Charlotte Angie: una brutta storia

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marziano
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#181 Messaggio da marziano »

atteniamoci ai fatti.

a me colpisce la solitudine di questa ragazza.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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SoTTO di nove
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#182 Messaggio da SoTTO di nove »

marziano ha scritto:
04/04/2022, 0:11
atteniamoci ai fatti.

a me colpisce la solitudine di questa ragazza.
Premesso che non conosciamo i rapporti che intratteneva con i genitori e l'ex marito io non ci vedo alla fine nulla di particolarmente strano.
Il mondo del porno è spesso un mondo parallelo, spesso non collegati tra loro.
e se c'è qualcuno che risponde ai messaggi dicendo che ti vuoi prendere una pausa è normale che nessuno approfondisca. è infatti normale tenere nascosto il tuo lavoro (di molte pornostar non conosci la vera identità) e quindi quando dici (o qualcuno millanta) che vuoi allontanarti quel mondo non ti cerca più.

Si può discutere sulla mancata amicizia con qualche "collega" tale da non poter liquidare con un messaggio. Ma anche qui potrebbe essere dipesa dal fatto di una carriera tecnicamente breve o magari di un carattere non adatto a relazionarsi. Insomma una frequentazione da set e nulla più.

Stona secondo me il probabile taglio dei ponti con le amiche di prima della "svolta" porno. La sua pagina facebook contiene alcune immagini (e commenti) con amiche di tutti i giorni. Ecco, bisogna vedere se loro conoscevano la sua nuova vita o se invece l'hanno mollata una volta saputo del suo nuovo mestiere. (Magari era stata Charlotte stessa a non rivelarlo. e quindi tagliando i ponti per mantenere il segreto).

Hanno detto che a diversi messaggi poi lui rispondeva di essere a Dubai e quindi di non poter fare videochiamate. Altro motivo verosimile che poteva trarre in inganno chi la cercava.


L'unica cosa strana è la situazione con il padre di suo figlio. Magari non si erano lasciati bene (è strano che il figlio vivesse con lui e non con lei) e quindi vedersi rispondere con un messaggio aveva l'effetto su di lui di "mandarla a quel paese" rinunciando ad insistere nel cercarla.
Anche per il compleanno del figlio.

Poi GG ha parlato di una che aveva tagliato i ponti. Se si riferisce ai familiari è un conto, se si riferisce alle vecchie amicizie dipende da chi ha tagliato i ponti.

Comunque la storia che per due mesi nessuno si è preoccupato non è così strana visto i motivi validi che ci potevano essere dietro. e non si può quindi arrivare alla conclusione che fosse "sola" per come appare dall'essere scomparsa per due mesi.

Ci sono comunque troppi se e ma per farsi una idea precisa.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

manigliasferica
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#183 Messaggio da manigliasferica »

se si cerca in rete si legge l'intervista al padre sul corriere e a ex fidanzato su uno di quei giornali di brescia verona

il padre dice che non la sentiva da gennaio, che lei (il fontana) diceva che era a dubai e non poteva ricevere telefonate.
cosa che tecnicamente non e' vera, perche' uno puo' ricevere telefonate anche in uae.
se si riferiva ai servizi di messagistica che tutti hanno tramite video chiamate, per non pagare, si sono bloccate per ragioni di sicurezza nazionale.
ci sono alcuni servizi che funzionano ma sono servizi poco popolari. e cmq tutti gli altri che tutti hanno funzionano con vpn.
ma la cosa che colpisce e' solamente questa: lui dice che da tempo i msg gli parevano scritti tipo copia e incolla.
ma non fa niente.

l'ex fidanzato uguale e dice che quando non l'ha sentita a febbraio per il compleanno del figlio, voleva andare al consolato per avere notizie,
ma non lo ha fatto.

ora...padre e ex fidanzato sono due buoni, 2 che credono a tutto oppure su certi argomenti non volevano saperne niente.

tipo: "sono a dubai" padre e ex fidanzato "sara' li a fare la escort...meglio non chiedere altro che se no mi scoppia il fegato!"
"sono a praga" padre e ex fidanzato "sara' li a girare con i negri...meglio non andare oltre che se no mi sale la pressione a 10000!

sta di fatto che se il fontana non decideva di mettere il corpo in bellavista, qui pare che si era a ferragosto ed era ancora a mandare messagini e tutti a credergli...

manigliasferica
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#184 Messaggio da manigliasferica »

pan ha scritto:
02/04/2022, 6:09
manigliasferica ha scritto:
31/03/2022, 7:54
nuove generazioni maschili?
boh bah...sti omicidi ci sono sempre stati. se si va a spulciare in cronaca nera di 80 anni fa, 70 60 etc la donna non sara' stata pornstar ma contadina, disoccupata, impiegata, operaia e l'uomo impiegato operaio contadino disoccupato etc

e uomini che non sanno rapportarsi con le donne? timidi? complessati? mammoni? che vivono in casa ancora a 30 anni? che non accettano una fine della relazione?
ci sono oggi come allora

i tempi sono sempre gli stessi belli e brutti, l'unica cosa che posso dire che e' cambiato rispetto ad un 1982 e' il modo di comunicare e poter accedere a notizie e altre comodita' sparse che allora non cerano.
per il resto il male che gli uomini fanno ce stato e ci sara' sempre

ce un film illuminante al riguardo con Sordi, il commissario del 1962. lui elenca ad un indagato la fedina penale del tizio. una lunghissima sfilza di reati odiosi contro le donne. da ragazzino tutti sti elenchi di crimini li leggevo sui giornali tizio caio che facevano male a maria a anna.
allora anche negli anni 60 cerano uomini di merda che facevano male alle donne?
eh si...e anche prima di allora.
Hai citato l'anno 1982. Solo un anno prima veniva abrogato il famigerato 587, l'articolo del codice penale sul cosiddetto delitto d'onore che in pratica condannava a pene lievissime il cornuto omicida della moglie e anche colui che assassinava la figlia o la sorella "puttana".
Posto che sia prima che oggi il movente del femminicidio è nel 90% dei casi la reazione a un abbandono, la distinzione che va fatta è che prima del 1981 questa condotta era considerata tutto sommato giusta, oltre che comprensibilissima, mentre dopo il Legislatore prende atto che trattasi di omicidio spesso più grave di molti altri. Qui si trova una discrasia grave, nel senso che il Legislatore recepisce, registra e infine codifica un cambiamento avvenuto nella società. Certamente questo cambiamento era avvenuto prima di tutto nel mondo femminista e femminile, negli strati intellettuali della Sinistra e dei Laici progressisti, molto probabilmente nel mondo giovanile e nella sinistra cattolica, per cui vi era una maggioranza che condivideva la nuova sensibilità sui temi della violenza di genere.
Passano gli anni e i decenni e quelle forze di cui sopra si logorano fino a sparire o diventare marginali se non irrilevanti e il problema riemerge nel suo protagonista negato che è il maschio, il luogo dove quel cambiamento non era avvenuto.

Di fronte a una vicenda di violenza di genere nessuno si preoccupa di indagare la storia dell'attore della vicenda, salvo limitatissimi interventi di assistenza e recupero psicosociale del responsabile, la cui sorte viene essenzialmente affidata al Giudice Penale, cosa diventata comunissima in Italia per tutta una serie di problemi di cui la politica non vuol farsi carico.
Come per ogni fenomeno sociale negativo in estensione, la Famiglia, la Scuola, il Servizio Sanitario dovrebbero essere coinvolti nello sforzo di prevenzione, nel cercare ri ridurre il numero di maschi che in futuro si renderanno colpevoli di tali delitti. E questo è senz'altro possibile ove solo si consideri che anche quella che li genera in abbondanza è una "cultura".

Ed è propriamente la cultura maschile che non si è evoluta come quella femminile, e disperatamente si aggrappa ai modelli vecchi perché non ne ha di nuovi che gli permettano di rapportarsi al mondo femminile, che sta almeno un secolo avanti.

Che madre è/è stata la madre del femminicida? Quanti insegnanti sono consapevoli del fatto che ogni volta che entrano in un'aula sono inevitabilmente portatori della propria sessualità, intesa qui principamente come cultura sessuale?

Accanto ai violenti, cara maniglia, ti segnalo pure che c'è un esercito crescente di ragazzi che non accedono alla relazione con le ragazze perché ne hanno paura.
non ho scritto 1982 perche' conoscevo la cosa del 587, potevo scrivere 1972 2002 era solo per fare decina con 2022. se eravamo nel 2020 scrivevo 1980.

le cose che scrivi te uomo non cambia non si evolve, le stesse cose sono scritte in un articolo dopo un efferato omicidio di donna nel 2016 ma anche nel 1984 e in un panorama o europeo di fine anni 70, dove cerano inchieste sul maschio incapace di evolversi rispetto a quello femminile etc
niente cambia.

i ragazzi che non accedono a relazioni ci sono sempre stati, basta leggere qui sul forum dove la media e' di 40 anni e sono tanti quelli che hanno raccontato apertamente (e altri basta leggere tra le righe) che vivono ancora in famiglia, spesso male, non hanno mai avuta una relazione o quasi, hanno paura delle donne diventano rossi appena una donna parla loro o li guarda solamente.
questi non sono piu' ragazzi, ma 20/30 anni fa lo erano.

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SoTTO di nove
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#185 Messaggio da SoTTO di nove »

manigliasferica ha scritto:
04/04/2022, 7:30
se si cerca in rete si legge l'intervista al padre sul corriere e a ex fidanzato su uno di quei giornali di brescia verona

il padre dice che non la sentiva da gennaio, che lei (il fontana) diceva che era a dubai e non poteva ricevere telefonate.
cosa che tecnicamente non e' vera, perche' uno puo' ricevere telefonate anche in uae.
se si riferiva ai servizi di messagistica che tutti hanno tramite video chiamate, per non pagare, si sono bloccate per ragioni di sicurezza nazionale.
ci sono alcuni servizi che funzionano ma sono servizi poco popolari. e cmq tutti gli altri che tutti hanno funzionano con vpn.
ma la cosa che colpisce e' solamente questa: lui dice che da tempo i msg gli parevano scritti tipo copia e incolla.
ma non fa niente.

l'ex fidanzato uguale e dice che quando non l'ha sentita a febbraio per il compleanno del figlio, voleva andare al consolato per avere notizie,
ma non lo ha fatto.

ora...padre e ex fidanzato sono due buoni, 2 che credono a tutto oppure su certi argomenti non volevano saperne niente.

tipo: "sono a dubai" padre e ex fidanzato "sara' li a fare la escort...meglio non chiedere altro che se no mi scoppia il fegato!"
"sono a praga" padre e ex fidanzato "sara' li a girare con i negri...meglio non andare oltre che se no mi sale la pressione a 10000!

sta di fatto che se il fontana non decideva di mettere il corpo in bellavista, qui pare che si era a ferragosto ed era ancora a mandare messagini e tutti a credergli...
maniglia non dici nulla di diverso da quello che immagino io. La storia di credere alla impossibilità di fare una chiamata da Dubai sta nelle cose. Te lo sai che si può fare, io no. è quindi possibile che genitori ed ex marito (che come dici te magari nemmeno avevano la voglia di insistere non approvando quello che faceva) abbiano pensato che fosse plausibile. (più il tempo passava e più si sarebbero ovviamente insospettiti. Due mesi scarsi non sono strani se dall'altra parte ricevi comunque risposte e non scena muta).
Ecco, i mancati auguri al figlio, se è vero che fossero di prassi, potevano insospettire di più l'ex ma qui NON conosciamo i loro veri rapporti. (non credo sia strano che un padre cerchi di tenere il più possibile fuori dalla vita di suo figlio una madre che vede per lui "complicata". e non vederla chiamare ma solo messaggiare l'avrà pure visto come un fatto positivo, chi lo sa).

Ma il punto era la mancanza di interazione con il resto del mondo. Premesso che con i familiari c'è da pesare il rapporto creatosi per via del suo lavoro (non è strano ridurre al minimo sindacale i rapporti, succede spesso con chi decide di fare la pornostar) con i contatti di lavoro e gli eventuali amici quel modo di Fontana di millantare una "pausa" credo sia sufficiente per un tempo che non era relativamente lungo per non insospettire nessuno.

Quindi, è vero, poteva essere una ragazza "sola", anzi anche probabile, ma non trarrei questa conclusione dal fatto che per due mesi nessuno si sia insospettito. Perchè non è vero che nessuno l'avesse cercata.
Ogni vita fa storia a se. Se sparisco io per due giorni finirei per insospettire tutti, per altri è diverso. Ci sta. e non c'entra per forza la solitudine.
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#186 Messaggio da manigliasferica »

la telefonata lei la doveva ricevere, non fare.

cmq le miei sono solo riflessioni su "se uno mandava un vocale e riceveva una risposta scritta, se ti chiedo mandami foto perche' sei in un posto effettivamente particolare e non ricevo risposta etc etc" magari uno si diceva "qualcosa non torna andiamo a vedere a casa sua..."
corpo trovato dopo 1 settimana rispetto a 2 mesi cambia qualcosa?
quando uno muore e' morto.
pero' boh forse si risparmiava i varii scempi del barbecue dei sacchi etc

poi e' anche vero che sto fontana pazzo come e' magari faceva del male anche a chi andava a chiedere della ragazza.

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Gargarozzo
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#187 Messaggio da Gargarozzo »

Seghe mentali sul nulla, oramai.
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.

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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#188 Messaggio da manigliasferica »

assolutamente.
purtroppo.

quando leggo/ascolto di queste storie di violenze mi viene una rabbia e una tristezza.
in passato mi toccavano per niente...invece da un po' di anni non riesco a non farmi "colpire"

marziano
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#189 Messaggio da marziano »

io mi riferivo ad amiche, donne, conoscenti.

ZERO.

in pratica nessuno tranne padre lontano, ex a verona lontano, e questo cazzo di foodblogger bancario squilibrato mentale del cazzo.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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oaks
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#190 Messaggio da oaks »

Completamente d'accordo con Marziano. Vero come dice Sotto che non si può giudicare quello che non si conosce bene.
Ma ad occhio una gran solitudine nella vita di Carol emerge eccome. E deve essere stato il brodo di coltura nel quale quella merda si è insinuato.

Lanfry83
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#191 Messaggio da Lanfry83 »

manigliasferica ha scritto:
04/04/2022, 7:35
pan ha scritto:
02/04/2022, 6:09
manigliasferica ha scritto:
31/03/2022, 7:54
nuove generazioni maschili?
boh bah...sti omicidi ci sono sempre stati. se si va a spulciare in cronaca nera di 80 anni fa, 70 60 etc la donna non sara' stata pornstar ma contadina, disoccupata, impiegata, operaia e l'uomo impiegato operaio contadino disoccupato etc

e uomini che non sanno rapportarsi con le donne? timidi? complessati? mammoni? che vivono in casa ancora a 30 anni? che non accettano una fine della relazione?
ci sono oggi come allora

i tempi sono sempre gli stessi belli e brutti, l'unica cosa che posso dire che e' cambiato rispetto ad un 1982 e' il modo di comunicare e poter accedere a notizie e altre comodita' sparse che allora non cerano.
per il resto il male che gli uomini fanno ce stato e ci sara' sempre

ce un film illuminante al riguardo con Sordi, il commissario del 1962. lui elenca ad un indagato la fedina penale del tizio. una lunghissima sfilza di reati odiosi contro le donne. da ragazzino tutti sti elenchi di crimini li leggevo sui giornali tizio caio che facevano male a maria a anna.
allora anche negli anni 60 cerano uomini di merda che facevano male alle donne?
eh si...e anche prima di allora.
Hai citato l'anno 1982. Solo un anno prima veniva abrogato il famigerato 587, l'articolo del codice penale sul cosiddetto delitto d'onore che in pratica condannava a pene lievissime il cornuto omicida della moglie e anche colui che assassinava la figlia o la sorella "puttana".
Posto che sia prima che oggi il movente del femminicidio è nel 90% dei casi la reazione a un abbandono, la distinzione che va fatta è che prima del 1981 questa condotta era considerata tutto sommato giusta, oltre che comprensibilissima, mentre dopo il Legislatore prende atto che trattasi di omicidio spesso più grave di molti altri. Qui si trova una discrasia grave, nel senso che il Legislatore recepisce, registra e infine codifica un cambiamento avvenuto nella società. Certamente questo cambiamento era avvenuto prima di tutto nel mondo femminista e femminile, negli strati intellettuali della Sinistra e dei Laici progressisti, molto probabilmente nel mondo giovanile e nella sinistra cattolica, per cui vi era una maggioranza che condivideva la nuova sensibilità sui temi della violenza di genere.
Passano gli anni e i decenni e quelle forze di cui sopra si logorano fino a sparire o diventare marginali se non irrilevanti e il problema riemerge nel suo protagonista negato che è il maschio, il luogo dove quel cambiamento non era avvenuto.

Di fronte a una vicenda di violenza di genere nessuno si preoccupa di indagare la storia dell'attore della vicenda, salvo limitatissimi interventi di assistenza e recupero psicosociale del responsabile, la cui sorte viene essenzialmente affidata al Giudice Penale, cosa diventata comunissima in Italia per tutta una serie di problemi di cui la politica non vuol farsi carico.
Come per ogni fenomeno sociale negativo in estensione, la Famiglia, la Scuola, il Servizio Sanitario dovrebbero essere coinvolti nello sforzo di prevenzione, nel cercare ri ridurre il numero di maschi che in futuro si renderanno colpevoli di tali delitti. E questo è senz'altro possibile ove solo si consideri che anche quella che li genera in abbondanza è una "cultura".

Ed è propriamente la cultura maschile che non si è evoluta come quella femminile, e disperatamente si aggrappa ai modelli vecchi perché non ne ha di nuovi che gli permettano di rapportarsi al mondo femminile, che sta almeno un secolo avanti.

Che madre è/è stata la madre del femminicida? Quanti insegnanti sono consapevoli del fatto che ogni volta che entrano in un'aula sono inevitabilmente portatori della propria sessualità, intesa qui principamente come cultura sessuale?

Accanto ai violenti, cara maniglia, ti segnalo pure che c'è un esercito crescente di ragazzi che non accedono alla relazione con le ragazze perché ne hanno paura.
non ho scritto 1982 perche' conoscevo la cosa del 587, potevo scrivere 1972 2002 era solo per fare decina con 2022. se eravamo nel 2020 scrivevo 1980.

le cose che scrivi te uomo non cambia non si evolve, le stesse cose sono scritte in un articolo dopo un efferato omicidio di donna nel 2016 ma anche nel 1984 e in un panorama o europeo di fine anni 70, dove cerano inchieste sul maschio incapace di evolversi rispetto a quello femminile etc
niente cambia.

i ragazzi che non accedono a relazioni ci sono sempre stati, basta leggere qui sul forum dove la media e' di 40 anni e sono tanti quelli che hanno raccontato apertamente (e altri basta leggere tra le righe) che vivono ancora in famiglia, spesso male, non hanno mai avuta una relazione o quasi, hanno paura delle donne diventano rossi appena una donna parla loro o li guarda solamente.
questi non sono piu' ragazzi, ma 20/30 anni fa lo erano.









Commento splendido, in cui mi ci rispecchio, purtroppo è difficile parlare di questo argomento con facilità e serenità, anche perché la narrazione semplice porta il popolo bue ad ideologizzare il concetto limitandolo all' "Uomo Cavernicolo che non accetta l'emancipazione della Donna"

Non si accede a relazioni NON per incapacità di amare, o chissà per quale altro difetto atavico, spesso ci si rinuncia perché gli esempi intorno non sono positivi, perché si è troppo sensibili per accettare il concetto di fare e disfare in poco tempo spesso senza motivo o giustificazioni, spesso si rinuncia perché fisicamente non ci si ritiene all'altezza e perché magari si sa di essere lontano dal tipico modello che piace, altre volte si rinuncia per via di problematiche fisiche o non per ultime per poche prospettive economiche.
Ci si rinuncia per mille ed in motivo ma attenzione, non tutti quelli che rinunciano in realtà sono potenziali mostri o pluri omicidi, tra le righe ti dico che non sempre le motivazioni di chi rinuncia sono dovute a responsabilità ascrivibili al genere maschile anzi.....

Qualche commento sopra un'utente ha parlato di "Educazione Sessuale", io rilancio la palla con qualcosa di più profondo ed ancora di più difficile realizzazione, ovvero un' Educazione Sentimentale che abbracci ogni ambito.

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Juan Burrasca
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#192 Messaggio da Juan Burrasca »

Sarà che da buon "pornaiolo segaiolo incallito" forse idealizzo fin troppo il mesterie di pornostar guardando con una sorta di ammirazione questo ruolo lavorativo però non sarei sincero nell'esprimere che se ad esempio avessi una parente diretta che decide di intrapendere tale strada insomma non saprei come reagirei o prenderla...

Detto questo a meno che una persona non si voglia "autoisolare" è assolutamente sbagliato isolare una persona solo perchè ha fatto una certa scelta di vita, una scelta di vita bisogna sempre accettarla prima o poi a meno che non faccia male o arrechi danno a qualcuno e per il porno non mi pare questo il caso.

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Salieri D'Amato
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#193 Messaggio da Salieri D'Amato »

Perdonami Lanfry, ma sembra un post autoassolutorio, non sono io che ho problemi ma è colpa delle donne
Il corso di educazione sentimentale mi mancava. Occorerebbero poi anche quello di empatia, autostima, relazionale e sullo stare al mondo e avremmo la gamma completa. Purtroppo è un mondo sempre più "virtuale", dove il rapporto e l'interazione con gli altri non è certo incoraggiato e senza esempi concreti e sproni i ragazzi non sono portati a crescere socialmente e sviluppare approcci relazionali.
Il corso da te auspicato in maniera preconfezionata, teorica, artificiosa, è da sempre la vità vissuta, le esperienze tue e di altri provate sulla pelle, con gli approcci timidi e impacciati, con le serate andate buca, con i primi positivi risultati e i tanti 2 di picche, da metabolizzare nel modo giusto, da condividere e analizzare con gli amici e da calibrare nel tuo contesto di vita. Si chiama crescita. Oggi, come diceva Pan, mancano degli step, molto spesso ci si ferma prima; si arriva a 30 anni ma sessualmente siamo ragazzini, spesso inibiti, magari si tromba pure ma siamo incapaci di portare avanti un rapporto affettivo, siamo partner ma non siamo una coppia, ecc.
La via più breve tra due cuori è il pene

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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#194 Messaggio da Lanfry83 »

Non è assolutorio, è una concreta presa di coscienza, non so dirti se la colpa sia mia o delle donne, io ho sempre agito secondo coscienza nel 95% dei casi.
Come dici tu "Purtroppo" è un mondo virtuale e non tutti decidono di partecipare a codesta giostra anche a prezzo di giocarsi di merda l'unica vita che abbiamo, ma quelli che rinunciano non sono tutti potenziali mostri, anzi, magari sono splendidi mariti, compagni o padri mancati.
Mi dispiace di uscire dal tema dell'omicidio efferato, conosco poco dell'autore dell'omicidio e faccio fatica a fare un'esame psicologico del soggetto anche se di fronte a certi fatti c'e poco da analizzare

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Salieri D'Amato
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Re: Charlotte Angie: una brutta storia

#195 Messaggio da Salieri D'Amato »

Ma sia io che Pan intendevamo dire che la crescita dei ragazzi è come bloccata e che in questi contesti è forse più facile che sorgano problematiche relazionali, più o meno gravi. Non certo che si producono mostri in serie, ma che il contesto è più fertile che in precedenza.
Mi hai capito male, che si partecipi o non si partecipi alla giostra virtuale, il problema dell'interazione rimane, perchè il mondo "concreto" di prima non c'è più, specie per i giovani che non hanno alle spalle un precedente background.

E siamo in tema eccome, chi ha ucciso la povera Charlotte non viene da Marte. Si analizzano possibili "perchè" esistano ancora o sempre più mostri simili, paurosi perchè si confondono in mezzo a noi, sono come noi, non hanno il bollino rosso che li identifica.
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