@ddp
Quelli sono passaggi che può fare anche un governo dimissionario. Verrà aggiornato il def (magari con inserito l'aumento Iva come già c'è) e così via.
Poi se si vota il 27 ottobre (più probabile il 3 novembre ormai) è chiaro che ci deve essere una maggioranza pre elettorale vincente. In quel caso tutti i passaggi per approvare una finanziaria (che ovviamente avranno già preparato) ci sono tutti. Il governo entra in carica nel giro di pochi giorni.
Chiaro che se il giorno dopo le elezioni non c'è una maggioranza tutto salta.
@Cicciuzzo. Mi sembra di averti spiegato cos'è una convenzione costituzionale.
Dal link che hai postato te.
Il presidente della Repubblica non è condizionato da alcun articolo della Costituzione ad intavolare delle consultazioni: si tratta pertanto di galateo istituzionale, secondo una prassi consolidata fino al punto di essere stata definita[1] convenzione costituzionale[2].
Ora cos'è una convenzione costituzionale?
Al contrario delle consuetudini costituzionali[1], le convenzioni non son considerate una fonte del diritto[2].
In mancanza di norme che ne rendono obbligatoria l'osservanza, i soggetti che partecipano all'accordo possono sciogliersi in ogni momento dallo stesso, manifestando il proprio dissenso, sicché la convenzione costituzionale è rilevante solo fintantoché tali soggetti la ritengono idonea al raggiungimento del fine. Inoltre, a fronte della sua inosservanza, non può essere invocata tutela in sede giurisdizionale.
Ergo il pdr può sbattersene le palle della consuetudine costituzionale e non fare consultazioni.
Quindi perchè mi porti ad esempio il fatto che gli articoli della costituzione si possono anche loro abrogare/modificare? Non c'entra un emerito cazzo.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi