C'è Cianbellano?
Comunicazione brutalmente di servizio, ovviamente aperta a chi fosse interessato, ma
qui si convien che altrui lo scritto scrolli.
Pur non essendomi rotto una gamba, ho iniziato a leggere
Tu-Sai-Chi,
e (da quanto me la menasti) so che non mi perdoneresti mai se non te ne riferissi ampiamente la prima impressione.
Dirò dunque che, giunto alle quattro paginate piene di descrizione minuziosa delle vetrate della chiesa del paese,
mi è tornato alla memoria, come una rivelazione folgorante quanto indistinta
di un passato remoto, eppure celato a un semplice palmo dalla coscienza,
come un sapore un tempo consueto e poi mai più gustato per interi lustri,
ma che riaggalla alla memoria con tutta l'evidenza di un'esperienza fattiva e presente,
hic et nunc,
quel personaggio di Borges che stava scrivendo un poema dedicato alla descrizione dell'intero pianeta
(quello che
nel 1941, aveva già sbrigato un certo numero di acri nello stato del Queensland, circa un miglio del corso del fiume Ob,
una centrale a gas a nord di Veracruz, i principali negozi nella parrocchia di Concepciòn a Buenos Aires,
la villa di Mariana Cambaceres de Alvear nel quartiere Belgrano della capitale argentina
e uno stabilimento di bagni turchi non lontano dal ben noto Acquario di Brighton);
l'esperienza surreale mi ha subito costretto a interrompermi e indirizzato alla ricerca del brano,
che ero convinto appartenesse, dato l'argomento, alle
Cronache di Bustos Domecq,
ricerca del resto fallimentare, perché del fantomatico personaggio non vi si trova traccia alcuna;
e neppure col PDF di
Finzioni ho avuto miglior fortuna...
che si trattasse de
L'Aleph... ma dove sarà finito?
a casa dei miei, o nel secondo filare di libri sullo scaffale della letteratura fantastica?
troppa fatica sincerarsene, ma il fortunoso reperimento di un PDF in inglese mi ha permesso di accertare senz'ombra di dubbio
che proprio lì ne
L'Aleph (non nella raccolta, ma nel racconto eponimo) si nascondeva il famigerato Carlos Argentino Danero,
autore del poema intitolato
La Terra, che in effetti non ha nulla a che vedere con
Chi-Sai-Tu
salvo la superficiale analogia che ha scatenato tutta questa divagazione;
la scoperta mi ha consentito di riprendere con cuore pacificato la lettura del nostro autore
e delle sue infinite memorie di villeggiatura in famiglia, le quali, devo dire, mi hanno catturato al punto
da arrivare in una decina di giorni a pagina 150 del primo EPUB, e stimo,
se il ritmo regge e i quindici EPUB si aggirano tutti intorno alle duecento pagine come il primo,
che in circa venti volte tanto, ovvero sette mesi buoni, l'impresa potrebbe essere compiuta,
salvo il fatto non trascurabile che probabilmente il ritmo calerà col ritorno della stagione bruna,
che riporta ciascuno e tutti alle fatiche loro, ed anche me.
Devo dire che leggere di queste cose durante la villeggiatura familiare, fra i fantasmi e le ombre del tempo che fu,
probabilmente aiuta, per simpatia naturale, e altrettanto aiuta il fatto di aver trovato solo gli EPUB in lingua originale,
il che mi costringe ad accoppiare la fatica certosina della traduzione a quella dell'interpretazione e dell'assimilazione,
e mi consente di perdonarmi l'incomprensione di qualche chilometrica frase,
camuffandola con l'incomprensione di qualche parola foresta, singola quanto essenziale a intendere il contesto,
e quindi pazienza se non tutto passa.
Stay tuned.
Fine della comunicazione di servizio:
qui si convien che altrui riprenda il passo.
