Rousseau è una barzelletta. Anche se era malato da anni, quattro giorni prima di morire Gianroberto Casaleggio (in un letto d’ospedale e in fin di vita) aveva "fondato" questa famosa piattaforma Rousseau lasciandola al figlio come se fosse un'eredità dinastica. Piattaforma piena di falle nella sicurezza e nella gestione dei dati, compresa la password di Casaleggio “davidavi”:
Morale: pesante multa da parte del garante della privacy. Poi Di Maio e Casaleggio figlio avevano "rifondato" il partito (senza che nessuno ne sapesse nulla) stabilendo che il primo era capo politico e il secondo capo di Rousseau (gestore "a vita" il Movimento).
Elena Fattori si era lamentata pubblicamente ma la risposta era "vuol tenersi i soldi". magari è anche vero ma la questione rimaneva
Elena Fattori: "Un milione di euro a Rousseau e non riesco nemmeno a connettermi"
La senatrice M5S: "Tutti i mesi verso 300 euro, dovrebbe funzionare come un orologio svizzero e invece..."
"L'associazione Rousseau usufruisce di 90.000 euro di soldi pubblici, versati dai parlamentari, dal mese di Marzo 2018. Quindi ha ottenuto circa un milione di euro per implementare la piattaforma. Ad oggi non è dato di avere né una fattura o una ricevuta del versamento né un rendiconto puntuale di come sono stati impiegati questi soldi. Almeno dovrebbe funzionare come un orologio svizzero. Non riesco neanche a connettermi". Così scrive sul suo profilo Facebook la senatrice M5S Elena Fattori. In un post scriptum la parlamentare rincara: "Tutti i mesi verso 300 euro e chiedo gentilmente, internamente, una fattura e il rendiconto. Mai ottenuto risposta. Quindi astenersi dal dire 'i panni sporchi si lavano in casa' o 'questi discorsi fateli internamente' perché non funziona".
Sui conflitti di interesse di casaleggio consiglio gli articoli di Nicola Biondo:
https://www.linkiesta.it/author/nicola-biondo/