Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche no)
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche n
"Oltre 50 gradi in Australia. Centinaia di incendi continuano a distruggere il territorio." (Rainews, 7 febbraio 2017)
"Australia, Queensland in ginocchio per 138 incendi: La gente brucerà fino alla morte." (Meteoweb, 28 novembre 2018)
"Australia sotto choc per il caldo record: black-out, animali morti e frutta bruciata" (Il Messaggero, 28 gennaio 2019)
"Australia, Queensland in ginocchio per 138 incendi: La gente brucerà fino alla morte." (Meteoweb, 28 novembre 2018)
"Australia sotto choc per il caldo record: black-out, animali morti e frutta bruciata" (Il Messaggero, 28 gennaio 2019)
Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche n
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche n
Gli incendi delle foreste se non dolosi per liberare terre per i pascoli o per edificare cemento, sono abbastanza consueti e rivitalizzanti per la natura.
Il problema sono spesso sempre gli umani che si insediano dove non dovrebbero oppure monoculturizzano intere aree per sfruttamento di risorse (in Auistralia per esempio hanno incrementato a iosa l'eucalipto che notoriamente è un albero più attivo negli incendi).
Poi ci sono periodi con maggiori rischi di incendi e più lunghi peridodi di siccità in cui il fenomeno è esasperato.
Ma la natura infine riprende il suo corso.
Diverso è per gli umani, ma costoro un pò se le cercano, parlando in generale naturalmente.
Non sono i boschi che bruciano case e strade e ammazzano gente, ma sono le case e le strade che si infilano dove non dovrebbero.
Il problema sono spesso sempre gli umani che si insediano dove non dovrebbero oppure monoculturizzano intere aree per sfruttamento di risorse (in Auistralia per esempio hanno incrementato a iosa l'eucalipto che notoriamente è un albero più attivo negli incendi).
Poi ci sono periodi con maggiori rischi di incendi e più lunghi peridodi di siccità in cui il fenomeno è esasperato.
Ma la natura infine riprende il suo corso.
Diverso è per gli umani, ma costoro un pò se le cercano, parlando in generale naturalmente.
Non sono i boschi che bruciano case e strade e ammazzano gente, ma sono le case e le strade che si infilano dove non dovrebbero.
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche n
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche n
Qualche giorno fa, in seconda serata, Rai 5 ha trasmesso "il sale della terra" un documentario bellissimo di Wim Wenders con la fotografia di Juliano R. Salgado che consiglio vivamente a chi l'avesse perso, di guardarlo, forse anche su youtube. https://www.officineubu.com/film/ilsaledellaterra/. Il film che abbraccia un lungo periodo di tempo del 1900 riporta le a dir poco drammatiche immagini scattate dal grande fotografo Salgado che mostra e racconta alcuni grandi disastri avvenuti soprattutto nel continente nero ma non solo: migrazioni bibliche, morti di malattie, di guerra, di fame, di tutto in pratica, tranne che di morte naturale, anche se al termine lascia un messaggio di speranza. Una drammatica finestra su un "altro" mondo, sconosciuto ai più.


La via in su è la via in giù. (Eraclito)
Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche n
Già segnalato e consigliato di vederlo al cinema e comunque in alta definizione perchè alcune foto meritano la massima definizione.
Poi vi consiglerei qualche catalogo nemmeno tanto cari se comprati a qualche sua mostra.
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche n
Salgado è riuscito nell’impresa di piantare 4 milioni di alberi
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche n
Incendi in Australia, oltre 180 arresti per roghi dolosi: la maggior parte sono minorenni
Nuovo weekend da incubo a causa dei forti venti che hanno ulteriormente peggiorato la situazione
Le autorità australiane hanno arrestato 183 persone con l'accusa di aver appiccato deliberatamente incendi boschivi negli ultimi mesi. Gli arresti sono stati effettuati in relazione a incendi dolosi appiccati nel Nuovo Galles del Sud, a Queensland, Victoria, nell'Australia Meridionale e in Tasmania. In particolare, nel Nuovo Galles del Sud 183 persone sono state accusate di reati relativi agli incendi boschivi da novembre, mentre 24 sono state arrestate per aver provocato deliberatamente incendi. In Victoria, 43 sono le persone accusate di incendi dolosi nel 2019, mentre nel Queensland 101 persone sono state arrestate, il 70 per cento di loro è minorenne.
Nuovo weekend da incubo a causa dei forti venti che hanno ulteriormente peggiorato la situazione
Le autorità australiane hanno arrestato 183 persone con l'accusa di aver appiccato deliberatamente incendi boschivi negli ultimi mesi. Gli arresti sono stati effettuati in relazione a incendi dolosi appiccati nel Nuovo Galles del Sud, a Queensland, Victoria, nell'Australia Meridionale e in Tasmania. In particolare, nel Nuovo Galles del Sud 183 persone sono state accusate di reati relativi agli incendi boschivi da novembre, mentre 24 sono state arrestate per aver provocato deliberatamente incendi. In Victoria, 43 sono le persone accusate di incendi dolosi nel 2019, mentre nel Queensland 101 persone sono state arrestate, il 70 per cento di loro è minorenne.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche n
Disastro ambientale in Siberia. Putin dichiara lo stato di emergenza
Un disastro ambientale minaccia l’Artico. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato lo stato d’emergenza dopo che c’è stata una fuoriuscita in un fiume in Siberia di una massiccia quantità di combustibile diesel e lubrificanti da una cisterna di un impianto del gigante dei metalli, Norilsk Nickel. L’azienda è stata fortemente criticata dal capo del Cremlino per aver cercato di nascondere l’accaduto e un responsabile della centrale è già stato fermato. Ma si tratta di un incidente senza precedenti in una regione strategica e molto fragile.
La perdita è di oltre 20 mila tonnellate e si è verificata la scorsa settimana, il 29 maggio, quando è collassata una cisterna di carburante che rifornisce una centrale elettrica vicino a Norilsk, all’interno del Circolo polare artico. Risulta contaminata un’area di 350 km quadrati, hanno riferito i media locali. Putin è voluto intervenire personalmente nella crisi e, oltre a dichiarare lo stato d’emergenza, ha richiamato all’ordine i responsabili locali. Sul posto sono state inviate squadre di emergenza per aiutare nelle operazioni di pulizia, ma gli ambientalisti sono preoccupati dall’ampiezza della fuoriuscita e dalla particolare geografia del posto. Si tratta del secondo più grave incidente del genere nella storia della Russia moderna, in termini di volume di sostanze tossiche fuoriuscite, ha spiegato un esperto del Wwf, Aleksei Knizhnikov. Il triste primato è detenuto ancora dalla fuoriuscita di greggio verificatasi per diversi mesi nel 1994, nella regione di Komi. Greenpeace ha paragonato la gravità dell’accaduto al disastro dell’Exxon Valdez, in Alaska, nel 1989.
L’impianto è proprietà di una società controllata da Norilsk Nickel, leader mondiale nella produzione di nickel e palladio. In una teleconferenza Putin ha strigliato il capo della controllata che gestisce la centrale, la Ntek, perché i vertici dell’azienda non hanno riferito l’accaduto in modo tempestivo. “Perché il governo deve saperlo giorni dopo? Dobbiamo venire a conoscenza di situazioni d’emergenza dai social media?”, ha tuonato il leader russo contro il capo della Ntek, Serghei Lipin.
È stato il governatore della regione, Alexander Uss, a riferire a Putin di essere venuto a conoscenza dell’accaduto da “notizie allarmanti apparse sui social media”. L’azienda ha provato a difendersi sostenendo di aver informato dell’accaduto in modo “tempestivo e adeguato”. Il ministro delle Emergenze, Evgeny Zinichev, si è recato sul luogo dell’incidente mentre Putin ha ordinato l’apertura di un’inchiesta ed è già stato messo agli arresti provvisori, Viatcheslav Starostine, un responsabile della centrale elettrica. L’incidente è avvenuto quando i pilastri che sostengono un serbatoio di carburante della centrale hanno iniziato ad affondare.
L’area è fatta di permafrost che si sta sciogliendo a causa del clima che si surriscalda. Il combustibile fuoriuscito si è spostato di circa 12 km dal luogo dell’incidente, tingendo di rosso cremisi lunghi tratti del fiume Ambarnaya. Lo stato di emergenza ha consentito l’invio di forze aggiuntive per aiutare nell’operazione di pulizia. Ma secondo gli stessi specialisti russi, le squadre si troveranno di fronte a una sfida molto complessa anche in considerazione del fatto che si tratta di una zona molto isolata e paludosa. “Non c’è mai stata una tale perdita nell’Artico prima. Dobbiamo lavorare molto rapidamente perche’ il carburante si sta dissolvendo in acqua”, ha spiegato il portavoce del servizio emergenze marittime russo, Andrey Malov. Il fiume Ambarnaya confluisce nel lago Pjasino, a sua volta all’origine di un fiume omonimo che attraversa la penisola di Taimyr, una regione strategica dove la Russia estrae metalli preziosi, carbone e idrocarburi. Secondo Malov, per tentare di bloccare il flusso verso il lago sono state poste sei barriere di contenimento mentre si tenta di pompare il carburante in superficie.

Un disastro ambientale minaccia l’Artico. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato lo stato d’emergenza dopo che c’è stata una fuoriuscita in un fiume in Siberia di una massiccia quantità di combustibile diesel e lubrificanti da una cisterna di un impianto del gigante dei metalli, Norilsk Nickel. L’azienda è stata fortemente criticata dal capo del Cremlino per aver cercato di nascondere l’accaduto e un responsabile della centrale è già stato fermato. Ma si tratta di un incidente senza precedenti in una regione strategica e molto fragile.
La perdita è di oltre 20 mila tonnellate e si è verificata la scorsa settimana, il 29 maggio, quando è collassata una cisterna di carburante che rifornisce una centrale elettrica vicino a Norilsk, all’interno del Circolo polare artico. Risulta contaminata un’area di 350 km quadrati, hanno riferito i media locali. Putin è voluto intervenire personalmente nella crisi e, oltre a dichiarare lo stato d’emergenza, ha richiamato all’ordine i responsabili locali. Sul posto sono state inviate squadre di emergenza per aiutare nelle operazioni di pulizia, ma gli ambientalisti sono preoccupati dall’ampiezza della fuoriuscita e dalla particolare geografia del posto. Si tratta del secondo più grave incidente del genere nella storia della Russia moderna, in termini di volume di sostanze tossiche fuoriuscite, ha spiegato un esperto del Wwf, Aleksei Knizhnikov. Il triste primato è detenuto ancora dalla fuoriuscita di greggio verificatasi per diversi mesi nel 1994, nella regione di Komi. Greenpeace ha paragonato la gravità dell’accaduto al disastro dell’Exxon Valdez, in Alaska, nel 1989.
L’impianto è proprietà di una società controllata da Norilsk Nickel, leader mondiale nella produzione di nickel e palladio. In una teleconferenza Putin ha strigliato il capo della controllata che gestisce la centrale, la Ntek, perché i vertici dell’azienda non hanno riferito l’accaduto in modo tempestivo. “Perché il governo deve saperlo giorni dopo? Dobbiamo venire a conoscenza di situazioni d’emergenza dai social media?”, ha tuonato il leader russo contro il capo della Ntek, Serghei Lipin.
È stato il governatore della regione, Alexander Uss, a riferire a Putin di essere venuto a conoscenza dell’accaduto da “notizie allarmanti apparse sui social media”. L’azienda ha provato a difendersi sostenendo di aver informato dell’accaduto in modo “tempestivo e adeguato”. Il ministro delle Emergenze, Evgeny Zinichev, si è recato sul luogo dell’incidente mentre Putin ha ordinato l’apertura di un’inchiesta ed è già stato messo agli arresti provvisori, Viatcheslav Starostine, un responsabile della centrale elettrica. L’incidente è avvenuto quando i pilastri che sostengono un serbatoio di carburante della centrale hanno iniziato ad affondare.
L’area è fatta di permafrost che si sta sciogliendo a causa del clima che si surriscalda. Il combustibile fuoriuscito si è spostato di circa 12 km dal luogo dell’incidente, tingendo di rosso cremisi lunghi tratti del fiume Ambarnaya. Lo stato di emergenza ha consentito l’invio di forze aggiuntive per aiutare nell’operazione di pulizia. Ma secondo gli stessi specialisti russi, le squadre si troveranno di fronte a una sfida molto complessa anche in considerazione del fatto che si tratta di una zona molto isolata e paludosa. “Non c’è mai stata una tale perdita nell’Artico prima. Dobbiamo lavorare molto rapidamente perche’ il carburante si sta dissolvendo in acqua”, ha spiegato il portavoce del servizio emergenze marittime russo, Andrey Malov. Il fiume Ambarnaya confluisce nel lago Pjasino, a sua volta all’origine di un fiume omonimo che attraversa la penisola di Taimyr, una regione strategica dove la Russia estrae metalli preziosi, carbone e idrocarburi. Secondo Malov, per tentare di bloccare il flusso verso il lago sono state poste sei barriere di contenimento mentre si tenta di pompare il carburante in superficie.

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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche no)
Ma di quello successo a Beirut non ne parla nessuno?
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche no)
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Ultima modifica di Drogato_ di_porno il 05/08/2020, 5:22, modificato 1 volta in totale.
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche no)
l'ho visto ieri sera ma siccome le cause non erano chiare non sapevo se inserirlo in un 3d sul terrorismo o sulle catastrofi naturali
il Libano stava già attraversando una gravissima crisi economica (default) e una pandemia sempre più dilaganteOra un filo rosso pare legare le due esplosioni: fra due giorni infatti il Tribunale speciale dell'Onu emetterà il verdetto per l'omicidio dell'ex ministro libanese (era il 14 febbraio del 2005) addossando la colpa del delitto alla Siria e al movimento sciita di Hassan Nasrallah, alleato di Bashar al Assad alla cui influenza Hariri avrebbe voluto sottrarre il Libano. Nel Paese vi è tensione in vista della pubblicazione venerdì del verdetto del Tribunale speciale per il Libano sull'omicidio dell'ex premier libanese Rafiq Hariri, padre di Saad, ucciso a Beirut il 14 febbraio del 2005 assieme ad altre 21 persone. Il processo vede imputati quattro membri di Hezbollah con l'accusa di "complotto a fini terroristici e omicidio preterintenzionale". Ieri era stato annunciato che mercoledì sera Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, avrebbe tenuto un discorso dal suo bunker nella Dahiyeh, la roccaforte del Partito di Dio a Beirut, probabilmente per commentare gli avvenimenti dell'ultimo periodo, tra cui anche l'alta tensione al confine con Israele per un tentativo di attentato sventato dall'esercito israeliano la settimana scorsa, ma negato da Hezbollah. Nasrallah ha rimandato a data da definirsi l'atteso discorso che avrebbe dovuto tenere mercoledì. Hezbollah ha emanato un comunicato ufficiale: "il difficile evento e la devastazione senza precedenti che ha causato impongono a tutti i libanesi di unire le forze e collaborare".
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche no)
il circo è già partito
L’esplosione di Beirut e le teorie del complotto sulla bomba nucleare
https://www.nextquotidiano.it/beirut-og ... re-beirut/
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Re: Megadisastri, catastrofi e calamità naturali (ma anche no)
io tenderei a non escludere la pista di un attentato,come di consueto si parlerà di un dipendente sbadato che ha lasciato per sbaglio il mozzicone di sigaretta magari come la cattedrale di Nantes,un tizio si dimentica di spegnere il mozzicone di sigaretta e poi...
poi come si suol dire i nodi arrivano sempre al pettine, anche se qualcuno vuole sempre evitare di guardare la follia di questa umanità degenerata.
poi come si suol dire i nodi arrivano sempre al pettine, anche se qualcuno vuole sempre evitare di guardare la follia di questa umanità degenerata.