Contro la censura di internet
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Re: Contro la censura di internet
Wikipedia cede al diritto d'autore italiota.
Proibite da Wikimedia Commons le fotografie di opere architettoniche di progettisti in vita o morti da meno di 70 anni.
A rischio le opere di Piano, Fuksas, Piacentini e tutta l'architettura moderna italiana.
Se ancora li avesse, probabilmente anche Fuksas si metterebbe le mani nei capelli.
Secondo quanto deciso da amministratori ed utenti di Wikimedia Commons e della Wikipedia italiana, infatti, le fotografie delle sue opere - assieme a quelle di un nutrito numero di colleghi - vanno eliminate dalla nota enciclopedia telematica a causa del diritto d'autore.
L'intera architettura contemporanea e moderna italiana, perciò, rischia di non poter essere raffigurata nella più grande enciclopedia del mondo, col pesante danno per i beni culturali italiani che questo comporta.
Mentre il Brunelleschi se la rideva dal suo sepolcro in Santa Maria del Fiore, già nel gennaio 2007 la Soprintendenza per il Polo Museale fiorentino pensava bene di diffidare l'uso "in modo non autorizzato di immagini di opere conservate nei musei statali di Firenze", inviando una lettera formale tramite il sistema OTRS alla Wikimedia Foundation (che gestisce tutti i progetti intorno a Wikipedia).
Da allora si è animato un ampio dibattito, fino ad arrivare alla sofferta decisione di eliminare le fotografie raffiguranti opere architettoniche in Italia di progettisti ancora in vita, o morti da meno di 70 anni (come previsto dalla Legge 633/1941 sul diritto d'autore).
Questo perché la legislazione italiana, a differenza di molti altri paesi, non contemplerebbe il cosiddetto panorama freedom (libertà di panorama), che permette a chiunque di fotografare e riprodurre quanto pubblicamente visibile senza preoccuparsi di dover trovare il progettista e pagargli i diritti d'autore.
La prossima volta che fotografiamo la Stazione Centrale di Milano in una calda sera estiva, quindi, oltre a dover fare attenzione a non essere rapinati, sarà meglio verificare che non ci siano nelle vicinanze funzionari della SIAE.
Anche le opere dell'architettura (come quelle della pittura, del disegno, della fonografia...), infatti, sono protette dalla legge sul diritto d'autore (Artt. 2 e 13).
Di conseguenza, solo gli autori originali avrebbero il diritto esclusivo di riprodurle, in qualsiasi forma: inclusa quella fotografica.
La violazione vera e propria (l'uso per scopo personale è consentito), nasce nel momento in cui la fotografia viene caricata su un sito ad accesso pubblico e dotata di una licenza libera, diventando potenzialmente riproducibile anche con fini commerciali.
Questa è esattamente la filosofia Wikipedia.
Quindi, a meno di un diretto pronunciamento degli interessati o di un'improbabile modifica della legge sul copyright, il destino dell'architettura moderna italiana su uno dei dieci siti più visitati al mondo, pare segnato.
L'Auditorium Parco della Musica di Roma, la Fiera di Milano, la Stazione Centrale, il palazzo del rettorato de La Sapienza di Roma, le stazioni della metropolitana di Napoli, il Pirellone, la nuova chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo... scompariranno a breve dalle Wikipedie internazionali: per la gioia del turismo italico, della promozione dei beni culturali, e di quei 60 milioni di utenti che ogni giorno visitano Wikipedia nelle varie lingue. L'ironia maggiore sta nel fatto che un'opera di un architetto italiano collocata, ad esempio, in Germania, può tranquillamente essere riprodotta, poiché la legge tedesca - come la maggioranza degli stati europei - prevede la succitata "libertà di panorama".
Così, mentre la stessa Germania finanzia lo sviluppo di Wikipedia, l'Italia la diffida dall'uso di fotografie di quadri presenti nei propri musei e si trova senza le immagini di tutte le opere architettoniche moderne presenti nel proprio territorio. In attesa di trovare il classico cavillo legale che risolva la situazione, fra mandolini, pizza e maccheroni.
Luca Spinelli - Punto Informatico
Proibite da Wikimedia Commons le fotografie di opere architettoniche di progettisti in vita o morti da meno di 70 anni.
A rischio le opere di Piano, Fuksas, Piacentini e tutta l'architettura moderna italiana.
Se ancora li avesse, probabilmente anche Fuksas si metterebbe le mani nei capelli.
Secondo quanto deciso da amministratori ed utenti di Wikimedia Commons e della Wikipedia italiana, infatti, le fotografie delle sue opere - assieme a quelle di un nutrito numero di colleghi - vanno eliminate dalla nota enciclopedia telematica a causa del diritto d'autore.
L'intera architettura contemporanea e moderna italiana, perciò, rischia di non poter essere raffigurata nella più grande enciclopedia del mondo, col pesante danno per i beni culturali italiani che questo comporta.
Mentre il Brunelleschi se la rideva dal suo sepolcro in Santa Maria del Fiore, già nel gennaio 2007 la Soprintendenza per il Polo Museale fiorentino pensava bene di diffidare l'uso "in modo non autorizzato di immagini di opere conservate nei musei statali di Firenze", inviando una lettera formale tramite il sistema OTRS alla Wikimedia Foundation (che gestisce tutti i progetti intorno a Wikipedia).
Da allora si è animato un ampio dibattito, fino ad arrivare alla sofferta decisione di eliminare le fotografie raffiguranti opere architettoniche in Italia di progettisti ancora in vita, o morti da meno di 70 anni (come previsto dalla Legge 633/1941 sul diritto d'autore).
Questo perché la legislazione italiana, a differenza di molti altri paesi, non contemplerebbe il cosiddetto panorama freedom (libertà di panorama), che permette a chiunque di fotografare e riprodurre quanto pubblicamente visibile senza preoccuparsi di dover trovare il progettista e pagargli i diritti d'autore.
La prossima volta che fotografiamo la Stazione Centrale di Milano in una calda sera estiva, quindi, oltre a dover fare attenzione a non essere rapinati, sarà meglio verificare che non ci siano nelle vicinanze funzionari della SIAE.
Anche le opere dell'architettura (come quelle della pittura, del disegno, della fonografia...), infatti, sono protette dalla legge sul diritto d'autore (Artt. 2 e 13).
Di conseguenza, solo gli autori originali avrebbero il diritto esclusivo di riprodurle, in qualsiasi forma: inclusa quella fotografica.
La violazione vera e propria (l'uso per scopo personale è consentito), nasce nel momento in cui la fotografia viene caricata su un sito ad accesso pubblico e dotata di una licenza libera, diventando potenzialmente riproducibile anche con fini commerciali.
Questa è esattamente la filosofia Wikipedia.
Quindi, a meno di un diretto pronunciamento degli interessati o di un'improbabile modifica della legge sul copyright, il destino dell'architettura moderna italiana su uno dei dieci siti più visitati al mondo, pare segnato.
L'Auditorium Parco della Musica di Roma, la Fiera di Milano, la Stazione Centrale, il palazzo del rettorato de La Sapienza di Roma, le stazioni della metropolitana di Napoli, il Pirellone, la nuova chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo... scompariranno a breve dalle Wikipedie internazionali: per la gioia del turismo italico, della promozione dei beni culturali, e di quei 60 milioni di utenti che ogni giorno visitano Wikipedia nelle varie lingue. L'ironia maggiore sta nel fatto che un'opera di un architetto italiano collocata, ad esempio, in Germania, può tranquillamente essere riprodotta, poiché la legge tedesca - come la maggioranza degli stati europei - prevede la succitata "libertà di panorama".
Così, mentre la stessa Germania finanzia lo sviluppo di Wikipedia, l'Italia la diffida dall'uso di fotografie di quadri presenti nei propri musei e si trova senza le immagini di tutte le opere architettoniche moderne presenti nel proprio territorio. In attesa di trovare il classico cavillo legale che risolva la situazione, fra mandolini, pizza e maccheroni.
Luca Spinelli - Punto Informatico
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: Contro la censura di internet
Quindi, ricapitolando...
In futuro, un eventuale link contenente materiale protetto da copyright, postato su un sito, metterebbe nei guai chi lo ha postato, coloro che lo scaricano ed anche il proprietario del sito che non l'ha prontamente rimosso?
In futuro, un eventuale link contenente materiale protetto da copyright, postato su un sito, metterebbe nei guai chi lo ha postato, coloro che lo scaricano ed anche il proprietario del sito che non l'ha prontamente rimosso?
- Drogato_ di_porno
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Re: Contro la censura di internet
Stavo pensando: non è che tutta sta roba (profilattici, PIPA, PIPPA, SOPA e SUCA) sono provvedimenti legati alla campagna elettorale americana? Si sa che in tempi di crisi e di elezioni vien comodo dare addosso al porno...specie per gli ultra-cristiani repubblicani. Ad es., il tizio che ha preso il provvedimento sui profilattici è democratico o repubblicano?
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: Contro la censura di internet
Con un giorno di ritardo rispetto a quanto previsto, la Camera ha concluso le votazioni sulla Legge comunitaria 2011, sopprimendone l’articolo 18, diventato famoso come “bavaglio al web“.
L’articolo, inserito nella legge dal deputato leghista Giovanni Fava, era già stato denominato da molti “la Sopa italiana”, e come questa, alla fine è rimasto bloccato in Parlamento.
Ricordiamo che in esso si affermava che “nella prestazione di un servizio della società dell’informazione consistente nella memorizzazione di informazioni fornite da un destinatario del servizio, il prestatore non è responsabile delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio, a condizione che detto prestatore: non sia effettivamente a conoscenza del fatto che l’attività o l’informazione è illecita e, per quanto attiene ad azioni risarcitorie, non sia al corrente di fatti o di circostanze che rendono manifesta l’illiceità dell’attività o dell’informazione; non appena a conoscenza di tali fatti, su comunicazione delle autorità competenti, agisca immediatamente per rimuovere le informazioni o per disabilitarne l’accesso”.
In poche parole, se fosse passato, chiunque avrebbe potuto obbligare qualunque piattaforma alla rimozione immediata di contenuti online, se considerati da egli stesso in qualche modo lesivi o offensivi.
Il tutto senza l’intervento dei giudici.
E’ chiaro che una norma del genere avrebbe limitato in maniera considerevole la libertà di espressione su internet.
In particolare, sarebbe stata lesa la libertà di siti giornalistici, blog, social network, forum come SuperZeta.
Già qualche giorno fa i rappresentanti dei maggiori partiti, dal Pdl al Pd, dall’Udc a Fli, all’Idv ed Api, si erano dichiarati assolutamente contrari a questo articolo.
Ed effettivamente l’emendamento soppressivo dell’articolo 18 di Fava è passato con 365 voti a favore della sua eliminazione dalla legge comunitaria, 57 contrari e 14 astenuti.
http://www.iljournal.it/2012/lemendamen ... ero/304179
questa la chicca sul sito di FAVA:
Eppure, mentre lei era in America, a Roma è scoppiata una forte polemica: tutti contro la “norma Fava”.
«La nostra posizione è a tutela delle imprese e dei propri diritti.
Poi, dopo l’iniziale levata di scudi e i molti insulti ricevuti, sono arrivati anche tanti consensi, a cominciare dalle associazioni di categoria.
È un incoraggiamento a tener duro nella battaglia di civiltà e di legalità che stiamo portando avanti».
Ma perché questa levata di scudi?
«C’è molta malafede.
In commissione il provvedimento era stato approvato all’unanimità, il Governo e il relatore avevano dato parere favorevole.
Poi sono bastate 20 mail sul web per far cambiare idea a tanti, dal Pd Gozzi, al Pdl, che ha presentato una proposta di legge con l’onorevole Centemero che è esattamente uguale alla mia.
Ora con che faccia possono votare contro?».
Chi ha fatto pressioni?
«Ci sono molti soggetti dietro i quali si nascondono criminali informatici, (il PAPERO?!?
) gente che sfrutta un’idea sbagliata di libertà.
Se i criminali informatici diventano più forti, gli imprenditori onesti falliscono (magari fallissero i monopolisti Microsoft e Apple)
E la politica deve scegliere con chi schierarsi.
Certo, ci sono in ballo interessi colossali…».
http://www.giannifava.org/it/doc-s-27-5 ... _lega.aspx
L’articolo, inserito nella legge dal deputato leghista Giovanni Fava, era già stato denominato da molti “la Sopa italiana”, e come questa, alla fine è rimasto bloccato in Parlamento.
Ricordiamo che in esso si affermava che “nella prestazione di un servizio della società dell’informazione consistente nella memorizzazione di informazioni fornite da un destinatario del servizio, il prestatore non è responsabile delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio, a condizione che detto prestatore: non sia effettivamente a conoscenza del fatto che l’attività o l’informazione è illecita e, per quanto attiene ad azioni risarcitorie, non sia al corrente di fatti o di circostanze che rendono manifesta l’illiceità dell’attività o dell’informazione; non appena a conoscenza di tali fatti, su comunicazione delle autorità competenti, agisca immediatamente per rimuovere le informazioni o per disabilitarne l’accesso”.
In poche parole, se fosse passato, chiunque avrebbe potuto obbligare qualunque piattaforma alla rimozione immediata di contenuti online, se considerati da egli stesso in qualche modo lesivi o offensivi.
Il tutto senza l’intervento dei giudici.
E’ chiaro che una norma del genere avrebbe limitato in maniera considerevole la libertà di espressione su internet.
In particolare, sarebbe stata lesa la libertà di siti giornalistici, blog, social network, forum come SuperZeta.
Già qualche giorno fa i rappresentanti dei maggiori partiti, dal Pdl al Pd, dall’Udc a Fli, all’Idv ed Api, si erano dichiarati assolutamente contrari a questo articolo.
Ed effettivamente l’emendamento soppressivo dell’articolo 18 di Fava è passato con 365 voti a favore della sua eliminazione dalla legge comunitaria, 57 contrari e 14 astenuti.
http://www.iljournal.it/2012/lemendamen ... ero/304179
questa la chicca sul sito di FAVA:
Eppure, mentre lei era in America, a Roma è scoppiata una forte polemica: tutti contro la “norma Fava”.
«La nostra posizione è a tutela delle imprese e dei propri diritti.
Poi, dopo l’iniziale levata di scudi e i molti insulti ricevuti, sono arrivati anche tanti consensi, a cominciare dalle associazioni di categoria.
È un incoraggiamento a tener duro nella battaglia di civiltà e di legalità che stiamo portando avanti».
Ma perché questa levata di scudi?
«C’è molta malafede.


In commissione il provvedimento era stato approvato all’unanimità, il Governo e il relatore avevano dato parere favorevole.
Poi sono bastate 20 mail sul web per far cambiare idea a tanti, dal Pd Gozzi, al Pdl, che ha presentato una proposta di legge con l’onorevole Centemero che è esattamente uguale alla mia.
Ora con che faccia possono votare contro?».
Chi ha fatto pressioni?
«Ci sono molti soggetti dietro i quali si nascondono criminali informatici, (il PAPERO?!?

Se i criminali informatici diventano più forti, gli imprenditori onesti falliscono (magari fallissero i monopolisti Microsoft e Apple)
E la politica deve scegliere con chi schierarsi.
Certo, ci sono in ballo interessi colossali…».
http://www.giannifava.org/it/doc-s-27-5 ... _lega.aspx
STATO LADRO & RAPINATORE
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Re: Contro la censura di internet
l'articolo del link (dalla padania!) è straordinario!belnudo ha scritto:Con un giorno di ritardo rispetto a quanto previsto, la Camera ha concluso le votazioni sulla Legge comunitaria 2011, sopprimendone l’articolo 18, diventato famoso come “bavaglio al web“.
L’articolo, inserito nella legge dal deputato leghista Giovanni Fava, era già stato denominato da molti “la Sopa italiana”, e come questa, alla fine è rimasto bloccato in Parlamento.
Ricordiamo che in esso si affermava che “nella prestazione di un servizio della società dell’informazione consistente nella memorizzazione di informazioni fornite da un destinatario del servizio, il prestatore non è responsabile delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio, a condizione che detto prestatore: non sia effettivamente a conoscenza del fatto che l’attività o l’informazione è illecita e, per quanto attiene ad azioni risarcitorie, non sia al corrente di fatti o di circostanze che rendono manifesta l’illiceità dell’attività o dell’informazione; non appena a conoscenza di tali fatti, su comunicazione delle autorità competenti, agisca immediatamente per rimuovere le informazioni o per disabilitarne l’accesso”.
In poche parole, se fosse passato, chiunque avrebbe potuto obbligare qualunque piattaforma alla rimozione immediata di contenuti online, se considerati da egli stesso in qualche modo lesivi o offensivi.
Il tutto senza l’intervento dei giudici.
E’ chiaro che una norma del genere avrebbe limitato in maniera considerevole la libertà di espressione su internet.
In particolare, sarebbe stata lesa la libertà di siti giornalistici, blog, social network, forum come SuperZeta.
Già qualche giorno fa i rappresentanti dei maggiori partiti, dal Pdl al Pd, dall’Udc a Fli, all’Idv ed Api, si erano dichiarati assolutamente contrari a questo articolo.
Ed effettivamente l’emendamento soppressivo dell’articolo 18 di Fava è passato con 365 voti a favore della sua eliminazione dalla legge comunitaria, 57 contrari e 14 astenuti.
http://www.iljournal.it/2012/lemendamen ... ero/304179
questa la chicca sul sito di FAVA:
Eppure, mentre lei era in America, a Roma è scoppiata una forte polemica: tutti contro la “norma Fava”.
«La nostra posizione è a tutela delle imprese e dei propri diritti.
Poi, dopo l’iniziale levata di scudi e i molti insulti ricevuti, sono arrivati anche tanti consensi, a cominciare dalle associazioni di categoria.
È un incoraggiamento a tener duro nella battaglia di civiltà e di legalità che stiamo portando avanti».
Ma perché questa levata di scudi?
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Poi sono bastate 20 mail sul web per far cambiare idea a tanti, dal Pd Gozzi, al Pdl, che ha presentato una proposta di legge con l’onorevole Centemero che è esattamente uguale alla mia.
Ora con che faccia possono votare contro?».
Chi ha fatto pressioni?
«Ci sono molti soggetti dietro i quali si nascondono criminali informatici, (il PAPERO?!?) gente che sfrutta un’idea sbagliata di libertà.
Se i criminali informatici diventano più forti, gli imprenditori onesti falliscono (magari fallissero i monopolisti Microsoft e Apple)
E la politica deve scegliere con chi schierarsi.
Certo, ci sono in ballo interessi colossali…».
http://www.giannifava.org/it/doc-s-27-5 ... _lega.aspx
cito solo l'incipit:
Un successo internazionale. La missione statunitense della Commissione bicamerale Anticontraffazione guidata dal leghista Gianni Fava è andata ben oltre ogni più rosea aspettativa.
comunque, dubito che la cassazione dell'emendamento della fava acceleri di molto i tempi del ritorno di filesonic...
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
Re: Contro la censura di internet
la cosa scandalosa è che tutti i deputati LEGA NORD hanno votato compatti a favore dell'emendamento FAVA.
Per il momento si sono bruciati il mio voto alle prossime elezioni.
Ingrosserò le fila delle schede nulle.
"Il voto di oggi conferma innanzitutto le nuove importanti ed efficaci possibilità di mobilitazione che la Rete affida ai cittadini, sempre più determinati a far valere i propri diritti interagendo e se necessario contestando direttamente i propri rappresentanti".
Luca Nicotra di Agorà Digitale
"L'abrogazione della norma Fava ripristina una situazione di normalità sul diritto d'autore in rete e riallinea l'Italia a ciò che avviene in Europa e in occidente" hanno dichiarato in una nota congiunta Flavia Perina e Benedetto Della Vedova, deputati di Futuro e Libertà, cofirmatari di un emendamento per la soppressione del provvedimento.
Caro Fava se presiedi una commissione d'inchiesta sul fenomeno della pirateria, e ti è chiaro quali siano gli obiettivi e gli scopi di questa attività, come può venirti in mente di firmare un emendamento di tale portata?
Mantua te genuit, ma del tuo compaesano Virgilio non hai proprio ereditato nulla.
Per il momento si sono bruciati il mio voto alle prossime elezioni.
Ingrosserò le fila delle schede nulle.
"Il voto di oggi conferma innanzitutto le nuove importanti ed efficaci possibilità di mobilitazione che la Rete affida ai cittadini, sempre più determinati a far valere i propri diritti interagendo e se necessario contestando direttamente i propri rappresentanti".
Luca Nicotra di Agorà Digitale
"L'abrogazione della norma Fava ripristina una situazione di normalità sul diritto d'autore in rete e riallinea l'Italia a ciò che avviene in Europa e in occidente" hanno dichiarato in una nota congiunta Flavia Perina e Benedetto Della Vedova, deputati di Futuro e Libertà, cofirmatari di un emendamento per la soppressione del provvedimento.
Caro Fava se presiedi una commissione d'inchiesta sul fenomeno della pirateria, e ti è chiaro quali siano gli obiettivi e gli scopi di questa attività, come può venirti in mente di firmare un emendamento di tale portata?
Mantua te genuit, ma del tuo compaesano Virgilio non hai proprio ereditato nulla.
STATO LADRO & RAPINATORE
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- Drogato_ di_porno
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- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: Contro la censura di internet
Bravo belnudo, c'è voluto un attacco al porno per convincerti. Nè i furti, la corruzione, i salvataggi di mafiosi ecc...solo il porno ha fatto il miracolo.belnudo ha scritto:Per il momento si sono bruciati il mio voto alle prossime elezioni.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: Contro la censura di internet
no, il porno c'entra un cazzo, i film porno non li guardo, la trasgressione mi piace dal vivo, non di plastica.Drogato_ di_porno ha scritto:Bravo belnudo, c'è voluto un attacco al porno per convincerti. Nè i furti, la corruzione, i salvataggi di mafiosi ecc...solo il porno ha fatto il miracolo.belnudo ha scritto:Per il momento si sono bruciati il mio voto alle prossime elezioni.
La VERA questione è la NOSTRA LIBERTÀ di espressione contro ogni CENSURA.
Attraverso FAVA, SOPA, ACTA, ecc... si vuole dominare senza scocciatori che contestino.
Per chi non ha voglia di leggere, ecco spiegato FAVA:
E bene attenti voi utilizzatori di software privativo (proprietario), continuando a foraggiarlo sempre di più limiterete la VOSTRA LIBERTÀ di persone e di società.
Usate software libero.
STATO LADRO & RAPINATORE
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Re: Contro la censura di internet
quindi, riassumendo, anche la lega è contro la libertà...
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
Re: Contro la censura di internet
Copyright: bocciato l’emendamento Fava censura-Internet. La Rete è ancora libera

Con una larga maggioranza di variegati schieramenti politici (dal Pdl all’Udc, dal Pd all’Italia dei Valori – 365 voti favorevoli, 57 no, e 14 astenuti) e con la benedizione delle comunità della Rete, l’emendamento censura-Internet del leghista Gianni Fava alla legge comunitaria è stato stralciato definitivamente, attraverso un ulteriore emendamento soppressivo.
La modifica dell’articolo 18 della legge comunitaria che richiama una direttiva Ue del 2000 sul commercio elettronico (decreto legislativo 70 del 2003), aveva la presunzione di imporre agli hosting provider e ai siti Web di monitorare in modo preventivo i contenuti messi in rete dagli utenti e di eliminare quelli protetti da Copyright segnalati da qualsiasi soggetto interessato, senza rivolgersi alle istituzioni giudiziarie.
Una legge simile alla criticatissima e rinviata norma americana anti-pirateria SOPA (ma in versione più rozza, cioè leghista) che avrebbe imposto agli ISP e a siti Web (che permettono la condivisione libera dei contenuti online) il monitoraggio forzato del traffico e avrebbe legalizzato una sorta di giustizia fai-da-te in nome della protezione del diritto d’autore in Internet. In pratica uno strumento di controllo della Rete, di repressione della libertà di espressione online, ma anche una norma ampiamente depressiva per l’emergente mercato digitale.
Luca Nicotra, segretario dell’Associazione Agorà Digitale a tutela dei diritti digitali, e promotrice del movimento contro l’emendamento Fava, dichiara soddisfatto: «Il voto di oggi conferma innazitutto le nuove importanti ed efficaci possibilità di mobilitazione che la Rete affida ai cittadini, sempre più determinati a far valere i propri diritti interagendo e se necessario contestando direttamente i propri rappresentanti. Ma è anche il segno che esiste una piccola pattuglia trasversale di parlamentari determinati a difendere i valori di una rete libera e aperta. I dati sullo sviluppo del mercato legale rilasciati oggi dimostrano che la strategia repressiva che ha fermato lo sviluppo della Rete in Italia non ha più senso. E’ arrivato il tempo di una stagione di riforme che promuovano una più aperta e innovativa diffusione di contenuti creativi e dei dati delle amministrazioni. Con un nuovo approccio l’Internet Aperta può essere un volano di sviluppo, anche tramite la nascita e la crescita di nuove ed innovative imprese».
Fonte: tvdigitaldivide

Con una larga maggioranza di variegati schieramenti politici (dal Pdl all’Udc, dal Pd all’Italia dei Valori – 365 voti favorevoli, 57 no, e 14 astenuti) e con la benedizione delle comunità della Rete, l’emendamento censura-Internet del leghista Gianni Fava alla legge comunitaria è stato stralciato definitivamente, attraverso un ulteriore emendamento soppressivo.
La modifica dell’articolo 18 della legge comunitaria che richiama una direttiva Ue del 2000 sul commercio elettronico (decreto legislativo 70 del 2003), aveva la presunzione di imporre agli hosting provider e ai siti Web di monitorare in modo preventivo i contenuti messi in rete dagli utenti e di eliminare quelli protetti da Copyright segnalati da qualsiasi soggetto interessato, senza rivolgersi alle istituzioni giudiziarie.
Una legge simile alla criticatissima e rinviata norma americana anti-pirateria SOPA (ma in versione più rozza, cioè leghista) che avrebbe imposto agli ISP e a siti Web (che permettono la condivisione libera dei contenuti online) il monitoraggio forzato del traffico e avrebbe legalizzato una sorta di giustizia fai-da-te in nome della protezione del diritto d’autore in Internet. In pratica uno strumento di controllo della Rete, di repressione della libertà di espressione online, ma anche una norma ampiamente depressiva per l’emergente mercato digitale.
Luca Nicotra, segretario dell’Associazione Agorà Digitale a tutela dei diritti digitali, e promotrice del movimento contro l’emendamento Fava, dichiara soddisfatto: «Il voto di oggi conferma innazitutto le nuove importanti ed efficaci possibilità di mobilitazione che la Rete affida ai cittadini, sempre più determinati a far valere i propri diritti interagendo e se necessario contestando direttamente i propri rappresentanti. Ma è anche il segno che esiste una piccola pattuglia trasversale di parlamentari determinati a difendere i valori di una rete libera e aperta. I dati sullo sviluppo del mercato legale rilasciati oggi dimostrano che la strategia repressiva che ha fermato lo sviluppo della Rete in Italia non ha più senso. E’ arrivato il tempo di una stagione di riforme che promuovano una più aperta e innovativa diffusione di contenuti creativi e dei dati delle amministrazioni. Con un nuovo approccio l’Internet Aperta può essere un volano di sviluppo, anche tramite la nascita e la crescita di nuove ed innovative imprese».
Fonte: tvdigitaldivide
Tu lo sai che sei su SZ vero? [Parakarro]
- LeiPerversa
- Impulsi superiori
- Messaggi: 1412
- Iscritto il: 09/08/2007, 20:49
- Località: Roma
Re: Contro la censura di internet
i leghisti non ne stanno imbroccando una
federalismo
tagli retroattivi agli incentivi sul fotovoltaico (poi hanno fatto marcia indietro)
opposizione al governo monti
legge censura-internet
cosa ci aspetterà domani?
federalismo
tagli retroattivi agli incentivi sul fotovoltaico (poi hanno fatto marcia indietro)
opposizione al governo monti
legge censura-internet
cosa ci aspetterà domani?

DANA REGNA!!!
Secondo Sigmund Freud la perversione è la tensione al puro godimento, liberando questo termine dalla sua accezione puramente negativa.
BIsex
Secondo Sigmund Freud la perversione è la tensione al puro godimento, liberando questo termine dalla sua accezione puramente negativa.
BIsex
Re: Contro la censura di internet
non è finita, continuano a provarci
Questo piacerà al Papero.
Lotta indietro: il Congresso USA sugli indirizzi Internet
Un attacco diretto sugli utenti di Internet.
Un comitato dell'Assemblea USA ha già approvato HR 1981, un ampio spionaggio su Internet che è stato introdotto lo scorso anno.
Essi vogliono forzare i fornitori di servizi Internet a tenere traccia e di mantenere le informazioni dei loro clienti , compresi il nome, indirizzo, numero di telefono, numero di carta di credito, numeri di conto bancario, e gli indirizzi IP temporaneamente assegnati.
E notare questo: è creata dal maggior sponsor del SOPA Lamar Smith.
L'Internet Service Provider potrebbe raccogliere e conservare i vostri dati sia che tu sia o no accusato di un reato.
I Sostenitori lo hanno spudoratamente soprannominato "Proteggere i bambini dagli atti pornografici su Internet".
La democratica Zoe Lofgren della California, dell'opposizione democratica, che si oppone alla proposta di legge, ha detto:
"Rappresenta una banca dati di ogni atto digitale di ogni americano (che vorrebbe) scovare dove ogni singolo americano ha visitato siti Web"
http://news.cnet.com/8301-31921_3-20084 ... z1TRHj2GCD
Questo piacerà al Papero.
Lotta indietro: il Congresso USA sugli indirizzi Internet
Un attacco diretto sugli utenti di Internet.
Un comitato dell'Assemblea USA ha già approvato HR 1981, un ampio spionaggio su Internet che è stato introdotto lo scorso anno.
Essi vogliono forzare i fornitori di servizi Internet a tenere traccia e di mantenere le informazioni dei loro clienti , compresi il nome, indirizzo, numero di telefono, numero di carta di credito, numeri di conto bancario, e gli indirizzi IP temporaneamente assegnati.
E notare questo: è creata dal maggior sponsor del SOPA Lamar Smith.
L'Internet Service Provider potrebbe raccogliere e conservare i vostri dati sia che tu sia o no accusato di un reato.
I Sostenitori lo hanno spudoratamente soprannominato "Proteggere i bambini dagli atti pornografici su Internet".
La democratica Zoe Lofgren della California, dell'opposizione democratica, che si oppone alla proposta di legge, ha detto:
"Rappresenta una banca dati di ogni atto digitale di ogni americano (che vorrebbe) scovare dove ogni singolo americano ha visitato siti Web"
http://news.cnet.com/8301-31921_3-20084 ... z1TRHj2GCD
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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- Drogato_ di_porno
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Re: Contro la censura di internet
ribadisco: c'è di mezzo la campagna elettorale americana. così le brave mamme del ceto medio USA danno il voto.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: Contro la censura di internet
comunque, sti bastardi un risultato l'hanno ottenuto
ho fatto l'abbonamento (bimestrale) a depositfile
mi sa che era tutta una manovra di questi e di quelli di oron...
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E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
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Re: Contro la censura di internet
"L'hai fatto?" "Sì" "Quanto ti è costato?" "Bugo"
Melody Marks, Katana Kombat, Aria Kai, Skye Blue, Ashley Lane, Becky Bandini, Jade Nile
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