Ah, bei tempi quando c’era Conte, lui si che faceva funzionare la burocrazia di Stato
[O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
- GeishaBalls
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 12190
- Iscritto il: 23/09/2010, 14:34
- Località: BO
-
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 12108
- Iscritto il: 09/09/2014, 10:51
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
no semplicemente che il governo Draghi fa "poco e male" come faceva quello Conte solo che quello Conte ogni giorno era massacrato da tutti gli organi di informazione mentre con Draghi stanno zitti tutti.
D'altronde Draghi è uomo potentissimo e tutti gli leccano il culo e/o hanno paura di lui.
Se mai un giorno cadrà allora tutti verranno fuori a criticarlo e a dirgli peste e corna quando sarà inutile farlo e sopratutto facile e senza conseguenze.
D'altronde Draghi è uomo potentissimo e tutti gli leccano il culo e/o hanno paura di lui.
Se mai un giorno cadrà allora tutti verranno fuori a criticarlo e a dirgli peste e corna quando sarà inutile farlo e sopratutto facile e senza conseguenze.
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Daniele Franco, il ministro dell’Economia: “A fine anno stop graduale alle misure di sostegno”
https://www.blitzquotidiano.it/economia ... o-3259999/
https://www.blitzquotidiano.it/economia ... o-3259999/
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
- SoTTO di nove
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 31131
- Iscritto il: 11/08/2011, 1:05
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
“A fine anno stop graduale alle misure di sostegno”
Stanno scommettendo sul vaccino senza un piano B. Per ora le hanno perse tutte.“Dopo Pasqua la situazione andrà gradualmente migliorando e si andrà verso la normalità”
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
- Gargarozzo
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 19997
- Iscritto il: 21/11/2016, 6:09
- Località: piemonte
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Bisognerà trovare delle nuove accuse per il popolo bruto, tipo se il vaccino si rivelerà inefficace verso versioni nuove o vecchie del virus sarà colpa della sua vita sessuale o dell'uso improprio della voce nelle dirette skype
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.
sed magis amica veritas.
- Drogato_ di_porno
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 77516
- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Nardella vuole usare il Recovery Fund per lo stadio della Firoentina

"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
10 Febbraio 2021
L’interrogazione fisiognomica, qui, deve per forza trasferirsi su un livello differente; provarsi a frequentare l’ineffabile. La “personalità” fisica di Mario Draghi, quale che sia, non ha rilevanza. Il semplice tirarla in ballo appare un controsenso. L’uomo, in questo caso, vale solamente in quanto segno che si chiama fuori dal mondo del molteplice e non segnala “questo o quello” bensì l’UNICUM o, se proprio vogliamo, il TOTALMENTE ALTRO. Quel totalmente altro che è, appunto, il denaro – “questa astrazione vuota ed estraniata della proprietà” come lo definì Karl Marx – e, per suo tramite, il MERCATO.
La pratica di lunga data, intima e protratta, con quell’etereo sostituto d’ogni merce – il denaro, appunto – rese il Nostro una Sfinge. L’uomo ne è divenuto l’incarnazione e in lui la cartamoneta ha acquisito sembiante antropomorfo.
Ma pur possedendo fattezze umane egli appare esentato da quelle caratteristiche, talvolta gradevoli e talaltra meno, che sempre aggettivano l’umano.
Con lui infatti non ci si può rifugiare in quella silenziosa ma testarda aggettivazione permanente che è il valore d’uso; comunque la si giri si rimane intrappolati tra le sbarre d’acciaio del valore di scambio perché quest’uomo non ha, per così dire, altro valore d’uso che non sia quello di scambio. Sappiamo a cosa serve una chiave inglese e a cosa una penna ma nessuno sa a cosa serva, veramente, un verdone perché il verdone, propriamente, non serve a niente altro che ad essere scambiato. Fino al prezzo di un verdone.
Mario Draghi è la personificazione del verdone.
Simpatico? Antipatico? Bello? Brutto? Colto? Ignorante? E’ intelligente? No? Chi può dirlo…
Per essere una cosa o l’altra bisognerebbe possedere un qualche valore d’uso che il verdone non possiede se non in forma di valore di scambio. Bisognerebbe insomma essere “qualcuno” o perlomeno “qualcosa”. Ma l’unica cosa che Draghi è possiamo sintetizzarla in questo: un banchiere. Ma cosa, veramente “è” un banchiere, cosa fa? Non lo sappiamo perché un banchiere, in realtà, non fa e non è: appare. O scompare asseconda dei casi. E in queste oscillazioni percettive trova una sua vaga consistenza soltanto in funzione della cartamoneta cui fa riferimento quotidianamente e che, sostanzialmente, lo istituisce. E quella cartamoneta, a sua volta, non esiste che in funzione del mercato: in sé è, propriamente, NULLA.
Il banchiere, allora, se vogliamo definirlo, è il mercato nella sua essenza e lo incarna.
E’ IL MERCATO “in person”.
Tramite il suo corpo prende forma quel Dio che è l’unico, oggi, universalmente riconosciuto. Non ci sorprenda, dunque, la sua adorazione.
Non si adora lui, si adora QUELLO che in lui s’incarna: TAT TVAM ASI.
Mario Draghi riscuote celebrazioni unanimi e attestazioni di fede senza limiti perché, come la Pizia, non soggiace ad alcun giudizio umano, esprimendosi solo in nome e per conto del Dio e dal Dio soltanto potendo, in conseguenza, essere giudicato.
Quella che una volta si chiamava “politica” va, con lui, miseramente in frantumi e, direi, va fuori corso come la vecchia lira; già si trasforma in roba da collezionisti un po’ spostati, perché qui siamo finalmente in presenza di ciò che la decide. La povera politica si rivela ininfluente come i suoi manutengoli: muppet semoventi, in perenne agitazione da uno schermo televisivo all’altro, del tutto privi di rilevanza e volontà propria.
Mai la politica istituzionale è apparsa così patetica, mai i suoi rappresentanti così grotteschi. Sembra che si rendano conto di essere esautorati e, nello stesso tempo, ne siano rallegrati. Come se si fossero tolti un peso dallo stomaco: possono finalmente essere, dichiaratamente, il nulla che, finora, sono stati in incognito.
La politica, finalmente, ha fatto coming out.
Ai piedi di questo convitato di pietra quei politicanti lazzaroni appaiono ridicoli come una colonia di formiche quando, sul formicaio, piscia un cavallo. Sembrano indiati. Non sanno quello che fanno né quello che dicono ma non possono neppure saperlo perché il Dio non è attingibile.
Quando quel Dio avrà finito di pisciare torneranno, in file ordinate, a svolgere il loro insulso lavoro di mirmidoni da macello. Nel frattempo annaspano e sembra di sentir risuonare le parole di “Athaualpa o qualche altro dio” nella canzone di Paolo Conte: “Descansate nino che continuo io”.
Come potrebbe allora lo stile di questa Sfinge Egizia, non essere ieratico?
Il tono dei suoi discorsi è uniforme, privo d’espressione, talvolta soporifero ma tutto questo non ne fa paccottiglia da sottoscala dell’oratoria politica, perché quei discorsi, non hanno nulla a che vedere con la rappresentazione politica cui siamo abituati, se non come motore immobile. Ci si potrebbe chiedere perché allora non abolire del tutto l’intermediario e adorare direttamente l’ineffabile. La risposta è semplice ed è proprio adesso che la “democrazia rappresentativa” acquisisce il suo vero significato. La liturgia liberista, per quanto richiami eventi sacri e indicibili, deve necessariamente esercitarsi su oggetti concreti e finiti. Il profeta o il sacerdote, per quanto invaso dal dio, deve configurarsi in forma umana, che è quanto accade appunto con Mario Draghi, la cui identità personale è, sì, perfettamente definita e percepibile, al punto da essere dotata di un curriculum, ma è purtuttavia un fantasma.
Un ologramma di qualcosa che nessuno è – né deve essere – in grado di definire e percepire.
(Perfino la parola “successo” appare nel suo caso inadeguata. E’ egli un “uomo di successo”? Non credo. Egli incarna, piuttosto, il Successo come Evento Esistenziale Transustanziato).
E Mario Draghi non è e non sarà, nonostante la chiacchiera, un decisionista.
Non può esserlo, perché il decisionista si muove nell’ambito delle decisioni sovrane mentre, al contrario, Draghi non fa che prendere atto della voce che, attraverso di lui, si esprime (WHATEVER IT TAKES). Non decide, è deciso – forse perfino a sua insaputa – da “tutto ciò che serve”. Lo vedremo oscillare come un metronomo, o meglio come un titolo di borsa, in funzione del suo Dio, perché egli ha sviluppato la sua identità anagrafica solo come forma di adattamento all’ambiente. Altrove ne farebbe a meno.
Tra l’essere e l’avere “tutto ciò che serve” a definirlo è un verbo intermedio che Sia – Avendo ed Abbia – Essendo. Un gerundio bancario tra Comprando e Vendendo.
Dunque non si può che concludere con una tautologia biblica in cui risuoni loʾehyeh ʾašer ʾehyeh, “Io sono colui che sono”. Perché Draghi Mario, Banchiere, è l’Idea Platonica Incarnata, così come la definì Alfred North Whitehead: “Caratterizzazione temporale e nello stesso tempo Tipo Immortale di Valore”.
Però Valore di Scambio.

L’interrogazione fisiognomica, qui, deve per forza trasferirsi su un livello differente; provarsi a frequentare l’ineffabile. La “personalità” fisica di Mario Draghi, quale che sia, non ha rilevanza. Il semplice tirarla in ballo appare un controsenso. L’uomo, in questo caso, vale solamente in quanto segno che si chiama fuori dal mondo del molteplice e non segnala “questo o quello” bensì l’UNICUM o, se proprio vogliamo, il TOTALMENTE ALTRO. Quel totalmente altro che è, appunto, il denaro – “questa astrazione vuota ed estraniata della proprietà” come lo definì Karl Marx – e, per suo tramite, il MERCATO.
La pratica di lunga data, intima e protratta, con quell’etereo sostituto d’ogni merce – il denaro, appunto – rese il Nostro una Sfinge. L’uomo ne è divenuto l’incarnazione e in lui la cartamoneta ha acquisito sembiante antropomorfo.
Ma pur possedendo fattezze umane egli appare esentato da quelle caratteristiche, talvolta gradevoli e talaltra meno, che sempre aggettivano l’umano.
Con lui infatti non ci si può rifugiare in quella silenziosa ma testarda aggettivazione permanente che è il valore d’uso; comunque la si giri si rimane intrappolati tra le sbarre d’acciaio del valore di scambio perché quest’uomo non ha, per così dire, altro valore d’uso che non sia quello di scambio. Sappiamo a cosa serve una chiave inglese e a cosa una penna ma nessuno sa a cosa serva, veramente, un verdone perché il verdone, propriamente, non serve a niente altro che ad essere scambiato. Fino al prezzo di un verdone.
Mario Draghi è la personificazione del verdone.
Simpatico? Antipatico? Bello? Brutto? Colto? Ignorante? E’ intelligente? No? Chi può dirlo…
Per essere una cosa o l’altra bisognerebbe possedere un qualche valore d’uso che il verdone non possiede se non in forma di valore di scambio. Bisognerebbe insomma essere “qualcuno” o perlomeno “qualcosa”. Ma l’unica cosa che Draghi è possiamo sintetizzarla in questo: un banchiere. Ma cosa, veramente “è” un banchiere, cosa fa? Non lo sappiamo perché un banchiere, in realtà, non fa e non è: appare. O scompare asseconda dei casi. E in queste oscillazioni percettive trova una sua vaga consistenza soltanto in funzione della cartamoneta cui fa riferimento quotidianamente e che, sostanzialmente, lo istituisce. E quella cartamoneta, a sua volta, non esiste che in funzione del mercato: in sé è, propriamente, NULLA.
Il banchiere, allora, se vogliamo definirlo, è il mercato nella sua essenza e lo incarna.
E’ IL MERCATO “in person”.
Tramite il suo corpo prende forma quel Dio che è l’unico, oggi, universalmente riconosciuto. Non ci sorprenda, dunque, la sua adorazione.
Non si adora lui, si adora QUELLO che in lui s’incarna: TAT TVAM ASI.
Mario Draghi riscuote celebrazioni unanimi e attestazioni di fede senza limiti perché, come la Pizia, non soggiace ad alcun giudizio umano, esprimendosi solo in nome e per conto del Dio e dal Dio soltanto potendo, in conseguenza, essere giudicato.
Quella che una volta si chiamava “politica” va, con lui, miseramente in frantumi e, direi, va fuori corso come la vecchia lira; già si trasforma in roba da collezionisti un po’ spostati, perché qui siamo finalmente in presenza di ciò che la decide. La povera politica si rivela ininfluente come i suoi manutengoli: muppet semoventi, in perenne agitazione da uno schermo televisivo all’altro, del tutto privi di rilevanza e volontà propria.
Mai la politica istituzionale è apparsa così patetica, mai i suoi rappresentanti così grotteschi. Sembra che si rendano conto di essere esautorati e, nello stesso tempo, ne siano rallegrati. Come se si fossero tolti un peso dallo stomaco: possono finalmente essere, dichiaratamente, il nulla che, finora, sono stati in incognito.
La politica, finalmente, ha fatto coming out.
Ai piedi di questo convitato di pietra quei politicanti lazzaroni appaiono ridicoli come una colonia di formiche quando, sul formicaio, piscia un cavallo. Sembrano indiati. Non sanno quello che fanno né quello che dicono ma non possono neppure saperlo perché il Dio non è attingibile.
Quando quel Dio avrà finito di pisciare torneranno, in file ordinate, a svolgere il loro insulso lavoro di mirmidoni da macello. Nel frattempo annaspano e sembra di sentir risuonare le parole di “Athaualpa o qualche altro dio” nella canzone di Paolo Conte: “Descansate nino che continuo io”.
Come potrebbe allora lo stile di questa Sfinge Egizia, non essere ieratico?
Il tono dei suoi discorsi è uniforme, privo d’espressione, talvolta soporifero ma tutto questo non ne fa paccottiglia da sottoscala dell’oratoria politica, perché quei discorsi, non hanno nulla a che vedere con la rappresentazione politica cui siamo abituati, se non come motore immobile. Ci si potrebbe chiedere perché allora non abolire del tutto l’intermediario e adorare direttamente l’ineffabile. La risposta è semplice ed è proprio adesso che la “democrazia rappresentativa” acquisisce il suo vero significato. La liturgia liberista, per quanto richiami eventi sacri e indicibili, deve necessariamente esercitarsi su oggetti concreti e finiti. Il profeta o il sacerdote, per quanto invaso dal dio, deve configurarsi in forma umana, che è quanto accade appunto con Mario Draghi, la cui identità personale è, sì, perfettamente definita e percepibile, al punto da essere dotata di un curriculum, ma è purtuttavia un fantasma.
Un ologramma di qualcosa che nessuno è – né deve essere – in grado di definire e percepire.
(Perfino la parola “successo” appare nel suo caso inadeguata. E’ egli un “uomo di successo”? Non credo. Egli incarna, piuttosto, il Successo come Evento Esistenziale Transustanziato).
E Mario Draghi non è e non sarà, nonostante la chiacchiera, un decisionista.
Non può esserlo, perché il decisionista si muove nell’ambito delle decisioni sovrane mentre, al contrario, Draghi non fa che prendere atto della voce che, attraverso di lui, si esprime (WHATEVER IT TAKES). Non decide, è deciso – forse perfino a sua insaputa – da “tutto ciò che serve”. Lo vedremo oscillare come un metronomo, o meglio come un titolo di borsa, in funzione del suo Dio, perché egli ha sviluppato la sua identità anagrafica solo come forma di adattamento all’ambiente. Altrove ne farebbe a meno.
Tra l’essere e l’avere “tutto ciò che serve” a definirlo è un verbo intermedio che Sia – Avendo ed Abbia – Essendo. Un gerundio bancario tra Comprando e Vendendo.
Dunque non si può che concludere con una tautologia biblica in cui risuoni loʾehyeh ʾašer ʾehyeh, “Io sono colui che sono”. Perché Draghi Mario, Banchiere, è l’Idea Platonica Incarnata, così come la definì Alfred North Whitehead: “Caratterizzazione temporale e nello stesso tempo Tipo Immortale di Valore”.
Però Valore di Scambio.

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Documenti militari "classificati" ai russi in cambio di 5mila euro: ufficiale italiano arrestato per spionaggio
Il capitano di fregata della marina militare ha ceduto documenti Nato. L'ambasciatore russo è stato convocato alla Farnesina
Un ufficiale della marina militare italiana è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo essere stato fermato assieme a un ufficiale delle forze armate russe a Roma: entrambi sono accusati di gravi reati attinenti allo spionaggio e alla sicurezza dello Stato. L'intervento è avvenuto in occasione di un incontro clandestino tra i due, che sono stati sorpresi mentre l'ufficiale italiano cedeva dei documenti militari "classificati" in cambio di 5mila euro.
La posizione dell'ufficiale russo è al vaglio dei magistrati in considerazione del suo status diplomatico.
L'ufficiale arrestato ha ceduto carte di natura militare - Il capitano di fregata arrestato ha consegnato all'ufficiale dell'esercito russo documenti classificati esclusivamente di natura militare. Lo scambio è avvenuto in un parcheggio della Capitale, dove i due sono stati bloccati dai carabinieri del Ros. Si tratta di copie di documenti che erano all'attenzione dello Stato Maggiore della Difesa.
Il militare italiano è attualmente detenuto - I due si erano accordati anche su una cifra più bassa, circa 4mila euro, per la cessione di documenti avvenuta in passato. Nei confronti del militare italiano, attualmente detenuto, l'accusa è di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare, diffusione di notizie di cui è vietata la divulgazione.
Consegnati all'ufficiale russo anche documenti Nato - Il capitano avrebbe ceduto all'ufficiale russo, tra i dossier riservati, anche documenti Nato. Sulla vicenda ha aperto un fascicolo anche la Procura militare.
L'ambasciatore russo convocato alla Farnesina - La Farnesina ha reso noto che il segretario generale del ministero degli Affari esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato - su istruzioni del ministro Luigi Di Maio - l'ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergei Razov.
"Speriamo nessuna conseguenza sui rapporti con l'Italia" - Tramite una nota l'ambasciata russa a Roma ha fatto sapere che "per adesso riteniamo inopportuno commentare i contenuti dell'accaduto. In ogni caso ci auguriamo che quello che è successo non si rifletta sui rapporti bilaterali tra la Russia e l'Italia".
Il capitano di fregata della marina militare ha ceduto documenti Nato. L'ambasciatore russo è stato convocato alla Farnesina
Un ufficiale della marina militare italiana è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo essere stato fermato assieme a un ufficiale delle forze armate russe a Roma: entrambi sono accusati di gravi reati attinenti allo spionaggio e alla sicurezza dello Stato. L'intervento è avvenuto in occasione di un incontro clandestino tra i due, che sono stati sorpresi mentre l'ufficiale italiano cedeva dei documenti militari "classificati" in cambio di 5mila euro.
La posizione dell'ufficiale russo è al vaglio dei magistrati in considerazione del suo status diplomatico.
L'ufficiale arrestato ha ceduto carte di natura militare - Il capitano di fregata arrestato ha consegnato all'ufficiale dell'esercito russo documenti classificati esclusivamente di natura militare. Lo scambio è avvenuto in un parcheggio della Capitale, dove i due sono stati bloccati dai carabinieri del Ros. Si tratta di copie di documenti che erano all'attenzione dello Stato Maggiore della Difesa.
Il militare italiano è attualmente detenuto - I due si erano accordati anche su una cifra più bassa, circa 4mila euro, per la cessione di documenti avvenuta in passato. Nei confronti del militare italiano, attualmente detenuto, l'accusa è di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare, diffusione di notizie di cui è vietata la divulgazione.
Consegnati all'ufficiale russo anche documenti Nato - Il capitano avrebbe ceduto all'ufficiale russo, tra i dossier riservati, anche documenti Nato. Sulla vicenda ha aperto un fascicolo anche la Procura militare.
L'ambasciatore russo convocato alla Farnesina - La Farnesina ha reso noto che il segretario generale del ministero degli Affari esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato - su istruzioni del ministro Luigi Di Maio - l'ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergei Razov.
"Speriamo nessuna conseguenza sui rapporti con l'Italia" - Tramite una nota l'ambasciata russa a Roma ha fatto sapere che "per adesso riteniamo inopportuno commentare i contenuti dell'accaduto. In ogni caso ci auguriamo che quello che è successo non si rifletta sui rapporti bilaterali tra la Russia e l'Italia".
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
quando leggo notizie di questo genere rimango sempre stupito dall'esiguità delle cifre in gioco. Com'è possibile giocarsi la carriera ,finire in galera, compromettere la sicurezza delle persone a cui vuoi bene per 4 soldi?
con 5 mila euro non cambi la tua vita,non ti compri casa , e neanche una macchina nuova, però sai per certo di compromettere la sicurezza del tuo paese, e di beccarti molti anni di prigione,io non capisco,non ne vale la pena
con 5 mila euro non cambi la tua vita,non ti compri casa , e neanche una macchina nuova, però sai per certo di compromettere la sicurezza del tuo paese, e di beccarti molti anni di prigione,io non capisco,non ne vale la pena
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Son fermi ai prezzi del 1978gaston ha scritto: ↑31/03/2021, 16:43quando leggo notizie di questo genere rimango sempre stupito dall'esiguità delle cifre in gioco. Com'è possibile giocarsi la carriera ,finire in galera, compromettere la sicurezza delle persone a cui vuoi bene per 4 soldi?
con 5 mila euro non cambi la tua vita,non ti compri casa , e neanche una macchina nuova, però sai per certo di compromettere la sicurezza del tuo paese, e di beccarti molti anni di prigione,io non capisco,non ne vale la pena

cmq ci pensa giggino o'Chissinger
ANSA) - ROMA, 31 MAR - Russia e Cina "sono attori che hanno sistemi politici e valori diversi dai nostri", da cui "provengono anche sfide, e talvolta minacce. Lo dimostrano le accuse di spionaggio nei confronti degli ufficiali italiani e russi".
Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in una comunicazione al Senato sulle linee programmatiche della Farnesina. Allo stesso tempo, ha sottolineato, "continueremo ad agire in linea con la nostra collocazione geopolitica e i nostri valori, ma anche a salvaguardare i nostri interessi fondamentali, che richiedono di mantenere un'interlocuzione critica ma costruttiva con la Russia e la Cina". (ANSA).
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- pan
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 19119
- Iscritto il: 22/01/2005, 3:12
- Località: Terronia settentrionale
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Non sarà piuttosto la consapevolezza che Draghi è l'ultima spiaggia?manigliasferica ha scritto: ↑20/03/2021, 8:50no semplicemente che il governo Draghi fa "poco e male" come faceva quello Conte solo che quello Conte ogni giorno era massacrato da tutti gli organi di informazione mentre con Draghi stanno zitti tutti.
D'altronde Draghi è uomo potentissimo e tutti gli leccano il culo e/o hanno paura di lui.
Se mai un giorno cadrà allora tutti verranno fuori a criticarlo e a dirgli peste e corna quando sarà inutile farlo e sopratutto facile e senza conseguenze.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Son 30 anni che siamo all'ultima spiaggia.pan ha scritto: ↑01/04/2021, 2:13Non sarà piuttosto la consapevolezza che Draghi è l'ultima spiaggia?manigliasferica ha scritto: ↑20/03/2021, 8:50no semplicemente che il governo Draghi fa "poco e male" come faceva quello Conte solo che quello Conte ogni giorno era massacrato da tutti gli organi di informazione mentre con Draghi stanno zitti tutti.
D'altronde Draghi è uomo potentissimo e tutti gli leccano il culo e/o hanno paura di lui.
Se mai un giorno cadrà allora tutti verranno fuori a criticarlo e a dirgli peste e corna quando sarà inutile farlo e sopratutto facile e senza conseguenze.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Chapeaudostum ha scritto: ↑27/03/2021, 2:24[Scopri]Spoiler10 Febbraio 2021
L’interrogazione fisiognomica, qui, deve per forza trasferirsi su un livello differente; provarsi a frequentare l’ineffabile. La “personalità” fisica di Mario Draghi, quale che sia, non ha rilevanza. Il semplice tirarla in ballo appare un controsenso. L’uomo, in questo caso, vale solamente in quanto segno che si chiama fuori dal mondo del molteplice e non segnala “questo o quello” bensì l’UNICUM o, se proprio vogliamo, il TOTALMENTE ALTRO. Quel totalmente altro che è, appunto, il denaro – “questa astrazione vuota ed estraniata della proprietà” come lo definì Karl Marx – e, per suo tramite, il MERCATO.
La pratica di lunga data, intima e protratta, con quell’etereo sostituto d’ogni merce – il denaro, appunto – rese il Nostro una Sfinge. L’uomo ne è divenuto l’incarnazione e in lui la cartamoneta ha acquisito sembiante antropomorfo.
Ma pur possedendo fattezze umane egli appare esentato da quelle caratteristiche, talvolta gradevoli e talaltra meno, che sempre aggettivano l’umano.
Con lui infatti non ci si può rifugiare in quella silenziosa ma testarda aggettivazione permanente che è il valore d’uso; comunque la si giri si rimane intrappolati tra le sbarre d’acciaio del valore di scambio perché quest’uomo non ha, per così dire, altro valore d’uso che non sia quello di scambio. Sappiamo a cosa serve una chiave inglese e a cosa una penna ma nessuno sa a cosa serva, veramente, un verdone perché il verdone, propriamente, non serve a niente altro che ad essere scambiato. Fino al prezzo di un verdone.
Mario Draghi è la personificazione del verdone.
Simpatico? Antipatico? Bello? Brutto? Colto? Ignorante? E’ intelligente? No? Chi può dirlo…
Per essere una cosa o l’altra bisognerebbe possedere un qualche valore d’uso che il verdone non possiede se non in forma di valore di scambio. Bisognerebbe insomma essere “qualcuno” o perlomeno “qualcosa”. Ma l’unica cosa che Draghi è possiamo sintetizzarla in questo: un banchiere. Ma cosa, veramente “è” un banchiere, cosa fa? Non lo sappiamo perché un banchiere, in realtà, non fa e non è: appare. O scompare asseconda dei casi. E in queste oscillazioni percettive trova una sua vaga consistenza soltanto in funzione della cartamoneta cui fa riferimento quotidianamente e che, sostanzialmente, lo istituisce. E quella cartamoneta, a sua volta, non esiste che in funzione del mercato: in sé è, propriamente, NULLA.
Il banchiere, allora, se vogliamo definirlo, è il mercato nella sua essenza e lo incarna.
E’ IL MERCATO “in person”.
Tramite il suo corpo prende forma quel Dio che è l’unico, oggi, universalmente riconosciuto. Non ci sorprenda, dunque, la sua adorazione.
Non si adora lui, si adora QUELLO che in lui s’incarna: TAT TVAM ASI.
Mario Draghi riscuote celebrazioni unanimi e attestazioni di fede senza limiti perché, come la Pizia, non soggiace ad alcun giudizio umano, esprimendosi solo in nome e per conto del Dio e dal Dio soltanto potendo, in conseguenza, essere giudicato.
Quella che una volta si chiamava “politica” va, con lui, miseramente in frantumi e, direi, va fuori corso come la vecchia lira; già si trasforma in roba da collezionisti un po’ spostati, perché qui siamo finalmente in presenza di ciò che la decide. La povera politica si rivela ininfluente come i suoi manutengoli: muppet semoventi, in perenne agitazione da uno schermo televisivo all’altro, del tutto privi di rilevanza e volontà propria.
Mai la politica istituzionale è apparsa così patetica, mai i suoi rappresentanti così grotteschi. Sembra che si rendano conto di essere esautorati e, nello stesso tempo, ne siano rallegrati. Come se si fossero tolti un peso dallo stomaco: possono finalmente essere, dichiaratamente, il nulla che, finora, sono stati in incognito.
La politica, finalmente, ha fatto coming out.
Ai piedi di questo convitato di pietra quei politicanti lazzaroni appaiono ridicoli come una colonia di formiche quando, sul formicaio, piscia un cavallo. Sembrano indiati. Non sanno quello che fanno né quello che dicono ma non possono neppure saperlo perché il Dio non è attingibile.
Quando quel Dio avrà finito di pisciare torneranno, in file ordinate, a svolgere il loro insulso lavoro di mirmidoni da macello. Nel frattempo annaspano e sembra di sentir risuonare le parole di “Athaualpa o qualche altro dio” nella canzone di Paolo Conte: “Descansate nino che continuo io”.
Come potrebbe allora lo stile di questa Sfinge Egizia, non essere ieratico?
Il tono dei suoi discorsi è uniforme, privo d’espressione, talvolta soporifero ma tutto questo non ne fa paccottiglia da sottoscala dell’oratoria politica, perché quei discorsi, non hanno nulla a che vedere con la rappresentazione politica cui siamo abituati, se non come motore immobile. Ci si potrebbe chiedere perché allora non abolire del tutto l’intermediario e adorare direttamente l’ineffabile. La risposta è semplice ed è proprio adesso che la “democrazia rappresentativa” acquisisce il suo vero significato. La liturgia liberista, per quanto richiami eventi sacri e indicibili, deve necessariamente esercitarsi su oggetti concreti e finiti. Il profeta o il sacerdote, per quanto invaso dal dio, deve configurarsi in forma umana, che è quanto accade appunto con Mario Draghi, la cui identità personale è, sì, perfettamente definita e percepibile, al punto da essere dotata di un curriculum, ma è purtuttavia un fantasma.
Un ologramma di qualcosa che nessuno è – né deve essere – in grado di definire e percepire.
(Perfino la parola “successo” appare nel suo caso inadeguata. E’ egli un “uomo di successo”? Non credo. Egli incarna, piuttosto, il Successo come Evento Esistenziale Transustanziato).
E Mario Draghi non è e non sarà, nonostante la chiacchiera, un decisionista.
Non può esserlo, perché il decisionista si muove nell’ambito delle decisioni sovrane mentre, al contrario, Draghi non fa che prendere atto della voce che, attraverso di lui, si esprime (WHATEVER IT TAKES). Non decide, è deciso – forse perfino a sua insaputa – da “tutto ciò che serve”. Lo vedremo oscillare come un metronomo, o meglio come un titolo di borsa, in funzione del suo Dio, perché egli ha sviluppato la sua identità anagrafica solo come forma di adattamento all’ambiente. Altrove ne farebbe a meno.
Tra l’essere e l’avere “tutto ciò che serve” a definirlo è un verbo intermedio che Sia – Avendo ed Abbia – Essendo. Un gerundio bancario tra Comprando e Vendendo.
Dunque non si può che concludere con una tautologia biblica in cui risuoni loʾehyeh ʾašer ʾehyeh, “Io sono colui che sono”. Perché Draghi Mario, Banchiere, è l’Idea Platonica Incarnata, così come la definì Alfred North Whitehead: “Caratterizzazione temporale e nello stesso tempo Tipo Immortale di Valore”.
Però Valore di Scambio.
- OSCAR VENEZIA
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 14412
- Iscritto il: 12/02/2009, 15:54
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
Edit
Ultima modifica di OSCAR VENEZIA il 01/04/2021, 8:24, modificato 1 volta in totale.
-
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 12108
- Iscritto il: 09/09/2014, 10:51
Re: [O.T.] Governo Draghi: governo, governicchio o governo del cacchio?
pan, sono un discreto conoscitore di film italiani periodo anni 50 60 70 fino inizio 80 + o -dostum ha scritto: ↑01/04/2021, 2:27Son 30 anni che siamo all'ultima spiaggia.pan ha scritto: ↑01/04/2021, 2:13Non sarà piuttosto la consapevolezza che Draghi è l'ultima spiaggia?manigliasferica ha scritto: ↑20/03/2021, 8:50no semplicemente che il governo Draghi fa "poco e male" come faceva quello Conte solo che quello Conte ogni giorno era massacrato da tutti gli organi di informazione mentre con Draghi stanno zitti tutti.
D'altronde Draghi è uomo potentissimo e tutti gli leccano il culo e/o hanno paura di lui.
Se mai un giorno cadrà allora tutti verranno fuori a criticarlo e a dirgli peste e corna quando sarà inutile farlo e sopratutto facile e senza conseguenze.
in qualunque film da fine anni 60 in avanti i personaggi dei film non fanno altro che ripetere:
"l'Italia è un paese morto" "non ce futuro per l'Italia" "saremo spazzati via" "moriremo di fame" "diventeremo come quei paesi la di morti di fame" "è l'ultima spiaggia"
passati 50 anni non è successo niente del genere.
perchè l'Italia con tutti i suoi acciacchi difetti è ancora li nel mondo.
e nel mondo lo sanno, grande rispetto verso un paese così interessante e affascinante come l'Italia, mai darlo per morto.