come ala offensiva ma per emergenza puó fare il terzino.
Quindi direi che manca un terzino sinistro (perché dici 2, Johnny?), le prioritá sono il centrale, due centrocampisti e una seconda punta, a cui aggiungere un vice Vlahovic (azzarderei come scommessa un Icardi in prestito) ed un laterale al posto di Bernardeschi.
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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- Juan Burrasca
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Mi sembra che per ogni posizione che si arrivi in campionato (ovviamente escludendo le tre retrocesse quindi dal 17° posto a salire) la Lega da in "premio" una certa cifra.Floppy Disk ha scritto: ↑23/05/2022, 21:37Qui se ne parla se ti interessa: https://www.repubblica.it/sport/calcio/ ... 347960324/
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
21esimo anno consecutivo che lo scudetto lo vince una tra Inter, Milan e Juve.
Il calcio è lo sport più bello del mondo, ma avere i soldi è diventato un po' troppo importante per poter vincere.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Ah e quarto titolo di capocannoniere per Immobile.
Meglio di lui solo Nordahl, attaccante del Milan degli anni '50.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Anche negli altri campionati europei la solfa è sempre la solita (a parte il Leicester in Premier nel 2016).
Se hai i soldi, se hai i big money, vinci, è semplice.
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Appena trovo uno sport più appassionante mollo il calcio.
Grazie a Dazn ho provato freccette, snooker, pallanove. Non ci siamo ancora.
Grazie a Dazn ho provato freccette, snooker, pallanove. Non ci siamo ancora.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Prova col curling
Amicus Plato,
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Vecchio amore da olimpiadi invernali passate.
Devo dire che l'emozione più forte me la da il ping pong.
Peccato sia così di nicchia e che abbiano cambiato le regole del punteggio.
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Ah sì?Mr. Viz ha scritto: ↑23/05/2022, 23:44Vecchio amore da olimpiadi invernali passate.
Devo dire che l'emozione più forte me la da il ping pong.
Peccato sia così di nicchia e che abbiano cambiato le regole del punteggio.
Non si arriva più a 21?
everybody needs somebody to love.
- DON CHISCIOTTE
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
freccette anch'io..quando era gratis su dazn mi vedevo sempre i mondiali a fine anno...
ho anche provato a giocarlo...
..ma sono durato poco...
ho anche provato a giocarlo...

- Ronzinante
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
na, na, na, na, na, na, na, na,
na, na, na, na,
na, na, na, na
ci sono, ci sono.
domenica sera ho fatto notte a Reggio.
Bella cittadina. Non è Ascoli, non è Andria, non è Foggia,
però bella cittadina (cit.).
Ieri in giro per lavoro con al collo la mia amata sciarpetta portafortuna di simil lana,
con logo originale, e via a rompere il cazzo a tutti quelli che ho incontrato.
Ho fatto i beghi: il girocollo mi si è ridotto di 4 centimetri;
al prossimo scudetto provo con il girovita, se trovo una sciarpa abbastanza lunga.
Grande Hell, l'unico che ci ha sempre creduto.
- Ronzinante
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
IL PAGELLONE
MAIGNAN 9 – Qualche incertezza che si conta sulle dita di una mano di un arrotino, per il resto ha dimostrato sempre molta sicurezza e personalità. Spesso è stato il primo a far ripartire l’azione con i suoi lanci lunghi, in generale ha dato certezze ai suoi compagni di difesa. Donnarumma, chi?
TATARUSANU 7 – Gioca 6 gare a causa dell’infortunio subito da Maignan, subendo 10 goal. Non trasmette esattamente grosse sensazioni di sicurezza, ma risulta decisivo (a posteriori) sul rigore parato a Lautaro nel derby di andata. Il ragno albino ci mette lo zampino.
MIRANTE S.V. – Tre portieri bisogna pur averli.
GABBIA 6 – Gioca 6 gare da titolare, si arrangia come può, ma al momento non può molto. Avrebbe bisogno di giocare di più, non nel Milan, probabilmente. Timido.
ROMAGNOLI 6,5 – Parte da titolare, vivacchiando, al suo solito. Accetta poi il ruolo di riserva, quando le gerarchie cambiano, con estrema professionalità. Capitano solo per presenze passate. Per lui pochi i rimpianti. Tanto fumo e poco arrosto.
CALABRIA 6,5 – Torneo con rendimento altalenante, questo. Ha momenti dove pare un veterano, ai quali intervalla scarsa condizione e tensione alle stelle. Tra i meno tranquilli nel finale, gioca spesso con il freno a mano tirato. Sente molto il traguardo, un macigno per lui, nato rossonero. Doc.
KJAER 7 – La mala suerte lo toglie troppo presto dai giochi. Fino a che è in campo dirige al par suo la difesa, poi, costretto a guardare, resta indispensabile per lo spogliatoio. Capitano vichingo.
BALLO TOURE’ 5,5 – Non riesce mai a fare ciò per cui era stato acquistato, cioè far rifiatare Theo. Quelle poche volte che viene chiamato in causa fa rimpiangere Constant e costringe Pioli ad adattare piuttosto un destro pur di tenerlo fuori. Ad oggi uno dei pochi errori del duo Maldini/Massara. Cos’hanno visto?
KALULU 8 – Nelle prime uscite estive sulla fascia destra galoppa senza costrutto, poi, piano piano, viene inquadrato, ma è con l’intuizione di Pioli di spostarlo in mezzo, per necessità, che svolta. Rapido e grintoso, si mette in tasca tutti i nove che incontra nell’ultima parte della stagione. Con quella faccia da bravo ragazzo, li mette in fila uno dopo l’altro. Pierino la peste.
FLORENZI 7 – Fatica all’inizio, ma quando molti lo danno per finito, con la tigna che lo contraddistingue, mette in difficoltà più di una volta Pioli, fino a diventare un punto di riferimento per questa squadra, in campo e fuori. Cocco de nonna è diventato grande. Gladiatorio.
THEO HERNANDEZ 7,5 – Migliorato dal punto di vista difensivo rispetto alla scorsa stagione, continuano però i suoi momenti loop, dove spegne la luce e combina vaccate. Se limerà anche queste, diventerà il più forte d’Europa in questo ruolo. Quando spinge resta devastante, manca ancora la continuità. Poi, non riesce in una stagione a tirare un corner degno di questo nome. Nel finale è comunque uno di quelli che determinano. Bad boy.
TOMORI 8,5 – Fa sembrare facile ogni cosa. Gioca a fianco di Kjaer, con Romagnoli, con Gabbia e con Kalulu. Gli altri cambiano, lui è sempre lì. E’ principalmente grazie alla sua velocità e alla grande capacità di recupero che più di una volta Pioli accetta l’uno contro uno dietro. Il Vierchowod nero.
B. DIAZ 6 – Parte forte così come aveva finito la stagione precedente, ma ben presto si spegne, tra covid, infortuni e deficit fisici che continuano a limitarlo a grandi livelli. Contribuisce pesantemente al ribaltone nel derby di ritorno, poi, nell’ultima parte della stagione, Pioli si inventa di tutto pur di non schierarlo. L’incompiuta.
SAELEMAEKERS 7 – Buon inizio, poi, appena firmato il rinnovo, va in letargo. L’odore della primavera lo fa risvegliare, e, seppur con qualche scazzo, nel finale fa il suo. Utile per dare equilibrio, sta al gol come i gatti all’acqua, e su quella fascia ce ne sarebbe bisogno come il pane. Poltrone (e sofà).
MESSIAS 6,5 – Si alterna con Saelemaekers sulla fascia più che posizionarsi dietro le punte. Vede meglio la porta di quest’ultimo, e non ci vuole granchè, ma da un brasiliano ci si aspetterebbe qualcosa di più con i piedi. Non sembra particolarmente integrato nella squadra, e ogni prestazione negativa lo fa rotolare un po’ più giù. Saudade.
CASTILLEJO 6 – Pioli non lo vede, ma quelle rarissime volte che lo impiega, il suo fa. La natura non è stata benevola con lui, e quando corre sembra sempre lì, lì per rompersi. Ma alla fine non molla un centimetro. Generoso.
MALDINI 6 – Poco e niente in campo, riesce comunque a segnare un gol che, visto il distacco finale, potrebbe pure essere decisivo. La comfort zone di Milanello non lo fa schiodare, e le sue ambizioni probabilmente neppure. Quando hai un cognome così, nella vita, comunque, malissimo non ti può andare. Dinastico.
BAKAYOKO 5 – Chi se lo ricordava nelle ultime apparizioni con la maglia rossonera ha trovato un giocatore completamente involuto. Non ha mai eccelso per raffinata intelligenza, ma dal punto di vista fisico, al Milan, il suo aveva sempre fatto. La stagione napoletana l’aveva visto in forte decadenza, che ha confermato pienamente quest’anno. Na chiavica.
BENNACER 7,5 – Tra problemi fisici, covid, coppa d’Africa, e ramadan per lui è stato un anno difficile. Con la forza di volontà, il dinamismo e la grande disponibilità ne è alla fine uscito più che dignitosamente, adattandosi a svolgere i diversi compiti del centrocampista completo. Tuttologo.
KRUNIC 7 – Umile e modesto, alla fine ha giocato tanto, adattandosi a fare tutto ciò che gli è stato chiesto, in ogni parte del campo, pure se si trattasse di lavoro sporco. Soldatino.
KESSIE 6,5 – E’ passato in pochi mesi da Presidente a traditore. Sembrava che l’odio del tifo lo facesse propendere per tirare indietro la gamba, nel dubbio, e invece, anche lui, braccio armato di Pioli, ha contribuito alla decisiva cavalcata delle 6 vittorie finali. Chiacchierone.
TONALI 9 – Disposto a ridursi l’ingaggio pur di giocare nel suo Milan e far vedere quanto valeva, c’è riuscito perfettamente, prendendosi spesso in spalla la squadra, alla sua età. La sorpresa più grossa, per la crescita dimostrata rispetto all’anno precedente. Predestinato.
RAFAEL LEAO 9 – Pioli ad agosto aveva scommesso su di lui, dichiarando da subito che l’uomo era tornato dalle vacanze cambiato. Dopo i sui soliti momenti di cazzeggio, quando ha intravisto la possibilità di lasciare un segno profondo su questa annata, è diventato il più concentrato di tutti, ha messo le sue sgroppate a disposizione della squadra, ed è risultato decisivo, per gol e assist. Se la testa tiene e migliora sotto porta, diventa uno tra i più forti al mondo. Genio e sregolatezza.
IBRAHIMOVIC 7 – Per quel che ha fatto in campo, quando il fisico glie l’ha permesso, merita una sufficienza piena. Per quanto ha contribuito a forgiare questo gruppo, i numeri arabi non bastano per valutarlo abbastanza. Mitico.
GIROUD 7,5 – Arrivato per fare insieme con Ibra una grande punta in due, ad un certo momento non ha più potuto tirare il fiato, e, nonostante l’età, alla fine ha fatto più di quel che si pensasse. Spesso scarsamente utile alla fase conclusiva della squadra, ha comunque sempre segnato quando contava e quando serviva. La classe non è acqua. Chapeau.
LAZETIC SV – Per far salvare la Primavera dalla retrocessione, a un certo punto hanno dovuto smettere di farlo giocare titolare anche lì. Ufo.
REBIC 6 – Meno utile delle altre annate, e già non è che facesse stravedere, in questa gli sono venute meno anche gran parte delle sue caratteristiche di combattente, pure se, per qualche spunto determinante, alla fine verrà anche lui ricordato. Balcanico.
PIOLI 9 – L’uomo, e l’allenatore, soprattutto, sono cresciuti di pari passo con la squadra. Più propositivo e interventista dei campionati passati, è risultato decisivo per diverse intuizioni tattiche che a seconda delle partite hanno cambiato fisionomia a questa squadra. Dal centrocampista davanti ai due centrali difensivi, dai terzini spesso dentro al campo, dal falso trequartista sul regista difensivo avversario, all’uno contro uno a campo aperto dei due centrali difensivi, tanti sono stati gli accorgimenti utilizzati per contrastare al meglio gli avversari, uscendo spesso, soprattutto negli scontri diretti con le squadre di pari valore (e più forti …), da dominatore rispetto ai colleghi più esperti e smaliziati. Professore on fire.
MAIGNAN 9 – Qualche incertezza che si conta sulle dita di una mano di un arrotino, per il resto ha dimostrato sempre molta sicurezza e personalità. Spesso è stato il primo a far ripartire l’azione con i suoi lanci lunghi, in generale ha dato certezze ai suoi compagni di difesa. Donnarumma, chi?
TATARUSANU 7 – Gioca 6 gare a causa dell’infortunio subito da Maignan, subendo 10 goal. Non trasmette esattamente grosse sensazioni di sicurezza, ma risulta decisivo (a posteriori) sul rigore parato a Lautaro nel derby di andata. Il ragno albino ci mette lo zampino.
MIRANTE S.V. – Tre portieri bisogna pur averli.
GABBIA 6 – Gioca 6 gare da titolare, si arrangia come può, ma al momento non può molto. Avrebbe bisogno di giocare di più, non nel Milan, probabilmente. Timido.
ROMAGNOLI 6,5 – Parte da titolare, vivacchiando, al suo solito. Accetta poi il ruolo di riserva, quando le gerarchie cambiano, con estrema professionalità. Capitano solo per presenze passate. Per lui pochi i rimpianti. Tanto fumo e poco arrosto.
CALABRIA 6,5 – Torneo con rendimento altalenante, questo. Ha momenti dove pare un veterano, ai quali intervalla scarsa condizione e tensione alle stelle. Tra i meno tranquilli nel finale, gioca spesso con il freno a mano tirato. Sente molto il traguardo, un macigno per lui, nato rossonero. Doc.
KJAER 7 – La mala suerte lo toglie troppo presto dai giochi. Fino a che è in campo dirige al par suo la difesa, poi, costretto a guardare, resta indispensabile per lo spogliatoio. Capitano vichingo.
BALLO TOURE’ 5,5 – Non riesce mai a fare ciò per cui era stato acquistato, cioè far rifiatare Theo. Quelle poche volte che viene chiamato in causa fa rimpiangere Constant e costringe Pioli ad adattare piuttosto un destro pur di tenerlo fuori. Ad oggi uno dei pochi errori del duo Maldini/Massara. Cos’hanno visto?
KALULU 8 – Nelle prime uscite estive sulla fascia destra galoppa senza costrutto, poi, piano piano, viene inquadrato, ma è con l’intuizione di Pioli di spostarlo in mezzo, per necessità, che svolta. Rapido e grintoso, si mette in tasca tutti i nove che incontra nell’ultima parte della stagione. Con quella faccia da bravo ragazzo, li mette in fila uno dopo l’altro. Pierino la peste.
FLORENZI 7 – Fatica all’inizio, ma quando molti lo danno per finito, con la tigna che lo contraddistingue, mette in difficoltà più di una volta Pioli, fino a diventare un punto di riferimento per questa squadra, in campo e fuori. Cocco de nonna è diventato grande. Gladiatorio.
THEO HERNANDEZ 7,5 – Migliorato dal punto di vista difensivo rispetto alla scorsa stagione, continuano però i suoi momenti loop, dove spegne la luce e combina vaccate. Se limerà anche queste, diventerà il più forte d’Europa in questo ruolo. Quando spinge resta devastante, manca ancora la continuità. Poi, non riesce in una stagione a tirare un corner degno di questo nome. Nel finale è comunque uno di quelli che determinano. Bad boy.
TOMORI 8,5 – Fa sembrare facile ogni cosa. Gioca a fianco di Kjaer, con Romagnoli, con Gabbia e con Kalulu. Gli altri cambiano, lui è sempre lì. E’ principalmente grazie alla sua velocità e alla grande capacità di recupero che più di una volta Pioli accetta l’uno contro uno dietro. Il Vierchowod nero.
B. DIAZ 6 – Parte forte così come aveva finito la stagione precedente, ma ben presto si spegne, tra covid, infortuni e deficit fisici che continuano a limitarlo a grandi livelli. Contribuisce pesantemente al ribaltone nel derby di ritorno, poi, nell’ultima parte della stagione, Pioli si inventa di tutto pur di non schierarlo. L’incompiuta.
SAELEMAEKERS 7 – Buon inizio, poi, appena firmato il rinnovo, va in letargo. L’odore della primavera lo fa risvegliare, e, seppur con qualche scazzo, nel finale fa il suo. Utile per dare equilibrio, sta al gol come i gatti all’acqua, e su quella fascia ce ne sarebbe bisogno come il pane. Poltrone (e sofà).
MESSIAS 6,5 – Si alterna con Saelemaekers sulla fascia più che posizionarsi dietro le punte. Vede meglio la porta di quest’ultimo, e non ci vuole granchè, ma da un brasiliano ci si aspetterebbe qualcosa di più con i piedi. Non sembra particolarmente integrato nella squadra, e ogni prestazione negativa lo fa rotolare un po’ più giù. Saudade.
CASTILLEJO 6 – Pioli non lo vede, ma quelle rarissime volte che lo impiega, il suo fa. La natura non è stata benevola con lui, e quando corre sembra sempre lì, lì per rompersi. Ma alla fine non molla un centimetro. Generoso.
MALDINI 6 – Poco e niente in campo, riesce comunque a segnare un gol che, visto il distacco finale, potrebbe pure essere decisivo. La comfort zone di Milanello non lo fa schiodare, e le sue ambizioni probabilmente neppure. Quando hai un cognome così, nella vita, comunque, malissimo non ti può andare. Dinastico.
BAKAYOKO 5 – Chi se lo ricordava nelle ultime apparizioni con la maglia rossonera ha trovato un giocatore completamente involuto. Non ha mai eccelso per raffinata intelligenza, ma dal punto di vista fisico, al Milan, il suo aveva sempre fatto. La stagione napoletana l’aveva visto in forte decadenza, che ha confermato pienamente quest’anno. Na chiavica.
BENNACER 7,5 – Tra problemi fisici, covid, coppa d’Africa, e ramadan per lui è stato un anno difficile. Con la forza di volontà, il dinamismo e la grande disponibilità ne è alla fine uscito più che dignitosamente, adattandosi a svolgere i diversi compiti del centrocampista completo. Tuttologo.
KRUNIC 7 – Umile e modesto, alla fine ha giocato tanto, adattandosi a fare tutto ciò che gli è stato chiesto, in ogni parte del campo, pure se si trattasse di lavoro sporco. Soldatino.
KESSIE 6,5 – E’ passato in pochi mesi da Presidente a traditore. Sembrava che l’odio del tifo lo facesse propendere per tirare indietro la gamba, nel dubbio, e invece, anche lui, braccio armato di Pioli, ha contribuito alla decisiva cavalcata delle 6 vittorie finali. Chiacchierone.
TONALI 9 – Disposto a ridursi l’ingaggio pur di giocare nel suo Milan e far vedere quanto valeva, c’è riuscito perfettamente, prendendosi spesso in spalla la squadra, alla sua età. La sorpresa più grossa, per la crescita dimostrata rispetto all’anno precedente. Predestinato.
RAFAEL LEAO 9 – Pioli ad agosto aveva scommesso su di lui, dichiarando da subito che l’uomo era tornato dalle vacanze cambiato. Dopo i sui soliti momenti di cazzeggio, quando ha intravisto la possibilità di lasciare un segno profondo su questa annata, è diventato il più concentrato di tutti, ha messo le sue sgroppate a disposizione della squadra, ed è risultato decisivo, per gol e assist. Se la testa tiene e migliora sotto porta, diventa uno tra i più forti al mondo. Genio e sregolatezza.
IBRAHIMOVIC 7 – Per quel che ha fatto in campo, quando il fisico glie l’ha permesso, merita una sufficienza piena. Per quanto ha contribuito a forgiare questo gruppo, i numeri arabi non bastano per valutarlo abbastanza. Mitico.
GIROUD 7,5 – Arrivato per fare insieme con Ibra una grande punta in due, ad un certo momento non ha più potuto tirare il fiato, e, nonostante l’età, alla fine ha fatto più di quel che si pensasse. Spesso scarsamente utile alla fase conclusiva della squadra, ha comunque sempre segnato quando contava e quando serviva. La classe non è acqua. Chapeau.
LAZETIC SV – Per far salvare la Primavera dalla retrocessione, a un certo punto hanno dovuto smettere di farlo giocare titolare anche lì. Ufo.
REBIC 6 – Meno utile delle altre annate, e già non è che facesse stravedere, in questa gli sono venute meno anche gran parte delle sue caratteristiche di combattente, pure se, per qualche spunto determinante, alla fine verrà anche lui ricordato. Balcanico.
PIOLI 9 – L’uomo, e l’allenatore, soprattutto, sono cresciuti di pari passo con la squadra. Più propositivo e interventista dei campionati passati, è risultato decisivo per diverse intuizioni tattiche che a seconda delle partite hanno cambiato fisionomia a questa squadra. Dal centrocampista davanti ai due centrali difensivi, dai terzini spesso dentro al campo, dal falso trequartista sul regista difensivo avversario, all’uno contro uno a campo aperto dei due centrali difensivi, tanti sono stati gli accorgimenti utilizzati per contrastare al meglio gli avversari, uscendo spesso, soprattutto negli scontri diretti con le squadre di pari valore (e più forti …), da dominatore rispetto ai colleghi più esperti e smaliziati. Professore on fire.
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
ennò...partite a 11, con turni di battute da 2. non so decidermi se questa formula sia più bella, sicuramente i tempi si abbreviano, ma le rimonte sono più difficili.
Chapeau

- katmandu69
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Eccolo la, la massima espressione del milanismo!
Come ogni buon milanista vorrebbe potersi fotografare alla sua età per dirsi realizzato come persona
Oggi ho visto uno con la maglietta "vate di Fusignano veglia su di noi sempre"
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Oggi ho visto uno con la maglietta "vate di Fusignano veglia su di noi sempre"
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via” nulla contro l'utente Tenz