chi è che dubita? ma soprattutto, chi lo hai mai definito un eroe? (almeno qui dentro)GeishaBalls ha scritto:Cominciamo a dubitare che Di Maio sia un eroe? Oppure esiste solo l’eroico Capitano? Tra gli accesi nemici dei governi precedenti comincia a mancare una linea comune
(OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del cac
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
- Enrico Pallazzo
- Impulsi superiori
- Messaggi: 2302
- Iscritto il: 02/06/2008, 14:31
- Località: dalla mezzaluna fertile
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
è sempre amore!
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
Dostum è in grossa difficoltà, è nervoso e si percepisce sempre di più. Non è come uno scorpio che se ne sbatte i coglioni di essere passato da rifondazione al fascioleghismo.... Per lui è un momentaccio, non infierite vi prego
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
cicciuzzo ha scritto:Dostum è in grossa difficoltà, è nervoso e si percepisce sempre di più. Non è come uno scorpio che se ne sbatte i coglioni di essere passato da rifondazione al fascioleghismo.... Per lui è un momentaccio, non infierite vi prego

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
Non credo Di Maio o Di Battista siano degli eroi ma so che cè di molto peggio :esempi a caso Calenda o Stefano Parisi.Drogato_ di_porno ha scritto:contento dos? il tuo eroe è andato a leccare a Washington
c'è stato VERO CHANGE
“L’Italia non riconosce Nicolas Maduro e la legittimità delle elezioni che si sono svolte in Venezuela. Il nostro Paese chiede quindi subito nuove elezioni libere”. È questo il messaggio che il vicepremier Luigi Di Maio ha consegnato nelle mani del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton. Lo stesso consigliere di Donald Trump ha spiegato in un tweet di aver “incontrato il vicepremier Di Maio per parlare della cooperazione Stati Uniti-Italia sulla crisi in Venezuela, sulla gestione dei nostri rapporti con la Cina e della Nato”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/0 ... e/5070412/
Cmq questo è importante:
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/v ... 902a.shtml

ad onta dei latrati rabbiosi dei gringos
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
"Come il golpista Maduro ha calpestato l’eredità di Chavez"
"Dopo la morte di Hugo Chavez, avvenuta nel marzo del 2013, tra le fila del Suv, Partito Socialista Unido del Venezuela, si è molto presto diffusa la consapevolezza della debolezza della leadership politica di Nicolas Maduro e del quasi subitaneo calo di consensi del gruppo dirigente chavista rimasto orfano del suo capo. La bassa popolarità di Maduro si manifestava già nelle elezioni presidenziali celebrate nello stesso anno della morte di Chavez quando, nonostante la generale ondata di commozione dovuta alla recente dipartita del “comandante en jefe eterno della revolucion bolivariana”, il suo successore designato riusciva a stento a affermarsi alle urne con uno scarto di appena 224.000 voti sul suo avversario Enrique Capriles Radonski. La forte polarizzazione dell’elettorato del paese aveva contraddistinto l’intera storia recente del Venezuela ma, con l’elezione dell’Assemblea Nazionale tenutasi il 6 dicembre 2015, si verificava il primo è vero tracollo del chavismo e un ribaltamento degli umori dell’elettorato di dimensioni sorprendenti. In quella circostanza infatti le opposizioni di centrodestra riunite nella Mod, Mesa de Unitad Democratica, conquistavano la maggioranza assoluta del Parlamento di Caracas con ben 109 deputati, in luogo dei soli 55 eletti dal partito ufficialista alla guida del paese.
A partire da quel momento, la compagine madurista, resasi consapevole del crollo vertiginoso di consensi nel paese, si è sempre più arroccata in una gestione autoreferenziale del potere esecutivo, rompendo il patto costituzionale col popolo Nicolas Madurovenezuelano e con le opposizioni e lanciando una campagna di epurazioni di stampo staliniano nei confronti di qualsiasi voce critica si sia levata tanto nell’area di governo quanto nella stessa opinione pubblica venezuelana. Diversi dirigenti chavisti storici della prima ora, fra cui spiccano i nomi dell’ex ministro dell’ambiente Ana Elisa Osorio, dell’ex ministro per la pianificazione economica Jorge Giordani, dello storico presidente della Pdvsa Rafael Ramirez e quello della ex procuratrice generale Luisa Ortega Diaz, sono stati delegittimati dalle loro rispettive funzioni con modalità alquanto eclatanti, e in alcuni casi gli stessi dirigenti storici un tempo vicinissimi a Hugo Chavez oggi sono stati costretti a trovare riparo all’estero per sottrarsi alla furia vendicatrice della cricca di potere vicina a Maduro.
L’involuzione autoritaria del madurismo si è percepita in tutta la sua nettezza nel 2016, quando il governo ha iniziato arbitrariamente a restringere molti spazi di pluralismo democratico nel paese ed ha avviato un’azione di sabotaggio sistematico di qualsiasi istituzione politica gli facesse da contrappeso, violando così in modo palese lo spirito e la lettera della Carta costituzionale approvata nel 1999, che fa della diversificazione e separazione dei poteri il suo elemento maggiormente democratico e innovativo. In particolare Nicolas Maduro ha manifestato la sua evidente paura di confrontarsi direttamente con l’elettorato quando ha sabotato con dei cavilli il referendum revocatorio sulla figura di presidente, un processo di consultazione previsto dalla Costituzione venezuelana e col quale lo stesso Chavez non aveva avuto alcun timore di misurarsi, uscendone vincitore alla grande nell’anno 2005. Inoltre, sempre nel 2016 il governo, per paura di subire una ulteriore Luisa Ortega Diaz con Hugo Chavezbocciatura nelle urne, con motivi pretestuosi ha deciso di rinviare sine die l’elezione dei governatori degli Stati in cui è amministrativamente ripartito il Venezuela.
Uno dei più gravi atti di rottura del patto costituzionale, in violazione del principio sulla separazione dei poteri, con cui lo stesso governo ha confermato la sua inequivocabile intenzione di non volere più avere alcun rispetto della volontà popolare, si è avuto nel marzo del 2017, quando il Tribunale Supremo di Giustizia, un organismo politicamente contiguo a Maduro, con un colpo di mano ha provato ad avocare a sé le prerogative della Assemblea Nazionale controllata dalle opposizioni, disconoscendo di fatto il carattere cogente delle leggi approvate dal Parlamento e aprendo così un conflitto politico istituzionale di difficilissima soluzione. Quest’ultimo atto, oggettivamente eversivo dell’ordine costituzionale, ha rappresentato un grave segno di debolezza del campo madurista. E ha avviato una fase di scontro durissimo per le strade e nelle piazze delle principali città del Venezuela, dove migliaia di oppositori e di cittadini comuni, accettando a loro modo la sfida del potere esecutivo, hanno fatto sentire la loro protesta assaltando palazzi pubblici e ricorrendo a forme anche estreme e violente di disobbedienza civile, come la creazione capillare di blocchi stradali e barricate in diverse zone del paese.
Da quel momento in poi, la repressione degli apparati di sicurezza governativi, a partire dalla Guardia Nacional Bolivariana, è stata durissima e non ha risparmiato alcun mezzo di coercizione, ivi inclusi gli arresti arbitrari di oppositori, la violenza su semplici manifestanti inermi e il funzionamento di tribunali speciali militari per sanzionare reati a sfondo politico. Nella fase culminante delle proteste, estate 2017, per il loro carattere particolarmente aggressivo si sono fatti notare i cosiddetti “colectivos”, gruppi motorizzati di paramilitari contigui alla criminalità organizzata attiva nelle grandi concentrazioni urbane, i "Colectivos", bande paramilitari reclutate da Maduroquali sembrano avere stipulato un patto di fiducia col governo al fine di esercitare in suo nome il controllo del territorio nelle zone più calde del paese, specie all’interno di quei “barrios” cittadini in cui è maggiore il rischio che possa montare da un momento all’altro la protesta popolare per il carovita.
Sempre nel 2017 Nicolas Maduro, al fine di provare a sottrarre definitivamente il potere legislativo al Parlamento eletto nel 2015 e in cui il suo partito è in minoranza, ha fatto insediare un inconsueta Assemblea Costituente, eletta con modalità e criteri palesemente antidemocratici. E a partire da quel momento il conflitto con le opposizioni ha assunto una portata irreversibile e non più sanabile. La scelta inattesa di convocare questa Assemblea Costituente è apparsa a molti come uno sfacciato escamotage a cui è ricorso il madurismo per paralizzare le funzioni del Parlamento, sostituendolo con una nuova assemblea composta unicamente dai suoi sodali. Peraltro, nel paese, fino ad allora non si era mai avvertita alcuna esigenza di riscrivere le norme Giuseppe Angiulidella ancora giovane Carta Costituzionale del 1999, definita dagli stessi chavisti come “la Costituzione più bella del mondo”.
Dopo l’insediamento di questa contestata assemblea costituente, la cui legittimità non è stata riconosciuta dalle opposizioni, Maduro ha poi scelto di giocare d’anticipo sulla sua rielezione alla presidenza del paese. E così, ormai certo di aver assunto il totale controllo politico della nazione, ha convocato delle nuove elezioni presidenziali svoltesi il 21 maggio 2018 e celebrate addirittura con diversi mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza del suo mandato. E dopo che il Tribunale Supremo Elettorale ha bloccato la partecipazione alle elezioni presidenziali di alcuni fra i candidati maggiormente in grado di insidiare Maduro, la sua scontata rielezione ha assunto il sapore di una farsa, visto l’aperto sabotaggio della competizione deciso dei principali partiti di opposizione e vista la conseguente bassissima partecipazione dell’elettorato. In questo contesto di serio indebolimento dell’immagine e del prestigio internazionale del paese, il 10 gennaio 2019 Maduro ha infine prestato giuramento entrando ufficialmente nel suo secondo mandato presidenziale."
http://www.libreidee.org/2019/02/come-i ... di-chavez/
"Dopo la morte di Hugo Chavez, avvenuta nel marzo del 2013, tra le fila del Suv, Partito Socialista Unido del Venezuela, si è molto presto diffusa la consapevolezza della debolezza della leadership politica di Nicolas Maduro e del quasi subitaneo calo di consensi del gruppo dirigente chavista rimasto orfano del suo capo. La bassa popolarità di Maduro si manifestava già nelle elezioni presidenziali celebrate nello stesso anno della morte di Chavez quando, nonostante la generale ondata di commozione dovuta alla recente dipartita del “comandante en jefe eterno della revolucion bolivariana”, il suo successore designato riusciva a stento a affermarsi alle urne con uno scarto di appena 224.000 voti sul suo avversario Enrique Capriles Radonski. La forte polarizzazione dell’elettorato del paese aveva contraddistinto l’intera storia recente del Venezuela ma, con l’elezione dell’Assemblea Nazionale tenutasi il 6 dicembre 2015, si verificava il primo è vero tracollo del chavismo e un ribaltamento degli umori dell’elettorato di dimensioni sorprendenti. In quella circostanza infatti le opposizioni di centrodestra riunite nella Mod, Mesa de Unitad Democratica, conquistavano la maggioranza assoluta del Parlamento di Caracas con ben 109 deputati, in luogo dei soli 55 eletti dal partito ufficialista alla guida del paese.
A partire da quel momento, la compagine madurista, resasi consapevole del crollo vertiginoso di consensi nel paese, si è sempre più arroccata in una gestione autoreferenziale del potere esecutivo, rompendo il patto costituzionale col popolo Nicolas Madurovenezuelano e con le opposizioni e lanciando una campagna di epurazioni di stampo staliniano nei confronti di qualsiasi voce critica si sia levata tanto nell’area di governo quanto nella stessa opinione pubblica venezuelana. Diversi dirigenti chavisti storici della prima ora, fra cui spiccano i nomi dell’ex ministro dell’ambiente Ana Elisa Osorio, dell’ex ministro per la pianificazione economica Jorge Giordani, dello storico presidente della Pdvsa Rafael Ramirez e quello della ex procuratrice generale Luisa Ortega Diaz, sono stati delegittimati dalle loro rispettive funzioni con modalità alquanto eclatanti, e in alcuni casi gli stessi dirigenti storici un tempo vicinissimi a Hugo Chavez oggi sono stati costretti a trovare riparo all’estero per sottrarsi alla furia vendicatrice della cricca di potere vicina a Maduro.
L’involuzione autoritaria del madurismo si è percepita in tutta la sua nettezza nel 2016, quando il governo ha iniziato arbitrariamente a restringere molti spazi di pluralismo democratico nel paese ed ha avviato un’azione di sabotaggio sistematico di qualsiasi istituzione politica gli facesse da contrappeso, violando così in modo palese lo spirito e la lettera della Carta costituzionale approvata nel 1999, che fa della diversificazione e separazione dei poteri il suo elemento maggiormente democratico e innovativo. In particolare Nicolas Maduro ha manifestato la sua evidente paura di confrontarsi direttamente con l’elettorato quando ha sabotato con dei cavilli il referendum revocatorio sulla figura di presidente, un processo di consultazione previsto dalla Costituzione venezuelana e col quale lo stesso Chavez non aveva avuto alcun timore di misurarsi, uscendone vincitore alla grande nell’anno 2005. Inoltre, sempre nel 2016 il governo, per paura di subire una ulteriore Luisa Ortega Diaz con Hugo Chavezbocciatura nelle urne, con motivi pretestuosi ha deciso di rinviare sine die l’elezione dei governatori degli Stati in cui è amministrativamente ripartito il Venezuela.
Uno dei più gravi atti di rottura del patto costituzionale, in violazione del principio sulla separazione dei poteri, con cui lo stesso governo ha confermato la sua inequivocabile intenzione di non volere più avere alcun rispetto della volontà popolare, si è avuto nel marzo del 2017, quando il Tribunale Supremo di Giustizia, un organismo politicamente contiguo a Maduro, con un colpo di mano ha provato ad avocare a sé le prerogative della Assemblea Nazionale controllata dalle opposizioni, disconoscendo di fatto il carattere cogente delle leggi approvate dal Parlamento e aprendo così un conflitto politico istituzionale di difficilissima soluzione. Quest’ultimo atto, oggettivamente eversivo dell’ordine costituzionale, ha rappresentato un grave segno di debolezza del campo madurista. E ha avviato una fase di scontro durissimo per le strade e nelle piazze delle principali città del Venezuela, dove migliaia di oppositori e di cittadini comuni, accettando a loro modo la sfida del potere esecutivo, hanno fatto sentire la loro protesta assaltando palazzi pubblici e ricorrendo a forme anche estreme e violente di disobbedienza civile, come la creazione capillare di blocchi stradali e barricate in diverse zone del paese.
Da quel momento in poi, la repressione degli apparati di sicurezza governativi, a partire dalla Guardia Nacional Bolivariana, è stata durissima e non ha risparmiato alcun mezzo di coercizione, ivi inclusi gli arresti arbitrari di oppositori, la violenza su semplici manifestanti inermi e il funzionamento di tribunali speciali militari per sanzionare reati a sfondo politico. Nella fase culminante delle proteste, estate 2017, per il loro carattere particolarmente aggressivo si sono fatti notare i cosiddetti “colectivos”, gruppi motorizzati di paramilitari contigui alla criminalità organizzata attiva nelle grandi concentrazioni urbane, i "Colectivos", bande paramilitari reclutate da Maduroquali sembrano avere stipulato un patto di fiducia col governo al fine di esercitare in suo nome il controllo del territorio nelle zone più calde del paese, specie all’interno di quei “barrios” cittadini in cui è maggiore il rischio che possa montare da un momento all’altro la protesta popolare per il carovita.
Sempre nel 2017 Nicolas Maduro, al fine di provare a sottrarre definitivamente il potere legislativo al Parlamento eletto nel 2015 e in cui il suo partito è in minoranza, ha fatto insediare un inconsueta Assemblea Costituente, eletta con modalità e criteri palesemente antidemocratici. E a partire da quel momento il conflitto con le opposizioni ha assunto una portata irreversibile e non più sanabile. La scelta inattesa di convocare questa Assemblea Costituente è apparsa a molti come uno sfacciato escamotage a cui è ricorso il madurismo per paralizzare le funzioni del Parlamento, sostituendolo con una nuova assemblea composta unicamente dai suoi sodali. Peraltro, nel paese, fino ad allora non si era mai avvertita alcuna esigenza di riscrivere le norme Giuseppe Angiulidella ancora giovane Carta Costituzionale del 1999, definita dagli stessi chavisti come “la Costituzione più bella del mondo”.
Dopo l’insediamento di questa contestata assemblea costituente, la cui legittimità non è stata riconosciuta dalle opposizioni, Maduro ha poi scelto di giocare d’anticipo sulla sua rielezione alla presidenza del paese. E così, ormai certo di aver assunto il totale controllo politico della nazione, ha convocato delle nuove elezioni presidenziali svoltesi il 21 maggio 2018 e celebrate addirittura con diversi mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza del suo mandato. E dopo che il Tribunale Supremo Elettorale ha bloccato la partecipazione alle elezioni presidenziali di alcuni fra i candidati maggiormente in grado di insidiare Maduro, la sua scontata rielezione ha assunto il sapore di una farsa, visto l’aperto sabotaggio della competizione deciso dei principali partiti di opposizione e vista la conseguente bassissima partecipazione dell’elettorato. In questo contesto di serio indebolimento dell’immagine e del prestigio internazionale del paese, il 10 gennaio 2019 Maduro ha infine prestato giuramento entrando ufficialmente nel suo secondo mandato presidenziale."
http://www.libreidee.org/2019/02/come-i ... di-chavez/
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
Intervista a Luciano Vasapollo.
Allora Luciano, sei appena tornato con Rita Martufi dal Venezuela dove hai seguito le elezioni, invitati direttamente dal Ministro degli Esteri Arreaza. Avete avuto molti incontri in rappresentanza delle vostre aree politico-culturali di appartenenza. Cominciamo da un dato: Maduro e le forze che rappresenta hanno vinto anche queste elezioni. Nel tuo lavoro sei abituato a far parlare i numeri e allora “diamo i numeri”. Con quanti voti ha vinto Maduro? Quanti voti ha preso l’opposizione? Quanta gente ha partecipato al voto?
Accolgo con favore questa intervista perchè permette di esprimere la mia opinione visto che in Europa, i media hanno la linea editoriale delle multinazionali, il cui discorso è che le frodi si sono verificate in Venezuela e c’è stata un’astensione che giustifica il fatto di non riconoscere i risultati. Maduro ha ottenuto il 68% dei voti, mentre Henri Falcón ha ottenuto solo il 21%, il che significa una differenza di 45 punti, cosa che non accadeva in Venezuela da 20 anni. Il candidato Bertucci, che è arrivato al terzo posto, ha anche sottolineato che si può non riconoscere un risultato con una limitata differenza di voti, ma che con delle cifre come quelle di domenica 20 maggio è impossibile che si verifichi una frode con un così grande margine di differenza.
E ‘stato un processo elettorale che ha garantito la libertà e l’indipendenza, in un sistema moderno e affidabile. Lo dico avendo assistito ad elezioni anche in altre parti del mondo. E ‘una vergogna, e lo dico come europeo, che l’Unione Europea abbia chiesto l’astensione in Venezuela, per dire poi che il processo non era legittimo perché avevano votato poche persone.
Grandi lotte sono state combattute per conquistare il diritto di voto, quindi è un passo indietro chiedere l’astensione. La risposta popolare del popolo bolivariano è stata l’autodeterminazione, l’indipendenza e la sovranità, perché non hanno accettato di essere una colonia.
Ho visitato i seggi elettorali e tutto è andato tranquillamente, in pace, nonostante il contesto di guerra economica, commerciale, guerra internazionale finanziaria, mediatica, psicologica in atto contro il Venezuela; è stata una vittoria eroica del compagno Maduro e della democrazia. Nicolas Maduro ha vinto nettamente le elezioni presidenziali di domenica 20 maggio, ottenendo un secondo mandato presidenziale con oltre 6,5 milioni di voti. Lo ha annunciato il Consiglio nazionale elettorale (CNE) nella tarda sera di domenica. Con il 92,6% dei voti contati, Maduro ha ottenuto 5,8 milioni di voti, mentre il suo rivale, l’ex governatore Henri Falcón, ha ottenuto 1,8 milioni di voti. Il presidente del CNE Tibisay Lucena, nel suo discorso alla nazione, ha anche aggiunto che 8,6 milioni di venezuelani (circa il 47%) si sono recati alle urne, su un totale del registro elettorale di 20,5 milioni di persone. Come detto si tratta del 92,6% dei voti scrutinati.
Alcuni paesi come Stati Uniti o la stessa Unione Europea contestano la validità di queste elezioni. Nei paesi che contestano le elezioni in Venezuela per il basso numero di votanti, quanta gente ha votato quando ha dovuto eleggere i presidenti o i premier?
Chiediamoci con quali livelli di partecipazione siano stati proclamati Donald Trump, Juan Manuel Santos o Sebastián Piñera, perché sono stati eletti con molto meno del 48% di partecipazione che Maduro ha ottenuto nelle elezioni del 20 maggio.

Allora Luciano, sei appena tornato con Rita Martufi dal Venezuela dove hai seguito le elezioni, invitati direttamente dal Ministro degli Esteri Arreaza. Avete avuto molti incontri in rappresentanza delle vostre aree politico-culturali di appartenenza. Cominciamo da un dato: Maduro e le forze che rappresenta hanno vinto anche queste elezioni. Nel tuo lavoro sei abituato a far parlare i numeri e allora “diamo i numeri”. Con quanti voti ha vinto Maduro? Quanti voti ha preso l’opposizione? Quanta gente ha partecipato al voto?
Accolgo con favore questa intervista perchè permette di esprimere la mia opinione visto che in Europa, i media hanno la linea editoriale delle multinazionali, il cui discorso è che le frodi si sono verificate in Venezuela e c’è stata un’astensione che giustifica il fatto di non riconoscere i risultati. Maduro ha ottenuto il 68% dei voti, mentre Henri Falcón ha ottenuto solo il 21%, il che significa una differenza di 45 punti, cosa che non accadeva in Venezuela da 20 anni. Il candidato Bertucci, che è arrivato al terzo posto, ha anche sottolineato che si può non riconoscere un risultato con una limitata differenza di voti, ma che con delle cifre come quelle di domenica 20 maggio è impossibile che si verifichi una frode con un così grande margine di differenza.
E ‘stato un processo elettorale che ha garantito la libertà e l’indipendenza, in un sistema moderno e affidabile. Lo dico avendo assistito ad elezioni anche in altre parti del mondo. E ‘una vergogna, e lo dico come europeo, che l’Unione Europea abbia chiesto l’astensione in Venezuela, per dire poi che il processo non era legittimo perché avevano votato poche persone.
Grandi lotte sono state combattute per conquistare il diritto di voto, quindi è un passo indietro chiedere l’astensione. La risposta popolare del popolo bolivariano è stata l’autodeterminazione, l’indipendenza e la sovranità, perché non hanno accettato di essere una colonia.
Ho visitato i seggi elettorali e tutto è andato tranquillamente, in pace, nonostante il contesto di guerra economica, commerciale, guerra internazionale finanziaria, mediatica, psicologica in atto contro il Venezuela; è stata una vittoria eroica del compagno Maduro e della democrazia. Nicolas Maduro ha vinto nettamente le elezioni presidenziali di domenica 20 maggio, ottenendo un secondo mandato presidenziale con oltre 6,5 milioni di voti. Lo ha annunciato il Consiglio nazionale elettorale (CNE) nella tarda sera di domenica. Con il 92,6% dei voti contati, Maduro ha ottenuto 5,8 milioni di voti, mentre il suo rivale, l’ex governatore Henri Falcón, ha ottenuto 1,8 milioni di voti. Il presidente del CNE Tibisay Lucena, nel suo discorso alla nazione, ha anche aggiunto che 8,6 milioni di venezuelani (circa il 47%) si sono recati alle urne, su un totale del registro elettorale di 20,5 milioni di persone. Come detto si tratta del 92,6% dei voti scrutinati.
Alcuni paesi come Stati Uniti o la stessa Unione Europea contestano la validità di queste elezioni. Nei paesi che contestano le elezioni in Venezuela per il basso numero di votanti, quanta gente ha votato quando ha dovuto eleggere i presidenti o i premier?
Chiediamoci con quali livelli di partecipazione siano stati proclamati Donald Trump, Juan Manuel Santos o Sebastián Piñera, perché sono stati eletti con molto meno del 48% di partecipazione che Maduro ha ottenuto nelle elezioni del 20 maggio.

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
- Souther082
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 6329
- Iscritto il: 31/12/2013, 22:29
- Località: nella mia tana
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
mi hai convito dos...!
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
- GeishaBalls
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 12207
- Iscritto il: 23/09/2010, 14:34
- Località: BO
Re: (OT) Lega-5Stelle: sarà governo governicchio governo del
Senza usare la parola eroe molti qua dentro si erano identificati nella rivoluzione della scatoletta di tonno che doveva liberare la politica italiana, descritta esclusivamente come malaffare.Enrico Pallazzo ha scritto:chi è che dubita? ma soprattutto, chi lo hai mai definito un eroe? (almeno qui dentro)GeishaBalls ha scritto:Cominciamo a dubitare che Di Maio sia un eroe? Oppure esiste solo l’eroico Capitano? Tra gli accesi nemici dei governi precedenti comincia a mancare una linea comune
Ragazzi coraggiosi che per spirito di servizio restituiscono i compensi e con la prospettiva di andare a casa dopo due legislature... e salvano il Paese con honestà e passione,
Poi si capisce (oddio, capire è un po’ forte, diciamo si sbatte la faccia) che anche gli altri governi non facevano tutto per interesse personali. Ti avevano detto del PD e le banche era uno schifo, vero? Come ci sei rimasto sul decreto fotocopia per Carige?
E sul “fuori i partiti dalla RAI, basta i politici che fanno le nomine negli enti pubblici” come la pensate oggi? E sullo schifo del jobs act, la difesa dei lavoratori sfruttati, ora è tutto risolto?
Poi ci sono utenti che appendono a questo governo speranze opinioni posizioni che questi e si capisce (oddio, capire...) che non sanno che posizione prendere. Esempio il Venezuela, c’è una pagina qua sopra di sostegno a Maduro ed il governo italiano non ha preso posizione se non obbedire agli sponsor russi da casa e fare dichiarazioni pro USA da Washington (grazie a DDP per la segnalazione).
Sì, li avete ritenuti eroici combattenti contro un’oppressione insopportabile e vedete che i meccanismi sono necessariamente quelli, sarà interessante guardarvi e vedere se cambierete mentalità o cambierete semplicemente cavallo