Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

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BriganteMazzatosta
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Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#1 Messaggio da BriganteMazzatosta »

Apro questo topic, ispirato dalle validissime argomentazioni del nostro giorgiograndi in qui, per farne il contenitore di un'analisi, lucida e serena, fatta in maniera approfondita sul carattere politico, socio/economico e antropologico di quell'eterna crisi che il porno, fin dall'origine del fenomeno e ogni volta su fronti diversi, attraversa.
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giorgiograndi
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#2 Messaggio da giorgiograndi »

Il porno non è in crisi, in crisi sono i produttori/registi che non si sono adattati al cambiamento con i tempi.
Il porno è più florido che mai, fa girare più soldi che mai a tante più persone contemporaneamente che l’intera industria pornografica abbia fatto girare nel periodo 0-2000
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L’unico comunista o marxista buono, è quello in una tomba senza nome

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Linegoco: "...e se anche fosse (il fallimento della produzione pornografica) chi se ne importa? Nessuno sano di mente si mette a pagare qualcuno solo perché altrimenti fallisce...è ridicolo, ci si dovrebbe impoverire per arricchire altri?"
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"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.

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Paperinik
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#3 Messaggio da Paperinik »

La figa è venuta a noia.
Quanto è che esiste il porno? 50 anni? Non se ne può più, centinaia di milioni di video, tutto è stato fatto e nulla più eccita perché tutto sa di già visto, oramai siamo alla rappresentazione circense, al grottesco. Oltretuto è impossibole segarsi su tutto, non basterebbe una vita.
Siamo alla castrazione psicologica del desiderio perché il porno è lontano dalla realtà e realizzare nella realtà il porno è impossibile
Tanto con le piattaforme social dove le donne possono fare i dollari vendendo scoregge nessuna chiaverà più davanti ad un video e nei decenni a venire il pornobaraccone sparirà.
"E' impossibile", disse il cervello.
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australiano
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#4 Messaggio da australiano »

giorgiograndi ha scritto:
03/01/2022, 20:49
Il porno non è in crisi
fine del thread.

grazie

:DDD

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Rand Al'Thor
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#5 Messaggio da Rand Al'Thor »

:045 :045 :045
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Len801
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#6 Messaggio da Len801 »

giorgiograndi ha scritto:
03/01/2022, 20:49
Il porno non è in crisi, in crisi sono i produttori/registi che non si sono adattati al cambiamento con i tempi.
Il porno è più florido che mai, fa girare più soldi che mai a tante più persone contemporaneamente che l’intera industria pornografica abbia fatto girare nel periodo 0-2000
Sono d'accordo.
Ogni volta che si e' parlato di una crisi, l'industria porno h saputo superarla e rilanciarsi.
Quando si chiudevano le sale cinema agli inizi degli anni 80, l'industria porno ha usato la produzione video. Il porno si era trasferito in casa.
Le cineteche fornivano il materiale (una casetta VHJS costava circa $70-$100 nei primi tempi). Nemmeno l'industria cinema tradizionale ci credeva al video.
Verso la meta-fine degli anni 90, fu la volta del DVD e poi il Blu-ray, che non duro' tanto tempo. Con la crisi economica mondiale del circa 2008, fu il tempo de'internet, ditte che producevano solo tramite internet. Certo c'era sempre il lato "illegale" del torrent, P2P, streaming, ma ci sono state ditte che si sono adattate. Molte ditte che avevano messo tutte le carte su video/DVD, contract performers, sono cadute.
Di recente si parla di performers che sono diventate "self-producers" girado materiale con pochi soldi e mezzi elettronicio a basso costo.
Il regista MS continua a lamentarsi in quasi tutte le interviste e commenti che fa, che la pirateria ha reso molto danno al suo produtto e quello di altri, ma allo stesso tempo afferma che ci sono molti che sono pronti a aprire il portafoglio per visionare (tramite abbonamento) quello che lui produce.
Ce n'e per tutti i gusti, e quello che sembra funzionare almeno dalla meta' degli anni 90, e creare un prodotto "niche" invece di soddisfare una miriade di consumatori potenziali.
Penso che alla fine senza il web (anche quello di pirateria) ha avuto un effetto positivo alla produzione porno. Se non ci fosse quella "vetrima" nessuino saprebbe chi e chi, cosa si produce, cosa c'e di interessanmte. Anche le grande ditte del grandi studios (Universal, Paramount, Warner Bros) non corrono quasi piu indietro a quelli che scaricano su torrent. Segretamente sono contenti quando un loro film ha molto successo su torrent, che e' un termometro sulla popolarita di un film. In questi ultimi tempi molte ditte tradizionali hanno una propria piattaforma streaming "streaming". I film escono spesso allo stesso tempo su streaming che in sale cinema (che dopo 2 anni di Covid) sono quasi vuote.
Il grade problema del porno (moderno degli ultim 50 anni) e' la quantita'. Come dal tempo del video, si produce (supply) troppo per il consumo (demand) vero e potenziale. Nessun produttore ha mai voluto rallentare per il suo bene o per quello dell'industria. Cerca di considerare (cerca le vere statistiche) quanti film tradizionali escono in Italia (circa 120 girati nel 2020) o USA (700-800?) in un anno, e gia' ce ne' troppo. Fai un confronto con quello che si produce nel settore porno e vedrai che non fa molto senso.
Ultima modifica di Len801 il 03/01/2022, 21:36, modificato 1 volta in totale.

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Floppy Disk
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#7 Messaggio da Floppy Disk »

Paperinik ha scritto:
03/01/2022, 20:58
La figa è venuta a noia.
Quanto è che esiste il porno? 50 anni? Non se ne può più, centinaia di milioni di video, tutto è stato fatto e nulla più eccita perché tutto sa di già visto, oramai siamo alla rappresentazione circense, al grottesco. Oltretuto è impossibole segarsi su tutto, non basterebbe una vita.
Siamo alla castrazione psicologica del desiderio perché il porno è lontano dalla realtà e realizzare nella realtà il porno è impossibile
Tanto con le piattaforme social dove le donne possono fare i dollari vendendo scoregge nessuna chiaverà più davanti ad un video e nei decenni a venire il pornobaraccone sparirà.
Mi viene il sospetto che stai proiettando sul mondo esterno una tua assuefazione. Personalmente, considero un elemento potenzialmente di crisi del porno tradizionale la diffusione negli ultimi due-tre anni di Onlyfans, ma non è detto che l'intero business crolli. Potrebbe invece evolversi, una soluzione mista aziende tradizionali e contenuti homemade da parte delle attrici più affermate e già con un certo seguito. Ma è una cosa penso sia sicura: finché esisterà Internet, il porno vivrà. E se un giorno sparisce Internet torneremo alle riviste, che problema c'è.

@Giorgio ma citavi me nell'altro topic? Puoi farne a meno, lo stile di Legal Porno a me non piace, infatti non vi partecipo mai.
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#8 Messaggio da BriganteMazzatosta »

giorgiograndi ha scritto:
03/01/2022, 20:49
Il porno non è in crisi, in crisi sono i produttori/registi che non si sono adattati al cambiamento con i tempi.
Il porno è più florido che mai, fa girare più soldi che mai a tante più persone contemporaneamente che l’intera industria pornografica abbia fatto girare nel periodo 0-2000
Il porno non è un'entità astratta, non siamo nell'iperuranio, è fatto da uomini; se chi compie un'opera attraversa una crisi, questa si ripercuote sull'opera stessa.

Vedere il porno come un essere mitologico invincibile, una fenice che risorge sempre dalle sue ceneri, sa più di delirio d'onnipotenza che fredda analisi.

La crisi fa parte della natura stessa del porno perchè quello che è va contro i costrutti sociali, contro le imposizioni morali; la conflittualità che scatena nell'essere umano, vittima di costrutti sociali, di regole morali, mostra già in sè come tutto sia tranne una giornata all'oratorio.

Sul fatto che poi "faccia girare" soldi ci sarebbe da ridire, perchè sono finiti i tempi della golden age, l'era dell'indotto dell'altra Hollywood che generava profitti i quali erano spartiti su una serie di entità/figure professionali; il digitale ha ridotto drasticamente il numero di coloro che sono coinvolti nella realizzazione/promozione/distribuzione/vendita al dettaglio arrivando a permettere al singolo di fare tutto in proprio: i soldi non girano, qui si va dal produttore al consumatore.

L'approcciarsi alla questione alla "ci faccio molti soldi, va tutto bene, il porno non è in crisi" è da bottegai che prendono un caffè al bar, non lo si può neanche definire un ragionamento.
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#9 Messaggio da alternativeone »

Ma non si ingaggiano delle modelle più fighe perché poi non si rientra delle spese.
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#10 Messaggio da Len801 »

BriganteMazzatosta ha scritto:
03/01/2022, 21:51
Vedere il porno come un essere mitologico invincibile, una fenice che risorge sempre dalle sue ceneri, sa più di delirio d'onnipotenza che fredda analisi.
Nessuno sta dicendo che fa parte della mitologia e che e' stato mai invincibile.
Da quando la donna ha capito che ha qualche cosa (da offrire) che gli uomini desiderano, il sesso ha sempre fatto parte del "gioco" e della realita'. Il lato "illegale" era la prostituzione (te la do in cambio di qualche cosa di valore).
Nei tempi antichi non si poteva produrre cose "pornografiche" su grande scala.
Con la macchina di stampo, sono cominciati a uscire dei romanzi erotici e pornografici. Quando si e' potuto strampare illustrazioni e fotografie stessa cosa. Appena che fu creata la pellicola, in cui si poteva vedere immagini in movemento piu' di un secolo fa, sono stati prodotti filmini pornografici (che nei primi tempi venivano proiettati in case di appuntamento). Con la creazione della pellicola 8mm che si poteva proiettare in casa, la produzione porno si era trasferita li.
E dal circa 1970 i primi film pornografici venivano proiettati in varie sale di cinema nel USA e altrove. Ma anche se la censura cinematografica mondiale ha quasi retto duro fino alla fine degli anni 60, alla fine la diga ha dovuto cedere e rompersi.
BriganteMazzatosta ha scritto:
03/01/2022, 21:51

La crisi fa parte della natura stessa del porno perchè quello che è va contro i costrutti sociali, contro le imposizioni morali; la conflittualità che scatena nell'essere umano, vittima di costrutti sociali, di regole morali, mostra già in sè come tutto sia tranne una giornata all'oratorio.
Sul fatto che poi "faccia girare" soldi ci sarebbe da ridire, perchè sono finiti i tempi della golden age, l'era dell'indotto dell'altra Hollywood che generava profitti i quali erano spartiti su una serie di entità/figure professionali; il digitale ha ridotto drasticamente il numero di coloro che sono coinvolti nella realizzazione/promozione/distribuzione/vendita al dettaglio arrivando a permettere al singolo di fare tutto in proprio: i soldi non girano, qui si va dal produttore al consumatore.
Quelli che oggi parlano di crisi, sono quelli che durante il "golden age" del porno video (cassette VHS) guadagnavano un sacco di soldi per il costo di produzione. Giravano un film su video per circa $20,000-$30,000 e stampavano migliaia e migliaia di copie (a basso costo) su cassette VHS. La "crisi" dei prini anni del 2000 non era solo per l'industria porno, ma per tutte cose. Per l'industria porno era la realita che se vendevi un DVD per $20 a un consumatore, il margine di profitto non era piu' lo stesso (dei tempi del VHS). Quelli che erano abituati e entrate mensili di una certa somma, erano poco interessati a avere meno. I professionisti si sono ritirati e sono rimasti solo quei pochi inesperti che non se ne intendevono del porno o come commercializzare quel prodotto.
E siccome si viveva nell'era digitale, si produceva piu' materiale di prima. Il mercato porno era stato allagato (cosa che rimane attualmente) da gente che pensava solo per oggi e non per il futuro di quel tipo di commercio.

giorgiograndi
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#11 Messaggio da giorgiograndi »

Nel 2022 credo che siano 20 anni che sono nel porno

nel 2002-2005
Parliamo di un discorso europeo, per semplificare.
Quanti contenuti di qualita (intendo film con un budget di produzione decente, gonzo e film con trama) venivano prodotti per poi essere acquistati di distributori europei?
Si fa in fretta
- in italia 10 film
- 15 in germania
- 15 in spagna
- altri 10 tra tutto il resto d'europa.
Se conti 4.5 scene a film di media, viene fuori circa 225 scene al mese (per 10-11 mesi all'anno).
una modella incassava di media 500$/scena, il produttore 3000 euro a scena (sempre di media), il distributore altrettanti (includendo la TV), poi un piccolo taglio al grossista del DVD e il negozio prezzava come voleva.
Risultato, un film costava all'utente finale, in media, 30 euro.

Adesso, se tu conti solo me, nel 2012 ho prodotto 850 scene. togli i "solo" e i "backstage, diciamo ne rimangano circa 700. Dividi per 12, hai circa 60 scene al mese=13 film.
Aggiungi che ne so, DDF network + fakehub + studio Gonzo e sei gia' oltre 200 scene al mese in totale.
POi hai tutto il resto, che sono almeno tante scene quante ho appena menzionato

Adesso, economicamente, il distributore guadagna relativamente poco, anzi pochissimo, perche' da un taglio anche ai propri affiliati*. Il produttore guadagna piu' o meno quanto la modella di media per scena. La modella guadagna mediamente molto di piu' di prima.
Vengono usate molte piu' ragazze rispetto al tempo passato, dove tutti i mesi, tutti i DVD di tutti i distributori, avevano sempre le stesse "superstar" in modo regolare.

*Affiliato: sito secondario che manda traffico al sito con i contenuti

Torniamo al discorso scene, oltre quello prodotto e pubblicato da "produttori", ci sono i siti come OF, MDO ecc.
Ero a cena con delle persone che si occupano proprio di questo, e si parlava di MILIONI di modelle attive in europa, qualcuna che faceva 20-30 mila dollari al mese, un po' di piu' tra i 5 e i 10, moltissime intorno ai 2-5 e il resto, che non e' una maggioranza, con cifre minori.

Escludiamo le webcam, che e' sempre porno. Qui il taglio del "distributore" e' ancora tra il 40 e il 50%, il numero di modelle non e' sinceramente a me conosciuto ed e' complesso da affrontare.

Quindi, se 20 anni fa, mensilmente, venivano distribuiti circa 120 mila euro al mese tra le modelle di sesso femminile, adesso ne vengono distribuiti almeno 10 volte tanto (potrei fare un calcolo piu' preciso, ma sinceramente mi sembra irrilevante)

Internet di fatto, ha portato il porno a casa di tutti. Il primo programma di affiliazione al mondo, e' stato fatto in un sito porno, adesso perfino amazon ha un programma di affiliazione.

Quindi, per rispondere a BriganteMazzatosta, il digitale ha aumentato i soldi in circolo, li ha distribuiti con un occhio di riguardo al performer, cancellano il monopolio di pochi produttori e ha anche aperto porte a chiunque abbia idee nuove. Inoltre, ha abbassato i prezzi (che ultimamente crescono) ed ha aumentato la qualita' dei contenuti, per non parlare della quantita'. Ha dato lavoro a piu' montatori, webmasters, recruiter, talent scout, segretarie, ecc.
Quello che ha fatto di buono inoltre, e' stato dare merito a chi vende e cancellare quella prevalenza di modelle, magari fighe, ma che in relata' erano fighe di legno (e ce ne sono state tante, troppe), che lavoravano per motivi diversi dai numeri relativi alle loro vendite.

Aggiungerei che russia ha contribuito molto alla scoperta del fatto che una ragazza nuova media, vende di piu' di una affermata superfiga, ma questo e' un altro discorso, comunque molto attinente.
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#12 Messaggio da giorgiograndi »

australiano ha scritto:
03/01/2022, 21:06
giorgiograndi ha scritto:
03/01/2022, 20:49
Il porno non è in crisi
fine del thread.

grazie

:DDD
:oops:
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#13 Messaggio da Bonbaffo »

Butto giù un contributo al volo che non sarà esaustivo però magari basilare è propedeutico sì.
Il sesso è un’esigenza primaria per ogni essere umano, che tende a trovare la soddisfazione dei sensi, in forme diverse ma sostanzialmente seguendo la propria eccitazione.
Come il mangiare, altra esigenza primaria come nessun’altra. Metti a posto la gola e la panza e starai già meglio. Lo pensava Socrate e lo diceva anche mia zia. Poi viene lo sfizio di procurarsi materie prime buone e di cucinarle per benino, accompagnando con buon vinello. Il boom dei programmi tv di gastronomia è un segnale.
Dice “ma che c’azzecca?”. Dalla base del rapporto sessuale, quello classico di coppia, o per conseguenza della mancanza di tale base, si cerca qualcosa di più allettante, seguendo l’eros e le perversioni. La voglia di abbattere i tabù e di cercare l’erba più verde segue sempre la freccia di Cupido.
Il porno è (o dovrebbe essere) al vertice di questo anelito a cercare il meglio che si possa vedere seguendo questa voglia. Per eccitarsi prima del rapporto (per le coppie) o più spesso come sublimazione dell’atto sessuale, seguendo estetica e gusti personali. Se mancasse la trasgressione saremmo messi male, a tutti i livelli e ad ogni latitudine.
Poi c’è il discorso della produzione e della (eventuale) distribuzione. Sono cambiate tecnologie, modi e canali, ma la sostanza è quella: le pulsioni, il desiderio, il proibito, la curiosità.
Può esserci anche qualche contraccolpo economico, ma se i video porno vanno in crisi adesso con la costrizione inibitoria causata dalla pandemia 😷 va be’ allora…
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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#14 Messaggio da estdipendente »

premesso che non so nulla di industria del porno vorrei dire la
mia sul perche’ da fruitore si puo’ senz’altro parlare di crisi.

dividerei innanzitutto le donne belle da quelle arrapanti. le arrapanti non necessariamente sono belle e possono saltar fuori in qualunque parte del globo e fare porno. questo oggi come ieri. le belle escono pure da ogni parte del globo ma mentre in occidente da parecchie generazioni la bella tende a essere sempre piu’ anche istruita, intelligente e abbiente nel ex est per tutto il decennio 1990-2000 ce ne erano un fottio bellissime e in molti casi stupide come campane ma in altri casi istruite e intelligenti e tutte comunque povere. un caso unico ed irripetibile nella storia. 32 anni dopo la caduta del muro il fenomento e’ stato pressoche’ riassorbito (con le debite eccezioni). a quello col grano non basta piu’ la bellona stupida: la vuole anche intelligente e di famiglia abbiente. e la trova. alla bellona non basta piu’ il ricco tappo, lo vuole pure istruito e piacente. e lo trova. quindi la polarizzazione continua. si crea sempre piu’ una minoranza di alti belli istruiti e ricchi che non fara’ mai porno e un enorme serbatoio di bassa manovalanza che fa il prolasso per pochi soldi. La mia opinione e’ che siamo appena all’inizio: presto con l’ingegneria genetica i ticchi potranno modificare i geni dei nascituri. si creera’ quindi inevitabilmente una razza di superuomini e superdonne (che non faranno mai porno ovviamente).

in conclusione mi permetto di dire - ma posso sbagliarmi - che il fatto che non siano mai gorati cosi’ tanti soldi nel porno non vuol dire che non sia in crisi. semplicemente girano piu’ soldi dappertutto ma vengono divisi in piu’ tasche. se Moana prendeva 100 milioni di lire nel 1988 per un film oggi non penso nessuna prenda 100.000 euro a film (se si fanno film ancora). di certo non 100.000 /4 o 5 scene. Quindi siamo da capo: chi e’ in fondo alla food chain deve sgobbare di piu’ (in questo caso oserei dire addirittura farsi di piu’ il culo) per guadagnare molto meno.
I padri fondatori del comunismo si stanno rigirando nella tomba al pari del baffo (che pirla) quando vede quello che sta succedendo in Germania🤷‍♂️

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Re: Crisi del porno. Le ragioni politiche, socio/economiche, antropologiche.

#15 Messaggio da australiano »

estdipendente ha scritto:
05/01/2022, 10:52
La mia opinione e’ che siamo appena all’inizio: presto con l’ingegneria genetica i ticchi potranno modificare i geni dei nascituri. si creera’ quindi inevitabilmente una razza di superuomini e superdonne (che non faranno mai porno ovviamente).
estrapolo solo questa parte del discorso per dirti che il giorno in cui davvero si arrivasse a questo... MOLTO PRIMA il progresso tecnologico avrà creato androidi stile westworld o stile blade runner che si prostituiranno e faranno porno.

senza contare le meraviglie che già oggi si possono fare con i deepfake o la realtà virtuale e aumentata e i 3d...

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