ELISABETTA CAVALLOTTI

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AlexSmith
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#31 Messaggio da AlexSmith »

lider maximo ha scritto:Me lo ricordo questo film, che vidi più o meno 20 anni fa, ma non tanto per le scene spinte della Cavallotti, quanto per l'interpretazione magistrale da pesce lesso del suo partner maschile, che qualche anno dopo ritrovai a condurre quel caxxo di programma a premi con i pacchi, e in qualche altra fiction televisiva. :lol:
Come si chiama, Teo Mammucchari?
walter84 ha scritto: PS c'era anche Insinna in sto film... :lol:
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.

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Alec Empire
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#32 Messaggio da Alec Empire »

Super Zeta ha scritto:Scrisse anche un libro su quella esperienza e più passaggi non mi piacquero per niente soprattutto ricordo un attacco veramente gratuito a Manya che voglio dire, a prendersela con Manya ti piace vincere facile
Ho ritrovato il libro a cui ti riferisci, all’epoca infatti lo acquistai…le cortesi ‘osservazioni’ su Manya sono al capitolo ‘Stairway to heaven - Un pomeriggio al MiSex’…
Direttamente dalla mia scrivania:

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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#33 Messaggio da Alec Empire »

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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#34 Messaggio da lider maximo »

AlexSmith ha scritto:
walter84 ha scritto: PS c'era anche Insinna in sto film... :lol:
Ops che gaffe.
Vabbeh, c'è da dire che io li ho sempre confusi, dato lo stesso spessore dei personaggi. :DDD
#ALLEGRIOUT(dal calcio) non è importante, è l'unica cosa che conta.

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Super Zeta
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#35 Messaggio da Super Zeta »

Alec Empire ha scritto:Ricordo che uscì anche un book fotografico sul film tra l’altro…in base alla descrizione, l’atteggiamento del regista denota una spocchia tipica dei molti addetti ai lavori che hanno voluto occuparsi di porno ergendosi a ‘divulgatori critici’ senza aver avuto la cura di calarsi nell’ambiente dal punto di vista umano, prima ancora che professionale. Alla fin fine, tutto il presunto piglio intellettuale dei loro film ‘d’autore’ ha dovuto piegarsi alla legge del pompino, e questa cosa li ha fortemente indispettiti: ecco perché hanno sputtanato mediaticamente il porno, sputando in quel piatto da cui si aspettavano lauti incassi (spesso non pervenuti). Un matrimonio nato male fin dall’inizio per tutti e due, insomma.
Verissimo
Ferrario fu un vera delusione anche perchè il film "t+Tutti giù per terra" mi era piaciuto e quindi avevo buone aspettative
Lo incontrai un giorno in stazione centrale e gli dissi "certo che quell'attacco a manya te lo potevi veramente risparmiare. Perchè non attacchi l'ipocrisia del cinema ufficiale? Tipo i registi che vanno a letto con la protagonista del loro film?" Fece una faccetta e abbozzò

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walter84
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#36 Messaggio da walter84 »

Tutti giù x terra è un vero capolavoro...niente a che spartire con questa cagata che fece poco dopo..
"Ladies and gentlemen, please stand up for the National Anthem of the German Democratic Republic:

https://youtu.be/3AhIJB9jpWQ"

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Alec Empire
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#37 Messaggio da Alec Empire »

Super Zeta ha scritto: Lo incontrai un giorno in stazione centrale e gli dissi "certo che quell'attacco a manya te lo potevi veramente risparmiare. Perchè non attacchi l'ipocrisia del cinema ufficiale? Tipo i registi che vanno a letto con la protagonista del loro film?" Fece una faccetta e abbozzò
D’altronde, stando alla chicca sociologica rilasciata in quarta di copertina, secondo le parole di Ferrario il porno ‘si presenta come lo specchio oscuro della società contemporanea’. Eh beh, c’è di che meditare…

Dando una nuova occhiata al libro, ho constatato che nemmeno qui si ricordano il nome di Schicchi. Nel passo in cui Ferrario scrive a proposito della visita da Romagnoli alla Touch Me in quel di Budapest, il ‘povero’ Riccardo Schicchi, che sul Corriere della Sera era diventato Gianni, qui viene chiamato Giancarlo (pag.40). Sono giunto alla conclusione che c’è del pirandelliano in tutto ciò.

Nell’introduzione si vira nel politichese: ‘Non è senza qualche ragione che quasi tutti quelli che “fanno” l’hard siano di destra o conservatori. Nella pornografia si svela la libertà assoluta del sistema borghese: dare un prezzo a tutto (…)’ Un ragionamento che prosegue per qualche riga e che sarebbe interessante porre all’attenzione di un Silvio Bandinelli, tanto per fare un esempio.

Poi a pag.125 Ferrario osserva ‘(…) non mi sono sentito a disagio In mezzo a “quelli del porno”, anche se osservavo perplesso l’interazione tra loro e la mia troupe. In verità, né gli uni né gli altri sapevano bene cosa aspettarsi dall’esperienza. E devo dire che, nei dieci giorni che questi due universi hanno convissuto, non si sono integrati quasi mai’. Amen.

Un passo che mi trova d’accordo è invece quello dedicato ad Aristide Massaccesi/Joe D’Amato, regista che Ferrario avrebbe voluto coinvolgere nel film assieme al ‘pittoresco’ Luca Damiano (Aristide morì tuttavia due giorni prima dell’inizio delle riprese). Su D’Amato Ferrario scrive che i suoi film ‘hanno sempre la struggente intenzione, tra un accoppiamento e l’altro, di raccontare una storia, di spiegare almeno un po’ perché due (o tre o quattro) si mettono a far sesso in una certa maniera’.

Infine, nel capitolo dedicato ad Alex Mantegna intitolato ‘Stallone Rosso ovvero Alex Mantegna, il Porno di Sinistra’ (vedi che uno di sinistra l’abbiamo trovato?) è lo stesso Alex, se ho riletto bene, ad affermare che Joe D’Amato ‘non amava il sesso e nei suoi film si vede’. Pienamente d’accordo. Aggiungerei che, per quanto riguarda il periodo 1980/84, il sesso non piaceva neppure a nessuno degli attori impiegati da Joe, tranne Mark Shanon e pochissimi altri.
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#38 Messaggio da Super Zeta »

Joe D'Amato non fece mai mistero di non amare il porno e di farlo per motivi alimentari. Mi spiace solo che Aristide Massaccesi, persona solitamente paciosa e cordiale ebbe con me l'ultima discussione della sua vita. A Las Vegas, pochi giorni prima di morire Si era risentito per la mia stroncatura di un suo film sui pirati con Eva Henger che aveva degli inserti di film di 50 anni prima, veramente indifendibili.

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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#39 Messaggio da Gargarozzo »

A me piacerebbe un mondo in cui una critica onesta sia valutata come un atto di autenticità, in alcuni casi di amicizia.
Purtroppo io stesso non sono sempre cosí lucido da riconoscerlo, e poi invecchiando è sempre piú difficile avere elasticità mentale.
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Alec Empire
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#40 Messaggio da Alec Empire »

Super Zeta ha scritto:Joe D'Amato non fece mai mistero di non amare il porno e di farlo per motivi alimentari. Mi spiace solo che Aristide Massaccesi, persona solitamente paciosa e cordiale ebbe con me l'ultima discussione della sua vita. A Las Vegas, pochi giorni prima di morire Si era risentito per la mia stroncatura di un suo film sui pirati con Eva Henger che aveva degli inserti di film di 50 anni prima, veramente indifendibili.
Potrebbe essere ‘Experiences’ in cui Eva guarda la ricostruzione di varie scene hard in costume dal suo pc…anche in ‘Selen nell’isola del tesoro’ ricordo che ci sono delle brevi scene di raccordo della storia con navi alquanto improbabili se non erro, un po’ alla Ed Wood. Ma lì c’è la sola Selen, appunto…
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#41 Messaggio da cicciuzzo »

Alec Empire ha scritto:
Super Zeta ha scritto: Lo incontrai un giorno in stazione centrale e gli dissi "certo che quell'attacco a manya te lo potevi veramente risparmiare. Perchè non attacchi l'ipocrisia del cinema ufficiale? Tipo i registi che vanno a letto con la protagonista del loro film?" Fece una faccetta e abbozzò
D’altronde, stando alla chicca sociologica rilasciata in quarta di copertina, secondo le parole di Ferrario il porno ‘si presenta come lo specchio oscuro della società contemporanea’. Eh beh, c’è di che meditare…

Dando una nuova occhiata al libro, ho constatato che nemmeno qui si ricordano il nome di Schicchi. Nel passo in cui Ferrario scrive a proposito della visita da Romagnoli alla Touch Me in quel di Budapest, il ‘povero’ Riccardo Schicchi, che sul Corriere della Sera era diventato Gianni, qui viene chiamato Giancarlo (pag.40). Sono giunto alla conclusione che c’è del pirandelliano in tutto ciò.

Nell’introduzione si vira nel politichese: ‘Non è senza qualche ragione che quasi tutti quelli che “fanno” l’hard siano di destra o conservatori. Nella pornografia si svela la libertà assoluta del sistema borghese: dare un prezzo a tutto (…)’ Un ragionamento che prosegue per qualche riga e che sarebbe interessante porre all’attenzione di un Silvio Bandinelli, tanto per fare un esempio.

Poi a pag.125 Ferrario osserva ‘(…) non mi sono sentito a disagio In mezzo a “quelli del porno”, anche se osservavo perplesso l’interazione tra loro e la mia troupe. In verità, né gli uni né gli altri sapevano bene cosa aspettarsi dall’esperienza. E devo dire che, nei dieci giorni che questi due universi hanno convissuto, non si sono integrati quasi mai’. Amen.

Un passo che mi trova d’accordo è invece quello dedicato ad Aristide Massaccesi/Joe D’Amato, regista che Ferrario avrebbe voluto coinvolgere nel film assieme al ‘pittoresco’ Luca Damiano (Aristide morì tuttavia due giorni prima dell’inizio delle riprese). Su D’Amato Ferrario scrive che i suoi film ‘hanno sempre la struggente intenzione, tra un accoppiamento e l’altro, di raccontare una storia, di spiegare almeno un po’ perché due (o tre o quattro) si mettono a far sesso in una certa maniera’.

Infine, nel capitolo dedicato ad Alex Mantegna intitolato ‘Stallone Rosso ovvero Alex Mantegna, il Porno di Sinistra’ (vedi che uno di sinistra l’abbiamo trovato?) è lo stesso Alex, se ho riletto bene, ad affermare che Joe D’Amato ‘non amava il sesso e nei suoi film si vede’. Pienamente d’accordo. Aggiungerei che, per quanto riguarda il periodo 1980/84, il sesso non piaceva neppure a nessuno degli attori impiegati da Joe, tranne Mark Shanon e pochissimi altri.
mica solo Mantegna, anche Bandinelli credo fosse di rifondazione comunista o giù di lì. non a caso...

http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnA ... 125800.php

http://www.iafd.com/title.rme/title=ann ... piombo.htm
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#42 Messaggio da Alec Empire »

Certo, Silvio Bandinelli ha una formazione umana di sinistra che ha ben espresso e tematizzato in vari film della sua produzione. Ho avuto il piacere di interpellarlo un po’ tempo fa.
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#43 Messaggio da cicciuzzo »

non ho la vostra esperienza e conoscenza, ma mi sembra di poter affermare che negli anni 90 ed i primi dieci anni del nuovo secolo c'era molta più qualità umana nel porno italiano. forse perchè comunque er un lavoro "serio e normale" per tutti
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#44 Messaggio da Alec Empire »

Facendo mie le parole di Pino Daniele, direi che si tratta di ‘tutta ’n’ata storia’. Per limitarsi alla realtà italiana, ad esempio, prendo il caso del già citato Bandinelli e della sua Showtime: il fatto di poter contare su una produzione che garantiva un buon budget per girare ‘film di taglio cinematografico’ con una certa continuità permetteva di poter realizzare anche prodotti se vogliamo ambiziosi, ‘impegnati’ - nel suo caso - e dotati di varie letture. Nello specifico di Silvio, c’era poi tutto un contesto di autori e varianti di genere che coprivano svariati gusti più o meno fetish e/o concettualmente estremi (Andy Casanova, Susy Medusa Gottardi, Matteo Swaitz eccetera). Una vera e propria ‘Factory’, così come era definita all’epoca, le cui numerose release mensili andavano a coprire le seconde di copertina e le prime pagine interne di Videoimpulse con locandine e immagini promozionali (senza contare gli ottimi reportage dai set).
Un vero e proprio ‘Pornomondo’ - e qui mi rifaccio al nome di un’altra celebre rubrica di Videoimpulse, curata dall’ottimo Axel Braun - in cui l’Italia era ricca di registi hard con realtà produttive importanti, per non dire sontuose.

Poi lungi da me il voler celebrare a spada tratta un’epoca storica dell’hard tricolore ai danni di altre. Il ‘porno’ nel suo concetto più ampio è cambiato radicalmente, a mio personalissimo avviso in Italia il ‘cinema porno’ - o anche solo il format ‘film porno’ - è finito. Detto di alcune sporadiche sacche di resistenza, parliamo di una dimensione tramontata da tempo (tengo a ribadire che parlo solo della realtà italiana in queste riflessioni). E’ un bene? E’ un male? Unicuique suum, oppure così è, se vi pare. Questo per dire che laddove un mondo è finito, se n’è affacciato un altro (si, ma all’estero).

Quello che oggettivamente da noi non si riscontra più è la presenza di prodotti che suscitino dibattiti - o anche solo semplici ricordi - ‘a lunga gittata’: questo lo dico basandomi esclusivamente sull’operato di registi ‘pensatori’ quali Salieri e Bandinelli, gente abituata ad unire alla forza delle immagini anche un quid di cerebrale nel proprio modo di intendere la pornografia- come dire: un colpo al cerchio e uno alla botte.
D’altro canto, già allora, nei nostri anni 90, autori quali D’Amato e Damiano, che definirei affettuosamente il gatto e la volpe della storia del porno italiano, erano molto più disincantati, meno idealisti, e già all’epoca fornivano una visione impietosa - ed assolutamente realistica - del ‘fare porno’ come ‘un modo per continuare a fingere di fare cinema, meglio che niente’ (parole mie, che ritengo tuttavia calzanti ai due soggetti in questione).
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marziano
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Re: ELISABETTA CAVALLOTTI

#45 Messaggio da marziano »

beh a ma ha fatto da zero a cento di ligabue.
secondo me era una brava attrice ma aveva un volto molto particolare.

quanto a porno nel cinema mainstream ricordo una prima visione d'essai.
le pornographe di bertand bonello credo all'arlecchino.
il protagonista è un maturo regista porno indeciso sul continuare o no e con un figlio adolescente e quindi da mantenere.
ad un certo punto, sono seduto di fianco ad una sciuretta intellettuale progressista, si vede del porno vero ma vero proprio.
con tanto di eiaculazione dell'attore (che era un attore porno vero)... imbarazzo in sala e risolini
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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