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HACKERICCONE! - ARRESTATO IN NUOVA ZELANDA KIM “DOTCOM” SCHMITZ, LA MENTE (E LA PANZA) DI MEGAUPLOAD, APPENA CHIUSO DALL’FBI - 37ENNE TEDESCO CON DUE CONDANNE ALLE SPALLE (UNA PER INSIDER TRADING), GRAZIE ALL’ATTIVITÀ DI HACKER HA FATTO UNA FORTUNA - UNA CASA DA FAVOLA, UN GARAGE-MUSEO CON AUTO E MOTO FRA CUI 16 MERCEDES E UNA ROLLS-ROYCE, TV DA 108 POLLICI - I PIRATI DI ANONYMOUS PROMETTONO VENDETTA…
1- WEB: ARRESTATO IN NUOVA ZELANDA FONDATORE MEGAUPLOAD...
(ASCA-AFP) - Kim Schmitz, 37enne fondatore del sito di file-sharing Megaupload.com, chiuso ieri dall'Fbi, e' stato arrestato assieme ad altre tre persone in Nuova Zelanda, dopo una serie di perquisizioni avvenute nella citta' di Auckland.
La polizia lo ha fermato all'interno della sua abitazione, mentre cercava di nascondersi dietro un elaborato sistema di difesa elettronica e ha annunciato il sequestro di alcune macchine di lusso per un valore di oltre milioni di dollari, fra cui una Cadillac rosa del 1959 e una Rolls Royce Phantom, trovate a casa dell'uomo, conosciuto in rete anche con il nickname di ''Kim Dotcom''. Sono stati inoltre congelati dei conti bancari con poco meno di dieci milioni di dollari. Ai quattro e' stata negata la liberta' su cauzione e dovranno comparire davanti al tribunale lunedi'.
Washington intende chiedere l'estradizione dei responsabili di quella che l'Fbi considera la piu' grande violazione del copyright di tutti i tempi, che accusati di pirateria online, racket e riciclaggio di denaro sporco rischiano una condanna fino a 20 anni di carcere. Secondo le accuse della polizia americana, i pirati di Megaupload avrebbero incassato oltre 175 milioni di dollari di proventi illegali, causando danni per oltre 500 milioni ai proprietari dei diritti dei film e dei programmi tv che venivano diffusi sul sito.
Oltre alle quattro persone arrestate in Nuova Zelanda, la polizia e' in cerca di altri tre uomini, anche loro europei. Per protestare contro la chiusura dei portali incriminati, il gruppo internazionale di hacker Anonymous ha scagliato un'offensiva su larga scala contro alcuni siti dell'amministrazione federale americana e di altre associazioni statunitensi.
Sono in particolare stati presi di mira, bloccandoli, i portali del Dipartimento di giustizia, della Motion Picture Association of America e della Recording Industry Association of America, le associazioni dell'industria cinematografica e discografica.
2- MEGAUPLOAD E IL TESORETTO DI KIM DOTCOM...
Paolo Ottolina per "Mal di tech - Corriere.it"
"No, macché partita... ieri sera mi son messo lì è ho guardato un film su Megavideo".
"Ehhh, figurati che io mi son pure abbonato per vedere quelli in HD".
Stralci di conversazione intercettata al volo in strada, solo pochi giorni fa. Che mi ha fatto drizzare le orecchie. Perché gli interlocutori non erano ragazzetti con lo zaino in spalla, ma signori con qualche capello bianco in testa. Megaupload e soprattutto lo streaming su Megavideo, spenti ieri dall'Fbi, erano diventati un fenomeno di costume molto più ampio della cerchia degli smanettoni assidui (secondo la Fimi coinvolgeva circa 1,7 milioni di italiani).
Una sorta di Facebook del download, facilissimo e immediato. Un supermercato dell'illegale da cui transitava di tutto. Anche roba perfettamente lecita: lo strumento era utile e anche qui al giornale ci è capitato di ricevere materiale (servizi video e fotografici) caricato su Megaupload da qualche collaboratore.
Ma al di là di questo è ovvio che la prevalenza del materiale piratato sui Mega-server era enorme. E il business che vi ruotava intorno era altrettanto immenso. Non solo quello diretto, ma persino quello indiretto: su Internet c'era chi vendeva Codici Premium illegali (l'illegalità della pirateria, una sorta di pirateria al cubo) e su iPhone/iPad c'erano App che (a pagamento) promettevano la visione di film su Megavideo, di per sé non consultabile dai dispositivi senza Flash Player come quelli di Apple. Per tacer di chi lucrava con i banner di siti che indicizzavano gli upload su Megavideo (in Italia siamo ben forniti, nel settore).
Insomma un business immenso. Al vertice della piramide c'è (ci sarebbe, visto che lui ufficialmente ha sempre smentito) il 37enne tedesco Kim Schmitz aka Kim Dotcom aka Kimble. Fisico oversize, mente brillante, parecchi peli sullo stomaco. Esordi da hacker e proseguimento di carriera da conman, da imbroglione. Ma dell'era digitale. Un paio di condanne passate in giudicato. Una per essere penetrato nella rete di un network privato e aver commerciato con schede telefoniche rubate. L'altra per insider trading, 20 mesi. Si era messo in tasca 1.5 milioni di dollari con il rialzo pilotato delle azioni di Letsbuyit.com.
Poi la nascita nel 2005 della galassia di siti Megaworld. E l'accumulo di una fortuna da strabuzzare gli occhi: le autorità americane hanno bloccato a Schmitz, alle sue aziende e a suoi associati beni e capitali per circa 175 milioni di dollari in tutto il mondo. Una sorta di caverna dei Quaranta Ladroni in cui i G-Men hanno trovato una collezione di auto da fare invidia a un museo delle quattro e due ruote: una Rolls-Royce Phantom, una Maserati GranCabrio, una Lamborghini, due Cadillac d'epoca ('57 e '59), 2 Mini e ben 16 Mercedes, oltre ad Harley Davidson, altre moto e moto d'acqua (anche se verità, da geek la cosa che gli invidio di più sono i 3 Lcd Samsung da 82 pollici e i due 108 pollici Sharp). La passione di Kim per i motori d'altronde era più che nota: il suo nome figura infatti tra i partecipanti e pure tra i vincitori (edizione 2001) della celebre Gumball 3000, il "rally" su strade aperte al traffico a cui partecipano diverse celebrities.
La risposta alla chiusura di Megaupload è stata una spettacolare campagna di attacchi da parte degli Anonymous. Sì, un'azione di polizia "planetaria" come quella messa in campo dall'Fbi fa impressione e un po' paura: come scrive la EFF "se gli Usa hanno il potere di fermare un cittadino olandese in Nuova Zelanda sulla base di una presunta violazione del copyright, cosa ci aspetta?".
Ed è palese che la legislazione sul diritto d'autore nell'era del digitale continua a essere inadeguata ai tempi e spesso miope (così come i giri di vite alla Sopa/Pipa). Ma, come dice l'ottimo Attivissimo: siete davvero disposti a battervi per un tipo come Kim Schmitz?
se vuoi ti mando un fax...crackpot ha scritto:no infatti sei tu che stai dicendo che è un paladino della libertà.
non vedo nessun altro, volevo la conferma...
Len801 ha scritto:Cosa si trova su Youtube e altri siti di tubo. La grande parte del materiale che e' li e tutto rubato (film, canzoni, ecc). Cosa strana e che varie rete televisive usano anche i link e filmati di Youtube. Per esempio CNN dava la notizia che la grande cantante Etta James era morta e hanno messo un clip della sua canzone "At Last" citando Youtube nell'angolo del clip. E la rete CNN (che appartiene a Warner Bros) e' a favore di SOPA.
Poi c'e Manwin che opera Brazzers a vari tube porno in cui mette clips porno rubati da altre ditte. Perche questi continuano a operare mentre Mega no?
http://it.wikipedia.org/wiki/YouTube ha scritto:YouTube nel 2010 ha firmato un contratto con la SIAE, società che tutela i diritti d'autore degli artisti musicali ed editori.
Con questo accordo, che dovrebbe durare tre anni circa, YouTube regolarizza la sua posizione con la Società Italiana Autori ed Editori per quanto riguarda i diritti di pubblica esecuzione. Per poter eseguire brani tutelati da diritto d'autore su un qualsiasi canale di distribuzione (e qundi anche online), è infatti necessario sottoscrivere un accordo con la società autori ed editori del Paese all'interno del quale avviene l'esecuzione della trasmissione, accordo che in precedenza non era ancora stato siglato con la SIAE da parte di YouTube. Si tratta di un accordo che ogni sito italiano che trasmette musica tutelata sul web dovrebbe sottoscrivere con la SIAE (Ufficio Multimedialità) e che prevede importi calcolati sulla base di numero di pagine viste mese e di utenti, nonché sulla tipologia di sito (portale, sito corporate, privato). Qualora il sito abbia sedi negli altri Paesi (sulla linea di quanto avviene con YouTube) in ognuno di questi dovranno essere siglati accordi similari con le relative società autori ed editori (ad esempio PRS in UK, GEMA in Germania, SGAE in Spagna, etc.)
È bene sottolineare che questo accordo riguarda solo la possibilità di trasmettere contenuti tutelati mentre non include i diritti connessi dei produttori discografici, nonché i diritti di sicronizzazione o abbinamento delle musiche alle immagini. Infatti per abbinare una qualsiasi traccia musicale ad un qualsiasi video è necessario richiedere l'autorizzazione direttamente agli autori e ai produttori, che potrebbero non essere d'accordo con tale abbinamento o comunque valutarlo sulla di un compenso da definirisi di volta in volta con l'utente che intende farne uso. È sempre necessario ottenere un'autorizzazione e questo sia in presenza di un utilizzo commerciale diretto (ad esempio musiche utilizzate per sonorizzare un canale branded YouTube channel commerciale, virali postati con finalità evidentemente promozionali, corporate video, tutorial di programmi) ma anche a scopo non commerciale o magari apparentemente non tale (si citi ad esempio un video realizzato a fini umanitari ma sponsorizzato da una multinazionale che ottiene quindi indiretto profitto in termini di immagine e pubblicità indiretta del proprio brand e che produce il contenuto con un budget di tutto rispetto).
In sostanza, pur in presenza dell'accordo SIAE-Youtube, non è comunque consentito sonorizzare liberamente un video e "postarlo" con una traccia musicale per la quale non sia stata rilasciata una specifica liberatoria di utilizzo dagli aventi diritto per l'abbinamento al video stesso (diritti di "sincronizzazione").
Come si può leggere nei vari disclaimer sul sito "YouTube però consiglia di controllare attivamente i video, perché le condizioni del trattamento della canzone/sottofondo musicale, potrebbero cambiare". Questo passaggio è riferibile proprio a quanto illustrato e testimonia come l'accordo SIAE-YouTube non consenta all'utentedi utilizzare liberamente qualsiasi brano per sonorizzare i propri video postati.
Lo stesso vale per la situazione inversa, ovvero per i produttori musicali (musicisti, editori, discografici) che intendono postare video di terzi sonorizzati con le proprie musiche allo scopo di promuoverle. Così come chi realizza il video dovrà sempre richiedere ed ottenere l'approvazione finale degli aventi diritto della musica prima di abbinarla alle immagini, chi intende abbinare un video alla propria musica dovrà provvedere a fare lo stesso nei confronti degli aventi diritto dei contenuti video.
Drogato_ di_porno ha scritto:
ariva ariva ha scritto:Pure Filesonic ha problemi