Salieri D'Amato ha scritto:Ma quali demoni, quello se teneva duro fra poco sarebbe finito in cura da qualche parte e magari tra qualche anno pure ai domiciliari. Ogni tanto una giustizia superiore fa capolino.
Vabbé non volevo fare l'integralista. Se dovessi parlare di pancia lo avrei torturato stile inquisizione e dato in pasto ai cani.
Così facendo ha chiuso la faccenda senza troppo soffrire per quanto fatto
Si vede che sei un cinefilo, hai descritto un incrocio tra Il Nome della Rosa e Django Unchained
An idle mind is the devil's playground/Si, ma la NATO? "Nel lungo periodo saremo tutti morti" John Maynard Keynes Membro dell'ala intelligente del forum dal 07/02/22
la famiglia di luca varani dopo aver ribadito e giustamente criticato la condanna a 30 anni per Manuel Foffo per
aver usufruito del rito abbreviato" Non è giustizia piena siamo amareggiati. Non si può dare il rito abbreviato dopo quello che ha fatto"
La mamma di Luca Varani, appresa la notizia del suicidio di Marco Prato, ha pianto
Scioccata per la morte di Marco Prato, anche la fidanzata di Luca Varani. «Una vita è una vita. Sono scioccata per quanto accaduto.
La lettera. "Non ce la faccio a reggere l'assedio mediatico che ruota attorno a questa vicenda. Io sono innocente". Queste le parole scritte da Prato poco prima di togliersi la vita nel carcere di Velletri. In una breve lettera, Prato avrebbe scritto i motivi per cui aveva deciso di farla finita. Nel biglietto il giovane chiede anche di fare in modo che ci sia un medico accanto al padre quando gli verrà data la notizia della sua morte."Su di me tante menzogne" e l'assedio dell'attenzione mediatica, scrive il giovane.
intanto La Procura di Velletri ha aperto un'indagine per istigazione al suicidio. Il procedimento, coordinato dal procuratore Francesco Prete, è contro ignoti. Non è escluso che l'indagine andrà a verificare se lo stato di detenzione di Prato fosse compatibile con le sue condizioni psicofisiche.
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Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)
Livorno, favori in cambio di sesso
Arrestato un carabiniere
Almeno sei episodi: si dichiarava disposto ad aiutare donne in cerca di lavoro
Il militare, già in servizio al nucleo dell’ispettorato del lavoro, si trova ai domiciliari
Prestazioni sessuali da donne in cerca di lavoro in cambio di favori. È questa l’accusa che grava su un sottufficiale dell’Arma che ha comandato il nucleo carabinieri dell’ispettorato del lavoro livornese da ieri finito agli arresti domiciliari su richiesta della Procura livornese. Le indagini sono state effettuate dai colleghi del Nucleo investigativo di Livorno. Il gip del Tribunale Antonio Del Forno ha ritenuto sussistenti gravi indizi di concussione continuata, consumata e tentata e ha emesso l’ordinanza di arresto per il sottufficiale che nei mesi scorsi è stato trasferito fuori dalla Toscana.
La ricostruzione
«Il lungo lavoro investigativo — si legge in una nota della procura guidata dal procuratore Ettore Squillace Greco — effettuato con il pieno supporto della Direzione dell’Ispettorato del Lavoro di Livorno, ha fatto emergere almeno sei episodi che vedono come protagonista l’arrestato: il modus operandi del sottufficiale consisteva nel dichiararsi disposto ad aiutare donne in cerca di lavoro a trovare un posto in cambio di favori personali minacciando verifiche più approfondite agli esercenti che venivano controllati nel corso dell’attività se non avessero assunto le donne che cercava di favorire». Le indagini hanno appurato, sottolinea, «falsificazioni di atti e richieste di sconti eccessivi a pubblici esercenti». Gli inquirenti non escludono che possano esserci altri casi non ancora venuti alla luce perciò le indagini proseguono anche con l’ausilio di altri carabinieri addetti all’ispettorato del lavoro giunti da Firenze.