Lo Squadrista
marzo 2011 La storia di Vittorio Vannutelli e delle violenze inflitte alla sua compagna: arrestato a Roma dopo mesi di abusi
“Così ogni uomo capirà che sei mia”: Vittorio Vannutelli così spiegava alla sua compagna perché aveva deciso di marchiarla a fuoco con il suo nome e cognome. Il marchio a fuoco, hanno scoperto gli investigatori del commissariato Monteverde — il distretto romano che dista pochi metri dall’appartamento in cui avvenivano le sevizie — è solo l’ultima di una lunga serie di «punizioni» inferte alla compagna, 33 anni. Sigarette spente sul suo corpo, bastonate, «giochi erotici» pesanti: questo ha raccontato la vittima di aver subito dal maggio del 2010 fino allo scorso febbraio. Alla base delle vessazioni c’era una gelosia che sconfinava nell’ossessione. Scrive Fulvio Milone sulla Stampa:
È accusato di violenza carnale, lesioni gravi e stalking. Si è conclusa così una storia di violenze e minacce che durava da quasi cinque mesi. Lui, attore di teatro che aveva partecipato con un ruolo marginale anche a una fiction televisiva, «La squadra», aveva conosciuto lei, che lavorava in un ristorante, a novembre dello scorso anno.
Milone racconta la storia:
Si erano incontrati a una festa e si erano piaciuti subito.Una relazione turbolenta, la loro, fatta di sesso estremo, esperienza forti durante le quali, però, l’uomo controllava con difficoltà sempre maggiore i suoi impulsi sadici. I giochi erotici si sono fatti sempre più spinti e rischiosi, al punto che lei ha tentato di evitare quegli incontri di cui aveva ormai paura. I suoi rifiuti, però, hanno fatto scattare qualcosa nella mente di Vittorio, una rabbia, una gelosia incontenibile. Negli ultimi due mesi la relazione era diventata un incubo per la donna. Le indagini svolte dagli agenti del commissariato di polizia del quartiere Monteverde, diretto da Mario Viola, hanno fatto luce su una lunga serie di violenze e di atti persecutori.Lui, che non accettava il rifiuto di lei a partecipare a giochi pericolosi, spiava ogni sua mossa. Convinto che lo tradisse, la costringeva a comunicargli tutti i suoi spostamenti, a telefonargliogni volta che usciva di casa.Pretendeva di sapere chi vedesse, dove andasse, come si fosse vestita. I loro incontri erano ormai riti consumati fra le percosse e altri atti di sadismo. Una volta, come hanno accertato gli investigatori, lui l’ha percossa con un bastone fino a spezzarlo prima di costringerla a subireuna violenza sessuale.
La storia finisce non quando lei si decide a denunciarlo, ma quando un medico, al pronto soccorso, si accorge che nelle ferite c’è qualcosa di strano e decide di avvertire la polizia:
Il funzionario del commissariato è riuscito a guadagnare la fiducia della donna che, alla fine, ha descritto le sevizie. Ha parlato delle minacce, ha detto di essere stata «segnata» con un ferro rovente in casa di lui che l’aveva legata su un lettino da body building. Due giorni fa i poliziotti si sono presentati nell’appartamento di Vittorio. La perquisizione ha confermato tutto: c’era il lettino e c’erano lemanette, è stato trovato anche il pezzo di ferro utilizzato per ilmarchio. Come se non bastasse, gli agenti hanno trovato una telecamera: nella memoria c’era un filmato inequivocabile, scene di violenza a cui la donna è stata sottoposta.
Repubblica parla di un video che avrebbe incastrato l’attore:
E, durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato tutte le conferme depositate nella denuncia della donna. La panca da body building, il ferro utilizzato per la marchiatura e la videocassetta sulla quale l’uomo aveva registrato la sua perversione. Per lui si sono spalancate le porte del carcere di Regina Coeli con accuse pesantissime: violenza sessuale, lesioni con le aggravanti delle sevizie, stalking.
