tutta questa pippa per dire che l’arte è importante? E che c’entra con la mia analogia (“urlare un messaggio porta le persone a vedere l’urlo e non il messaggio” mi sembra simile a “ong fanno cose poco più che simboliche, salvano 100 persone mentre in italia ne arrivano in altri modi 5000). Avevo capito non ci fossero reali rischi per le opere, ritiro tutto se non è così.hermafroditos ha scritto: ↑08/11/2022, 9:21Credi malissimo. Certo che si mette in pericolo l'arte! Non tutte le opere sono protette da vetro.GeishaBalls ha scritto: ↑08/11/2022, 6:33[Scopri]SpoilerSpiego meglio. Per gente media intendevo “il cittadino comune”, che presta una media attenzione al tema e quando guarda il TG si fa una pessima attenzione su questi gesti e non si ricorda perché li fanno. Nella sostanza non si mette in pericolo l’arte, credo, ma si urla un messaggio in modo così sguaiato che il messaggio perde significato, si sente solo l’urlo.
Il cittadino comune presta attenzione al dettaglio e non al contesto. E siamo tutti “comuni”
E per questo aspetto che mi veniva in mente l’analogia: si parla delle ong che hanno aiutato il 2 o 3% dei migranti irregolari ed il governo prende provvedimenti su questo, come se fosse una soluzione punire le ong, bloccarle, ostacolarle, far arrivare qualche persona in più altrove
Penso soprattutto a tante opere medievali o del primo Rinascimento, spesso dipinte su legno di pioppo e non sempre preservate sotto vetro a causa dell'irregolarità delle superfici e al bisogno di ossigeno. Spesso neanche le opere su tela sono protette da vetro. Per non parlare delle sculture e degli arazzi.
Ma immagino che per te i musei siano solo luoghi vetusti che sottraggono soldi pubblici preziosi che potrebbero essere utilizzati per aiutare le imprese, non insisto.
Tra l'altro, ci sarebbe una sorta di duplice messaggio, ma lo ritengo assai pretestuoso:
1) Soprattutto in UK, US e Paesi Bassi (uno dei Paesi europei con la maggior concentrazione di musei per km quadrato, ma anche il Paese della Shell), molti musei ricevono contributi sostanziali da grandi colossi industriali ed energetici. Il discorso sarebbe che i musei sono delle gentili concessioni al pubblico fruibili in parte grazie a processi economici che portano alla distruzione del Pianeta.
2) C'è il discorso tanto caro ai woke secondo il quale l'arte che vediamo nei musei è legata alla stratificazione nella storia del cosiddetto white privilege, con i mecenati e i collezionisti visti come i predecessori dei CEO contemporanei. Un altro collegamento molto pretestuoso, pur analizzando le singole vicende collezionistiche.
Sulle navi invece c'è personale medico altamente specializzato, per non parlare di mediatori linguistici e culturali, operatori della cooperazione internazionale, last but not least del personale di bordo. Di che stiamo parlando?
Per tua tranquillità sono d’accordo su tutto quello che scrivi, a parte le tue illazioni su di me. Spendo più tempo io in ogni tipo di mostre musei chiese (per me sono musei) in un mese che tu in un anno. Illazione del cazzo? Certo. Però so chi è Benozzo Gozzoli o Claude Lorrain o so distinguere (quasi sempre) un Guercino da un Carracci. Quindi non giungere a conclusioni senza informazioni di base