
https://www.laprovinciacr.it/news/itali ... lenne.html
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Sono certo che diversi qui sul forum apprezzeranno molto...x quanto riguarda salvini e la meloncella di sicuro... è un quasi identico alla trama di un episodio dell'ispettore coliandro...LoSpazzino ha scritto: ↑24/07/2020, 12:25sembra ci fosse un accordo con i diretti superiori,che renderebbe più comprensibile il persistere di questa situazione.Facevano un sacco di arresti,tenevano pulita la zona "punendo" i balordi senza tanti processi,processini,pene sospese,arresti domiciliari ai senza fissa dimora ecc.. in cambio tenevano droga e soldi.
tu che nomini salvini o meloni ad ogni post hai dei problemi assai gravi,direi probabilmente compulsivi ossessivi,soprattutto nell'usare parola come fasci e altre stronzate.walter84 ha scritto: ↑24/07/2020, 12:48Sono certo che diversi qui sul forum apprezzeranno molto...x quanto riguarda salvini e la meloncella di sicuro... è un quasi identico alla trama di un episodio dell'ispettore coliandro...LoSpazzino ha scritto: ↑24/07/2020, 12:25sembra ci fosse un accordo con i diretti superiori,che renderebbe più comprensibile il persistere di questa situazione.Facevano un sacco di arresti,tenevano pulita la zona "punendo" i balordi senza tanti processi,processini,pene sospese,arresti domiciliari ai senza fissa dimora ecc.. in cambio tenevano droga e soldi.
GiarneseUmnberto ha scritto: ↑24/07/2020, 13:40tu che nomini salvini o meloni ad ogni post hai dei problemi assai gravi,direi probabilmente compulsivi....bla bla bla...
Piacenza, Montella l'appuntato che viveva come un re
Dal 2008 ad oggi ha cambiato undici macchine e 16 moto. In più ha preso un mutuo per una villa con piscina, ma scrive il gip: "Ha un reddito negativo: quindi non avrebbe avuto a disposizione neanche un euro per il proprio mantenimento e per quello del figlio"
PIACENZA - L'intoccabile Giuseppe Montella di mestiere fa l'appuntato dei carabineri. Esattamente l'ultima cosa che uno immaginerebbe, a giudicare dal tenore di vita che - fino al giorno dell'arresto - ha mantenuto. Dal 2008 ad oggi ha cambiato 11 macchine, e 16 dueruote: nel suo garage nel tempo sono passate una Bmw 320D, una Porsche Cayenne, una Mercedes Classe A, una Smart City-Coupe, un'altra Mercedes Classe A, una Bmw X5, una Bmw 520D, una Bmw 320D e, dal 5 febbraio un'Audi. Si tratta di vetture usate, ma comunque costose, che acquista da privati, guida per qualche mese, e poi rivende ad altri. Non sono solo le auto la sua unica passione. Ma anche le moto e con molti cavalli. Sono un vizio a cui l'appuntato non resiste. Nello stesso periodo in cui compra e vende macchine di lusso, si intesta 16 moto, con cilindrata che cresce in maniera direttamente proporzionale ai suoi traffici con la droga, organizzati con il gruppo della Levante. Dunque una Yamaha FZS nel 2017, una Yamaha XVS 600 Dragstar l'anno dopo, una Ducati Hypermotard nel 2019. E non finisce qui. L'ppuntato Montella possiede anche una villa. A Gragnano Trebbianese. Lui unico proprietario. Firma il rogito il 10 aprile 2015, il prezzo complessivo dell'operazione è di 270 mila euro, che copre in parte con un mutuo trentennale da 195 mila euro acceso con la Mps, in parte in contanti, in parte con delle cambiali. Un patrimonio del tutto ingiustificato e incompatibile con il reddito di Montella, secondo i finanzieri di Piacenza che indagano sulla caserma Levante per conto della procura guidata dalla procuratrice capo Grazia Pradella. Il reddito di Montella è di 30 mila euro lorde all'anno. Solo con le rate dei due mutui che risultano a lui intestati, e con le somme liquide sborsate a saldo dell'acquisto della villa di Gragnano, i conto va in rosso. Di 2.248 euro nel 2016, di 1.539 euro nel 2017, di 13.970 euro nel 2018. L'appuntato, però, continua a ostentare, con gli amici e con i sodali della Levante un'opulenza che ha origini altrove. Scrive il gip nell'ordinanza di arresto: "Emerge, in modo palese, per gli anni 2016-2018 un reddito negativo, quindi l'indagato in tali anni non avrebbe avuto a disposizione neanche un euro per il proprio mantenimento e quello del figlio, fiscalmente a proprio carico al 100 per 100 dal 2017.
L’appuntato Giuseppe Montella, conosciuto da tutti come Peppe, nato a Pomigliano d’Arco, dovrà essere convincente durante l’interrogatorio di garanzia oppure tra pochi giorni festeggerà il suo 37esimo compleanno in carcere perché ritenuto un “criminale pericolosissimo” che “è stato in grado per anni di mascherarsi da servitore dello Stato per perseguire esclusivamente i suoi scopi illeciti”. I traffici di droga, innanzitutto, con “calabresi coi pezzi grossi”, ma anche i pestaggi ai presunti pusher stranieri raccontati al figlio, un bambino di appena 11 anni. E poi l’estorsione a due commercianti d’auto del trevigiano lo scorso febbraio, quando aveva acquistato un’Audi A4, ora sequestrata, per poco più di 10mila euro a fronte di un valore di mercato stimato attorno ai 21mila. “Figa, sono entrato attrezzato (armato, ndr)… Uno si è pisciato addosso, nel senso proprio pisciato addosso. L’altro mi ha risposto e l’ho fracassato”, si vantava al telefono con i suoi amici. Un carabiniere che “vive al di sopra della legge”, in una sorta di “delirio di onnipotenza” e “autoesaltazione”. Come dimostrebbe una delle tante “nefandezze” ricostruite dai finanzieri nel corso dell’inchiesta, che ha portato per la prima volta a mettere i sigilli a una caserma: quando un suo sodale scopre una microspia a bordo della Audi, invece di preoccuparsi perché potrebbe essere stato “messo sotto”, il primo pensiero di Montella va ai carrozzieri che l’avevano riverniciata. Sospetta che gli investigatori possano aver sfruttato quel momento per installarla: “E allora io o acchiappo Davide e Claudio per il collo, li attacco al muro e gli dico: “È entrato qualcuno qua dentro? Adesso me lo dici se no ti spacco tutti i denti’“. Si sarebbe trattato, nel caso, dell’ennesimo pestaggio: le botte, stando alla ricostruzione dell’accusa, erano un metodo usato in diverse occasioni da Montella. Un modus operandi che era “quasi un motivo di vanto” persino di fronte al figlio. Il 28 marzo scorso – il giorno dopo un episodio per il quale gli viene contestato arresto illegale e lesioni personali – l’appuntato raccontava al bambino di 11 anni: “Ieri mi sono fatto un male (…) ho preso un piccolo strappo perché ho corso dietro a un negro”. E di fronte alle domande del piccolo (“L’hai preso poi? Gliele avete date? Chi eravate?”) rispondeva placido: “Eh, un po’ tutti”. Con la moglie era ancora più esplicito: “Minchia, amore, però l’abbiamo massacrato”. Uno “sfondo cupo e inquietante” gira attorno alla figura di Montella e dei suoi colleghi della stazione Levante, ovvero che “in presenza di risultati in termini di arresti eseguiti, gli ufficiali di grado superiore erano disposti a chiudere un occhio sulle intemperanze e sulle irregolarità compiute dai militari loro sottoposti”. E anche di fronte al tenore di vita di Montella, definito “sproporzionato” rispetto allo stipendio, anche per quelle “numerose” automobili di grossa cilindrata e motociclette comprate con “frequenza quasi annuale”. Tanto da spingere il magistrato a chiedersi “come mai” nella stazione di via Caccialupo 2 e nell’intera Compagnia “nessun membro dell’Arma abbia mai sollevato un dubbio sulle reali capacità economiche” di un appuntato che sembrava fare una vita da generale.