racconti erotici: fantasia e realtà 

Scatta il fluido erotico...

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CianBellano
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#226 Messaggio da CianBellano »

Fondente Rosa


In quel letto eravamo in due, ma era fin troppo chiaro che, fino al giorno seguente, nessuno era disposto a riconoscerlo.
Le sue mani esploravano, conoscevano, saggiavano e salutavano i passanti che scostando la tenda raccoglievano, chi un cioccolatino chi un torroncino, da alcune scodelle sulla credenza poco distante.

Il suo erotismo stava inondando tutto, viscoso, ma non al punto da superare in attrattiva la golosità emanata da quei cioccolatini. Smontai da letto, salutai Ferdinando il macellaio intento a ghermire due torroncini, e mi concedetti un fondente al di là del bene e del male.
- Maiale!
Disse l'unica donna in zona che, nuda, si stava strofinando lentamente il sesso.
- Ma fammi il piacere, la tua esclamazione è del tutto fuori luogo.
Risposi, aggiungendo brevemente:
- Vuoi un cioccolatino? Ti consiglio il fondente.

Continuò come se nulla fosse, al che io e Carlo, elettrauto tuttofare, ci guardammo perplessi ma allo stesso tempo complici: anche lui stava assaporando un fondente 70% dalla straordinaria complessità organolettica. Molto strutturato. Dopo un sorriso reciproco, che aveva tutta l'aria di svelare il comune status di "gran intenditori di cacao", ognuno andò per la sua strada. A dirla tutta a me toccò il pavimento della camera da letto.

Faceva un gran caldo, e in tutta onestà non ero proprio partito con l'idea di avere un rapporto sessuale. Il sapore di cioccolato stava svanendo dalla mia bocca, quando scoprii di essere nel bel mezzo di una sessione di sesso orale. Un po' sorpreso ebbi la prontezza di mutare in una espressione compiaciuta e grata, come se avessi saputo fin dall'inizio quel che stesse succedendo. La mia erezione appariva spaventosa.

Vedendola, l’espressione facciale precedentemente allestita scomparì improvvisamente, e divenne un eloquente maschera di stupore misto a pensosità. L'erezione non mutò di una virgola. Accigliato, riflettevo assiduamente, mentre lingua e saliva di lei si davano incessantemente il cambio, nella tiepida lotta intrapresa contro il mio condottiero.

Improvvisamente la battaglia sembrò mia. Tuttavia, si rivelò esser soltanto un meschino cambio di strategia.
- E figa sia...
Pensai, interrompendo una riflessione precedente in merito al futuro della società occidentale. In quei mesi, tale argomento mi crucciava assai, non perché direttamente coinvolto, ma insomma sentivo l'esigenza di predire nel modo più accurato possibile la composizione etnica della società futura. Anche la tendenza dei flussi culturali mi incuriosiva molto. Quali avrebbero fagocitato quali? E l'islam? Come lo gestiremo sto minchia di islam??

Mi sentii come sollevato da un peso opprimente, ma non era una felice intuizione sull’umanità post 2050. La signora voleva essere penetrata attivamente.

Detto fatto, tentennai sarcasticamente. Ma dissi fintamente sicuro del fatto mio:
- Subito cioccolatino mio.
La missione della missionaria, enorme, insormontabile sfida della mia vita. Ero riposato e conservavo un bastone penico a dir poco autoritario, ora che riflettevo meglio scrutando intorno allo scroto. Poteva uscirci qualcosa di sensato. Si trattava proprio di un particolarissimo giorno, e la mia propensione allo stupore stava finalmente cedendo il passo.

Fausta, parcheggiatrice abusiva in pausa, sembrava porre una certa fiducia nell'atto che si stava per compiere. Nonostante ciò, Fausta svuotò la scodella con i torroncini nella sua bisaccia e levò le tende, letteralmente. Mise anche quelle nella fida bisaccia e infine se ne andò. Non esser incuriosita da simili nonché improbabili spettacoli non era da Fausta. In fondo si trattava di una grande stakanovista, quindi, sotto un certo punto di vista, potei farmene una ragione e risolvermi prontamente in vigorosi stantuffi. Io e il mio fiammante plenipotenziario.

Dentro e fuori, dentro e fuori. Tre volte su tre il pene uscì dalla sede madre e non si rintrufolò alla successiva mossa pelvica. Dentro e quasi fuori, dentro e quasi fuori. Imparavo in fretta nella mia inedita veste da tromboéur de fémms (quando pensavo in perfetto francese, pur non avendolo mai studiato, mi inorgoglivo parecchio). Ero una bestia, un epàté là bourgheouisié perenne ed instancabile. Infallibile e bellissimo. Invincibile e madido di sudore. Ero prossimo ai crampi in undici diverse zone del corpo.

Finsi di avere un potentissimo orgasmo, in ottica di non avere un potentissimo, forse letale, crampo. Pretesi la dolcezza e romanticheria di una eiaculazione interna. Furbo che fui, non avrebbe mai avuto modo di scoprirlo.

Girato dall’altra parte e prossimo al sonno, forse, perpetuo, sentii una voce lontana che mi riestrasse repentinamente dall'amico di una vita Orfeo.
- Spero vivamente che qualche fondente sia rimasto.
Disse ancora ansimante, sorprendendomi con il suo inedito interesse per il cioccolato.
- Quei cioccolatini al viagra costano un occhio della testa.
Concluse tenera e soddisfatta.

Detti una controllatina veloce, era ancora d'acciaio. Lui, l'inossidabile. Mi sentivo onnipotente. Decisi, solo in apparenza titubante, di abbandonarmi ad un sonno ristoratore.
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Miss Spring
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#227 Messaggio da Miss Spring »

Anche turgida e stillante, Cian, per favore. Una realtà tutta da suggere.
Hello cowgirl in the sand. Is this place at your command? Can I stay here for a while? Can I see your sweet sweet smile?
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#228 Messaggio da PatBateman »

L' Australia dev' esser luogo tremendamente noioso.
sfascio cose, meno gente.

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dboon
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#229 Messaggio da dboon »

Rand Al'Thor ha scritto:Sessista

l'uomo e' troppo fallocentrico :motosega:
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Bardamu
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#230 Messaggio da Bardamu »

Il racconto, pieno di allegre allegorie, non è altro che la rivisitazione del primo rapporto sessuale tra Meursault e Maria ne "Lo straniero" di Camus. Si descrive ciò che succede nel libro tra le righe:

Dopo il cinema, è venuta da me.

e

Quando mi sono svegliato, Maria era già uscita. Mi aveva spiegato che doveva andare da sua zia.

È Cian stesso a suggerircelo, disseminando nel racconto vari indizi.
Per esempio:

-la cioccolata.
Ne "Lo straniero" leggiamo:
Ho fumato due sigarette, sono entrato in camera a prendere un pezzo di cioccolata e sono venuto a mangiarla al balcone.

-il viavai dei personaggi, tipico della casbah di Algeri

-il riferimento al problema dell'Islam

Il racconto sembra suggerire un'unica inevitabile conclusione: Cian andrà in spiaggia, si beccherà un'insolazione e ucciderà un arabo.

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scb
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#231 Messaggio da scb »

Segaiolit
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#232 Messaggio da lider maximo »

Un amore di cipolla

Anna, intenta a tagliare la cipolla, non faceva altro che pensare a lei, l’ospite, la sua amica era sempre nei suoi pensieri, d’altronde aveva passato con lei momenti gioiosi, tristi, malinconici, si erano passati i primi fidanzatini, si erano divise tutto, dalla infanzia, passando per la giovinezza fino alla matura età, ma a lei Anna, arrivata ad un certo punto tutto questo non le bastava più, voleva, desiderava che l’amica fosse un qualcosa che andasse oltre, un qualcosa di più profondo.

Dopo mezz’ora la sua cipolla era ancora lì, non sapeva esattamente cosa fare, come tagliarla, affettarla, è la colpa era tutta sua, non di Anna, del suo desiderio che s’era appena palesata sull’uscio. Molla l’oggetto, ancora da vivisezionare, si sistema la sua folta entità ricciologica con la mano destra ancora pregna, l’accoglie e lei, Francesca le stampa un sorriso, poi un bacio sulla sua guancia.
Anna ha come un sussulto, di slancio la prende a sé, l’abbraccia, così energicamente che i suoi turgidi capezzoli si scontrano con quelli del suo desiderio oramai palese. Un abbraccio che sembra interminabile.

Si distaccano, l’entità ricciologica si accorge che dalla camicetta bianca del suo desiderio spuntano 2 anime tumide. Non riesce a staccare il suo languido sguardo da quello splendore. Rinsavisce, il ricordo della vivisezione è ancora vivido nella sua mente, si ricorda che deve terminare quello che ha sempre sognato.

Francesca si accorge che è tutto in alto mare, insiste per darle una mano.
Alla fine Anna accetta il suo aiuto. Prendono insieme il coltello, la fu cipolla bisogna finirla e in fretta, la carne macinata per il sugo non può aspettare in eterno.

Il desiderio della entità riccio logica le fa vedere come si prende in mano, come si impugna. Le raccomanda che se deve essere vigorosa va preso con tutte e 5 le dita, stretto con forza, se si deve agire con delicatezza sono sufficienti una presa morbida distaccando possibilmente il pollice e allungando l’indice.
Lei osserva, i suoi occhi brillano di gioia, possiedono una luce mai vista.

Avvicina la mano alla sua, con dolcezza, non c’è bisogno di agire con vigore, il grosso è stato fatto. Francesca la guarda con la coda dell’occhio, si accorge che c’è qualcosa di strano, ma lei fa finta di niente, la lascia fare. Lei sta sotto, l’entità riccio logica sopra, con la mano.
Si avvicinano, sono a stretto contatto l’una con l’altra. Il ventre di Anna poggia sulla natica destra di Francesca, i movimenti sono lenti, quasi impercettibili, c’è da finire un lavoro d’altronde, e le parti del corpo interessate sono altre.
Ma questo non impedisce all’entità ricciologica di godersi il momento tanto desiderato, tanto sospirato.

La cipolla (fu, quasi estinta) la tiene la sua morosa, che sente oramai il fiato sul collo di Anna. E’ un calore intenso, che si propaga dalla parte esterna del lobo dell’orecchio e si diffonde su tutta la nuca, scoperta dalla sensuale coda. I brividi che provoca sono indescrivibili, è una emozione intensa, completamente nuova e sono sempre più vicine quando dalle sue provocanti e carnose labbra Francesca domanda:

“Anna, ma che shampoo hai usato oggi?”


....to be continued....
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Rand Al'Thor
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#233 Messaggio da Rand Al'Thor »

Passo...
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CianBellano
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#234 Messaggio da CianBellano »

Illustrissimo Lider,
a parte il livello complessivo del racconto, di cui è permeato magistralmente rendendolo così deliziosamente livellato, due curiosità:

- Cosa hai pensato mentre realizzavi il primo, interminabile, coordinato, subordinato, scriteriato, periodo grammaticale?
- Cosa ha provocato in te la scelta stilistica di inserire, ripetutamente nel racconto, tanto da farne il fulcro simbolico, il termine "entità riccio logica"?
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#235 Messaggio da lider maximo »

CianBellano ha scritto: - Cosa hai pensato mentre realizzavi il primo, interminabile, coordinato, subordinato, scriteriato, periodo grammaticale?
Era mia intenzione renderlo il meno interminabile possibile, ma qui debbo ancora migliorare, cappero è più forte di me.
A cosa pensavo? Al renderlo il più scriteriato possibile, e la colpa non è mia, ma dell'entità ricciologica (tutto attaccato, errore di battitura...).
CianBellano ha scritto: - Cosa ha provocato in te la scelta stilistica di inserire, ripetutamente nel racconto, tanto da farne il fulcro simbolico, il termine "entità riccio logica"?
Cosa m'ha provocato?
Te lo dirò dopo la seconda parte......non penserai certo che finisca qua, con l'entità in quelle condizioni.
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#236 Messaggio da Blif »

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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#237 Messaggio da CianBellano »

lider maximo ha scritto:
CianBellano ha scritto: - Cosa hai pensato mentre realizzavi il primo, interminabile, coordinato, subordinato, scriteriato, periodo grammaticale?
Era mia intenzione renderlo il meno interminabile possibile, ma qui debbo ancora migliorare, cappero è più forte di me.
A cosa pensavo? Al renderlo il più scriteriato possibile, e la colpa non è mia, ma dell'entità ricciologica (tutto attaccato, errore di battitura...).
CianBellano ha scritto: - Cosa ha provocato in te la scelta stilistica di inserire, ripetutamente nel racconto, tanto da farne il fulcro simbolico, il termine "entità riccio logica"?
Cosa m'ha provocato?
Te lo dirò dopo la seconda parte......non penserai certo che finisca qua, con l'entità in quelle condizioni.
Insomma rivisitavi anche tu Camus, eh eh.
Vecchio volpone.

Ti offro un milione di dollari, taglio piccolo non segnati, se non scrivi alcun seguito.
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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#238 Messaggio da Blif »

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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#239 Messaggio da fib62 »

Laude

Ti penso, ti sogno e ti desidero, ti voglio ancora una volta donna mia, e poi ti vorrò un'altra volta ancora.
Te ne sei appena andata, risucchiata dal quel tuo mondo così lontano dal mio, lasciandomi solo in questo nostro piccolo e privato universo di una sera.
Ho ancora il sapore dolcissimo della tua pelle tra le mie labbra, sento ancora la fragranza di tuo corpo sinuoso e felino nelle mie narici, che come ogni volta mi sconvolge ed inebria, fragranza alla quale mai potrò assuefarmi.
Questa notte abbiamo molto parlato, abbiamo fatto l'amore come consumati ma ancor affiatati amanti, ci siamo confidati dei nostri piccoli e grandi segreti, ti ho raccontato dei miei più imbarazzanti e reconditi trascorsi, così come tu hai fatto con me, in una intimità tutta nostra e segreta.
Ti ho amata donna mia, ho amato ogni singola piega del tuo corpo, ho baciato ed adorato ogni più piccolo tuo particolare ogni angolo della tua pelle profumata, ho adorato la tua intelligenza schiavo della Tua bellezza e del tuo essere così intensamente donna.
Ti ho adorata mia Dea di una sera.
Ho amato la Tua dolcezza e la passione che mi hai voluto donare, il piacere che hai cercato in me e quello che hai voluto donare a questo tuo umile schiavo d'amore.
Ti ho amata questa sera, ti ho amata intensamente e senza remore, ho amato te, ho amato la tua passione, ed ho amato la tua anima che si offriva a me nuda e senza remore.
Mi hai stegato con la tua voce, con i tuoi gesti, con la tua passione.
Ti ho amata donna mia, ti ho amata forse più di quanto lecito mi fosse dato fare, ed ho odiato il trascorrere incessante e crudele del tempo che ti avrebbe nuovamente portata via da me.
Avrei voluto essere un grande mago ed avere il potere di fermare il tempo, per prorogare all'infinito ogni istante trascorso in tua compagnia, ogni singolo tuo respiro o sussulto di piacere.
Ma non sono un mago, sono solo il tuo servitore e non so purtroppo fermare il tempo, così esso trascorre crudele ed incessante portandoti nuovamente via da me ogni volta, ed ogni volta si rinnova il desiderio ed il piacere di poterti riabbracciare ad ogni nostro nuovo incontro.
Perché ci saranno altri incontri, altri attimi struggenti ed infiniti a legarci ed a stringere i nostri corpi nel piacere di quell'amplesso delle menti e dei nostri corpi nudi.
Ti ho amata donna mia, ti amerò ancora se solo tu lo vorrai.

La scrissi tre anni fa, lei era una escort conosciuta un una sera di marzo

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Re: racconti erotici: fantasia e realtà 

#240 Messaggio da lukax30 »

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