lider maximo ha scritto: ↑23/05/2022, 18:20
Johnny Wadd ha scritto: ↑22/05/2022, 19:38
Intanto si è chiuso il campionato inglese vinto dal Manchester City che a un certo punto perdeva 0-2 in casa ma che poi in 8 minuti ha ribaltato la partita vincendo la Premier. Secondo il Liverpool, terzo il Chelsea e quarto il Tottenham di Conte, dove sta furoreggiando Kulusveski e dove Bentancur sta facendo benissimo. Mi farei qualche domanda perchè con Conte questi due hanno incrementato cosi ad alto livello il loro rendimento mentre con Allegri parevano dei brocchi.
Johnny, sei tu che hai scritto questo articolo?
La sfida vinta di Conte: ecco come ha portato il Tottenham in Champions
Una doppietta di Kulusevski e due assist di Bentancur: quindi così scarsi non erano. Giusto partire da qui per raccontare l’impresa di Antonio Conte al Tottenham: un quarto posto a cui nessuno credeva e che è stato conquistato anche grazie al rendimento dei due ex juventini, decisivi nell’ultima vittoria con il Norwich e spesso preziosi da quando sono arrivati in Inghilterra. Impresa non è una definizione esagerata, tutt’altro.
LA SFIDA — Quando il tecnico italiano accetta l’offerta degli Spurs (2 novembre 2021) la classifica parla chiaro: Tottenham nono dietro a Chelsea, Liverpool, City, West Ham, United, Arsenal, Brighton e Wolverhampton. Distacchi contenuti visto che si sono giocate solo dieci partite, ma situazione abbastanza chiara dal punto di vista tecnico. Due giorni prima il Tottenham è stato travolto in casa dal Manchester United: 3-0. Ci si chiede come mai Conte accetti l’offerta: Antonio è abituato a competere per vincere, non a partecipare con obiettivi minori e il potenziale del Tottenham è lontanissimo da quello dei top club inglesi. Questo dubbio se lo porterà dentro fino alla fine della stagione, però la sfida lo intriga e accetta d’istinto, anche perché torna a misurarsi con allenatori come Guardiola (che batte all’Etihad Stadium) e Klopp (con cui pareggia due volte). In sei mesi e mezzo Conte ha ribaltato il Tottenham e l’ha portato in Champions League: il quarto posto, quel giorno di novembre, non l’avrebbe pronosticato nemmeno il presidente Levy. E invece, dietro a City (semifinalista Champions), Liverpool (finalista Champions) e Chelsea (detentore della Champions, eliminato nei quarti), c’è proprio il Tottenham. Vedremo se all’inizio della prossima stagione Conte sarà ancora l’allenatore degli Spurs, ma adesso è meglio capire come abbia fatto a trasformare la squadra.
LAVORO E IDEE — Conte chiude l’anno senza titoli e la cosa non gli fa piacere, ma nella sua “bacheca del cuore” questo piazzamento vale tanto. E chissà cosa sarebbe accaduto in Conference League se il Covid e la rigidità dell’Uefa non avessero interrotto la sua corsa europea. A Londra Conte ha fatto il… Conte. Non ci sono ricette magiche o soluzioni estemporanee adattabili alle situazioni. C’è il lavoro e ci sono le idee. Antonio si è applicato tantissimo con i giocatori, non solo dal punto di vista tecnico e tattico ma anche (e soprattutto) dal punto di vista psicologico. L’allenatore è entrato nella testa e nel cuore del gruppo, risultato dopo risultato ha dimostrato la bontà delle sue metodologie e ha conquistato tutti. Conte ha dato una solidità difensiva che con Nuno Espirito Santo non si era vista e poi ha organizzato la manovra offensiva cercando di tirare fuori il massimo dai giocatori. Harry Kane ha ritrovato gioia nel gioco e di conseguenza i gol (1 prima del cambio in panchina, 17 alla fine). Son ha fatto un ulteriore step di crescita. E poi… Bentancur e Kulusevski.
L’IMPORTANZA DELL’ALLENATORE — Nel mercato invernale il Tottenham ha ceduto Ndombele (Lione, prestito), Lo Celso (Villarreal, prestito), Dele Alli (Everton, definitivo) e Gil (Valencia, prestito) acquistando solo i due ex juventini. C’era chi ironizzava sul “favore” che Conte e Paratici avessero fatto alla società bianconera liberandola di due esuberi. E invece Antonio ha compiuto un capolavoro rendendo Bentancur e Kulusevski centrali nel progetto: in Premier l’uruguaiano ha giocato 17 volte, di cui 16 da titolare, facendo 4 assist; lo svedese ha totalizzato 18 presenze di cui 14 dall’inizio, con 5 gol e 8 assist. Un giocatore superfluo in Serie A può essere decisivo in Premier League? Sì, se viene allenato in un certo modo e se viene messo nelle condizioni di esaltare le proprie caratteristiche. Bentancur è stato responsabilizzato nei tempi di gioco e nella circolazione di palla: più facile se si sa cosa fare e se i compagni si muovono in modo armonico. Kulusevski si è visto cucire addosso alcuni schemi: Dejan ha bisogno di linee guida da seguire, non è un giocatore che può improvvisare, ma libera la sua fantasia quando è inserita in un certo contesto. Bentancur e Kulusevski avevano solo bisogno di essere allenati e Conte l’ha fatto in modo splendido. Adesso nessuno ride più dell’operazione di mercato fatta con la Juve. Ci sono due strade per valutare un allenatore: i titoli e, nel caso non avesse il potenziale per vincere, l’eventuale crescita del valore dei giocatori. E Conte, ancora una volta, ha dimostrato di saper incidere in qualunque situazione.
https://www.gazzetta.it/Calcio/Premier- ... 3035.shtml
Mi è piaciuto assai questo passaggio:
Bentancur e Kulusevski avevano solo bisogno di essere allenati e Conte l’ha fatto in modo splendido. Adesso nessuno ride più dell’operazione di mercato fatta con la Juve. Ci sono due strade per valutare un allenatore: i titoli e, nel caso non avesse il potenziale per vincere, l’eventuale crescita del valore dei giocatori. E Conte, ancora una volta, ha dimostrato di saper incidere in qualunque situazione.
Un modo come un altro per dire che il precedente tecnico non ha saputo allenarli.
Chiaramente era una battuta, si riferiva al fatto che la Juventus ha chiuso degnamente la stagione giocando come al solito, cioè da schifo.
Insomma, può anche darsi, ma se hai memoria delle Sue dichiarazioni post-gara di quest'anno la juve per LUI ha quasi sempre fatto buone partite.
Cerca di fare il simpatico con queste ironie, o prende per il culo?
Sarà la classica ironia del toscanaccio.
Comunque non per fare la parte del diavolo (che non è il Milan) ma ad Allegri qualche attenuante bisogna concederla, la cattiva gestione da parte della società del caso Ronaldo partito a campionato iniziato e poi sostituito solo a gennaio con Vlahovic e i tanti infortuni (su tutti quello di Chiesa) che hanno limitato la qualità tecnica (già non eccelsa) della Juventus che poteva mettere in campo. Negli ultimi due mesi ha quasi giocato senza centrocampisti, erano quasi tutti rotti. Nonostante ciò se togliamo le prime quattro giornate e le ultime tre la sua Juventus come punti ha viaggiato come le prime tre della classifica, certo rimane quello che ho spesso rimarcato anche io, un gioco brutto e noioso (curioso che abbia perso le due partite in casa in cui ha giocato meglio, Atalanta e Inter) e la mancata valorizzazione di elementi che poi in mani altrui hanno fatto vedere che tanto scarsi non erano.
Alibi che comunque non ci saranno nella prossima stagione, questa era ancora una Juventus non del tutto voluta da lui, la prossima sarà la vera Juventus di Allegri e si vedrà cosa vale questo tecnico, solo buon gestore di una macchina che già funzionava bene (come la Juventus di Conte) oppure anche capace di ricostruire un ciclo vincente.