[O.T.] Quando ti uccide lo Stato
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Beh, meglio non infierire.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Forse hai ragione...
Ma vallo a far capire, ad esempio, a proprietari del negozio Buffetti di fronte che che ne hanno viste di cotte e di crude.
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“Alla fine, non ricorderemo le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.”
Martin Luther King Jr.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Il problema delle aree rom è uno dei piú insanabili d'Italia
Una mia amica insegna in un'elementare attaccata ad un campo rom d'Italia. Le cose che mi ha raccontato non sono riportabili su questo forum.
A Pescara sono lá da non so quante generazioni, hanno anche il cognome italiano (che non riporto per evitare facili ironie).
Da lí comunque è uscito anche un poeta e professore universitario, per dire che le realtà sono variegate.
Una mia amica insegna in un'elementare attaccata ad un campo rom d'Italia. Le cose che mi ha raccontato non sono riportabili su questo forum.
A Pescara sono lá da non so quante generazioni, hanno anche il cognome italiano (che non riporto per evitare facili ironie).
Da lí comunque è uscito anche un poeta e professore universitario, per dire che le realtà sono variegate.
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
invece sarebbero interessanti.
qui a milano hanno il racket delle chiese.
una mafia assoluta, si sguinzagliano al mattino dai campi rom di bonfadini e di baranzate... e da lì in tutta la città.
qui a milano hanno il racket delle chiese.
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La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Qui alcuni si sono integrati alla perfezione, mai nessun problema, niente di niente.
Il problema è che sono 2 su 100.
Gli altri amano delinquere, da sempre, c'è poco da fare.
Il problema è che li ammanetti, dopo 10 minuti sono già fuori, solita storia all'italiana.
Moltissimi anni fa, nel comune accanto a quello dove vivo, si era formato un gruppo anti zingari.
È stato attivo 3 anni, gli unici tre anni nei quali gli zingari sono rimasti buoni.
Però così andiamo tremendamente OT, quindi stop.
Il problema è che sono 2 su 100.
Gli altri amano delinquere, da sempre, c'è poco da fare.
Il problema è che li ammanetti, dopo 10 minuti sono già fuori, solita storia all'italiana.
Moltissimi anni fa, nel comune accanto a quello dove vivo, si era formato un gruppo anti zingari.
È stato attivo 3 anni, gli unici tre anni nei quali gli zingari sono rimasti buoni.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
La cosa è interessante Diablo. Puoi sviscerala meglio quì, se ti va.
viewtopic.php?f=2&t=354087&p=2975947#p2975947
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La via più breve tra due cuori è il pene
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Inutile far bene il proprio lavoro se poi esistono merde come queste.
Choc in carcere, agenti aprono la cella di un recluso "infame" e i detenuti lo pestano a sangue: arrestati
https://www.foggiatoday.it/cronaca/arre ... evero.html
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
pero' e' vero che un conto essere poliziotto o carabiniere etc
e un altro lavorare nelle carceri.
il carcere di solito e' un inferno sulla terra, avere a che fare con la peggio persone come cantava de andre'
non penso sia facile. ricatti, pressioni, minacce.
da ragazzo avevo letto un libro sul sistema carcerario italiano dai primi del secolo a fine anni 60.
chi lavorava nelle carceri non era richiesto titolo di studio. quelli che avevano fallito ad entrare in altri corpi etc finiva li.
in pratica i peggio o meno svegli finivano li.
e un altro lavorare nelle carceri.
il carcere di solito e' un inferno sulla terra, avere a che fare con la peggio persone come cantava de andre'
non penso sia facile. ricatti, pressioni, minacce.
da ragazzo avevo letto un libro sul sistema carcerario italiano dai primi del secolo a fine anni 60.
chi lavorava nelle carceri non era richiesto titolo di studio. quelli che avevano fallito ad entrare in altri corpi etc finiva li.
in pratica i peggio o meno svegli finivano li.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
So benissimo che lavorare lì dentro sia difficile.
Ma se ci lavori indossando una divisa, devi avere la bontà ed il cervello di onorarla quella divisa.
Perché se hai scelto di fare questo lavoro, sai benissimo a cosa vai incontro.
Non hanno scusanti, devono solo pagare e basta.
Ma se ci lavori indossando una divisa, devi avere la bontà ed il cervello di onorarla quella divisa.
Perché se hai scelto di fare questo lavoro, sai benissimo a cosa vai incontro.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Puttana eva...di nuovo...
https://www.rainews.it/articoli/2022/12 ... 99a00.html
Caso Omerovic, un poliziotto: "Ho raccontato tutto perché era inutile continuare a nascondere"
Disabile sordomuto caduto da una finestra durante l'intervento delle forze dell'ordine nella sua casa a Primavalle, un ispettore scriveva a un collega: "In caso di dubbi scrivi e parati il ..., che poi l'onda di ... arriva e sommerge tutto"
riassunto veloce
due coglioni scrivono sui social che c'è uno che molesta le ragazze nel quartiere
qualcuno informa un poliziotto (che tra le altre cose si vantava di picchiare i pedofili)
questo e 4 colleghi decidono che "è ora di basta"
perquisizione illegale in casa
entrano in casa e la prima cosa che fa è prendere a sberle il "molestatore"
i parenti cercano di entrare ma una poliziotta di 21 o 23 anni li rassicura che nulla verrà fatto al "molestatore"
stanza da letto del "molesta ragazzine" chiusa a chiave, cerca di dare le chiavi ma rambo la sfonda con una calcio
"molestatore" che intanto viene legato con un filo elettrico e torturato
sberle calci, minacce di morte etc etc
Il molestatore in un momento di autocoscienza si getta dalla finestra
versione dei poliziotti: siamo arrivati, eravamo ancora nel cortile e il ROM SORDOMUTO si è gettato dalla finestra, il "fuori di testa"
i coglioni che avevano scritto i post li cancellano, interrogati dicono: sì, cioè no forse...lui però rovistava nei cassonetti...
al momento nessuna molestia ai danni di nessuna ragazzina risulta da nessuna parte.
sti zingari di merda...in un modo o nell'altro fanno danni...non sarebbe meglio ....
bah, vaffanculo!
PS il poliziotto cattivo risulta uno..ma mentre torturava gli altri 4 non facevano nulla di nulla se non tenere buoni i familiari
https://www.rainews.it/articoli/2022/12 ... 99a00.html
Caso Omerovic, un poliziotto: "Ho raccontato tutto perché era inutile continuare a nascondere"
Disabile sordomuto caduto da una finestra durante l'intervento delle forze dell'ordine nella sua casa a Primavalle, un ispettore scriveva a un collega: "In caso di dubbi scrivi e parati il ..., che poi l'onda di ... arriva e sommerge tutto"
[Scopri]Spoiler
Caso Omerovic, un poliziotto: "Ho raccontato tutto perché era inutile continuare a nascondere"ansa
Omerovic: agenti in chat, 'pariamoci, onda sommerge tutti'
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Caso Hasib Omerovic, il disabile sordomuto caduto dalla finestra durante l'intervento delle forze dell'ordine, all'indomani dell'arresto del poliziotto Andrea Pellegrini emergono nuovi dettagli sulle indagini. La mattina del 25 luglio i poliziotti sono entrati in una casa nel quartiere Primavalle a Roma in cerca del disabile, ma l'intervento si è concluso in modo tragico. Dopo la denuncia della famiglia della vittima è stata avviata un'inchiesta.
Come riportato nell'ordinanza di arresto di Pellegrini firmata dal Gip di Roma, un vigile urbano ha raccontato che la mattina del 25 luglio "personale del commissariato di Primavalle si era recato presso il loro comando per rintracciare l'abitazione di Hasib Omerovic, in particolare riferendo che si era presentato Andrea Pellegrini, poliziotto di sua conoscenza con altro collega, entrambi in borghese, chiedendo se aveva informazioni circa una persona rom sordomuta che gira il quartiere rovistando nei cassonetti, aggiungendo che gli interessava per via di diverse segnalazioni nel quartiere per molestie sulle donne".
Il vigile ha aggiunto "di aver ricevuto nel pomeriggio una telefonata da Pellegrini che stranamente lo ragguagliava del fatto che l'accertamento era finito male" e lo informava che "la persona si era buttata di sotto una volta che loro erano giù nel cortile". Eppure dai tabulati dei due non risulta alcuna telefonata in quell'orario.
L'arresto di Pellegrini si basa tra le altre cose sulla testimonianza di un altro poliziotto suo sottoposto che ha deciso di raccontare tutto, dopo che in un primo momento aveva fornito una versione dei fatti non corrispondente al vero per timore del capo.
Ma "quando la pressione delle notizie di stampa sulla vicenda si era fatta insostenibile aveva finalmente sentito l'esigenza di recarsi dal dirigente per 'riferire le cose come erano andate perché in queste situazioni è inutile cercare di nasconderle'".
Dalle intercettazioni è inoltre emerso un messaggio Whatsapp scambiato tra due ispettori di polizia, in cui uno sollecitava l'altro: "In caso di dubbi scrivi e parati il ..., che poi l'onda di ... semmai arriva e sommerge tutti...". Il messaggio era stato inviato dopo che uno dei due aveva invitato il collega a far svolgere "bene bene le indagini perché le cose non stanno come hanno scritto" gli agenti coinvolti nell'intervento.
Omerovic: agenti in chat, 'pariamoci, onda sommerge tutti'
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Caso Hasib Omerovic, il disabile sordomuto caduto dalla finestra durante l'intervento delle forze dell'ordine, all'indomani dell'arresto del poliziotto Andrea Pellegrini emergono nuovi dettagli sulle indagini. La mattina del 25 luglio i poliziotti sono entrati in una casa nel quartiere Primavalle a Roma in cerca del disabile, ma l'intervento si è concluso in modo tragico. Dopo la denuncia della famiglia della vittima è stata avviata un'inchiesta.
Come riportato nell'ordinanza di arresto di Pellegrini firmata dal Gip di Roma, un vigile urbano ha raccontato che la mattina del 25 luglio "personale del commissariato di Primavalle si era recato presso il loro comando per rintracciare l'abitazione di Hasib Omerovic, in particolare riferendo che si era presentato Andrea Pellegrini, poliziotto di sua conoscenza con altro collega, entrambi in borghese, chiedendo se aveva informazioni circa una persona rom sordomuta che gira il quartiere rovistando nei cassonetti, aggiungendo che gli interessava per via di diverse segnalazioni nel quartiere per molestie sulle donne".
Il vigile ha aggiunto "di aver ricevuto nel pomeriggio una telefonata da Pellegrini che stranamente lo ragguagliava del fatto che l'accertamento era finito male" e lo informava che "la persona si era buttata di sotto una volta che loro erano giù nel cortile". Eppure dai tabulati dei due non risulta alcuna telefonata in quell'orario.
L'arresto di Pellegrini si basa tra le altre cose sulla testimonianza di un altro poliziotto suo sottoposto che ha deciso di raccontare tutto, dopo che in un primo momento aveva fornito una versione dei fatti non corrispondente al vero per timore del capo.
Ma "quando la pressione delle notizie di stampa sulla vicenda si era fatta insostenibile aveva finalmente sentito l'esigenza di recarsi dal dirigente per 'riferire le cose come erano andate perché in queste situazioni è inutile cercare di nasconderle'".
Dalle intercettazioni è inoltre emerso un messaggio Whatsapp scambiato tra due ispettori di polizia, in cui uno sollecitava l'altro: "In caso di dubbi scrivi e parati il ..., che poi l'onda di ... semmai arriva e sommerge tutti...". Il messaggio era stato inviato dopo che uno dei due aveva invitato il collega a far svolgere "bene bene le indagini perché le cose non stanno come hanno scritto" gli agenti coinvolti nell'intervento.
riassunto veloce
due coglioni scrivono sui social che c'è uno che molesta le ragazze nel quartiere
qualcuno informa un poliziotto (che tra le altre cose si vantava di picchiare i pedofili)
questo e 4 colleghi decidono che "è ora di basta"
perquisizione illegale in casa
entrano in casa e la prima cosa che fa è prendere a sberle il "molestatore"
i parenti cercano di entrare ma una poliziotta di 21 o 23 anni li rassicura che nulla verrà fatto al "molestatore"
stanza da letto del "molesta ragazzine" chiusa a chiave, cerca di dare le chiavi ma rambo la sfonda con una calcio
"molestatore" che intanto viene legato con un filo elettrico e torturato
sberle calci, minacce di morte etc etc
Il molestatore in un momento di autocoscienza si getta dalla finestra
versione dei poliziotti: siamo arrivati, eravamo ancora nel cortile e il ROM SORDOMUTO si è gettato dalla finestra, il "fuori di testa"
i coglioni che avevano scritto i post li cancellano, interrogati dicono: sì, cioè no forse...lui però rovistava nei cassonetti...
al momento nessuna molestia ai danni di nessuna ragazzina risulta da nessuna parte.
sti zingari di merda...in un modo o nell'altro fanno danni...non sarebbe meglio ....
bah, vaffanculo!
PS il poliziotto cattivo risulta uno..ma mentre torturava gli altri 4 non facevano nulla di nulla se non tenere buoni i familiari
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
I parenti (tenuti fuori) avevano detto che lo avevano gettato giù i poliziotti...
rimane bugia anche se si è gettato lui dopo essere stato torturato?
Caso Omerovic, un poliziotto ai domiciliari: per l'accusa "torturò e minacciò un ragazzo inerme"
Il giovane sordomuto si lanciò dalla finestra della sua camera durante una perquisizione. La tesi del Gip, che ha disposto l'arresto di un poliziotto con accuse di falso, depistaggio e tortura. Quattro agenti iscritti nel registro degli indagati
https://www.rainews.it/articoli/2022/12 ... dee6f.html
rimane bugia anche se si è gettato lui dopo essere stato torturato?
Caso Omerovic, un poliziotto ai domiciliari: per l'accusa "torturò e minacciò un ragazzo inerme"
Il giovane sordomuto si lanciò dalla finestra della sua camera durante una perquisizione. La tesi del Gip, che ha disposto l'arresto di un poliziotto con accuse di falso, depistaggio e tortura. Quattro agenti iscritti nel registro degli indagati
https://www.rainews.it/articoli/2022/12 ... dee6f.html
[Scopri]Spoiler
Caso Omerovic, un poliziotto ai domiciliari: per l'accusa "torturò e minacciò un ragazzo inerme"Ansa
Legato a una sedia con un filo elettrico strappato dal muro; preso a schiaffi e minacciato con un coltello, terrorizzandolo al punto tale che saltare dalla finestra è sembrato ad Hasib Omerovic l'unica scelta per trovare una via di fuga. Questa la ricostruzione degli inquirenti su ciò che avrebbe messo in atto l'agente di polizia Andrea Pellegrini, finito ai domiciliari con la pesantissima accusa di tortura per quanto sarebbe successo il 25 luglio scorso in un appartamento del quartiere Primavalle di Roma. Per lui l'accusa anche di avere scritto il falso, in concorso con altri, nella nota di servizio sull'attività svolta. Nei confronti di quattro agenti, finiti nel registro degli indagati e oggi perquisiti, anche l'accusa di depistaggio.
I fatti del 25 luglio scorso, secondo l’accusa
Tutto questo è il frutto di una indagine svolta dagli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato con tempestività. La perquisizione in estate era stata motivata col fatto che su alcuni profili Fb erano comparsi alcuni post in cui si accusava Omerivic di avere molestato delle ragazze del quartiere. Un’ispezione, compiuta da almeno quattro agenti, che si è però trasformata in una scena da arancia meccanica, con un’aggressione sia fisica che psicologica che ha portato il trentenne, affetto da sordomutismo, a lanciarsi dalla finestra. Per quel drammatico volo Hasib è tutt'ora ricoverato in ospedale. L'indagine della Procura di Roma, coordinata dall'aggiunto Michele Prestipino, ha ricostruito quanto avvenuto quel pomeriggio di luglio in uno dei quartieri popolari dell'area ovest della Capitale. L'agente, a cui è contestato anche il reato di falso in concorso con altri due colleghi per quanto scritto nella nota di servizio dopo i fatti, è entrato “all'interno dell'abitazione, immediatamente e senza alcun apparente motivo” ha colpito Omerovic “con due schiaffi nella zona compresa tra il collo e il viso, contestualmente rivolgendo al suo indirizzo, con fare decisamente alterato, la seguente frase: Non ti azzardare mai più a fare quelle cose, a scattare foto a quella ragazzina” e dopo avere impugnato “un coltello da cucina lo brandiva all'indirizzo” dell'uomo.
Pellegrini ha poi sfondato la porta della stanza da letto di Omerovic, sebbene quest'ultimo “si fosse prontamente attivato per consegnare le chiavi”. Una volta dentro la stanza, ha costretto il ragazzo a sedere su una sedia e, dopo avere strappato un filo della corrente del ventilatore, “lo utilizzava per legare i polsi di Omerovic, brandendo” ancora una volta “il coltello da cucina, minacciandolo, urlandogli contro la seguente frase Se lo rifai, te lo ficco nel c***o”. Poi “lo colpiva nuovamente con uno schiaffo e continuava ad urlare nei suoi confronti, dicendogli ripetutamente Non lo fare più”.
Il gip: “Atti di violenza gratuita, incapacità di autocontrollo di Pellegrini”
Per il gip “gli accadimenti sono indubbiamente di entità grave, commessi in spregio della funzione pubblica svolta, nonché violando fondamentali regole di rispetto della dignità umana. I ripetuti atti di violenza e minaccia appaiono del tutto gratuiti. Pellegrini - aggiunge il gip - non ha avuto alcuna remora di fronte a un ragazzo sordomuto e a una ragazza con disabilità cognitiva (la sorella di Omerovic, presente alla scena, ndr)”. Il tutto si è svolto “compiendo ripetuti atti violenti e gravemente minatori, sia sulle persone che sulle cose, così da denotare pervicacia e incapacità di autocontrollo”. Nell'ordinanza il giudice scrive inoltre che “seppur l'intervento presso l'abitazione di via Gerolamo Aleandro possa ritenersi (inizialmente) legittimo, in quanto finalizzato, in un'ottica preventiva da parte degli agenti di polizia, all'attività di identificazione di Omerovic, sebbene solo per via di alcune notizie apparse su Facebook che lo davano come molestatore di ragazze del quartiere, questa attività è stata svolta con modalità del tutto anomale e, quantomeno da un certo momento in poi, strumentalizzata; con conseguente violazione dei doveri e abuso e travalicamento della funzione, in particolare da parte dell'assistente capo Pellegrini”.
Il giudice lo definisce come un intervento “punitivo” perché “l'attività di identificazione è divenuta semplicemente un pretesto; e che integra, almeno nella valutazione di questa sede, il delitto di tortura”. Violenze e minacce “compiute in danno di una persona inerme attraverso un'irruenza minatoria ben visibile ad Hasib, evidentemente anche mimica, in occasione di un'identificazione che, sotto il profilo delle modalità esecutive, appare anomala e ha assunto essa stessa, nella dinamica, caratteri autoritari e, al contempo, mortificanti per la persona”.
Legato a una sedia con un filo elettrico strappato dal muro; preso a schiaffi e minacciato con un coltello, terrorizzandolo al punto tale che saltare dalla finestra è sembrato ad Hasib Omerovic l'unica scelta per trovare una via di fuga. Questa la ricostruzione degli inquirenti su ciò che avrebbe messo in atto l'agente di polizia Andrea Pellegrini, finito ai domiciliari con la pesantissima accusa di tortura per quanto sarebbe successo il 25 luglio scorso in un appartamento del quartiere Primavalle di Roma. Per lui l'accusa anche di avere scritto il falso, in concorso con altri, nella nota di servizio sull'attività svolta. Nei confronti di quattro agenti, finiti nel registro degli indagati e oggi perquisiti, anche l'accusa di depistaggio.
I fatti del 25 luglio scorso, secondo l’accusa
Tutto questo è il frutto di una indagine svolta dagli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato con tempestività. La perquisizione in estate era stata motivata col fatto che su alcuni profili Fb erano comparsi alcuni post in cui si accusava Omerivic di avere molestato delle ragazze del quartiere. Un’ispezione, compiuta da almeno quattro agenti, che si è però trasformata in una scena da arancia meccanica, con un’aggressione sia fisica che psicologica che ha portato il trentenne, affetto da sordomutismo, a lanciarsi dalla finestra. Per quel drammatico volo Hasib è tutt'ora ricoverato in ospedale. L'indagine della Procura di Roma, coordinata dall'aggiunto Michele Prestipino, ha ricostruito quanto avvenuto quel pomeriggio di luglio in uno dei quartieri popolari dell'area ovest della Capitale. L'agente, a cui è contestato anche il reato di falso in concorso con altri due colleghi per quanto scritto nella nota di servizio dopo i fatti, è entrato “all'interno dell'abitazione, immediatamente e senza alcun apparente motivo” ha colpito Omerovic “con due schiaffi nella zona compresa tra il collo e il viso, contestualmente rivolgendo al suo indirizzo, con fare decisamente alterato, la seguente frase: Non ti azzardare mai più a fare quelle cose, a scattare foto a quella ragazzina” e dopo avere impugnato “un coltello da cucina lo brandiva all'indirizzo” dell'uomo.
Pellegrini ha poi sfondato la porta della stanza da letto di Omerovic, sebbene quest'ultimo “si fosse prontamente attivato per consegnare le chiavi”. Una volta dentro la stanza, ha costretto il ragazzo a sedere su una sedia e, dopo avere strappato un filo della corrente del ventilatore, “lo utilizzava per legare i polsi di Omerovic, brandendo” ancora una volta “il coltello da cucina, minacciandolo, urlandogli contro la seguente frase Se lo rifai, te lo ficco nel c***o”. Poi “lo colpiva nuovamente con uno schiaffo e continuava ad urlare nei suoi confronti, dicendogli ripetutamente Non lo fare più”.
Il gip: “Atti di violenza gratuita, incapacità di autocontrollo di Pellegrini”
Per il gip “gli accadimenti sono indubbiamente di entità grave, commessi in spregio della funzione pubblica svolta, nonché violando fondamentali regole di rispetto della dignità umana. I ripetuti atti di violenza e minaccia appaiono del tutto gratuiti. Pellegrini - aggiunge il gip - non ha avuto alcuna remora di fronte a un ragazzo sordomuto e a una ragazza con disabilità cognitiva (la sorella di Omerovic, presente alla scena, ndr)”. Il tutto si è svolto “compiendo ripetuti atti violenti e gravemente minatori, sia sulle persone che sulle cose, così da denotare pervicacia e incapacità di autocontrollo”. Nell'ordinanza il giudice scrive inoltre che “seppur l'intervento presso l'abitazione di via Gerolamo Aleandro possa ritenersi (inizialmente) legittimo, in quanto finalizzato, in un'ottica preventiva da parte degli agenti di polizia, all'attività di identificazione di Omerovic, sebbene solo per via di alcune notizie apparse su Facebook che lo davano come molestatore di ragazze del quartiere, questa attività è stata svolta con modalità del tutto anomale e, quantomeno da un certo momento in poi, strumentalizzata; con conseguente violazione dei doveri e abuso e travalicamento della funzione, in particolare da parte dell'assistente capo Pellegrini”.
Il giudice lo definisce come un intervento “punitivo” perché “l'attività di identificazione è divenuta semplicemente un pretesto; e che integra, almeno nella valutazione di questa sede, il delitto di tortura”. Violenze e minacce “compiute in danno di una persona inerme attraverso un'irruenza minatoria ben visibile ad Hasib, evidentemente anche mimica, in occasione di un'identificazione che, sotto il profilo delle modalità esecutive, appare anomala e ha assunto essa stessa, nella dinamica, caratteri autoritari e, al contempo, mortificanti per la persona”.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Che gente immonda.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Vivo situazioni simili in un'altra categoria (nonché da testimone, di altre innumerevoli).
La cosa più frustrante è che le mele marce, oltre a commettere delle azioni gravissime (o addirittura dei delitti) rovinano quanto fatto da migliaia di gente che lavora senza far i fenomeni, silenziosamente.
Questo ovviamente non fa notizia.
E quasi tutti sono disposti a credere ciecamente a stereotipi totalizzanti che non li riguardano.
La cosa più frustrante è che le mele marce, oltre a commettere delle azioni gravissime (o addirittura dei delitti) rovinano quanto fatto da migliaia di gente che lavora senza far i fenomeni, silenziosamente.
Questo ovviamente non fa notizia.
E quasi tutti sono disposti a credere ciecamente a stereotipi totalizzanti che non li riguardano.
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Sì, è possibile...
anche se io pensavo che la cosa più frustrante fosse:
1)finire sotto le mani di una mela marcia
2)vedere la mela marcia aiutata dalle mele sane
3)sentirsi dare dei vittimisti e bugiardi nonostante tutto SEMBRI dire il contrario
4)diventare invisi per il punto 3
5)ricevere il riconoscimento di vittime solo quando una delle mele marce per inculare le altre mele marce se le vende
6) ok, ok, avevi ragione ma adesso basta!
che è un pattern che sa di loop
SE le mele sane avessero fatto un minimo...chi lo sa, magari le mele marce non avrebbero vanificato nulla...fatto dalle sane
ma magari mi sbaglio.
anche se io pensavo che la cosa più frustrante fosse:
1)finire sotto le mani di una mela marcia
2)vedere la mela marcia aiutata dalle mele sane
3)sentirsi dare dei vittimisti e bugiardi nonostante tutto SEMBRI dire il contrario
4)diventare invisi per il punto 3
5)ricevere il riconoscimento di vittime solo quando una delle mele marce per inculare le altre mele marce se le vende
6) ok, ok, avevi ragione ma adesso basta!
che è un pattern che sa di loop
SE le mele sane avessero fatto un minimo...chi lo sa, magari le mele marce non avrebbero vanificato nulla...fatto dalle sane
ma magari mi sbaglio.
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Re: [O.T.] Quando ti uccide lo Stato
Non solo accetto l'obiezione (tra le cose che più detesto e mo fanno vomitare c'é la partigianeria aprioristica, l'obbedienza cieca, il conformismo acritico e via dicendo), credo che sìano due aspetti che non sono assolutamente in conflitto, anzi si completino a vicenda.
In questo caso, in altri casi ed anche in altri contesti
(professionali, associazionistici, nazionalisti, religiosi, culturali e chi più ne ha, più ne metta)
In questo caso, in altri casi ed anche in altri contesti
(professionali, associazionistici, nazionalisti, religiosi, culturali e chi più ne ha, più ne metta)
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