[O.T.] La peggiore sinistra del mondo

[Gargarozzo]

Sgarbi:
https://twitter.com/sherpa810/status/13 ... 17803?s=21
Laurea con lode

Esattamente, sacrosanto.

Ma tu fai qualcosa di assai simile, quando semplifichi considerando un (presunto) Q. I. (che riguarda l'alfabetizzazione) la misura dell'intelligenza.

[Salieri D'Amato]

Guardando quel video quello che balza all'occhio è l'inutilità di quello che viene detto.
Se un haters fa l'haters è perchè gli piace fare l'haters. Quindi fa l'haters. (p.s ho messo qualche S finale di troppo?)

Li abbiamo 3 "intellettuali" che esprimono quelle opinioni da haters credendo di trarne un vantaggio politico.
è questo che non capisco. La convinzione che hanno del fatto che descrivere la Meloni come una merda totale sia utile alla loro causa. (cioè convincere gli elettori a non votarla).
Non sono haters, perchè fanno gli haters quando parlano di politica?

Uhm.. non sono haters, purtroppo esprimono solamente becera mente la loro presunta superiorità intellettuale che in qualche modo, nella sinistra bianca italiana, li giustifica a usare qualunque parola necessaria a raggiungere lo scopo.
Un hater odia, L’intenzione di Gozzini è denigratoria.

Gremellini (che mi sta sulle balle notevolmente), ha commentato in maniera corretta con questo:
“ Gozzini intendeva rinfacciarle di non avere mai aperto un libro, ma con quell’eloquio da taverna social dimostra soltanto quanto poco giovamento abbia tratto lui nel leggerli.”
Il resto dell’editoriale è purtroppo il nulla cosmico a cui Gremellini ci ha abituato, ma la frase è perfetta per identificare chi sbandiera la propria cultura e l’aver letto dei libri per giustificare qualunque cosa dica e una presunta superiorità intellettuale che deriva dalla propria istruzione.

A rileggerlo fa perfino ridere: “leggere libri rende persone migliori”
Stupidaggine del secolo

In effetti, i libri oltre che leggerli, andrebbero pure compresi.
E aggiungo che libri oggi è troppo generico, ci sono libri e Libri. Leggere ad esempio quelli del Vacchi, come faceva bellavista, non fa curriculum culturale.

Comunque Giorgio i libri non aumentano la propria istruzione in senso stretto, a meno che non siano testi scolastici o specifici, ma spesso aprono la mente, allargano le nostre conoscenze e ci danno nuovi strumenti di pensiero e di elaborazione, visuali e punti di vista da prendere in considerazione. Insomma, non ti rendono forse una persona migliore ma male non fanno.

[Gargarozzo]

I libri (dipende poi quali) vanno compresi e possono aiutare davvero se abbinati ad un'esperienza diretta, pratica. Se vengono lasciati "respirare", se vengono vissuti. (Poi ognuno ha i suoi ritmi e le sue necessità, ad esempio certi libri tecnici hanno un'importanza culturale spesso sottovalutata.)
Diversamente, alcune persone tendono a sviluppare in maniera ipertrofica queste cose: approccio teorico, immaginazione sul "fare", filosofia fine a sé, bibliofilia, erudizione, dogmatismo, presunzione.
Tutto questo è molto interessante ed anche affascinante ed utile nelle conversazioni, ma rischia di essere autismo allo stato puro e quindi ad isolare sempre di piú (anziché aprire, come giustamente fa notare Salieri) chi fa della lettura la propria attività preponderante e del libro un Oggetto Sacro.
Mi spiace ma ho visto molta gente incurvarsi sempre di piú in illusioni e, successivamente, in inaridimenti del cuore e dell'ascolto altrui (e di sé) e in vere e proprie malattie mentali.

[giorgiograndi]

Guardando quel video quello che balza all'occhio è l'inutilità di quello che viene detto.
Se un haters fa l'haters è perchè gli piace fare l'haters. Quindi fa l'haters. (p.s ho messo qualche S finale di troppo?)

Li abbiamo 3 "intellettuali" che esprimono quelle opinioni da haters credendo di trarne un vantaggio politico.
è questo che non capisco. La convinzione che hanno del fatto che descrivere la Meloni come una merda totale sia utile alla loro causa. (cioè convincere gli elettori a non votarla).
Non sono haters, perchè fanno gli haters quando parlano di politica?

Uhm.. non sono haters, purtroppo esprimono solamente becera mente la loro presunta superiorità intellettuale che in qualche modo, nella sinistra bianca italiana, li giustifica a usare qualunque parola necessaria a raggiungere lo scopo.
Un hater odia, L’intenzione di Gozzini è denigratoria.

Gremellini (che mi sta sulle balle notevolmente), ha commentato in maniera corretta con questo:
“ Gozzini intendeva rinfacciarle di non avere mai aperto un libro, ma con quell’eloquio da taverna social dimostra soltanto quanto poco giovamento abbia tratto lui nel leggerli.”
Il resto dell’editoriale è purtroppo il nulla cosmico a cui Gremellini ci ha abituato, ma la frase è perfetta per identificare chi sbandiera la propria cultura e l’aver letto dei libri per giustificare qualunque cosa dica e una presunta superiorità intellettuale che deriva dalla propria istruzione.

A rileggerlo fa perfino ridere: “leggere libri rende persone migliori”
Stupidaggine del secolo

In effetti, i libri oltre che leggerli, andrebbero pure compresi.
E aggiungo che libri oggi è troppo generico, ci sono libri e Libri. Leggere ad esempio quelli del Vacchi, come faceva bellavista, non fa curriculum culturale.

Comunque Giorgio i libri non aumentano la propria istruzione in senso stretto, a meno che non siano testi scolastici o specifici, ma spesso aprono la mente, allargano le nostre conoscenze e ci danno nuovi strumenti di pensiero e di elaborazione, visuali e punti di vista da prendere in considerazione. Insomma, non ti rendono forse una persona migliore ma male non fanno.

Gozzini è l’esempio classico del radical chic.
Figlio di un politico, cresciuto in centro città. Proprietà immobiliari, istruzione di primo livello, conoscenze internazionali che lo hanno aiutato a fare carriera.

Avrebbe fatto la stessa carriera se suo padre se ne fosse andato quando era un bambino e avesse dovuto lavorare come barista e baby sitter per mantenersi al liceo?

[Salieri D'Amato]

Certamente no, e ci fa capire che a certi livelli non ci arrivi con la semplice istruzione.

Ma che c'entra con il discorso?

[giorgiograndi]

Salieri, questo e' "il discorso" secondo me.
Se Gozzini avesse passato non dico tanto, giusto qualche estate a fare mozzo su un peschereccio (o qualunque altro lavoro umile) non avrebbe usato nessuna delle parole che ha usato. E concludo, che probabilmente sarebbe arrivato comunque dove e' arrivato, perche' Gozzini non e' per nulla stupido. Il problema e' che considera la cultura/educazione come un punto di arrivo, invece la cultura e l'educazione sono eventualmente un punto di partenza nel percorso della vita di una persona. Insieme con le esperienze di vita che plasmano la nostra personalita' in maniera piu' incisiva, cultura ed educazione sono un mezzo per affrontare la vita e le sua difficolta'. Se la tua unica difficolta' e' trovare il tempo per vedere gli amici quando studi un libro, non solo ti manca la possibilita' di relazionarti con le tue difficolta' (perche' non ne hai) ma sopratutto con le difficolta' altrui (perche' frequenti solo privilegiati come te).
Il vero privilegiato non e' l'imprenditore con la ferrari, il vero privilegiato e' chi ha avuto la fortuna di non aver dovuto preoccuparsi del proprio presente e adesso spara sentenze preoccupandosi del presente degli altri, senza sapere cosa significa vivere tra la difficolta'.

[Salieri D'Amato]

Salieri, questo e' "il discorso" secondo me.
Se Gozzini avesse passato non dico tanto, giusto qualche estate a fare mozzo su un peschereccio (o qualunque altro lavoro umile) non avrebbe usato nessuna delle parole che ha usato. E concludo, che probabilmente sarebbe arrivato comunque dove e' arrivato, perche' Gozzini non e' per nulla stupido. Il problema e' che considera la cultura/educazione come un punto di arrivo, invece la cultura e l'educazione sono eventualmente un punto di partenza nel percorso della vita di una persona. Insieme con le esperienze di vita che plasmano la nostra personalita' in maniera piu' incisiva, cultura ed educazione sono un mezzo per affrontare la vita e le sua difficolta'. Se la tua unica difficolta' e' trovare il tempo per vedere gli amici quando studi un libro, non solo ti manca la possibilita' di relazionarti con le tue difficolta' (perche' non ne hai) ma sopratutto con le difficolta' altrui (perche' frequenti solo privilegiati come te).
Il vero privilegiato non e' l'imprenditore con la ferrari, il vero privilegiato e' chi ha avuto la fortuna di non aver dovuto preoccuparsi del proprio presente e adesso spara sentenze preoccupandosi del presente degli altri, senza sapere cosa significa vivere tra la difficolta'.

Interessante tesi.
Ma io non credo che difficolta economiche e lavori umili plasmino uomini migliori, ma solo uomini più duri, corazzati alle avversità, gli stronzi rimangono tali. Anzi, l'invidia sociale può acuire questa caratteristica.
E il privilegiato da un punto di vista del benessere non è che non ha incontrato difficoltà nella vita, perchè il semplice relazionarsi con il mondo esterno, sia di altri privilegiati che di derelitti, è sempre difficile. Se non hai un carattere e una personalità forte sei comunque soggetto a prese di giro, bullismo, umiliazioni; se gli altri non comprendono la tua essenza, la tua sensibilità, le tue aspirazioni, ti sentirai sempre solo, ghettizzato, incompreso, se vivi una vita che altri ti hanno costruito e imposto non ti sentirai mai realizzato, neppure se sei figlio di Agnelli. Anche se non sei costretto a lavorare per vivere e/o studiare.
Capisco che per chi vede il "privilegiato" dal basso della sua condizione sociale/economica, questo possa apparire senza problemi, ma i problemi esistenziali sono gli stessi per tutti. Chiunque può essere affetto dal male di vivere, come lo definivano Leopardi e Montale, come chiunque può essere realizzato umanamente, pieno di gioia di vivere, affetti e vincente, pure il mozzo della nave.

La cultura/educazione come entrano in tutto questo? Come giustamente dici non sono un punto di arrivo, ma per me non sono neppure un punto di partenza, ma solo strumenti che ci accompagnano nel corso della vita, che ci agevolano in un certo senso, dandoci come detto sopra strumenti per leggere meglio la realtà che ci circonda, ci forniscono esperienza pregresse e metodi di comprensione dell'agire umano, dandoci anche la possibilità di analizzare meglio noi stessi e i nostri problemi, indicandoci anche strade per trovarne la soluzione. Posto che siamo sempre noi i motori del tutto, è la nostra forza interiore, la nostra mente, la nostra volontà a muovere le nostre azioni e la nostra capacità di migliorarsi.
E come detto, se siamo degli stronzi, tenderemo comunque a farci largo nel mondo a scapito degli altri, utilizzando capacità e conoscenze per denigrare, attaccare e cercare di sopraffare. Se siamo sostanzialmente dei "buoni" (posto che nessuno è perfetto), useremo le capacità e le conoscenze acquisite in modo diverso, portando avanti altri valori e aspettative, con rispetto e considerazione degli altri. Nel mezzo a questi estremi c'è il mondo.

[Rand Al'Thor]

Ho visto questa vignetta e non ho saputo trattenermi

[oaks]

Io come noto pur leggendo una cinquantina di libri l'anno sono e resto un povero ragazzo di campagna. E quindi mi limito ad osservare che il problema è solo che un professore universitario pagato da tutti noi non deve permettersi certi giudizi in pubblico né su una donna in generale né men che meno su una politica di qualunque ideologia. Per il resto i termini scrofa,vacca ortolana e pesciaiola riferiti alla fascistella, mi sembrano assolutamente pertinenti. Non capisco lo scandalo ad esempio di chi riferendosi alla Boldrini brandiva una bambola gonfiabile.

[ariva ariva]

Anche io penso che la Meloni legga libri.
Tipo il Mein Kampf.

[Gargarozzo]

Anche i Protocolli dei Savi di Sion...

[giorgiograndi]

Zingaretti: "concentrarci sul rilancio del PC"
https://video.corriere.it/politica/laps ... ae8bc7aa6a

[Salieri D'Amato]

Zingaretti: "concentrarci sul rilancio del PC"
https://video.corriere.it/politica/laps ... ae8bc7aa6a

Ehhh, il primo amore non si scorda mai!

[Gerda]

Era ora!

[gaston]

mah secondo me va interpretato, probabile che intenda il pc come sigla di personal computer , che in effetti è stato un po'oscurato dall'esplosione dei tablet e degli smartphone