KrystalClub ha scritto:Sapete che ogni tanto ci piace mostrarvi come si sta dalla parte dei gestori, e quindi eccovi la
CRONACA DI UNA SERATA DIFFICILE
Nulla lascia presagire che sabato 22 Luglio sarà una serata difficile.
In programma non ci sono feste particolari, fa molto caldo e lo staff del k attende pigramente l’orario di apertura.
In effetti, sino alle undici tutto sembra avviarsi verso un binario tranquillo, e le coppie arrivavano poche per volta, alla spicciolata. Questa serata non finirà mai, penso.
Di colpo, la musica si blocca e subito dopo le luci si spengono.
Penso ad un sovraccarico di corrente, mi dico che basterà controllare il quadro luci.
I ragazzi dello staff mi tolgono ogni illusione: è un blackout di tutta la zona.
Be’, e adesso?
Cosa possiamo fare, dato che non funziona letteralmente più nulla?
Restano accese solo le luci di sicurezza, e le lampade sui tavolini grazie ad un accumulatore interno.
Niente luci, niente musica, niente aria condizionata, nessuna possibilità di utilizzare le spine delle bevande al bar.
Quanto durerà questo blackout? Impossibile dirlo, speriamo pochi minuti.
L’atmosfera è surreale, ed il primo timore è per la gente: si annoierà in fretta.
Chiamiamo tutti verso il bancone bar, apriamo quasi tutte le bottiglie di prosecco che abbiamo, per cercare di tenere unite le coppie offrendo loro qualcosa da bere.
Magari –pensiamo- si creerà un qualche senso di solidarietà. Useranno questo inconveniente per fare conoscenza.
Giungono le prime notizie: tutta la riviera Berica e gran parte della zona Est di Vicenza sono al buio. Ahia.
I minuti passano veloci. La compagnia elettrica non risponde al telefono; una voce registrata sembra prenderci in giro: “Se intendete segnalarci il guasto lungo la zona Est di Vicenza, grazie lo sappiamo già”.
Nel frattempo accade quello che non ci aspettavamo.
Il parcheggio si riempie, e comincia ad arrivare gente, ancora gente, più del previsto, molta più del previsto.
A questo punto dobbiamo prendere una decisione: chiudiamo o attendiamo?
Le luci di sicurezza hanno un’autonomia limitata, e non possiamo tenere le coppie dentro il locale quando si saranno spente.
Io spingo per giocarcela: facciamo salire tutti, diamo fondo a tutte le bottiglie che abbiamo, a tutte le scorte, e riforniamo il buffet continuamente.
Teniamo duro fino all’ultimo minuto, dico.
Parte dei ragazzi non è convinta, Sandra ha un po’ paura, la conosco: preferirebbe fermarsi qui.
E’ un azzardo: se dovremo chiudere, offriremo la serata a tutti, ma per noi sarà un bagno di sangue.
Ormai è mezzanotte, l’atmosfera è surreale. Il locale è pieno, e fa tanto caldo.
Vado al bar e chiedo come faranno le ragazze in cambusa senza la lavastoviglie: “Hanno le manine, e l’acqua corrente!”, mi rassicura Renato, mentre prepara un’ Havana Cola con quel che è rimasto. “Non lo voglio con la Coca Zero!” –dice la ragazza a cui è destinato. “Ti fa benissimo! –risponde lui- molte calorie in meno, mi ringrazierai!”
Io la faccia da giocatore di poker non so farla, si capisce che sono preoccupato e nervoso, perché il tempo sta scadendo.
Pochi minuti e le luci si esauriranno.
Dobbiamo chiudere l’accesso ai privé, intanto.
Mezzanotte e quaranta, ormai non ha più senso rischiare, bisogna fare uscire tutti.
Abbiamo aspettato anche troppo.
Sandra e i ragazzi mi mandano al centro della pista, chiedo attenzione: “Vorrei darvi buone notizie, ma purtroppo non ne ho. E’ andata così, non possiamo farci nulla. Vi ringraziamo tutti per avere avuto tanta pazienza, ma dobbiamo chiedervi di uscire. La serata, per quel che vale, la offre il Krystal”.
So che domani sarà una brutta giornata.
Le coppie si avviano con calma verso le uscite, scendono le scale, si sparpagliano pigramente per il parcheggio, verso le auto.
I primi mettono in moto, se ne vanno.
Io sono ad un lato della pista, sto salutando, ringrazio.
Qualcuno mi dà una pacca sulla spalla, qualcun altro un buffetto sulla testa.
Mi fanno sentire la loro solidarietà.
Ed in quel momento ritorna la corrente, come in un film.
I par della pista si illuminano, sento i motori dell’aria condizionata avviarsi.
Chi è vicino a me esulta, vedo Milos e Davide correre verso le uscite per avvisare la gente!
Tutti tornano dentro, ridono.
Il mio DJ fa saltare fuori dalle casse il pezzo più giusto: “Get Lucky” dei Daft Punk, ed in un attimo la pista è già piena.
Salgo in consolle, dai che si va!
Un minuto, un solo minuto ancora e sarebbe stato troppo tardi. Ma che culo.
Qualcuno lo abbiamo perso, ma tanti sono qui, e adesso vogliono solo divertirsi; Forse hanno ragione i Daft Punk: “We are up all night to get lucky”, stiamo alzati tutta la notte per avere fortuna.
E’ andata anche questa, dai.
Verranno i tempi duri, ma non stasera, non ancora.
Grazie di cuore a quelli che leggono SZ e che erano lì, e sono rimasti.
Anche noi eravamo presenti alla serata e la cronaca fatta da mr K rispecchia fedelmente quello che e' successo.
Da parte nostra,l'attesa e' stata effettivamente pesante e lunga (siamo entrati presto),ma il proseguo della serata ci ha riservato emozioni e adrenalina da compensare il disagio iniziale.
Pensavamo di averne viste,ma quella del black out ci mancava.