Ho difficoltà a capire cosa intendi, gab75, per tutela del diritto all'immagine delle attrici porno, spaziando da film con clausole vantaggiose all'equiparazione con le prostitute all'utilizzo della propria immagine in maniera altamente remunerativa.
Mi intendo più di foto, e so che non è solo la modella a doversi tutelare, ma anche il fotografo (e forse anche di più, se usi foto senza liberatoria e la modella trova un avvocatonzo che le ventila l'idea che andando per vie legali si può fare un bel po' di soldi sei fatto!).
Lo stesso varrà nel cinema, hard o no.
Mi permetto di riportare alcune tue frasi:
"...Perchè le attrici "normali" hanno tanto a cuore il proprio diritto all'immagine da tutelarlo anche in sede legale ogni qualvolta loro foto/video siano riprodotte senza il loro consenso, mentre le attrici "porno" non hanno questa sensibilità ?"
Forse non hanno abbastanza soldi per gli avvocati (considerando che già le attrici normali queste cause, in genere, le perdono, perché spesso sono poco fondate)
"...e tutto il substrato di starlet dell'est europa dobbiamo arrenderci al considerarle come prostitute? secondo me meritano molto di più, alla faccia di registi e distributori senza scrupoli!
...Giustissima osservazione quella di Natasha, serve ai produttori ma dobbiamo entrare nella mentalità che è nell'interesse dell'attrice imporne le clausole a lei più vantaggiose, per cui io preferisco far usare alle mie clienti questo potere contrattuale a loro vantaggio, un po' come le star dello spettacolo "normale".
...Roby, la liberatoria non è solo un pezzo di carta, le attrici coi coglioni si difendono da sole, ma quelle col cervello prima di firmare a occhi chiusi ci riflettono
...poi succede qualcosa sia in fase di montaggio sia in fase di distribuzione che può fare incazzare un'attrice con le palle (come dici tu) e allora una parola in più o in meno può voler dire risarcimenti non indifferenti."
Bene, dopo tutto ciò prova a commentare la liberatoria presentata da Natasha (soprattutto se la hai confrontata con quelle che si firmano all'estero).
Mi sembra chiaro che quando una fa un film e firma quella liberatoria consapevolmente, concede la sua immagine (riguardo al girato, ovviamente) per sempre, indipendentemente da utilizzo in uno o più film, rimontaggi, variazioni, supporti, mezzi, ecc.
Il principio buono è che una liberatoria (che la persona deve capire integralmente, per cui, per le straniere deve essere almeno anche in inglese) sia firmata a conclusione del lavoro, altrimenti si sta firmando al buio e poi.....
Oppure l'aspirante stellina dell'est si fa fare da un avvocato una liberatoria tutta sua e quando va sul set la presenta alla produzione e dice: o va bene questa o me ne vado!

(si ride tanto per dire, in realtà

)