rufus t. firefly ha scritto:ok, va bene, ma liberano su cauzione pure megaupload?
per me possiamo anche fare cambio: dentro i tizi, free il free downloading
Contro la censura di internet
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Re: Contro la censura di internet
Re: Contro la censura di internet
Ti ringrazio per la risposta e i commenti che trovo interessanti.harlock ha scritto:Un chiarimento sull'Italia, che avevi chiesto in precedente post e si ricollega a questo discorso.Len801 ha scritto:Voglio citare un post di Make South (uno nel porno business)
E poi come fa una persona (pirata) a fare upload di vari film in un mese per giustificare il costo di un "premium account" e il costo della sua connezione internet (che dovrebbe essere astronomica). Queste persone lavorano, hanno una vita sociale, o stanno li davanti al PC scaricando film 24 ore su 24. E inaltro dove cavolo li vanno a trovare tutti quei film? Li noleggiano, pagono o no per il noleggio, li comprano? Nessuno di loro lo fa per piacere del "sharing"? Tutto e' veramente illecito?
In Italia telecom e i principali provider di connettività forniscono una connessione "flat" che significa che per una somma tra i 20 e 40 euro al mese non hai alcun limite di download né di upload.
Se hai una connessione in fibra ottica fastweb puoi uploadare a 10mbit/sec. Il che significa che puoi caricare 4 file da 200 mega in un quarto d'ora. A questo punto vai nelle board internazionali e italiane e posti il link dei 4 pezzi del dvd rippato, altri 10 minuti. Non so calcolarti il tempo per rippare un dvd ma con una buona macchina immagino non ci voglia molto.
Chiarisco che non l'ho mai fatto (solo una volta ho caricato un film su fileserve), ma ho visto più o meno nelle varie board come funziona il meccanismo. Immagino quindi che un uploader con fibra ottica possa caricare anche 3-4 dvd rippati al giorno , spezzettati diciamo in 4-7 file da 200 mb ciascuno. Il discorso fatto nell'articolo da te citato non è quindi molto lontano dalla realtà.
Poi ovviamente ci sono i "piccoli uploaders" che lo fanno a tempo perso e quindi magari guadagnano poche decine di euro al mese. Ma facendolo su larga scala, hai guadagni su larga scala.
Sistemi come megaupload, fileserve, filesonic, prosperavano appunto per questo sistema di remunerazione di chi caricava i file. I siti di filesharing guadagnavano dalla pubblicità, chi caricava i file guadagnava dalla remunerazione, chi come molti di noi scaricava poteva guardare dei contenuti gratuitamente.
Pur essendo anch'io contro la censura in Internet, ritengo che questo meccanismo sia molto diverso dal normale file sharing su torrent o altri peer2peer che avveniva senza scopo di lucro. Il meccanismo in oggetto ha certamente consentito all'FBI di poter contestare violazioni molto più pesanti ai proprietari dei siti.
In Nord America quasi nessun internet provider (all'infuori di qualche piccola ditta) e' capace di offrire "unlimited" upload/download. In parte il successo di Netflix (che mi sembra non e' ancora disponibile in Italia) ha rovinato le cose. Queste ditte sono in competizione e non vogliono fa arricchire Netflix offrendo il "unlimited" download. La connessione e' molto veloce ma c'e un limite a quello che puoi scaricare (upload/download) in un mese.
Tutti ora se ne sono accorti che guai queste ditte hanno combinato. Facendo i soldi con film/canzoni non e' piu' "file-sharing". Credo che il Torrent non e'/era cosi pieno di commercialismo. Mi sembra che li c'e poca/nessuna motivazione di voler postare un film datosi che non ci ricavano niente. Lo fanno per passione, per condividere qualche cosa che non si trova facilmente.
Re: Contro la censura di internet
TWITTER pronto all'autocensura.
Reuters, CBS riportano che Twitter sta per iniziare la censura dei brevi messaggi in alcuni paesi:
Twitter ha annunciato giovedì che avrebbe iniziato la limitazione dei brevi messaggi in alcuni paesi, segnando un cambiamento di politica della piattaforma dei media che ha contribuito a sospingere le sollevazioni popolari che recentemente hanno spaziato in tutto il Medio Oriente.
"Poiché continuiamo a crescere a livello internazionale, noi accogliamo paesi che hanno idee diverse sui contorni della libertà di espressione", Twitter ha scritto in un blog post pubblicato giovedì.
http://act.demandprogress.org/sign/twit ... 3&rd=1&t=2
Reuters, CBS riportano che Twitter sta per iniziare la censura dei brevi messaggi in alcuni paesi:
Twitter ha annunciato giovedì che avrebbe iniziato la limitazione dei brevi messaggi in alcuni paesi, segnando un cambiamento di politica della piattaforma dei media che ha contribuito a sospingere le sollevazioni popolari che recentemente hanno spaziato in tutto il Medio Oriente.
"Poiché continuiamo a crescere a livello internazionale, noi accogliamo paesi che hanno idee diverse sui contorni della libertà di espressione", Twitter ha scritto in un blog post pubblicato giovedì.
http://act.demandprogress.org/sign/twit ... 3&rd=1&t=2
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: Contro la censura di internet
ACTA: l'Europa dice si, nonostante le proteste.
L'Unione Europea aderisce al trattato ACTA (acronimo di "Anti-Counterfeiting Trade Agreement") che ha come obiettivo la protezione della proprietà intellettuale in tutte le sue forme.
Ma nonostante le rassicurazioni della Ue, molte sono le voci di dissenso: ACTA rappresenta una minaccia.
A distanza di pochi giorni dalle proteste che si sono registrate negli Stati Uniti in vista della ventilata approvazione delle norme SOPA e PIPA, considerate dagli stessi protagonisti dell'industria dell'IT notevolmente pericolose perché in grado di rappresentare una minaccia per la libertà d'espressione in Rete, arriva la notizia dell'adesione - da parte dell'Unione Europea - al trattato ACTA (acronimo di "Anti-Counterfeiting Trade Agreement").
Già sottoscritto da Australia, Canada, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Corea, Singapore, Svizzera (sigh...) e Stati Uniti, l'ACTA è un accordo commerciale plurilaterale che ha come obiettivo la protezione della proprietà intellettuale in tutte le sue forme.
A detta dei responsabili dell'Unione Europea, l'ACTA è un accordo ragionevole che non limiterà in alcun modo la libertà d'espressione.
"Non ci saranno operazioni censorie né verranno chiusi siti Internet in forza dell'adesione al trattato", si è voluto puntualizzare sul sito ufficiale dell'UE.
"L'ACTA consente di perseguire le organizzazioni criminali che sottraggono la proprietà intellettuale recando danno all'innovazione, alla concorrenza leale e riducendo la possibilità di nuovi impieghi.
Nessuno sarà posto sotto controllo, i social network potranno essere utilizzati esattamente come in passato, senza nessun cambiamento".
In cosa ACTA differirebbe da SOPA?
"Diversamente dal SOPA americano, l'ACTA non modifica il quadro normativo vigente.
Ciò che è possibile fare legalmente oggi resterà tale anche dopo la ratifica del trattato.
Non è nemmeno previsto il taglio dell'accesso alla Rete".
La posizione delle associazioni che si occupano di tutelare i diritti degli utenti è però diametralmente opposta.
Secondo Agorà Digitale,
http://www.agoradigitale.org/acta1
la decisione di firmare il trattato ACTA sarebbe pessima: "è urgente che le diverse mobilitazioni nazionali come quella italiana contro l'emendamento Fava
http://www.ilsoftware.it/articoli.asp?id=8246
e quella americana contro SOPA e PIPA si uniscano contro il liberticida trattato ACTA che avrà un impatto negativo sulla libertà di espressione, l'accesso alle medicine ma anche alla cultura e alla conoscenza.
I cittadini europei devono reclamare un processo democratico, contro le influenze delle multinazionali.
Ci saranno diverse votazioni al Parlamento Europeo prima del voto finale di quest'estate e speriamo che non solo Agorà Digitale ma tutte le forze politiche unite in questi giorni contro i bavagli alla Rete vogliano fare pressione sui nostri parlamentari europei", si legge sul sito dell'associazione che rilancia, tra l'altro, su YouTube,
un video per la sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
Pollice verso anche da parte dell'avvocato Fulvio Sarzana che sul suo blog osserva come ACTA modifichi profondamente i rapporti tra i titolari del diritto d'autore o di privativa industriale ed i soggetti che si ritiene stiano violando questi diritti.Secondo il legale "l'accordo prevede infatti che, in barba alla disciplina in tema di privacy, da ultimo richiamata ieri dall’iniziativa europea in tema di tutela dei dati personali annunciata dalla Commissaria Reding, i titolari dei diritti possano ottenere dai provider i nominativi di chi sta violando i loro diritti, senza passare per l’Autorità giudiziaria".
E fa un esempio concreto: "ACTA consentirà così di ottenere da un'Università africana che sta studiando un vaccino contro l’AIDS il nominativo dei ricercatori che stanno lavorando alla creazione di un farmaco generico e di poterli quindi sottoporre a procedimento per violazione di brevetto.
In sostanza principio base di ACTA è che gli intermediari non possano proteggere i nominativi di chi compie una presunta attività illecita, trasformando gli stessi intermediari in fonti di informazione privilegiata per perseguire eventuali violazioni.
Altro principio (che verrebbe sancito nell'ACTA) è la possibilità che i titolari dei diritti possano imporre agli intermediari di non utilizzare strumenti di per sé assolutamente leciti ma che siano in grado di eludere i sistemi di protezione dei diritti di proprietà intellettuale (come ad esempio i DRM).".
Secondo Sarzana, inoltre, se l'ACTA fosse stato in vigore nel momento in cui è stato chiuso, ad esempio, Megaupload, "i titolari dei diritti avrebbero potuto chiedere ai diversi provider in giro per il mondo i nominativi dei titolari dei cyberlocker Megaupload e Megavideo senza passare per l’Autorità giudiziaria, facendosi giustizia da sé".
L'Unione Europea aderisce al trattato ACTA (acronimo di "Anti-Counterfeiting Trade Agreement") che ha come obiettivo la protezione della proprietà intellettuale in tutte le sue forme.
Ma nonostante le rassicurazioni della Ue, molte sono le voci di dissenso: ACTA rappresenta una minaccia.
A distanza di pochi giorni dalle proteste che si sono registrate negli Stati Uniti in vista della ventilata approvazione delle norme SOPA e PIPA, considerate dagli stessi protagonisti dell'industria dell'IT notevolmente pericolose perché in grado di rappresentare una minaccia per la libertà d'espressione in Rete, arriva la notizia dell'adesione - da parte dell'Unione Europea - al trattato ACTA (acronimo di "Anti-Counterfeiting Trade Agreement").
Già sottoscritto da Australia, Canada, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Corea, Singapore, Svizzera (sigh...) e Stati Uniti, l'ACTA è un accordo commerciale plurilaterale che ha come obiettivo la protezione della proprietà intellettuale in tutte le sue forme.
A detta dei responsabili dell'Unione Europea, l'ACTA è un accordo ragionevole che non limiterà in alcun modo la libertà d'espressione.
"Non ci saranno operazioni censorie né verranno chiusi siti Internet in forza dell'adesione al trattato", si è voluto puntualizzare sul sito ufficiale dell'UE.
"L'ACTA consente di perseguire le organizzazioni criminali che sottraggono la proprietà intellettuale recando danno all'innovazione, alla concorrenza leale e riducendo la possibilità di nuovi impieghi.
Nessuno sarà posto sotto controllo, i social network potranno essere utilizzati esattamente come in passato, senza nessun cambiamento".
In cosa ACTA differirebbe da SOPA?
"Diversamente dal SOPA americano, l'ACTA non modifica il quadro normativo vigente.
Ciò che è possibile fare legalmente oggi resterà tale anche dopo la ratifica del trattato.
Non è nemmeno previsto il taglio dell'accesso alla Rete".
La posizione delle associazioni che si occupano di tutelare i diritti degli utenti è però diametralmente opposta.
Secondo Agorà Digitale,
http://www.agoradigitale.org/acta1
la decisione di firmare il trattato ACTA sarebbe pessima: "è urgente che le diverse mobilitazioni nazionali come quella italiana contro l'emendamento Fava
http://www.ilsoftware.it/articoli.asp?id=8246
e quella americana contro SOPA e PIPA si uniscano contro il liberticida trattato ACTA che avrà un impatto negativo sulla libertà di espressione, l'accesso alle medicine ma anche alla cultura e alla conoscenza.
I cittadini europei devono reclamare un processo democratico, contro le influenze delle multinazionali.
Ci saranno diverse votazioni al Parlamento Europeo prima del voto finale di quest'estate e speriamo che non solo Agorà Digitale ma tutte le forze politiche unite in questi giorni contro i bavagli alla Rete vogliano fare pressione sui nostri parlamentari europei", si legge sul sito dell'associazione che rilancia, tra l'altro, su YouTube,
un video per la sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
Pollice verso anche da parte dell'avvocato Fulvio Sarzana che sul suo blog osserva come ACTA modifichi profondamente i rapporti tra i titolari del diritto d'autore o di privativa industriale ed i soggetti che si ritiene stiano violando questi diritti.Secondo il legale "l'accordo prevede infatti che, in barba alla disciplina in tema di privacy, da ultimo richiamata ieri dall’iniziativa europea in tema di tutela dei dati personali annunciata dalla Commissaria Reding, i titolari dei diritti possano ottenere dai provider i nominativi di chi sta violando i loro diritti, senza passare per l’Autorità giudiziaria".
E fa un esempio concreto: "ACTA consentirà così di ottenere da un'Università africana che sta studiando un vaccino contro l’AIDS il nominativo dei ricercatori che stanno lavorando alla creazione di un farmaco generico e di poterli quindi sottoporre a procedimento per violazione di brevetto.
In sostanza principio base di ACTA è che gli intermediari non possano proteggere i nominativi di chi compie una presunta attività illecita, trasformando gli stessi intermediari in fonti di informazione privilegiata per perseguire eventuali violazioni.
Altro principio (che verrebbe sancito nell'ACTA) è la possibilità che i titolari dei diritti possano imporre agli intermediari di non utilizzare strumenti di per sé assolutamente leciti ma che siano in grado di eludere i sistemi di protezione dei diritti di proprietà intellettuale (come ad esempio i DRM).".
Secondo Sarzana, inoltre, se l'ACTA fosse stato in vigore nel momento in cui è stato chiuso, ad esempio, Megaupload, "i titolari dei diritti avrebbero potuto chiedere ai diversi provider in giro per il mondo i nominativi dei titolari dei cyberlocker Megaupload e Megavideo senza passare per l’Autorità giudiziaria, facendosi giustizia da sé".
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: Contro la censura di internet
inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Anti-Count ... _Agreement
italiano: http://it.wikipedia.org/wiki/Anti-Count ... _Agreement
L'accordo è stato siglato il 26 gennaio 2012 da circa 40 stati come USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Marocco. Corea del Sud, e i 27 dell'Unione Europea. A Giugno 2012 l'Europarlamento è chiamato a ratificare l'accordo.
E' stato fatto tutto in segreto....con nessuna trasparenza.
Tra poco la morte dell'internet e i social network. Ritorniamo a scrivere lettere, e a vivere nelle caverne.
Le proteste non ottengono nessun resultato. La forza economica e legale delle multinazionali oppressono il mondo intero.
Come si dice "it's my way or no way".
italiano: http://it.wikipedia.org/wiki/Anti-Count ... _Agreement
L'accordo è stato siglato il 26 gennaio 2012 da circa 40 stati come USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Marocco. Corea del Sud, e i 27 dell'Unione Europea. A Giugno 2012 l'Europarlamento è chiamato a ratificare l'accordo.
E' stato fatto tutto in segreto....con nessuna trasparenza.
Tra poco la morte dell'internet e i social network. Ritorniamo a scrivere lettere, e a vivere nelle caverne.
Le proteste non ottengono nessun resultato. La forza economica e legale delle multinazionali oppressono il mondo intero.
Come si dice "it's my way or no way".
Re: Contro la censura di internet
Le proteste da tastiera sono accompagnate da carne e sudore inLen801 ha scritto:inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Anti-Count ... _Agreement
italiano: http://it.wikipedia.org/wiki/Anti-Count ... _Agreement
L'accordo è stato siglato il 26 gennaio 2012 da circa 40 stati come USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Marocco. Corea del Sud, e i 27 dell'Unione Europea. A Giugno 2012 l'Europarlamento è chiamato a ratificare l'accordo.
E' stato fatto tutto in segreto....con nessuna trasparenza.
Tra poco la morte dell'internet e i social network. Ritorniamo a scrivere lettere, e a vivere nelle caverne.![]()
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Le proteste non ottengono nessun resultato. La forza economica e legale delle multinazionali oppressono il mondo intero.
Come si dice "it's my way or no way".
POLONIA
STATO LADRO & RAPINATORE
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Re: Contro la censura di internet
Pero eh...come e' stato inserita la censura dell'internet in un trattato commerciale come Anti-Counterfeiting Trade Agreement.
Un accordo mondiale di anti-contraffazione, per prodotti commerciali (borse, oroglogi, ecc) e medicinali.
Che cavolo l'internet ha che fare con "anti-counterfeiting" e perche' tutto e' stato fatto in gran segreto?
La Polonia resta la sola a opporsi cosi aspramente (si sa che il Brasile e l'India non sono d'accordo ma da li non si sono viste proteste).
Insomma se non possono entrare dalla porta d'avanti, lo fanno con la porta di dietro.
Obama dice che non non e' d'accordo con il SOPA e che l'avrebbe bloccata, pero' firma e fa ingoiare l'ACTA ad altri paesi.
Ipocrisia totale.
Un accordo mondiale di anti-contraffazione, per prodotti commerciali (borse, oroglogi, ecc) e medicinali.
Che cavolo l'internet ha che fare con "anti-counterfeiting" e perche' tutto e' stato fatto in gran segreto?
La Polonia resta la sola a opporsi cosi aspramente (si sa che il Brasile e l'India non sono d'accordo ma da li non si sono viste proteste).
Insomma se non possono entrare dalla porta d'avanti, lo fanno con la porta di dietro.
Obama dice che non non e' d'accordo con il SOPA e che l'avrebbe bloccata, pero' firma e fa ingoiare l'ACTA ad altri paesi.
Ipocrisia totale.
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Re: Contro la censura di internet
quindi è la fine di tutto? emule, torrent, i vari filehosting? converrà abbonarsi ai vari siti per scaricare?
Re: Contro la censura di internet
il p2p non morirà mai.
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Re: Contro la censura di internet
su che basi affermi ciò?
Re: Contro la censura di internet
La forza del p2p sta nel non avere un server centrale che si può chiudere.
Quando napster chiuse fu perché si scaricava da un unico database.
Fintanto che c'è internet io mi collego tu ti colleghi len si collega etc i file girano. that's p2p.
Quando napster chiuse fu perché si scaricava da un unico database.
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- Drogato_ di_porno
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Re: Contro la censura di internet
immagino ti riferisca a kademlia. ma con ACTA non è quello il punto. anzitutto sparice il filehosting, quindi anche ammesso che emule e torrent siano inattaccabili è un passo indietro. il filehosting era molto più comodo.
secondo questo è il punto 23:
secondo questo è il punto 23:
C’è, infatti, un articolo del trattato, il numero 23, in cui si usano termini piuttosto vaghi, che lasciano campo libero a interpretazioni restrittive del futuro impianto normativo. L’articolo 23 di ACTA prevede sanzioni penali per gli Internet Service Provider che favoriscono l’accesso a materiale digitale distribuito in violazione della proprietà intellettuale. Che significa favorire? Secondo chi contesta ACTA, significa che sarà sufficiente inserire un link che indirizza a una risorsa online per la condivisione e/o il download di contenuti protetti da copyright per finire nei guai. ACTA, si sostiene da più parti (attivisti, giuristi, esperti di nuove tecnologie), consentirà quindi ai titolari dei diritti di chiedere agli ISP i dati di quegli utenti che hanno pubblicato il link incriminato. Senza alcun intervento dell’Autorità giudiziaria.
Re: Contro la censura di internet
C'e di piu. Avete mai sentito del "Video Privacy Protection Act"?Drogato_ di_porno ha scritto:immagino ti riferisca a kademlia. ma con ACTA non è quello il punto. anzitutto sparice il filehosting, quindi anche ammesso che emule e torrent siano inattaccabili è un passo indietro. il filehosting era molto più comodo.
secondo questo è il punto 23:
C’è, infatti, un articolo del trattato, il numero 23, in cui si usano termini piuttosto vaghi, che lasciano campo libero a interpretazioni restrittive del futuro impianto normativo. L’articolo 23 di ACTA prevede sanzioni penali per gli Internet Service Provider che favoriscono l’accesso a materiale digitale distribuito in violazione della proprietà intellettuale. Che significa favorire? Secondo chi contesta ACTA, significa che sarà sufficiente inserire un link che indirizza a una risorsa online per la condivisione e/o il download di contenuti protetti da copyright per finire nei guai. ACTA, si sostiene da più parti (attivisti, giuristi, esperti di nuove tecnologie), consentirà quindi ai titolari dei diritti di chiedere agli ISP i dati di quegli utenti che hanno pubblicato il link incriminato. Senza alcun intervento dell’Autorità giudiziaria.
http://en.wikipedia.org/wiki/Video_Priv ... ection_Act
Una vecchia legge passata nel 1988, che a quel tempo riguardava soltanto il noleggio/acquisto di film/video games tramite videoteche, ecc, che impediva queste ditte di rilasciare dettagli su film che tu avevi noleggiato/acquistato. Insomma queste infrmazioni erano protette dalla "privacy".
Proprio questa settimana ci sono stati delle udienze nel senato a Washington per "ristrutturare" questa legge. Insomma come viene ora definito un "video"? Un film che vedi in streaming da un sito legittimo come Netflix? E se questo filmato lo vedi in un sito tube? E se non fosse legale? Inoltre per questi siti, e' possible fare un "opt in" oppure un "opt out" per tenere queste informazioni private? Se tu indichi su Facebook che cosa hai visto e dove lo hai visto, c'e o no la privacy?
- Drogato_ di_porno
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Re: Contro la censura di internet
se l'ACTA dice "basta inserire un link che indirizza a una risorsa online per la condivisione e/o il download di contenuti protetti da copyright per finire nei guai" allora i siti con i link torrent? cosa resta? solo emule kademlia?
Re: Contro la censura di internet
Non sono abbastanza esperto in questo cose per fare un analisi di cosa e' possibile o no.Drogato_ di_porno ha scritto:se l'ACTA dice "basta inserire un link che indirizza a una risorsa online per la condivisione e/o il download di contenuti protetti da copyright per finire nei guai" allora i siti con i link torrent? cosa resta? solo emule kademlia?
Tutte queste leggi PIPA, SOPA, ACTA sono state progettate per far si che l'undstria cinematografica e musicale sta ben seduta comoda li e tutti gli altri che fanno affari sull'internet devono spendere un sacco di soldi e far si che nel loro sito tutto viene setacciato e ripulito da cose che LORO considerano "illegale".
Mettiamo che io metto su Rapidshare un file di un film che voglio far condividere a qualche amico. Come il mio internet provider o Rapidshare possono sapere/determinare che quel fillm e' ancora coperto di copyright, e che non sarebbe in "public domain"? Ho fatto una ricerca oggi per un vecchio film con Ray Milland, THE UNINVITED (1944). Fu distribuito dalla Paramount nel 1944 e non e' disponibile su DVD. Si trova nel USA soltanto qualche vecchia copia su VHS (offerte spesso ad alto prezzo). Ho trovato un paio di ditte internet che l'offrono su DVD affermando che il film e' in "public domain" (i copyright sono scaduti). E' vero o non e' vero? Se lo compro sono un criminale? Se lo metto su file sharing sono un criminale? Se lo scarico da un fileshare sto facendo di qualche cosa di illegale?
Dunque come fa una ditta, un filehosting, o una persona a sapare se una canzone/un film in questione e' coperto di copyright?Tutte queste ditte devono ingaggiare avvocati e ricercatori per setacciare tutto quello che gli passa per le mani? E nel dubbio, chi potra' dire che quel sito internet che ha quel file sta complottando di aiutare il download illegale dei loro utenti?
