Contro la censura di internet
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Re: Contro la censura di internet
Vertigo, cosa ti dice quando Wicked Video mette banners di publicita' sul sito torrent Pirate Bay (poi fanno causa contro i "illegal downloaders"), e di Brazzers che produce materiale porno ma che mettono nei tubes che loro sono proprietari materiale che appartiene ad altri?
- vertigoblu
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Re: Contro la censura di internet
che probabilmente sono nella merda fino al collo...Len801 ha scritto:Vertigo, cosa ti dice quando Wicked Video mette banners di publicita' sul sito torrent Pirate Bay (poi fanno causa contro i "illegal downloaders"), e di Brazzers che produce materiale porno ma che mettono nei tubes che loro sono proprietari materiale che appartiene ad altri?
in più se wicked video fa passare i banner su pirate bay,questo non significa che il downoad selvaggio sia eticamente giusto.
"Se è vero che l'arte commerciale rischia sempre di finire prostituta, non è meno vero che l'arte non commerciale rischia di finire zitella"
Erwin Panofsky
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Re: Contro la censura di internet
No, ma vuol dire che sono al letto con nemico, e sono ipocriti e ladri anche loro.vertigoblu ha scritto:che probabilmente sono nella merda fino al collo...Len801 ha scritto:Vertigo, cosa ti dice quando Wicked Video mette banners di publicita' sul sito torrent Pirate Bay (poi fanno causa contro i "illegal downloaders"), e di Brazzers che produce materiale porno ma che mettono nei tubes che loro sono proprietari materiale che appartiene ad altri?
in più se Wicked video fa passare i banner su pirate bay, questo non significa che il downoad selvaggio sia eticamente giusto.
E poi fatti i conti su una cosa, quando il sistema video (VHS, Beta, Lasedisk) comincio' ad essere popolare all'inizio degli anni 80, la sola cosa che si trovava erano film porno (che costavano $100!) e qualche film indipendente e scadente di classe "Z".
Da quando persero la causa contro il sistema video Sony, hanno distribuito i loro film su VHS, Laser, su DVD e Blu ray. Ora incassano tra 3-6 volte vendendo film su DVD che gli incassi tramite sale di cinema! Che cosa hanno perso tutte queste majors dal 1985 in poi? Ci hanno guadagnato benissimo, non ti fare illusioni. Il prezzo di un DVD e' ancora troppo alto per quello che contiene. Hanno favoreggiato e spellato allo stesso tempo Blockbuster finche' gli faceva comodo. Abbasta che gli altri ci rimettono i soldi, loro mantengono i film in mano. Loro li fanno soltanto stampare su VHS/DVD/Blu RAy. Perche non aprono un magazzino loro stessi (sia videoteche/magazzini, oppure on-line) e vendono i film che hanno nei loro archivi? Non gli conviene, fanno sempre spendere soldi ad altri. Ora spremono Netflix, che sia questo anno e per l'anno prossimo hanno annunciato che non faranno un soldo di profitto (essendo i "distributori" dei film dei major). Very nice.
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Re: Contro la censura di internet
quello è fuori da ogni dubbio riguardo alle major. potremmo parlare di aneddoti infiniti ,su disney e sul suo rapporto-sfruttamento con gli autori,sony etc...ma anche compagnie molto più piccole.non parlo che è meglio...Len801 ha scritto:No, ma vuol dire che sono al letto con nemico, e sono ipocriti e ladri anche loro.vertigoblu ha scritto:che probabilmente sono nella merda fino al collo...Len801 ha scritto:Vertigo, cosa ti dice quando Wicked Video mette banners di publicita' sul sito torrent Pirate Bay (poi fanno causa contro i "illegal downloaders"), e di Brazzers che produce materiale porno ma che mettono nei tubes che loro sono proprietari materiale che appartiene ad altri?
in più se Wicked video fa passare i banner su pirate bay, questo non significa che il downoad selvaggio sia eticamente giusto.
E poi fatti i conti su una cosa, quando il sistema video (VHS, Beta, Lasedisk) comincio' ad essere popolare all'inizio degli anni 80, la sola cosa che si trovava erano film porno (che costavano $100!) e qualche film indipendente e scadente di classe "Z".
Da quando persero la causa contro il sistema video Sony, hanno distribuito i loro film su VHS, Laser, su DVD e Blu ray. Ora incassano tra 3-6 volte vendendo film su DVD che gli incassi tramite sale di cinema! Che cosa hanno perso tutte queste majors dal 1985 in poi? Ci hanno guadagnato benissimo, non ti fare illusioni. Il prezzo di un DVD e' ancora troppo alto per quello che contiene. Hanno favoreggiato e spellato allo stesso tempo Blockbuster finche' gli faceva comodo. Abbasta che gli altri ci rimettono i soldi, loro mantengono i film in mano. Loro li fanno soltanto stampare su VHS/DVD/Blu RAy. Perche non aprono un magazzino loro stessi (sia videoteche/magazzini, oppure on-line) e vendono i film che hanno nei loro archivi? Non gli conviene, fanno sempre spendere soldi ad altri. Ora spremono Netflix, che sia questo anno e per l'anno prossimo hanno annunciato che non faranno un soldo di profitto (essendo i "distributori" dei film dei major). Very nice.

per cui è giusto rivendicare certi diritti e lottare contro l'avidità delle major quello che dico io è occhio che in questa battaglia non si faccia tabula rasa di tutto e che ci rimettano solo le piccole realtà che non hanno il culo parato,altrimenti come ho già detto rimarrà a fare "arte" nel significato più ampio del termine solo chi ha il babbo con la fabbrichetta(e già ce ne son troppi) .
esempi banali.
un mio amico fa il turnista e lavora grazie agli ingaggi di artisti legati a grosse major tipo sony ed universal.qualche anno fa ha inciso un disco autoprodotto,molto bello pieno di arrangiamenti ed assolutamente di nicchia.è stato subito chiaro che era impossibile promuoverlo dal vivo perchè era troppo complesso,e di certo non poteva permettersi di tasca propria l'ingaggio di tanti musicisti,spostamenti promozione etc.ci ha ripreso solo le spese vendendolo on line.quando è finito sul mulo ed affini non ci ha guadagnato ovviamente un cazzo.
autoproduzione legata all'editoria.
io conosco diversi autori che si autoproducono,il punto è che quasi tutti sono legati in primis a grosse major tipo marvel che permette loro di mantenersi e offre loro visibilità mondiale.alcuni ormai con un grosso seguito possono decidere di bypassare l'editore ed i normali canali di distribuzione autoproducendosi e guadagnarci qualcosa vendendo direttamente il prodotto nelle fiere specializzate. è una figata perchè ti sleghi dall'editore e da tutti i compromessi artistici che dovresti concedere,ma non conosco nessuno che sfanculi marvel o disney(che poi è un'unica compagnia)poichè poi è impossibile mantenersi solo con l'autoproduzione.
e diventa ancora più difficile se quello che autoproduci finisce in rete e poi direttamente nell'ipod a costo zero.
io sostengo che va combattuta questa mentalità da furbetti mascherata da lotta contro l'oppressione altrimenti fra 20 anni ascolteremo solo cataloghi datati arricchendo soltanto le solite major.
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Re: Contro la censura di internet
Ma questa mentalità non si batte solo con la repressione, il problema è principalmente culturale e riguarda non solo il consumatore ma anche chi produce, in questo caso specie le grandi multinazionali. Con la pura repressione risolvi poco, se non elimini del tutto Internet si troverà sempre il sistema per infrangere il copyright sulla proprietà intellettuale. Ora siccome eliminare Internet non è possibile e non è possibile neanche mandare in galera i milioni che condividono materiale protetto su Internet bisogna che le grandi multinazionali comincino a ridurre in modo cospicuo il prezzo degli originali.vertigoblu ha scritto: io sostengo che va combattuta questa mentalità da furbetti mascherata da lotta contro l'oppressione altrimenti fra 20 anni ascolteremo solo cataloghi datati arricchendo soltanto le solite major.
Occorre anche meno ingordigia da parte dei cosiddetti grandi artisti, invece di guadagnare 10 milioni di dollari l'anno potrebbero accontentarsi anche della meta. Potrebbero vivere bene lo stesso.
Ma questo potrebbe succedere solo in un mondo perfetto, invece non viviamo in un mondo perfetto, nel libero mercato tutti tendono a guadagnare il massimo possibile. La pirateria è anche figlia di questa mentalità e di questo libero mercato. Tra l'altro le stesse connessioni veloci cosi alla portata di tutti a cosa servono principalmente? per la grandissima maggioranza a diffondere materiale protetto, togliamo le connessioni veloci cosi a buon mercato e vedrete che il traffico Internet di materiale protetto diminuirà molto. Diminuirà molto anche il guadagno delle grandi società di telecomunicazioni che a loro volta potrebbero ben lamentarsi. Cosi come i produttori di computer, DVD vergini e Hard Disk.
Insomma probabilmente il problema si risolverà solo il giorno in cui sparirà la razza umana oppure, forse, questo tipo di società basata sul capitalismo. Ma l'uomo è uno strano animale, troverebbe sempre il modo di fare il pirata di materiale protetto anche in altre circostanze e con altri sistemi economici.

Re: Contro la censura di internet
E' chiaro che rimetterci non fa mai piacere a nessuno. Quindi comprendo lo sfogo, che ha anche delle motivazioni etiche, espresse nei post precedenti che ho letto con attenzione. Da sostenitore accanito della pirateria (ho piratato i miei stessi libri!) sono naturalmente su posizioni diverse e vorrei provare a svolgere il discorso sul piano etico. E' una discussione che si svolge in vari forum, soprattutto di filosofia (ricordo di aver partecipato ad un seminario sul tema qualche anno fa) da tempo e purtroppo accade di ripetere sovente gli stessi concetti: chiedo venia a chi già li ha ascoltati altrove.vertigoblu ha scritto: se mi commissionano la copertina di un cd cedo i diritti di pubblicazione al committente,e mi riservo di vendere le copie digitali ad appassionati ad un prezzo iperpolitico,che di certo non mi permetterà di girare in ferrari.
mi fa incazzare chi prende materiale dal mio blog che uso essenzialmente per autopromuovermi ,per i propri tornaconti,per pubblicizzare proprie attività, senza chiedermi nè il permesso ,ne meno che mai pagarmi,nè citare le fonti.
è proprio la mentalità del prendere senza domandarsi quanto lavoro c'è stato dietro che mi fa cagare.
e qua non parliamo nè di major ne di potere politico dominante,ma semplicemente di inciviltà,poi spacciata per condivisione e libertà su internet.
Immaginiamo S. Tommaso, che è tutt'ora il fondamento della filosofia ufficiale della Chiesa Cattolica (ovvero una delle istituzioni più diffuse e ramificate del pianeta). Quando scriveva lo faceva per guadagnarci? Ci ha guadagnato? Davvero uno che, poniamo, scrive, lo fa solo o soprattutto per guadagnare? Lo scopo del libro di S. Tommaso è di guadagnare o di far pensare? Oppure, per porre la questione differentemente: è giusto che sia imposibilitato a leggere S. Tommaso chi non ha modo di arricchirlo?
Naturalmente dietro il libro di S. Tommaso, oggi, ci sono dei costi. C'è qualcuno che paga e che, chiaramente, deve ritornare delle spese e, magari, deve aver anche modo di mangiare. E' chiaro che se pirato il libro di S. Tommaso allora questa persona viene derubata. Un furto dunque, se il mio piratare è un modo per evitare di comprare il libro. Senonché il libro, qualora mi occorra, lo compro anche se lo ho già piratato, perché leggere sul kindle non è leggere sulla carta. Se non compro il libro non è perché lo ho sul kindle, è perché la lettura sul kindle mi ha confortato sul fatto che quel libro non mi serve. E' ancora un furto?
Va be', si dirà, ma il libro è una cosa, il film o la musica, che sono immateriali, è un altra. Se scarico il film o una canzone non compro il cd. Qui il problema sono i costi: proprio perché immateriali le immagini o le note costano _troppo_. Non avendo i costi della carta, e avendo molto bassi quelli della distribuzione (almeno rispetto alla distribuzione dei libri), questi prodotti costano troppo. Tutti costano troppo. Allora quello che è un furto sotto un certo aspetto, è una riappropriazione sotto un altro. Se la cultura è importante allora _non_ può costare. Non si tratta di stabilire se questo o quel cantante/attore famoso restano ricchi mentre gli altri non fanno i soldi: si tratta di stabilire che il sistema di distribuzione di questi prodotti è enormemente squilibrato. I produttori non evitano di investire nei giovani musicisti perché hanno rimore di perdere i profitti per la pirateria, evitano di farlo perché preferiscono puntare sul sicuro e fare grossi incassi (è stato appurato qui, in altri posto, che i bigs non ci rimettono). Allora, eticamente, mi pare che a fronte del "furto" a un "ricco" la disponibilità di un prodotto per tutti è un vantaggio. Se vado in una biblioteca leggo un libro senza comprarlo: non è un furto. Se ascolto la radio o vedo un film in Tv non commetto furti. Perché dovrei commetterlo se vado su internet?
La Sony fece una barca di soldi con la playstation 1. Sono stati i giochi originali o quelli piratati a fare il successo della Playstation (mai bissato dalle successive consolle meno piratabili)?
In sostanza tra il vantaggio di pochi e quello di molti mi sembra che la scelta sia dalla parte dei molti. Pur rispettando, naturalmente, la comprensibile difficoltà dei pochi.
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Re: Contro la censura di internet
Sarebbe da chiudere subito anche Youtube.
Grazie a Youtube commetto due delitti, uno contro la proprietà intellettuale postando questo video senza la necessaria autorizzazione di Gigi D'Alessio e l'altro contro l'umanità per il livello artistico infimo del Gigi nazionale.
Grazie a Youtube commetto due delitti, uno contro la proprietà intellettuale postando questo video senza la necessaria autorizzazione di Gigi D'Alessio e l'altro contro l'umanità per il livello artistico infimo del Gigi nazionale.
Re: Contro la censura di internet
E' un discorso che sento da anni dai majors della musica e del cinema.vertigoblu ha scritto:io sostengo che va combattuta questa mentalità da furbetti mascherata da lotta contro l'oppressione altrimenti fra 20 anni ascolteremo solo cataloghi datati arricchendo soltanto le solite major.
Sono d'accordo fina ad un certo punto per l'industria musicale. Se sei Lady Gaga, Madonna, guadagni bene anzi troppo bene. Milioni di $ all'anno (pero' non dimenticare che questi artisti incassano veri soldi quando fanno i concerti attraverso il mondo, e non quando incidino un CD per una major). Ma se sei Pinco Pallino, ti muori di fame. Mentre i CEO di quesdti majors gudagnano cifre astronomiche ogni anno, e insistono a vendere un CD per circa $25 (per una o due canzoni, poi gli altri 10 brani sono pura spazzatura).
Piu' o meno la stessa situazione per il cinema tradizionale. Se sei Brad Pitt, George Clooney, Johnny Depp puoi chiedere e insistere su $25,000,000 per girare un film. Se ti chiami Johnny Panther nessuno ti da nemmeno $2,000 per fare il film. Ce' chi fa soldi e chi crepa di fame.
Nei primi anni del video i contratti che i major avevano con attori/attrici non prevedevano nessun pagamento per il video release. Cioe' la somma che veniva versata agli attori/attrici era per girare il film, mentre i major incassavano bene per il video release e si tenevano il 100% dei profitti. C'e voluto tempo prima che questi attori si sono ribellati e hanno chiesto di piu'. Nessuno dei major si mettava a piangere per questa situazione sleale e ineguale.
Alla stesso tempo hanno fatto in se che il "copyright" su un film non scadeva mai.
Immagini un mondo in cui i consumatori non hanno nessun diritto di far valere la loro opinione e che non possono far passare leggi al loro interesse.
Ritornando sulla questione di Blockbuster, cerca di capire come funzionava il loro "contratto" con i major. Blockbuster acquistava tante copie di un film per noleggio tramite i loro negozi sparpagliati in Nord America e altrove. I major a un certo punto rifiutavano di dargli certi film di successo, e per averli Blockbuster doveva accettare film (ovvero veri flops) che nessuno voleva vedere/noleggiare.
Perche' Hollywood produce film che sanno gia leggendo la sceneggiatura che sono dei "flops". Per far lavorare attori e equipe. Per pagare i stipendi dei produttori. Per rimpire le sale cinemtografiche. Per nessuna altra ragione "artistica".
Ha pianto Hollywood per la scomparsa di Blockbuster?
Oggi i major vogliono bloccare siti internet che loro "pensano" hanno violato il loro copyright. Fanno causa e ottengono giudizi contro persone non identificate che non hanno nemmeno potuto difendersi in corte. E poi vengono a dire che si va avanti cosi, la comunita artistica soffrira le consequenze. I salari dei grandi major non sono mai messi in dubbio, e il prodotto si vende sempre a alto prezzo. Non si combatte la "pirateria" in questo modo. Se qualcuno ti ruba, devi cercare di capire perche' e' cosi, e come puoi fare o offrire lo stesso prodotto a un prezzo ragionevole.
Re: Contro la censura di internet
Ottimo il discorso di Tullio.
Per la questione di chi mangia bene e chi muore di fame per artisti musicali.
Come mai un CD di un artista famoso, popolare e gia' molto ricco costa lo stesso prezzo di un CD di un cantante sconosciuto?
Come mai un DVD di un film di grande successo costa lo stesso prezzo di un DVD di un film considerato un vero flop?
Una bottiglia di vino (di una marca o di un'altra) non costa la stessa cosa, le macchine non costano la stessa cosa, i libbri non costano la stessa cosa, ecc. Perche' i prezzi sono fissi per CD e DVD?
Per la questione di chi mangia bene e chi muore di fame per artisti musicali.
Come mai un CD di un artista famoso, popolare e gia' molto ricco costa lo stesso prezzo di un CD di un cantante sconosciuto?
Come mai un DVD di un film di grande successo costa lo stesso prezzo di un DVD di un film considerato un vero flop?
Una bottiglia di vino (di una marca o di un'altra) non costa la stessa cosa, le macchine non costano la stessa cosa, i libbri non costano la stessa cosa, ecc. Perche' i prezzi sono fissi per CD e DVD?
- vertigoblu
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Re: Contro la censura di internet
partiamo da presupposti differenti.tullio ha scritto:vertigoblu ha scritto: se mi commissionano la copertina di un cd cedo i diritti di pubblicazione al committente,e mi riservo di vendere le copie digitali ad appassionati ad un prezzo iperpolitico,che di certo non mi permetterà di girare in ferrari.
mi fa incazzare chi prende materiale dal mio blog che uso essenzialmente per autopromuovermi ,per i propri tornaconti,per pubblicizzare proprie attività, senza chiedermi nè il permesso ,ne meno che mai pagarmi,nè citare le fonti.
è proprio la mentalità del prendere senza domandarsi quanto lavoro c'è stato dietro che mi fa cagare.
e qua non parliamo nè di major ne di potere politico dominante,ma semplicemente di inciviltà,poi spacciata per condivisione e libertà su internet.
Immaginiamo S. Tommaso, che è tutt'ora il fondamento della filosofia ufficiale della Chiesa Cattolica (ovvero una delle istituzioni più diffuse e ramificate del pianeta). Quando scriveva lo faceva per guadagnarci? Ci ha guadagnato? Davvero uno che, poniamo, scrive, lo fa solo o soprattutto per guadagnare? Lo scopo del libro di S. Tommaso è di guadagnare o di far pensare? Oppure, per porre la questione differentemente: è giusto che sia imposibilitato a leggere S. Tommaso chi non ha modo di arricchirlo?
Naturalmente dietro il libro di S. Tommaso, oggi, ci sono dei costi. C'è qualcuno che paga e che, chiaramente, deve ritornare delle spese e, magari, deve aver anche modo di mangiare. E' chiaro che se pirato il libro di S. Tommaso allora questa persona viene derubata. Un furto dunque, se il mio piratare è un modo per evitare di comprare il libro. Senonché il libro, qualora mi occorra, lo compro anche se lo ho già piratato, perché leggere sul kindle non è leggere sulla carta. Se non compro il libro non è perché lo ho sul kindle, è perché la lettura sul kindle mi ha confortato sul fatto che quel libro non mi serve. E' ancora un furto?
Va be', si dirà, ma il libro è una cosa, il film o la musica, che sono immateriali, è un altra. Se scarico il film o una canzone non compro il cd. Qui il problema sono i costi: proprio perché immateriali le immagini o le note costano _troppo_. Non avendo i costi della carta, e avendo molto bassi quelli della distribuzione (almeno rispetto alla distribuzione dei libri), questi prodotti costano troppo. Tutti costano troppo. Allora quello che è un furto sotto un certo aspetto, è una riappropriazione sotto un altro. Se la cultura è importante allora _non_ può costare. Non si tratta di stabilire se questo o quel cantante/attore famoso restano ricchi mentre gli altri non fanno i soldi: si tratta di stabilire che il sistema di distribuzione di questi prodotti è enormemente squilibrato. I produttori non evitano di investire nei giovani musicisti perché hanno rimore di perdere i profitti per la pirateria, evitano di farlo perché preferiscono puntare sul sicuro e fare grossi incassi (è stato appurato qui, in altri posto, che i bigs non ci rimettono). Allora, eticamente, mi pare che a fronte del "furto" a un "ricco" la disponibilità di un prodotto per tutti è un vantaggio. Se vado in una biblioteca leggo un libro senza comprarlo: non è un furto. Se ascolto la radio o vedo un film in Tv non commetto furti. Perché dovrei commetterlo se vado su internet?
La Sony fece una barca di soldi con la playstation 1. Sono stati i giochi originali o quelli piratati a fare il successo della Playstation (mai bissato dalle successive consolle meno piratabili)?
In sostanza tra il vantaggio di pochi e quello di molti mi sembra che la scelta sia dalla parte dei molti. Pur rispettando, naturalmente, la comprensibile difficoltà dei pochi.
se la cultura è importante è ovvio che avrà un prezzo,possibilmente alla portata di tutti,ma avrà un prezzo come tutte le cose preziose.
altrimenti come sosteniamo chi produce cultura? vivranno di aria? o di ispirazioni divine?oppure come tutti i mortali dovranno pagare affitto mangiare bollette...
che soluzione proponi?
tra l'altro s.tommaso non credo sia lo stereotipo ideale di scrittore in quanto appartenente ad un contesto sociale troppo distante,ma ad esempio stephen king dichiarò di iniziare a sentirsi tale quando ricevette il primo assegno per un suo racconto che gli permise di affrancarsi dall'attività di insegnante.
se non l'avesse mai ricevuto,se i suoi libri fossero stati tutti piratati e non avesse avuto la possibilità di mantenersi,hai la certezza che avrebbe avuto le energie fisiche e mentali per continuare a scrivere o sarebbe stato travolto dalla vita di tutti i giorni?
in più a me risulta che certamente tu puoi leggere un libro in biblioteca,ma stipulando un contratto di noleggio,e non potendo disporre di quest'ultimo a tuo piacimento ne di farne cosa vuoi.
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Re: Contro la censura di internet
Bah a me veramente sembra il contrario, ma parlo solo del settore musicale.vertigoblu ha scritto:
io sostengo che va combattuta questa mentalità da furbetti mascherata da lotta contro l'oppressione altrimenti fra 20 anni ascolteremo solo cataloghi datati arricchendo soltanto le solite major.
Mai visto una crisi così delle major e un proliferare così massiccio di prodotti indie, aiutati in questo dal fatto che oggi, rispetto al passato produrre un disco costa estremamente di meno.
In più internet da una visibilità a generi di nicchia che prima potevano solo sognarsi.
Leggevo un dato sull'ultimo numero di Rumore che nei primi 6 mesi del 2011 in America il 31,2% dei dischi venduti è di provenienza indipendente: un record.
Lamento di coniglio:
ho avuto un solo figlio.
(Gino Patroni)
ho avuto un solo figlio.
(Gino Patroni)
Re: Contro la censura di internet
Un punto di vista a caso (
) sui diritti d'autore


...e la ragazzina abbassò lo sguardo accorgendosi di non essere ancora una donna... (Heth)
"se ne parlava sul forum..." (frase ricorrente tra amici quando salta fuori un argomento qui trattato)
cristo sono in ritardo per il dominative fetish threesome del mercoledì!!!! dove ho messo la divisa da poliziotto sovietico? (Balkan Wolf)
"se ne parlava sul forum..." (frase ricorrente tra amici quando salta fuori un argomento qui trattato)
cristo sono in ritardo per il dominative fetish threesome del mercoledì!!!! dove ho messo la divisa da poliziotto sovietico? (Balkan Wolf)
Re: Contro la censura di internet
E l'argomento che ho fatto tramite i miei post.Heth ha scritto:Un punto di vista a caso () sui diritti d'autore
![]()
Questo cavolo del concetto "copyright" e' stato ideato per far si che il proprietario (quello che lo ha creato/ideato) ci ricavasse i soldi per i sforzi che ha fatto. Ma attraverso gli anni la scadenza di questi diritti sono stati prolungati al punto che ora e' diventato "ETERNO". Insomma se la MGM ha girato un film nel 1930 sur cui ci hanno fatto un sacco soldi per molti anni, a quale punto non diventa la proprieta collettiva del popolo (public domain). Secondo loro: MAI! Ci vogliono fare soldi per l'eternita'.
Non ha nessun senso.
Re: Contro la censura di internet
Infatti non l'ho scritto ma mi è venuto in mente questo filmato grazie ai tuoi post e ho voluto pubblicarloLen801 ha scritto:E l'argomento che ho fatto tramite i miei post.Heth ha scritto:Un punto di vista a caso () sui diritti d'autore
![]()
Questo cavolo del concetto "copyright" e' stato ideato per far si che il proprietario (quello che lo ha creato/ideato) ci ricavasse i soldi per i sforzi che ha fatto. Ma attraverso gli anni la scadenza di questi diritti sono stati prolungati al punto che ora e' diventato "ETERNO". Insomma se la MGM ha girato un film nel 1930 sur cui ci hanno fatto un sacco soldi per molti anni, a quale punto non diventa la proprieta collettiva del popolo (public domain). Secondo loro: MAI! Ci vogliono fare soldi per l'eternita'.
Non ha nessun senso.

...e la ragazzina abbassò lo sguardo accorgendosi di non essere ancora una donna... (Heth)
"se ne parlava sul forum..." (frase ricorrente tra amici quando salta fuori un argomento qui trattato)
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Re: Contro la censura di internet
il problema sta nelle definizioni, "proprietà intellettuale" è totalmente da abolire, perché è una derivazione di termini adottati per la gestione di oggetti fisici.vertigoblu ha scritto:eh certo comodo fare i froci con il culo degli altri....tiffany rayne ha scritto:Ecco appunto serve un cambio di mentalità nell'era di Internet, la proprietà intellettuale non deve essere cosi sacra. Poi bisogna capirsi, la pirateria (quello che ti fa la copia esatta del cd compreso di copertina e poi se lo rivende) è da perseguire anche per me, la condivisione è un'altra cosa.vertigoblu ha scritto:secondo me vi sfugge il punto di vista di chi produce qualcosa,ci perde tempo,ci investe e poi vede circolare il suo prodotto senza aver dato alcun permesso ne aver ceduto la sua proprietà intellettuale.
non è questione di "scaricare musica che non comprerei mai",ma dare per scontato che sia un modo di agire giusto.
io non sono d'accordo.
se un'idea, un prodotto è frutto delle mie capacità,se ci sputo sangue e tempo, è giusto che abbia un prezzo se tu vuoi usufruirne.
la condivisione è lecita quando do il mio assenso,altrimenti è un furto.
Si sono semplicemente trasposti concetti diversi come
copyright, patent, trademark
alla creazione intellettuale.
La creazione intellettuale non può essere trattata con le stesse categorie degli oggetti fisici, "proprietà intellettuale" è un termine da abolire!
STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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