Ultima modifica di Barabino il 23/02/2019, 12:44, modificato 1 volta in totale.
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
moh, ho cercato "bikini seaside" ed e' uscita lei...
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Paperinik ha scritto:Vabbè, vabbè...a parte tutto, una bel giochino: segnalatemi una scena della nappa degna di una sega. Voglio vedere se una spruzzata ce la lascio...
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
adesso rimugino che ho un amico molto baciapile che quando vuole scopare non va mai dalle prostitute (ne' quelle del night ne' le pompinare cinesi da appartamento ) ma va solo a fare TURISMO ZEZZUALE a SCAFATI il paese di Valentina
sulla circumvesuviana
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Il marchese de Sade venne in Italia due volte. Nel 1772 per sottrarsi a una condanna a morte del tribunale di Aix (era stato accusato di avvelenamento e sodomia) e nell' estate del 1775 per sfuggire a un mandato di cattura dei giudici di Lione che lo accusavano di violenze su cinque ragazzine assunte al suo servizio nel castello di La Coste. La prima volta si fermò qualche giorno a Venezia; la seconda rimase in Italia fino al giugno 1776 dedicandosi al grand tour nelle nostre città d' arte, tra musei, chiese e i più bei paesaggi italiani da Torino fino a Napoli, Capri, Castellammare e relativa escursione al Vesuvio. Ne è rimasto un diario di viaggio pieno di racconti, di scrupolose osservazioni, di svagati abbandoni e di pertinenti analisi estetiche delle opere d' arte (architetture, sculture e pitture) incontrate sul cammino. Questo diario è rimasto inedito in Francia fino a qualche anno fa. Nel 1995 ne è uscita a Parigi una edizione definitiva che ora appare in traduzione italiana (Viaggio in Italia, a cura di Maurice Lever, prefazione di Carlo Pasi, Bollati Boringhieri; pagg. LXXV - 420, lire 120.000). Il curatore mette le mani avanti e segnala le difficoltà filologiche incontrate nel ricostruire l' ampio manoscritto del divino marchese ("fa irresistibilmente pensare a un cantiere abbandonato") secondo un criterio di uniformità di linguaggio, di intenzioni e di referenze. Ma trattandosi di Sade è inutile andare per il sottile e, comunque, questo Viaggio in Italia si legge con piacere. Ma forse ho sbagliato la parola: parlare di "piacere" a proposito di Sade può dar luogo a fraintendimenti. In ogni caso i piaceri italiani di Sade sono così ben dissimulati nelle pagine del viaggio che i sadiani più incalliti resteranno certamente delusi dall' equilibrio, dalla moderazione, e dall' offesa virtù di cui dà prova il viaggiatore di fronte a certi comportamenti degli italiani del tempo. Insomma, chi viene in Italia non è Juliette, crudele e assatanata, ma la dolce, virtuosa Justine. Sentite questa: "L' onesta e piacevole galanteria, l' onesto commercio dei sessi, che riscalda tutte la passioni nobili e serve non di rado di focolaio di tutte le virtù, sono poco conosciuti in una città in cui la brutalità dei costumi non punta che al godimento". Si sta parlando di Napoli, nelle cui strade buie Sade assiste inorridito alle cose per le quali era ricercato dalla polizia francese: "La sera, le strade sono piene di sventurate vittime offerte alla brutalità del primo venuto. Non mento se dico che ho visto a Napoli bambinette di quattro o cinque anni offrirsi di soddisfare le più orribili brame e addirittura supplicare, quando qualcuno si arrendeva alle loro sollecitazioni, di scegliere piuttosto quest' altro modo che non quello che è indicato dalla natura, perché la debolezza della loro età non le rendeva ancora capaci di prestarsi all' uso ordinario cui il Creatore ha destinato il loro sesso". ...
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate