Afghanistan, adultera lapidata
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- Er Monnezza
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Afghanistan, adultera lapidata
Afghanistan, adultera lapidata
Prima volta dopo il regime dei talebani
Una 29enne afghana è stata lapidata in pubblico per adulterio, mentre il suo amante, dopo essere stato frustato, è stato liberato. E' la prima esecuzione da quando, dopo l'intervento militare del 2001, i talebani sono stati cacciati dall'Afghanistan. A scagliare la prima pietra durante la lapidazione è stato il marito della donna, trascinata fuori casa da alcuni funzionari della polizia locale.
La polizia ha fatto sapere che la "condanna alla lapidazione" è stata eseguita giovedì nel distretto di Argo, a Ovest di Faizabad, capoluogo della provincia di Badakhshan: l'esecuzione è stata ordinata con una sentenza di una corte distrettuale.
Negli anni '90 nella provincia del Badakhshan ci furono vari uomini e donne puniti con la lapidazione, e la pratica divenne comune con il regime dei talebani, cacciati dall'Afghanistan dopo l'invasione del 2001. Dalla caduta del regime sentenze simili non erano più state emesse. Fino ad ora.
Fonte tgcom
Ma dico io ci sara' figa a Kabul?(la mia è ovviamente una provocazione)
Prima volta dopo il regime dei talebani
Una 29enne afghana è stata lapidata in pubblico per adulterio, mentre il suo amante, dopo essere stato frustato, è stato liberato. E' la prima esecuzione da quando, dopo l'intervento militare del 2001, i talebani sono stati cacciati dall'Afghanistan. A scagliare la prima pietra durante la lapidazione è stato il marito della donna, trascinata fuori casa da alcuni funzionari della polizia locale.
La polizia ha fatto sapere che la "condanna alla lapidazione" è stata eseguita giovedì nel distretto di Argo, a Ovest di Faizabad, capoluogo della provincia di Badakhshan: l'esecuzione è stata ordinata con una sentenza di una corte distrettuale.
Negli anni '90 nella provincia del Badakhshan ci furono vari uomini e donne puniti con la lapidazione, e la pratica divenne comune con il regime dei talebani, cacciati dall'Afghanistan dopo l'invasione del 2001. Dalla caduta del regime sentenze simili non erano più state emesse. Fino ad ora.
Fonte tgcom
Ma dico io ci sara' figa a Kabul?(la mia è ovviamente una provocazione)
Chi caga sotto 'a neve, pure si fa 'a buca e poi 'a copre, quando 'a neve se scioje 'a mmerda vie' sempre fori.
In versione audio special thanks to Nik978:
http://www.hokutoaudioteca.it/film_nut_1i/delitto%20a%20porta%20romana/caga.wav
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- pazza poli
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ma no ma no cosa sono quelle faccine??
è la loro cultura chi siamo noi per giudicarli??
abbiamo forse l'arroganza di ritenerci superiori??

vabbuó almeno dopo l'intervento yankee ( ingiusto e criminale ovv.
) quei trogloditi del cazzo ne lapidano una ogni 4 anni e non ogni giorno
DISGUSTORAMA
è la loro cultura chi siamo noi per giudicarli??
abbiamo forse l'arroganza di ritenerci superiori??

vabbuó almeno dopo l'intervento yankee ( ingiusto e criminale ovv.

DISGUSTORAMA
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
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da anti-dogmatico e anti-religioso sono contento che i taliban siano spariti dalla faccia della terra. nessun dubbio in proposito. e mi piace come ti scagli contro la barbarie islamica... vorrei usassi la stessa forza contro altri tipi di barbarie (nazismo, abu-grahib, etc). ma so che e' impossibile. 

You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
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ma guarda squirto diciamocela tutta il mio principale motivio di odio per l'islam è proprio il modo in cui trattano le donne... pensa che pirla che sono 
quanto al nazismo se scartabelli puoi trovare la mia posizione chiara e netta ( e non la solita condanna un tanto al kilo ) sulla shoa che continuo a reputare IL crimine per antonomasia

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ma no ma no cosa sono quelle faccine??
è la loro cultura chi siamo noi per giudicarli??
abbiamo forse l'arroganza di ritenerci superiori??
balkan approvo al 100%.
chi pensava che fossero i talebani ad avere in uso certe pratiche ora viene clamorosamente smentito.
non è un regime piuttosto che un altro a fare di queste cose, ma sono duemila anni di storia e una cultura per altri versi da ammirare.
è la loro cultura chi siamo noi per giudicarli??
abbiamo forse l'arroganza di ritenerci superiori??
balkan approvo al 100%.
chi pensava che fossero i talebani ad avere in uso certe pratiche ora viene clamorosamente smentito.
non è un regime piuttosto che un altro a fare di queste cose, ma sono duemila anni di storia e una cultura per altri versi da ammirare.
per fortuna c'è un Islam diverso, in cui le donne si ribellano alle tradizioni maschiliste e oppressive... vedere quel che è successo in Djibouti due settimane fa...
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Mahh la discussione naturalmente meriterebbe di essere approfondito.Squirto ha scritto:per fortuna c'è un Islam diverso, in cui le donne si ribellano alle tradizioni maschiliste e oppressive... vedere quel che è successo in Djibouti due settimane fa...
Ma sull'altro Islam avrei dei dubbi, nel senso che non sarà facile che si affermi. Temo invece che lo "scontro tra civiltà " si accentui.

MUTILAZIONI GENITALI, LA GRANDE VITTORIA DELLE DONNE AFRICANE
A Gibuti hanno zittito gli imam e ottenuto un risultato da cui non si torna indietro. Ma la lotta per i diritti, e contro la violenza, non si ferma qui.
di Emma Bonino
No a qualsiasi forma di mutilazione genitale femminile (MGF), sia essa praticata da personale ospedaliero ginecologico che da praticone operanti con strumenti rudimentali; nessuna giustificazione puó essere addotta per continuare a infliggere a ragazze e bambine la violenza di un rito ancestrale, che da centinaia d'anni consente all'uomo di esercitare la propria potestà sul corpo femminile e di controllarne la sessualità . Attorno a questa posizione comune si è coalizzato il consenso dei rappresentanti governativi e di tutti coloro che dai paesi della sub-regione africana, sono arrivati a Gibuti (ex colonia francese tra l'Eritrea e la Somalia) per la Conferenza sulle MGF. La conferenza è stata organizzata dall'associazione radicale Non c'è Pace Senza Giustizia (nel contesto della campagna "StopFGM!") e dal governo gibutino, il cui impegno su questo fronte risale già al '93, quando il codice penale fu modificato per inasprire le pene previste per chi pratica le MGF, ed è poi proseguito negli anni successivi attraverso azioni di sensibilizzazione all'interno del paese.
Nonostante il consenso che pure c'era a livello politico, non è stato un risultato facile ma il frutto di un serrato dibattito, poichè molti degli imam presenti hanno tentato di introdurre un'interpretazione permissiva del testo coranico, che avrebbe lasciato margini di legittimità ad alcune forme cosiddette "dolci" di mutilazione. Un secco no è arrivato dalle militanti anti-mutilazioni, che hanno costretto gli esponenti religiosi ad ammettere ció che la massima autorità religiosa egiziana, l'imam Tantawi, aveva già chiarito durante la Conferenza tenutasi al Cairo nel 2003: le MGF non hanno alcun legame con la religione, che pertanto non puó e non deve essere usata come paravento per giustificarla. La conferenza, inoltre, ha chiuso i suoi lavori con l'adozione di un documento finale, la "Dichiarazione di Gibuti", e l'annuncio da parte del Primo Ministro gibutino Dileita Mohamed Dileita, della ratifica di quella che è stata definita una vera e propria "Carta dei diritti" delle donne africane: il Protocollo di Maputo, adottato dai Capi di Stato dell'Unione Africana nel luglio 2003, che non solo condanna espressamente le MGF come una violazione dei diritti umani, ma contiene tutta una serie di disposizioni che concernono la vita civile e politica - ad oggi pressochè inesistente - delle donne africane. Con la ratifica del Gibuti, sale a nove il numero dei paesi che hanno fatto proprio questo documento fortemente riformatore (gli altri sono: Libia, Isole Comore, Ruanda, Namibia, Lesotho, Sudafrica, Senegal e Nigeria), che per entrare in vigore, necessita della ratifica di quindici paesi.
Con questa conferenza siamo arrivati a un punto di non ritorno nella lotta contro le MGF. Certamente essa non puó essere considerata un fine in sè e, al di là del successo che ha avuto, è necessario non dismettere il dialogo/confronto che, senza timidezza alcuna e con uno straordinario coraggio, le militanti anti-mutilazione sono ormai riuscite a innescare. E lavorare per creare nuove sinergie e occasioni di lotta comune. Da questo punto di vista, Gibuti ha rappresentato un esempio prezioso, assumendo un ruolo guida all'interno della sub-regione e del continente africano in generale. A maggior ragione, con gli amici di Non c'è Pace Senza Giustizia, stiamo lavorando fianco a fianco con le protagosìniste di questa battaglia, con le donne africane, per organizzare altri eventi. A maggio sarà la volta del Mali, affinchè ci sia un'accelerazione delle ratifiche che consentiranno al Protocollo di Maputo di diventare operativo ed essere implementato il più velocemente possibile.
http://www.emmabonino.it/press/by_emma_bonino/1852
A Gibuti hanno zittito gli imam e ottenuto un risultato da cui non si torna indietro. Ma la lotta per i diritti, e contro la violenza, non si ferma qui.
di Emma Bonino
No a qualsiasi forma di mutilazione genitale femminile (MGF), sia essa praticata da personale ospedaliero ginecologico che da praticone operanti con strumenti rudimentali; nessuna giustificazione puó essere addotta per continuare a infliggere a ragazze e bambine la violenza di un rito ancestrale, che da centinaia d'anni consente all'uomo di esercitare la propria potestà sul corpo femminile e di controllarne la sessualità . Attorno a questa posizione comune si è coalizzato il consenso dei rappresentanti governativi e di tutti coloro che dai paesi della sub-regione africana, sono arrivati a Gibuti (ex colonia francese tra l'Eritrea e la Somalia) per la Conferenza sulle MGF. La conferenza è stata organizzata dall'associazione radicale Non c'è Pace Senza Giustizia (nel contesto della campagna "StopFGM!") e dal governo gibutino, il cui impegno su questo fronte risale già al '93, quando il codice penale fu modificato per inasprire le pene previste per chi pratica le MGF, ed è poi proseguito negli anni successivi attraverso azioni di sensibilizzazione all'interno del paese.
Nonostante il consenso che pure c'era a livello politico, non è stato un risultato facile ma il frutto di un serrato dibattito, poichè molti degli imam presenti hanno tentato di introdurre un'interpretazione permissiva del testo coranico, che avrebbe lasciato margini di legittimità ad alcune forme cosiddette "dolci" di mutilazione. Un secco no è arrivato dalle militanti anti-mutilazioni, che hanno costretto gli esponenti religiosi ad ammettere ció che la massima autorità religiosa egiziana, l'imam Tantawi, aveva già chiarito durante la Conferenza tenutasi al Cairo nel 2003: le MGF non hanno alcun legame con la religione, che pertanto non puó e non deve essere usata come paravento per giustificarla. La conferenza, inoltre, ha chiuso i suoi lavori con l'adozione di un documento finale, la "Dichiarazione di Gibuti", e l'annuncio da parte del Primo Ministro gibutino Dileita Mohamed Dileita, della ratifica di quella che è stata definita una vera e propria "Carta dei diritti" delle donne africane: il Protocollo di Maputo, adottato dai Capi di Stato dell'Unione Africana nel luglio 2003, che non solo condanna espressamente le MGF come una violazione dei diritti umani, ma contiene tutta una serie di disposizioni che concernono la vita civile e politica - ad oggi pressochè inesistente - delle donne africane. Con la ratifica del Gibuti, sale a nove il numero dei paesi che hanno fatto proprio questo documento fortemente riformatore (gli altri sono: Libia, Isole Comore, Ruanda, Namibia, Lesotho, Sudafrica, Senegal e Nigeria), che per entrare in vigore, necessita della ratifica di quindici paesi.
Con questa conferenza siamo arrivati a un punto di non ritorno nella lotta contro le MGF. Certamente essa non puó essere considerata un fine in sè e, al di là del successo che ha avuto, è necessario non dismettere il dialogo/confronto che, senza timidezza alcuna e con uno straordinario coraggio, le militanti anti-mutilazione sono ormai riuscite a innescare. E lavorare per creare nuove sinergie e occasioni di lotta comune. Da questo punto di vista, Gibuti ha rappresentato un esempio prezioso, assumendo un ruolo guida all'interno della sub-regione e del continente africano in generale. A maggior ragione, con gli amici di Non c'è Pace Senza Giustizia, stiamo lavorando fianco a fianco con le protagosìniste di questa battaglia, con le donne africane, per organizzare altri eventi. A maggio sarà la volta del Mali, affinchè ci sia un'accelerazione delle ratifiche che consentiranno al Protocollo di Maputo di diventare operativo ed essere implementato il più velocemente possibile.
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- Er Monnezza
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- Iscritto il: 20/01/2005, 23:25
si ma sono ancora all'inizio,ne hanno di strada da fare,quanto pensi che ci impiegheranno prima che arrivino a comportarsi come i nordici?Non ci siamo riusciti ancora noi italiani figuriamoci loro....
Chi caga sotto 'a neve, pure si fa 'a buca e poi 'a copre, quando 'a neve se scioje 'a mmerda vie' sempre fori.
In versione audio special thanks to Nik978:
http://www.hokutoaudioteca.it/film_nut_1i/delitto%20a%20porta%20romana/caga.wav
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- Er Monnezza
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per squirto :siamo tutti assolutamente contro qualsiasi barbarie qualunque matrice essa abbia,ma questa dell'islam nemico giurato del paicere femminile ci tocca da vicino essendo noi utenti di un forum porno,essendo noi adoratori del corpo femminile,percio' sentire quello che combinano questi cazzoni dei mediorientali mi fa ribollire il sangueEr Monnezza ha scritto:si ma sono ancora all'inizio,ne hanno di strada da fare,quanto pensi che ci impiegheranno prima che arrivino a comportarsi come i nordici?Non ci siamo riusciti ancora noi italiani figuriamoci loro....
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anche a me fa incazzare terribilmente. per quello sono contento dei cambiamenti, anche se piccoli...e supportero' sempre persone come la Bonino, che si spendono per questo.Er Monnezza ha scritto:per squirto :siamo tutti assolutamente contro qualsiasi barbarie qualunque matrice essa abbia,ma questa dell'islam nemico giurato del paicere femminile ci tocca da vicino essendo noi utenti di un forum porno,essendo noi adoratori del corpo femminile,percio' sentire quello che combinano questi cazzoni dei mediorientali mi fa ribollire il sangue
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- Drogato_ di_porno
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- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
si un barbaro sardo! ahahahahahDrogato_ di_porno ha scritto:Come i nordici? Allora Squirto è un barbaro


col mirto...

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