Il problema Berlusconi.
Secondo me, a mio modestissimo parere, Berlusconi rappresenta realmente l'italiano.
E' già stato scritto in molti post. Lo dicono sia e destroidi che i sinistroidi. Mi sembra l'unica cosa sulla quale si è d'accordo un po' tutti. Non ha capacità politiche o da "statista" che non potrebbe avere un qualunque italiano con una buona parlantina e tanta faccia tosta.
Perché vince le elezioni? Perché viene considerato un leader? Ma perché, soprattutto, riesce a fare in modo che ci siano persone, anche su questo forum, che lo difendono quasi come se fossero sui figli o avessero realmente interessi comuni con lui?
Penso che le ragioni possano essere queste:
- la figa. Sono molti quelli che vedono in lui quello che vorrebbero fosse la loro vita. Uno pieno di soldi che si tromba ragazze giovani e meno giovani e lo fa' solo grazie al potere e al denaro. Può avere tutto, grazie al denaro anche la donna dei sogni.
- il Milan. Questa cosa può sembrare ridicola ma bisogna comprendere che mediamente l'invasato tifoso "ultrà" che non capisce un cazzo di politica ha comunque il diritto di voto. "Scelgo Berlusconi perché ha fatto grande il Milan, lo scelgo perché è il mio presidente (della squadra di calcio)". Ho realmente sentito persone affermare cose del genere.
- la televisione. Non parlo del conflitto di interessi. Dei telegiornali o delle trasmissioni che parlano bene di lui. Mi riferisco a la fatto che la televisione, attraverso un certo tipo di programmi, modifica e annienta lo spirito critico di un possibile elettore. Ci sono persone convinte di stare bene (pensionati, disoccupati o cassaintegrati) che votano Berlusconi semplicemente perchè grazie ad una certa televisione hanno smesso di pensare. Sono appagati. Gli basta guardare "Le Iene", "Lucignolo", "Uomini e Donne", "La vita in diretta", "Striscia la notizia" o qualunque trasmissione trash del cazzo che parli di gossip, di vip o che magari faccia ridere di cose gravissime (vedi striscia e le iene) per essere convinti che in fin dei conti non si sta così male. Che siamo governati bene e che non ci sono problemi (e i problemi ci sono, cazzo se ci sono).
- le sue aziende. In molti sono convinti che essendo un bravo imprenditore (e su questo in molti hanno anche dei dubbi) debba per forza anche essere un ottimo politico. La cosa banale che, secondo me, è sbagliata del concetto buon imprenditore = buon politico è che l'imprenditore fa i suoi interessi il politico dovrebbe fare quelli degli altri. Non dico che un imprenditore non possa fare il politico ma è evidente che non può essere equiparato lo stato ad un'azienda. Non sono le capacità imprenditoriali di un uomo che fanno di lui un buon politico ma le sue capacità di conoscere e comprendere ciò di cui ha realmente bisogno il popolo dal punto di vista economico, sociale e della salute ad esempio. Un imprenditore fa' i suoi interessi per il bene della sua azienda (quindi per se stesso) il politico dovrebbe (uso sempre il condizionale) fare gli interessi di tutti per tutti. L'esempio che mi viene in mente è quello classico: nel 99% dei casi se le cose vanno male in una azienda l'imprenditore non venderà mai uno dei tre mercedes o una delle tre case che ha. Non taglierà mai i costi delle SUE spese suprflue ma sicuramente taglierà sul quello che lui ritiene, nel momento della crisi, un costo: i suoi lavoratori. E' così fa i sui interessi e non gli importa degli altri. Ho notato che questo governo sta applicando esattamente questo principio "imprenditoriale": tagliamo i costi in basso per far mantener i privilegi a chi sta in alto. E' così e non si può negare. Ma purtroppo si è ormai diffusa l'idea (soprattutto tra chi è colpito dai tagli) che è giusto così. Che viste la grandi capacità imprenditoriali di Berlusconi solo così si potrà uscire dalla crisi.
Penso che volendo si potrebbero elencare tante altre cose ma la sostanza rimane la stessa: il popolo italiano, mediamente, ha perso completamente di vista ciò che è realmente importante e quali siano realmente i propri interessi.
Purtroppo è così e credo che non si possa fare nulla. E' un po' come una sorta di evoluzione della specie. Purtroppo gli italiani si sono evoluti così: meglio il drive in che avere delle tasse giuste (o che magari tutti paghino le tasse).
Giusto per chiudere evitate di etichettarmi come il solito statalista, comunista o quello che volete (che per alcuni di voi sono insulti

) sono un imprenditore che da 15 anni porta avanti una piccola impresa che si fa il culo dalle 12 alle 15 ore al giorno e che vorrebbe pagare meno tasse, avere meno burocrazia, avere la possibilità di assumere qualcuno per dare lavoro e per lavorare di meno (meno ore). Mi piacerebbe (visto quello che pago di tasse) una sanità meno costosa e più efficace.
Ma soprattutto mi piacerebbe avere più libertà! Che bella parola. Solo su questo. Sul concetto di libertà di Mister B. e dei suoi si potrebbe discutere all'infinito.
Mister B. sono 15 anni che promette.
Solo promesse. Solo promesse.
Meditate gente, meditate.
